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Autore: Paddy_Potter    30/07/2015    0 recensioni
Ciao a tutti! Questa storia è il proseguimento di "A Brother to Save", una mia fanfiction terminata l'estate scorsa. Qui narrerò di Orion Black, di come la sua giovinezza non fu così tranquilla come immaginiamo. Ora che entrambi i suoi figli se ne sono andati, tristi ricordi affiorano alla sua mente. Con uno slancio di fantasia ho aggiunto un nuovo personaggio, destinato a cambiare molte cose nella famiglia Black e a riportare alla luce alcune verità che sono state taciute.
Ma forse non è troppo tardi per salvare la situazione.
Perché, alla fine, anche le stelle più nere riescono a brillare.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Orion Black, Regulus Black, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Highway to Hell





 
Normale.
Ecco come avrebbe definito la sue esistenza da quel giorno Orion Black.
O almeno “normale” se si consideravano i suoi canoni.

Si era incontrato al parco con Isabelle, arrivando con mezz’ora buona di anticipo, giusto per non staccare troppo violentemente dalle sue abitudini più che rigorose, e avevano passeggiato nell’atmosfera quieta ma al contempo gioiosa che caratterizza il mese di aprile, parlando come sempre ormai senza sentire il bisogno di sfoggiare nulla. Si erano raccontati delle opinioni delle reciproche famiglie, venendo alla conclusione che questa loro amicizia sarebbe stata più ostacolata che mai, ma alla fine avevano concordato che forse era arrivato il momento di dare un taglio alla loro vita passata, visto che sotto certi aspetti si era rivelata insoddisfacente per entrambi. Avevano deciso, ormai: si sarebbero frequentati, incontrandosi quando ne avevano voglia come due normali amici, facendo tutte quelle cose che abitualmente erano considerate passatempi per due giovani maghi in quegli anni.

Da quel giorno Orion prese l’abitudine di amministrare direttamente una fetta più ampia della sua vita, soprattutto la parte che comprendeva le relazioni personali e gli intrattenimenti. Prese ad uscire più spesso con Isabelle e con Ryan, approfondendo l’amicizia con entrambi. Ad un tratto cominciarono ad andarsene in giro in gruppo, così anche il giovane Richmond poté conoscere meglio la figlia dei Robinson e nel giro di qualche anno si può dire che i tre fossero diventati definitivamente l’uno il migliore amico dell’altro.

Certo questa situazione quasi idilliaca non era facile da gestire né tantomeno da creare: molte erano le proteste che giungevano da casa Black e altrettante dai Robinson e in poco tempo dai Richmond, molti furono i tentativi di impedire ai ragazzi di incontrarsi, ma la verità è che ormai nessuno dei tre era più sotto il diretto controllo della famiglia e, in un modo o nell’altro, non certo senza causare contrasti interni e malumori persistenti, riuscirono a rimanere in contatto.
Il cambiamento più drastico dovettero affrontarlo i Black, che non potevano più contare sulla loro fonte prima di orgoglio e popolarità.
Orion era radicalmente cambiato e non vi era modo di non notarlo: non che avesse preso a non curarsi più del contegno o del modo di esprimersi, particolari che ormai facevano parte del suo modo di essere, ma semplicemente non concordava più in ogni cosa con i suoi parenti, aveva smesso di tentare di riscuotere consensi tra i membri del Ministero ad ogni evento che si presentava, esprimeva tranquillamente la sua opinione – seppure sempre in maniera impeccabile – e frequentava solamente chi decideva lui, sottoponendosi alla compagnia di prozii e parenti vari solo se strettamente necessario. Non c’era affatto un bel clima tra le mura di casa Black, ma Orion non vi prestava grande attenzione e, sicuro dei suoi propositi si allontanò sempre di più dalla famiglia, senza però causare più attriti del necessario.
Per quasi un anno e mezzo, la situazione rimase pressoché questa, modificandosi solo in casi di occasionali e rapide discordie nelle varie casate, fino all'avvento di un periodo alquanto turbolento nell’estate del 1958.
 
*
 
1 agosto 1958

“Black, è l’una di notte.”
“Ne sono perfettamente conscio.”
“E vorresti cortesemente dirmi, nel tuo stato di profonda conoscenza, perché diavolo io e te stiamo parlando?!” chiese un Ryan più assonnato che mai, riemergendo controvoglia dalle coperte e fissando il suo migliore amico attraverso lo specchio di camera sua.

