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Autore: queenjane    22/07/2015    4 recensioni
Lady Oscar ha delle sorelle, come ben noto, poco delineate, ecco, questa è la storia di Oscar e una di loro, Catherine de Jarjayes, una storia tra le storie, quella del dragone e della rosa...di Oscar e sua sorella, appunto, e di tanti personaggi come Felipe Moguer dagli occhi di miele, Xavier Fuentes, Alexander Malcomess, nel mondo rutilante e perduto della Francia prerivoluzionaria fino alle terre del Grande Nord della zarina Caterina II, un'epoca trascorsa.Dal Prologo"...sono stata anche io un soldato,anzi un'Amazzone, il paragone mi piace di più.
( Nostro fratello diceva sempre che ero un maschio mancato )
Mi sono fatta chiamare dragone, insieme ad altri mi appellarono immortale, altri ancora per denigrarmi usarono gli epiteti di demonio o puttana.
Per i miei figli, madre.
Per Alexander, beloved, immortal o Lady Morgan.
Per Xavier, amore.
Per te ero, in semplicità, Cat, un vezzeggiativo usato solo da te ed un'altra persona..
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Spring 1784, England.
 
Sono la solita arrogante, credendo che la mia venuta sia foriera di un miracolo.
Miracolo è stato che tu abbia rimandato indietro Nicholas, salvo poi annegarti in una botte di metaforica disperazione, il duca di Clarence, fratello di Edoardo IV, venne affogato in una  botte di pregiato vino malvasia per i suoi tradimenti, veri o presunti, nel 1478.

Non ti sei ripreso e, in caso inverso, ti avrei lasciato stare, sei migliore di quanto credi, anche se sei uno stronzo di una forgiata e superba fattura, come mio  marito.
Anni passati, alla fine eccoci qui, preferisci il dragone o lady Morgan o Catherine?

Sono trascorse sedici stagioni dalla nostra primavera inglese, remota eppure presente, narcisi e giunchiglie, erba croccante, ti amo sempre, a dispetto di ogni regola o ragione, ti riconosco, contro lo sfondo d’erba, magro, il braccio della spada, il destro, appeso a una fascia.
ALEX:
Il viso ombreggiato da una fulva barba, che il sole riempie di rossi barbagli, fili grigi nel bronzo dei capelli, sei davvero un leone, un vecchio leone ferito.
Un tempo eri il mio leone, il tuo epiteto uno dei simboli araldici dell’Inghilterra e del mio casato da ragazza, la modestia che non era la tua virtù principale..
  • Che fai?
  • Sono venuta a dirti grazie, per mio figlio- Osservo le nuove rughe, non ti avvicini né io ti tocco.  sarai di nuovo il mio leone o quel tempo è davvero finito?
  • Molto bene, ma non capisco cosa vuoi. Io ho finito, noi abbiamo finito.
  • Un oceano, una guerra, ti è servito?- la mia voce crepita come un tamburo.
  • Dopo Yorktown, mi sono unito a degli sbandati, qualche scaramuccia, non avevo voglia di tornare. Questo braccio è stato malcurato, comunque, non serve.
  • Io …
  • Senti, ti ringrazio della visita, sono scortese, nemmeno ti ho salutato, comunque vuoi qualcosa e soprattutto quando te ne vai?
  • Ti ha convocato.
  • Scarso affare, togliti e..
Inizio a percuoterti sulla spalle, il viso, le braccia, repentini movimenti e mi blocchi con la mano sinistra, piantala, ma entro nella tua guardia con un calcio sul tallone, perdi l’equilibrio e rotoliamo per terra, io sotto tu sopra, i corpi premuti.
  • Che tu sia dannata.
Mi inarco e ti bacio, indecorosa.
  • Pensa quello che vuoi ma non sei  morto o invalido, il tuo corpo ha reagito- Scivolo sul fianco e mi rialzo in piedi, non confuti l’evidenza delle mie parole, hai reagito non appena ti ho sfiorato, come reagirebbe ogni uomo, chiariamo, in certe situazioni..
  • Noi abbiamo finito tanti anni fa, è  vero, Alex, così però non ti lascio. Non ti toccherò più.- sono vestita da uomo, il viso duro e levigato dal sole, le labbra gonfie, indecorosa come una puttana, ma non mi importa.
  • Alzati, presumo che sarai  a rimbambirti al cottage, per la cronaca sono Morgan.
Le imprecazioni che seguono sono tra le più fantasiose che abbia sentito, bene, quante cose nuove sto imparando.

