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Autore: effe_95    24/07/2015    3 recensioni
[Storia scritta a quattro mani da Effe_95 e Micio95 ]
Percy ed Harry hanno sempre pensato che i sogni non portino a nulla di buono, e in egual misura le profezie. Gea era appena stata sconfitta, Voldemort annientato. Si prospettavano anni di pace e tranquillità per i due mondi, ignari l'uno dell'esistenza dell'altro.
Era un giorno tranquillo al Campo Mezzosangue, quando venne pronunciata la Terza Grande Profezia.
Era anche il giorno che cambiò le loro vite e nacque una nuova minaccia.
"I maghi e i semidei si uniranno, la progenie del serpente fermare dovranno. A riparare tenteranno il patto della dea fedele infranto. La bacchetta custodita dovrà essere, il male piani terribili potrà tessere. Solo l’ unione una soluzione fornirà, e alle porte dei due mondi la fine decreterà."
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3.
 
Percy


Diagon Alley era una figata pazzesca!
Si, d’accordo lo so, con tutto quello che mi era successo avrei dovuto essere sconvolto, ma non riuscivo a celare lo stupore di fronte a qualcosa di cosi … magico.
Per me e gli altri era stato uno shock venire a sapere dell’esistenza di un mondo magico in un modo così brusco, qualcuno aveva manomesso la macchina di Leo trasformandola in una passaporta o qualcosa del genere, e non avevo la minima idea di chi potesse essere stato.
Uscire fuori da un camino era stata l’esperienza più strana della mia vita, il che è tutto dire considerato che di cose strane ne avevo viste e fatte.
Non sapevo ancora se trovare Harry Potter fosse stata fortuna o altro, mi sembrava un ragazzo conosciuto nel mondo dei maghi (mi faceva ancora un effetto strano dirlo, soprattutto considerato che non aveva niente a che vedere con Ecate) e anche i suoi amici non se la passavano male, quell’Hermione mi metteva in soggezione.
Dopo aver camminato per quelle che mi sembrarono ore, anche se mi ero guardato attorno come un deficiente per tutto il tempo, ci fermammo davanti ad un negozio dall’aria antica, uno di quelli in cui io non sarei mai entrato, al mio fianco, Annabeth mi prese la mano.
Conoscendola bene era entusiasta di quei luoghi, ma era anche preoccupata, la prospettiva di affrontare una nuova profezia non allietava nemmeno me, eppure sentivo che quella volta sarebbe stata diversa, che Harry, Ron ed Hermione ci avrebbero aiutati.
Che tutto quello aveva un senso.
Il negozio si chiamava: “Olivander: fabbrica di bacchette di qualità superiore dal 382 a.C”, una vera gioia per un dislessico come me, ci misi tipo dieci ore per leggere.
Notai che Leo si arrese dopo dieci secondi e che se lo fece dire da Calypso, mentre Jason e Nico tentarono di leggerlo insieme. Grover non la smetteva di guardarsi intorno furtivamente, e ad un certo punto notai che adocchiò una tovaglietta su un tavolo, la guardava famelicamente, sperai che non la mangiasse sul serio.
Harry, Ron ed Hermione entrarono nel negozio senza indugio, facendo tintinnare un campanello, non sembrarono riflettere troppo sulla nostra difficoltà nella lettura, Hermione borbottò qualcosa in fatto di dislessia e iperattività, quella ragazzina mi faceva paura, sapeva davvero tutto sui semidei. Annabeth ci sarebbe andata d’accordo.
L’interno del negozio era … spettacolare e claustrofobico.
Le pareti erano tutte ricoperte di piccole scatole, la polvere regnava sovrana e anche i ragni.
Annabeth se ne stava paralizzata al mio braccio, e dopo l’esperienza con Aracne passata tra le fondamenta di Roma non potevo biasimarla.
_ Miseriaccia quanti ragni! _ Borbottò Ron rabbrividendo, ecco qualcosa che la mia ragazza e il ragazzo carota (si, l’avevo nominato così) avevano in comune.
Sinceramente non sapevo cosa ci facessimo in quel luogo, e stavo per dirlo ad alta voce quando da dietro uno degli scaffali fuoriuscì un … vecchio decrepito.
No, sul serio, era vecchissimo, le Furie sembravano giovani rispetto a quell’uomo, il che è tutto dire.
_ Salve signor Olivander_ Si fece avanti Harry, mostrando di conoscere quell’uomo molto bene, io e i miei amici ce ne restammo dietro un po’ in disparte, non dovevamo avere degli sguardi propriamente rassicuranti e i nostri abbigliamenti sembravano obsoleti (per gli standard di persone che se ne andavano in giro con un cappello a punta).
_ Signor Potter, signorina Granger, signor Weasley, che piacere rivedervi. _ Fece l’uomo con una voce di cartapesta, era così vecchio che sembrava potesse evaporare da un momento all’altro lasciando solo le ossa, si lo so, l’immagine non è delle migliori, ma ehi, io ho combattuto contro il dio Tartaro ( più o meno, a parte il fatto che abbia lasciato cadere la spada e tutto il resto … sottigliezze ). Il signor Olivander spostò lo sguardo su di noi.
_ Cosa posso fare per voi?_ Chiese poi l’uomo, il suo sguardo mi metteva a disagio.
_ Vede signor Olivander … _ Cominciò a parlare Hermione, facendo un passo avanti _ Questi ragazzi avrebbero bisogno di una bacchetta, solo che … non sono maghi, ma semidei_