Ormai non c’erano mezzi termini per definire il loro rapporto: Orion Black e Ryan Richmond erano diventati i migliori amici più inaspettati della Londra magica, nonostante tutti gli auspici di casa Black perché questo non succedesse. Orion si era avvicinato incredibilmente all’altro ragazzo da quella famosa festa in maschera e quella che era nata come vaga sopportazione era diventato un legame impossibile da sfaldare. Ryan ne era più che felice, soprattutto perché ora che anche Orion aveva cominciato a dare qualche metro di filo da torcere ai suoi genitori, non veniva più venerato come un santo nemmeno a casa Richmond, dove invece, come nel resto delle famiglie di maghi Purosangue, si dava gran parte della colpa di questo improvviso mutamento a Ryan. E va bene, non lo si poteva certo definire un esempio perfetto di rampollo di una nobile casata, ma il suddetto Ryan era certo di essere solo in minima parte la causa di questi cambiamenti.
Uno dei lati positivi di questa grande amicizia era venire svegliati nel bel mezzo della notte dal suddetto migliore amico che ti bussava allo specchio e minacciava di smaterializzarsi sul tuo balcone (se non direttamente nel tuo letto) durante le primissime ore del giorno.
I rischi del mestiere, si disse il ragazzo.

“È una cosa di primaria importanza che cambierà completamente la mia vita e voglio farti partecipe di questo.” Rispose intanto Orion con un’espressione molto seria in volto.
Due anni fa Ryan si sarebbe preoccupato parecchio nel sentire simili parole, ma ormai sapeva di avere davanti una persona diversa, capace di chiamarlo a certe ore solo per discutere di quale pigiama mettere e farlo infuriare di proposito.
“Degnami pure di sentire cosa il tuo cervello reputa più importante del mio sonno.”
“Voglio chiedere a Belle di sposarmi.”
Mancò davvero poco alla testa di Ryan per centrare lo spigolo del comodino quando il corpo attaccato a quella testa si schiantò giù dal letto per la sorpresa che l’aveva distolto dallo svogliato tentativo di alzarsi.
Ma ti si è fulminato il cervello?!” fu l’incoraggiante risposta che giunse dal grumo di lenzuola e coperte varie contenenti il corpo di Ryan, il quale tentava con scarsi risultati di aprirsi una strada verso l’uscita.
“No. Ryan io la amo, ne sono sicuro. Lo so che bisognerebbe prima farsi dei mesi frequentandosi prima, ma ormai usciamo non ufficialmente da quasi due anni, lo sai anche tu. Sono certo che la amo e mi sembra che lei ricambi. Tu non l’hai notato?” chiese il ragazzo con voce ansiosa.
L’amava, di questo era certo. Era diventato bravo a riconoscere le sue emozioni e sapeva che era innamorato di Isabelle. Non se lo erano mai detto apertamente, ma secondo Orion c’era stato un avvicinamento quella primavera, sentiva che erano più che amici ed era più che pronto a passare il resto della sua vita con lei. Sapeva che forse sposarsi era un po’ avventato, magari si poteva organizzare il tutto un po’ più avanti, ma voleva avere la certezza che Belle fosse d’accordo, che non fosse solo una mera fantasia nella sua mente, che prima o dopo sarebbe diventato tutto reale.

Il tonfo e la serie di imprecazioni che seguirono la tanto accorata richiesta confermarono ad Orion che, alla fine, il comodino aveva avuto la meglio e Ryan l’aveva colpito in qualche modo. La comparsa del ragazzo che si massaggiava la fronte mugugnando decretò pieno punteggio per il suddetto comodino.
“Orion, davvero, non voglio smorzare il tuo entusiasmo e sai che sarei il primo a sostenerti: anche secondo me la Robinson non è affatto immune al mio fascino riflesso su di te, quindi potrebbe dirti anche di sì…”
Il ghigno sulle labbra del ragazzo scomparve quando una cuscinata, scagliata da Orion appena materializzatosi dietro di lui, lo mise al tappeto.
“Ok, ok, scherzavo…eddai, Black! Un po’ di umorismo…insomma, dicevo che Isabelle potrebbe anche dirti di sì, non ne rimarrei sorpreso.” Sorrise, “Ma hai idea di cosa si scatenerebbe qui?” chiese, rabbuiandosi e indicando vagamente l’ambiente circostante.
Già, decisamente qui sarebbero sorti dei bei problemi.
Qui, ovvero nel mondo dei Purosangue, non ci si sposava per amore, capitava solo nel fortunato caso in cui le due famiglie fossero casualmente favorevoli ad unirsi e non era questo il caso. Black e Robinson erano stati chiari: non volevano niente a che vedere gli uni con gli altri e di certo dopo due anni la loro opinione non era affatto cambiata.

