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Autore: Prue786    25/07/2015    1 recensioni
“Allora, per la festa di domani? Passo a prenderti io?” Il giovane giapponese fa un gesto con la mano: “No, Karl, ti ringrazio, ma la settimana scorsa ho comprato un vero bolide e non vedo l’ora di farci un giro… vedrai, è fantastico!”
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7- La lunga notte

 

 

“Dove vuoi dormire?” Chiede Genzo, chiudendosi la porta alle spalle.

Hikari fissa per un attimo la stanza, composta da un letto matrimoniale e da uno singolo, sistemato contro il muro in fondo, e fa spallucce “Il singolo va benissimo, così se qualcuno cercherà di entrare a caccia di autografi ti troverà subito!”

Genzo scuote la testa “Come vuoi… buonanotte!” Borbotta lasciandosi cadere sul letto.

La giovane Mikami rimane a fissarlo, avvertendo una morsa allo stomaco, e un crescente disagio. Stringe i pugni e distoglie lo sguardo “Che ci fai qui immobile? Muoviti! Sei stanca, ti fanno male le gambe, accidenti!”

Hikari guarda il letto a pochi metri da lei e fa un passo, prima di girarsi all’improvviso e chiudersi in bagno.

“Uff…” sospira guardandosi allo specchio “Che faccia terribile che ho… se penso a tutto il tempo che ho perso per truccarmi… che perdita di tempo…” borbotta aprendo l’acqua: guarda ancora qualche istante il suo viso e sospira, mettendo mano al sapone.

Quanto esce ritrova Genzo con la testa nascosta fra i cuscini.

Spegne la luce e si sdraia anche lei; la tensione scivola via poco alla volta, la testa le diventa piacevolmente pesante.

Che spreco…

Il pensiero improvviso le fa spalancare gli occhi; la stanza è quasi buia e l’unico rumore che sente è il respiro regolare di Wakabayashi.

Hikari sorride appena, fissando il soffitto “Una fan incallita pagherebbe oro per trovarsi in una situazione come questa… e probabilmente, prima di stasera, l’avrei fatto anch’io…” Sospira piano e rimane a guardare le strisce chiare che la luce esterna proietta sopra di lei.

“Che stupidaggini… come se quello che è successo stasera possa cambiare qualcosa… beh, un pochino, forse…” fa spallucce “Ho scoperto che è un antipatico pallone gonfiato, e allora?” Nella testa della ragazza ritorna l’immagine del giocatore che si frappone fra lei e i tre sconosciuti e non riesce a trattenere un sorriso “Accidenti, se solo…” Scuote la testa “Basta ripensarci! Tanto non serve a nulla!” Hikari sbuffa nervosamente “E ora mi è anche passato il sonno, perfetto!”

Con uno scatto improvviso si gira di lato; nella penombra riesce a distinguere il ragazzo disteso a qualche metro da lei.

“Wakabayashi?” sussurra.

“Cavoli.” Si dice mentre le pulsazioni le aumentano di colpo “Che mi prende? Perché l’ho chiamato?” Si chiede allarmata “Spero non abbia sentito.” Hikari serra gli occhi e trattiene il respiro, le orecchie pronte a percepire anche il più piccolo suono. Ma i secondi passano e il silenzio diventa opprimente. 

“Dorme… peggio dei bambini!” Hikari riapre gli occhi e, solo per un attimo, si sente in colpa per quello che ha pensato “Io non riesco a dormire, ed è colpa sua se…” Inspira profondamente “Wakabayashi.” Dice con tono più alto, rimanendo in attesa.

Nessuna risposta.

Solleva la testa dal cuscino “Genzo.” Sibila più forte.

Il giovane si agita sul letto “Hm… che c’è?” Biascica piano “Hai paura del buio?”.

Hikari stringe le labbra, trattenendo il respiro “No… è solo che… ecco…” Si irrigidisce, cercando freneticamente qualcosa di sensato da dire “Vedi, il fatto è che…” Mikami stringe i pugni “Ecco, la verità è che, tutta questa faccenda, noi due bloccati qui, è tutto così surreale e…” Hikari apre e chiude la bocca, muovendo le gambe avanti e indietro, a disagio “A quest’ora dovremmo essere a casa nostra e invece…” Ridacchia, stropicciando il lenzuolo tra le mani “In realtà non era questo che volevo dire…” mormora “Già, io… oh, maledizione!” Sbotta dando un pugno al cuscino “Scusa… non so neppure io dove voglio andare a finire… e probabilmente nel frattempo ti sarai riaddormentato.” Sussurra piano, avvertendo un nodo alla gola.

“E come faccio a dormire con te che blateri?” Domanda Genzo con voce impastata.

La ragazza abbozza un sorriso “Scusa, è solo che…” Respira profondamente “Lo sai, sono una tua fan e quello che sta succedendo, anche se al momento sembra difficile, non cambia l’ammirazione che ho per te… o meglio…” Hikari ridacchia nervosamente “Non è ammirazione… sai, no, come sono queste cose.”

“No, non lo so.” Dice Wakabayashi, atono.

“Beh… perché, di solito, una ragazza farebbe pazzie per un calciatore?” Domanda Mikami avvertendo il volto andarle in fiamme.