Quando Hermione ebbe finito di parlare, un greve silenzio calò nel negozio, per un momento pensai che Olivander avrebbe dato di matto, io l’avrei fatto.
Invece l’uomo si picchiò un dito ossuto sul mento e ci scrutò uno ad uno.
_ Semidei eh?_ Il suo commento non mi sembrò affatto originale, era piuttosto ovvio, e stavo cominciando a spazientirmi.
_ Signor Olivander, lei crede che potrebbe succedere qualcosa di brutto se fornissimo delle bacchette a dei semidei?_ La domanda di Harry catturò l’attenzione del vecchio, che smise di farmi la radiografia con gli occhi, mi aveva fissato così a lungo che sicuramente conosceva già tutte le mie ossa nei minimi particolari.
_ Veda signor Potter, è curioso che dei semidei siano giunti qui a Diagon Alley. Solitamente un mondo ignora l’esistenza dell’altro ma … suppongo che i nostri semidei qui presenti abbiano una qualche sorta di potere, giusto?_
Oh, ci puoi scommettere bello, dammi un bel po’ d’acqua e ti faccio vedere io i poteri.
_ Siamo semidei signore, figli di divinità e mortali. È ovvio che abbiamo dei poteri_ Commentò Annabeth facendo un passo avanti, Olivander scrutò a lungo anche lei e la cosa mi offese, ehi, è la mia ragazza!
_ In tal caso, faremo un tentativo, ma vi avverto, è probabile che la fonte magica si canalizzerà esclusivamente sulle vostre doti. Non potrete praticare tutte le magie … se non le vostre_ La spiegazione era piuttosto contorta, ma credevo di aver capito più o meno. I miei amici erano tesi, si guardavano intorno guardinghi e anche io avevo preso a giocare con Vortice senza accorgermene. Il signor Olivander salì su varie scale e prese alcune scatole borbottando tra se e se, quando li ripose sul bancone vecchio, sollevò un mucchio di polvere, roba da far venire l’asma ad una persona sana.
_ Si faccia avanti lei giovanotto_ Olivander guardava me, odiavo essere il primo in qualcosa, non ero mai il primo in niente, perché solamente quando c’era qualche pericolo?
Feci un passo avanti e Annabeth mi strinse il braccio, la guardai negli occhi per farle capire che andava tutto bene, che sarei stato attento, così mi lasciò andare.
Sapevo che gli altri mi avrebbero coperto le spalle.
Una volta giunto davanti al bancone, il signor Olivander mi porse una … bacchetta? … un po’ deforme con sguardo imperscrutabile, come se aspettasse qualcosa di stupefacente.
Afferrai il bastoncino di legno e attesi.
_ Agitala_ Suggerì Harry, lo guardai titubante, ma il suo sguardo era tranquillo, così mi fidai.
Non appena mossi leggermente la punta di quel coso di legno, uno zampillo d’acqua schizzò sugli abiti di Olivander.
_ Chiedo scusa_ Replicai, per nulla dispiaciuto, il vecchio mi scrutò con interesse.
_ Interessante, davvero interessante. Un figlio di Poseidone eh?_
Non replicai nulla e lasciai l’uomo a borbottare da solo.
Successivamente toccò ad Annabeth, che come me ebbe la bacchetta al primo tentativo. Jason ne provò tre diverse e fulminò letteralmente un intero scaffale. Leo diede fuoco al bancone e Nico evocò qualche scheletro, Piper fece volare qualche piuma di colomba. Grover e Calypso diedero più problemi, perché non essendo semidei le bacchette non rispondevano subito, ma dopo vari ed estenuanti ( tic-toc) tentativi, la ottennero. Eravamo ormai sulla soglia per andare via quando Olivander ci richiamò.
_ Signor Potter, ricordi che non è bene un unione tra maghi e semidei. È presagio di … pericoli._
Il vecchio ci lasciò su questa nota allegra, così che non parlammo più fino al negozio successivo, quello dei vestiti, e quello successivo ancora, un noiosissimo negozio di libri.
Proseguimmo attraverso Diagon Alley per tutto il pomeriggio, avevo una fame mostruosa!
Ripensai alle cene al Campo Mezzosangue e mi chiesi se si fossero già accorti della nostra sparizione. Avrei dovuto trovare un modo per contattare gli altri il prima possibile, anche se qualcosa mi diceva che i messaggi iride non avrebbero funzionato.
Ci mancavano solamente gli animali ( un animale a scuola? Su serio?! ) quando Annabeth e Jason mi si affiancarono con le loro espressioni da:” dobbiamo risolvere il problema ora!”
_ Dobbiamo cercare di contattare Chirone, Percy_ Cominciò Annabeth, era seria.
_ Si, ci avevo già pensato, dovremmo chiedere ad Harry, Ron ed Hermione_ Replicai.
_ Una parte della profezia si è avverata Percy. I maghi e i semidei si uniranno …_ Continuò Jason, pressandomi da sinistra.
_ Si, lo so_ Ribattei, ero un po’ tonto, ma ad alcune cose ci arrivavo lo stesso da solo.
_ Ma questa volta abbiamo Calypso, Grover e Nico, al posto di Frank e Hazel_
Jason aveva la fronte aggrottata, sembrava tutto suo padre, il grande e possente Braghe di Tuono.
_ Secondo me c’è un motivo per cui sono rimasti al campo_ Intervenne Leo, intromettendosi nella conversazione, lo fissammo tutti. _ Non credo che siano davvero tagliati dalla profezia, avranno un qualche ruolo. Ne sono sicuro_ Continuò il figlio di Efesto, giocherellando con delle viti e dei bulloni che aveva preso dalla sua cintura magica.
Nessuno di noi fiatò più, l’umore era nero, e fu con quello stato d’animo che andammo a casa di Harry.
 