Orion si accasciò sul letto, mollando la presa sul cuscino. Vero, negli ultimi tempi non aveva dato molto peso alle idee della famiglia ed era comunque riuscito ad evitare colossali discordie, ma portare loro via l’unico erede maschio, condannandoli quindi a condividere il nome con una ragazza che sosteneva la libertà degli elfi domestici era praticamente impossibile.
Ryan si rese conto del colpo basso che aveva inavvertitamente sferrato: Orion doveva averlo chiamato non appena l’idea gli era balenata in mente, senza pensare o soppesare alcunché. Mise una mano sulla spalla dell’amico, fece comparire una poltroncina e gli si sedette davanti.
“Orion? Avanti, non deprimerti così. È vero, sarà dura, ma non è detto che sarà impossibile. Magari sarebbe meglio coinvolgere tutti il meno possibile, si potrebbe comunicarlo solo a cosa fatta…” suggerì.
Non appena ebbe pronunciato l’ultima parola, gli occhi dell’amico scattarono su dal pavimento e si fissarono nei suoi.
No.” Rispose, fermo. “No, Ryan, non mi lascerò etichettare come un codardo da tutti, Isabelle compresa. Se mai accetterà di sposarmi, la sposerò dopo aver avvisato tutti. Magari non verranno alla cerimonia, potrebbero anche arrivare ad impedirmelo, ma li sfido a fermarmi! Ho ancora un onore da difendere, Isabelle non sposerà un ragazzo che ha paura di confrontarsi con la sua famiglia, soprattutto perché ne avremo da ridire su diverse cose in futuro, ne sono certo.” Concluse con un irremovibile orgoglio negli occhi.
Ed ecco che ritornava, il vecchio Orion Black era tutt’ora dotato dell’immancabile fondamento di fierezza, uno dei tratti che erano rimasti immutati anche durante l’ultimo periodo.
Ryan sorrise, alzando le braccia in segno di resa.
“Come vuoi, era solo per darti un’alternativa da cui saremmo potuti uscire vivi tutti e tre, ma anche il tuo piano di andare incontro alla decapitazione a testa alta mi intriga parecchio…” ridacchiò. “Insomma, chi non la vuole una via diretta per l’Inferno?”
Orion si rilassò, trovandosi inaspettatamente un sorriso sulle labbra. Alla fine doveva solo chiedere di sposarlo alla ragazza che amava, convincere due famiglie che si ritenevano altamente insopportabili a vicenda, portare all’altare la suddetta ragazza e sopravvivere alle conseguenze che ne sarebbero derivate. Sì, probabilmente era un’idea dalla vaga connotazione suicida, ma almeno Ryan era con lui.

Ora rimaneva solo da chiedere il parere di Isabelle.
 
 






Angolo persona spregevole autrice

Heila, popolo!! *un corvo racchia e un groviglio di sterpaglia vaga solitario nella landa desolata*
Sì, lo so, sono passati eoni dall’ultima volta che ho aggiornato e so che nessuno mi sta ricoprendo di pomodori in questo momento solo perché siete fondamentalmente convinti che io sia morta…ma no, sono qui, di nuovo.
L’ultima mia pubblicazione risale a circa 9-10 mesi fa e mi sento molto in colpa per questo, ma complici la perdita di fantasia (detta anche ommioddioeoracomelafiniscolastoria?!?!?!?!?!) e un carico di compiti a dir poco pesantuccio…..non ho scusanti, quindi prego umilmente perdono e vi butto qui questa…ripresa.
Quindi, ricapitolando, Orion molla tutto e gli viene la bella idea di chiedere in sposa Isabelle…e soprattutto comunicare questa dolce intenzione ad un branco di familiari facilmente inferocibili:)
Ma abbiate speranza, in lui ed in me, e spero di non inabissarmi per molto!!

Anna
  
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