“Perché le piace il calcio?”

“Ma che?” pensa Hikari sospirando “Forse vuol solo rendere la cosa più imbarazzante.” Stringe le labbra, indecisa su cosa rispondere “Non so come fa, ma ha la capacità di farmi innervosire anche quando non si impegna!” rimugina fra sé la giovane “Forse… questa volta è anche un po’ colpa del sonno.” Mikami viene sopraffatta da uno sbadiglio. “Meglio lasciar stare… questa serata assurda è durata fin troppo!”

Hikari sistema meglio il cuscino sotto la testa e con un sospiro soddisfatto chiude gli occhi, riaprendoli immediatamente.

“Hm… Wakabayashi?”

Dall’altro lato arriva un mugugno indistinto.

“Hm… senti, non è che… hm… io… ecco, posso chiamarti Genzo?”

“Fa’ come ti pare e dormi!”

Hikari spalanca gli occhi e sorride; con qualche difficoltà trattiene l’entusiasmo “Sì… ok, certo, sì, hai ragione… dormo, certo!” Respira profondamente più volte “Sì, scusa, ti lascio dormire.”

Il sospiro di Genzo fa solo allargare il sorriso della ragazza “Cerca di riposare… per quale che puoi.” Borbotta il giovane.

Hikari annuisce vivacemente “Certo… buonanotte!”

A risponderle è solo un grugnito, poi nella stanza ritorna il silenzio.

“Certo, ora dormo!” dice Mikami fra sé, girandosi da un lato all’altro per un tempo indefinito, finché il sonno non riesce ad avere la meglio.

 

 

“Genzo? Dai, aspettami!” Hikari aumenta il passo per raggiungere il ragazzo, che sta camminando davanti a lei “Lo fai di proposito o sei davvero così antipatico?” Domanda la ragazza raggiungendo l’altro.

Wakabayashi si limita ad alzare le spalle, lo sguardo fisso davanti a sé.

“Potresti almeno rispondere.” Borbotta Mikami “So di non esserti simpatica, però a volte esageri…” La giovane abbassa lo sguardo sui suoi piedi.

“Ascolta, Mikami… non è vero che mi sei antipatica, solo…” Genzo si ferma di colpo e sospira pesantemente, facendo voltare Hikari “Non ho mai detto che non mi piaci, anzi…” Wakabayashi distoglie lo sguardo dalla ragazza “In realtà ti trovo piacevole; non sei la solita mocciosa urlante e svenevole e… beh, sei anche una bella ragazza.”

Hikari apre la bocca, senza riuscire a farne uscire suono. Si sente completamente rigida e il cuore le batte all’impazzata.

Respira a fondo e deglutisce prima di riuscire a dire “Stai parlando sul serio?” la voce le esce fuori strozzata.

L’altro annuisce, avvicinandosi di un passo “Ascolta, Mikami!” Esclama poggiandole una mano sulla spalla “È da ieri sera che volevo dirti una cosa.”

Hikari sussulta e spalanca gli occhi, non riuscendo a distoglierli da quelli di Genzo.

“Mikami, io… Mikami…”

 

 

“Mikami… ehi, Mikami, sveglia!” 

Hikari sobbalza e si rende conto di essere sveglia “Un sogno” piagnucola fra sé mentre la piacevole sensazione del mondo onirico si allontana velocemente.

“Allora, mi senti?”

“Hm… che c’è?” Sbotta Hikari con gli occhi ancora chiusi. 

“Dobbiamo andare!” 

La ragazza si muove lentamente, mettendosi supina, e socchiude gli occhi: la luce del giorno glieli fa richiudere “È già mattina…” biascica stiracchiandosi.

“Già, e sei ancora a ronfare!”

Hikari fa una smorfia irritata ed apre gli occhi; Genzo è seduto sul suo letto e la fissa con aria divertita.

“Idiota.” pensa, prima che il ricordo del sogno la faccia arrossire “Oddio… Wakabayashi mi sta fissando…” si rende conto all’improvviso “Mi sono appena svegliata: sarò uno spettacolo orribile! Oddio!” Con uno scatto tira il lenzuolo fin sopra ai capelli.

“Su, non fare la mocciosa, alzati!” Esclama l’altro.

“Prima allontanati!”

“Eh?”

“Allontanati, ho detto! Esci dalla stanza!”

“Ma che diavolo ti prende? Tu non sei normale!” Sbotta Genzo alzandosi dal letto.

Hikari scopre il viso “Scusa…” Borbotta la giovane “Sono appena sveglia e… avrò un’aria da…”

“Da pazza furiosa?” Domanda Wakabayashi incrociando le braccia, con un ghigno. “Non che mi importi, comunque tranquilla, quella ce l’hai già normalmente.”

Mikami si rabbuia “Il solito antipatico.” Si tira a sedere e stropiccia gli occhi “Sei un mago a far svegliare di cattivo umore le persone.” Mormora, abbassando lo sguardo.

“Non è colpa mia se…” Genzo si blocca, di fronte all’espressione della ragazza, e respira profondamente “Dai, torniamo alla macchina!”

 

 

   
 
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