Passammo tutta la notte lì, dopo aver messo qualcosa sotto i denti e aver preparato le nostre sacche da viaggio con i nostri nuovi strumenti.
Sinceramente non avevo idea di cosa mi aspettasse, ma quando la mattina dopo arrivammo a King’s Cross alla ricerca di un certo binario 9 e ¾  ( ero sicuro che non esistesse) capii che le cose sarebbero state interessanti. Nessuno di noi aveva dormito bene quella notte, Annabeth si era agitata per tutto il tempo nel suo sacco a pelo, conoscendola bene aveva tentato in tutti i modi di decifrare la profezia, per capire in che modo Harry, Ron ed Hermione avessero a che fare con noi, ma lei dormiva male fin da quando eravamo tornati dal Tartaro. Beh, chi poteva biasimarla?!
_ Ehi, qui non c’è nessun binario 9 e ¾_ Costatò Jason grattandosi la testa, beh, a dirla tutta anche noi eravamo perplessi, perché quel treno non si vedeva proprio.
Hermione, Harry e Ron si scambiarono uno sguardo d’intesa. La cosa non mi piacque affatto. _ Bisogna passare attraverso la barriera_ Spiegò Ron con naturalezza, come se la prospettiva di schiantarsi in una fantomatica “barriera” fosse piacevole e normale.
_ Non farò qualcosa di così irrazionale!_ Sbottò immediatamente Annabeth, incrociando le braccia al petto. Beh, come darle torto?
_ Devi fidarti Annabeth, è l’unico modo_ Replicò Harry_ Andrò io per primo, con uno di voi, per farvi vedere che non mentiamo_ Annabeth era ancora dubbiosa e conoscendola non avrebbe ceduto facilmente, ma in quel momento ero più preoccupato di chi avrebbero scelto per andare con Harry.
_ Vado io_ Esclamò Leo, facendo un passo avanti, Calypso lo guardò scioccata._ Tranquilla Raggio di Sole, sono abituato a schiantarmi ovunque_ Replicò Leo riponendo le viti con cui stava nervosamente giocando nella cintura magica. Calypso gli strinse nervosamente il braccio, poi lo lasciò andare. _ Non sparire va bene?_ Leo le lanciò un sorriso da folletto.
_ Farò il possibile_ Lui ed Harry si scambiarono uno sguardo d’intesa, poi il mago lo prese per un braccio e i due sparirono letteralmente oltre … oltre cosa? Eravamo così sbalorditi che sembravamo tutti dei pesci lessi, dei baccalà, e sapete, io conosco per esperienza personale questi pesci. Non sembrano molto intelligenti.
_ Allora, adesso ci credi?_ Sbottò Hermione scrutando la mia ragazza. Annabeth brontolò qualcosa come:” Non ci crederò finché non vedrò cosa c’è oltre”. Comunque, alla fine attraversammo tutti la barriera, fu un’esperienza strana, come se una pellicola invisibile ti si attaccasse addosso facendo resistenza, e poi ti molasse di colpo. Quello che c’era oltre la barriera mi sorprese, e ultimamente nulla mi sorprendeva. C’era gente di tutti i tipi, ragazzini, genitori, animali ovunque, una confusione mostruosa insomma. Leo e Harry ci chiamavano dal finestrino di una cabina, li raggiungemmo all’interno del treno e ci chiudemmo dentro. Poco dopo il treno partì con un marea di vapore. Il paesaggio era piuttosto monotono, ma diversissimo da quello che conoscevo io, ero nato a Manhattan.
Dovevo ancora capire come ero finito dall’America in Inghilterra così in fretta. Avevano tutti un accento così strano! Durante il viaggio parlammo un po’, e fu tutto tranquillo, ogni tanto qualcuno entrava a salutare Harry, Ron ed Hermione o a farsi firmare un autografo, ci fissava in modo strano e poi andava via. Ah la fama, ne so qualcosa!