Come eravamo rimasti d’accordo lo scorso anno, tuo fratello mi ha dato notizie, sei sempre arroccato nei tuoi silenzi, nulla ti smuove, tutto ti disgusta, qualche sorriso te lo strappa la bambina, Isabelle, il terrore di essere come vostro padre, e ..

Volo, sono volata a Calais, dura e arrogante, una incosciente totale, Lord Morgan, così mi presento e Richard mi ritiene un agente della corona, di proposito ho tralasciato le parentele e i cognomi, mi conosce come Catherine Smith, attualmente Lord Morgan, in incognito, ho usato il patronomico Smith che è il cognome da ragazza di mia nuora, mi dice solo, in via informale, che lady Charlotte, tua moglie, ha lasciato Malcomess Manor, si sono separati di fatto e la bambina è rimasta alla tenuta, i due ragazzi più grandi sono ormai cresciuti e sono nell’esercito...
Sono fuori da ogni regola e ritegno, lo so, che ho da perdere a questo punto?
Nulla, arrogante e travolgente, il mio piano era scuoterlo, avrei inventato qualcosa sul momento e tanto era così, come ti eri inventato qualcosa tu sui due piedi in America, lasciando andare Nicholas, leale verso di me e i cavalieri di un tempo, non il tuo paese ..e non sarebbe stata colpa di nessuno, in fondo, Nicholas si era offerto volontario e..
 
Il cottage è una selva di bottiglie e polvere, caos e puzzo di chiuso, borbotti che domattina me ne vado, tieni il letto, io ho la poltrona, è questione di volontà, recuperare il braccio e non altro, sei duro e io più di te, come ben sappiamo.
Nel ricordo, il profumo sensuale e pesante dei glicini, grappoli viola perfetti..
ALEX.

La mattina dopo ti ho svegliato a secchiate, cinque e trenta, hai tossito e imprecato, abbiamo fatto una scommessa, concordando il tempo, se riuscivo, venivi via con me, se fallivo me ne andavo, tornavi alla tua amata e immortale bottiglia, your loved and immortal bottle, once I was your beloved and immortal,  un colpo basso, un tempo ero io la tua amata, la tua immortale., me lo dovevi, hai imprecato da paura, saltando a cavallo, senza sella, io non ti trattavo da invalido né ti commiseravo, ecco tutto, ti seguo e oggi verranno a pulire questo macello..
Sei impossibile ed è impossibile, dragone, il diavolo ti porti e ..
REAGISCI.
È la prima volta che mi chiami dragone.
LOTTA.

 
Muoviti, alla fine riesco, sei stufo di prenderle da una donna e alzi il destro, mi tiri una spinta e cado per terra.
Siamo migliorati, muovi di più il braccio e faccio tesoro della lezioni di Oscar, ti insegno a duellare con il sinistro e .. Nulla va sprecato, impari oggi e te ne servi dopo anni, così sia.
Ci prendi gusto, bevi un po’ meno, la sera crolliamo, io nel letto, tu in poltrona, siamo due idioti, io arrogante ai limiti del suicidio,tu ormai rassegnato alla mia presenza, non sei più un relitto.
  • Voglio riprendere, non certo per te, dragone, per me, una volta abbiamo creduto davvero in un sogno, per davvero e io non posso e voglio arrendermi, quel sogno, che era un azzardo e una scommessa, potrebbe ben tornare.
Una goccia di silenzio.
Poi aggiungo che non ti prometto miracoli e ridi, osservi scanzonato che sono la persona più esasperante che conosci, ridiamo, di nuovo due ragazzi, nella donna di ora resta sempre traccia della ragazzina ferita e gelosa di un tempo.
 