Comunque, ci sentivamo un po’ tutti strani senza la maglietta del Campo e le nostre armi in vista, le divise di Hogwarts erano stranissime. A metà percorso arrivò anche una donna con un carrello pieno di dolci, ne provammo alcuni, come le caramelle Tutti i Gusti + 1 (che nome!) e io assaggiai quella azzurra, che sapeva di salmone. Non ne mangiai altre.
Arrivammo dopo parecchie ore, passate inutilmente a cercare di decifrare la profezia, ma sapevamo benissimo che era inutile, se non rischioso. Quando scendemmo dal treno, fummo accolti da un uomo alto due metri. Ecco, io e i miei amici non rimanemmo troppo impressionati, dopotutto avevamo affrontato svariati giganti di dieci metri e qualche mostro altrettanto grande. Cose di tutti i giorni.
L’uomo, che si chiamava Hagrid, salutò Harry, Ron ed Hermione con affetto, poi ci scrutò bene. _ Ehi voi tre, state combinando qualcosa anche quest’anno?_ Domandò Hagrid scrutando i tre maghi, Harry fece spallucce e sorrise.
_ Ci conosci Hagrid, non c’è un anno tranquillo ad Hogwarts per noi_  
Al castello ci arrivammo con delle barchette che andavano da sole, ehi, non è giusto!
Era tutto molto imponente, Annabeth era estasiata da quella vista, sicuramente il suo cervello stava lavorando alla velocità della luce. L’atrio era immenso e pieno di ragazzi, ci confondevamo bene, anche se alcuni ci fissavano comunque, perché non sembravamo affatto studenti del primo anno non ancora smistati, andavamo per i diciotto ormai, o giù di lì. Hermione si diresse senza esitazione verso una donna altera e molto … strega, che impartiva ordini a dei ragazzini di undici anni.
_ Che piacere rivederla signorina Granger_ Esclamò la donna, sembrava molto severa, mi ricordava un po’ la mia vecchia professoressa di matematica, il che è tutto dire siccome era una Furia.
_ Professoressa ho bisogno di parlare con lei_ Alle parole di Hermione la donna ci notò, era sorpresa e meravigliata._ Ho bisogno che questi ragazzi entrino ad Hogwarts_ Continuò Hermione seria, la professoressa, che se non sbaglio si chiamava McGranitt, si schiarì la voce.
_ Temo di non poterla aiutare direttamente io signorina Granger. Bisognerà parlare con il nuovo preside_ Quella notizia sembrò scioccare Harry, Ron ed Hermione, che si guardarono senza parole.
Non avevamo cominciato nel migliore dei modi.
 
 
 
 
Angolo autrici:
 
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Ehilà!
Effe_95: Per prima cosa volevamo ringraziarvi per le recensioni, ci hanno reso molto felici.
Micio95: Si, infatti siamo al settimo cielo!
Effe_95: Cosa te ne pare dell’incontro con Olivander?
Micio95: Magnifico, adoro Mr Olivander ;)
Effe_95: Ma cosa avrà voluto dire con la parola:”pericoli”
Micio95: Questo non lo so … ma ci aspettiamo grandi cose xD
 
Effe_95 e Micio95: E voi cosa ne pensate? Ce lo fate sapere? Ci farebbe molto piacere.
 
Micio95: Vi aspetto al prossimo capitolo con il Pov di Harry.
 
Anticipazioni:

 
“ La McGranitt invitò gli alunni a radunarsi e iniziò lo smistamento.
Il Grifondoro guadagnò molti alunni, come nelle altre case in numero uguale, erano rimasti solo i nostri amici semidei da essere smistati.
-Annabeth Chase- chiamò la McGranitt … “
 
 
  
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