Oggi Alex è andato al castello ed è passato a trovarlo una ragazzina di nove anni, bionda e con la lingua lunga, esordisce così, chi siete, io sono Isabelle e io sono Lord Morgan (oggi ho messo le fasce), mi chiede da dove vengo e se se ho figli, vero che ho combattuto con lui, ma non in America, peccato, intelligente lo è di sicuro, forse un po’ petulante, cade una goccia di silenzio, quando mi dice che beve meno e m mostra un nascondiglio, per dimenticare, ma crede che si stia riprendendo, intanto mangia latte e biscotti, a me sono cadute le braccia dal tronco.

Poi Alex ritorna e mi comunica che ho conosciuto il portento, all’aperto, in questa primavera inglese, dinanzi agli occhi di una bambina ci mettiamo in guardia, posizione di base, in guardia, e movimenti leggeri, pare una danza, un gioco d’amore e in effetti lo è.
 
La mattina dopo, è lui a svegliarmi a secchiate, per ricambiarmi il favore, oggi si fa sul serio, sei una rompiscatole ed una spadaccina di prima lega, gli epiteti di cretino e idiota non lo colpiscono, ma annoto che mi fissa il seno, il tessuto bagnato aderisce al petto e ne vede il rilievo, il suo sguardo si accende di una scintilla di desiderio, chissà quante ne avrà avute in queste stagioni, passate tanto per passare,effimeri sfoghi, come me, o no?.
 
… perdite di presa, formicolii, tu vorresti tutto e subito, ma così non funziona, poi discorriamo di tutto un po’ e ti parlo della convocazione, tu osservi che tuo fratello vorrebbe comprare una tenuta in Francia, noi lo anticipiamo e vediamo, quindi vieni con me, probabilmente avrà un incarico nella nostra ambasciata di Parigi, verrà anche Isabelle, alla fine mia moglie mi ha piantato.
 
Gli immortali, di ritorno, con tutti i loro acciacchi, che dire, poi annoti che sono io la tua immortale, non certo una bottiglia o sparsi bicchieri di vino, hai vinto, dragone, sei felice?
You are my immortal, not a glass of winw..

Non torna il passato, siamo noi che rimaniamo, imperfetti, cerchiamo di trarre il massimo, osservi a mezza voce, dragone, Catherine e non sei la mia dannazione, in fondo sapevo che saresti venuta a reclamarmi, ti amo, Catherine, ti ho sempre amato, a dispetto di ogni regola o ragione, sarà così fino alla mia morte, a trenta come a quarantasei anni e oltre, this is my life, you are my life.
 
.. cade la notte sulla frontiera, i pezzi si ricompongono, è amore, oggi come allora.
  • Sono io la tua casa, Alex, lo sai.
  • Lo so, sei la mia regina senza regno, il mio dragone, la mia immortale, per sempre, my dragon, my immortal, fovever beloved.
  • ... you are my life-
Dalla giovinezza e il suo splendore, eccoci approdati a questa età di leggenda, il mondo ancora ci appartiene e ti amerò in questa vita e in quella che verrà, in quelle che verranno, mortali ed imperfetti, per sempre noi.
 
Isabelle passa ogni tanto a fare due parole, prima della partenza, è curiosa di sapere di Parigi e Versailles, ogni tanto scorda cappello e ombrello, ancora non ci tiene a avere una carnagione perfetta, poi un tiepido pomeriggio sorprende me e suo padre, quando si slancia e mi cinge la vita, le accarezzo i capelli, con stupore, ha tanto bisogno di attenzioni da legarsi a me?
  • Isabelle.
  • È gentile come voi, padre, e il mio signor zio, non come mia madre, che non mi ascolta e dice sempre che sono il suo fallimento più grande- è sincera, io mi sento morire.
  • Non mi vuole e va bene così- con delicatezza, Alex si china sulle ginocchia e la stringe con cautela. Lui non è un mostro come suo padre, io lo so, ora deve impararlo anche lui e mi allontano
La terza goccia di silenzio.
Ti amo, Alex, un tempo hai detto che mi avresti amato fino alla morte, in questa vita e in quella che verrà, trascurando la mia affermazione, che io, a mia volta, ti avrei amato per sempre.

 
   
 
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