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Autore: supervagilita99    04/08/2015    0 recensioni
Questa storia parla di una ragazza di nome Anja che dopo una serie di episodi entra in un tunnel senza fine chiamato anoressia ma che di soprannome fa bulimia. Non sono argomenti facili da comprendere finché non ci caschi dentro. Per questo la storia è tratta dalla mia vera vita. Il ricordo della mia bellezza ormai svanita mi ha spinto a scrivere anche se non sono una scrittrice. Spero che la mia scrittura sarà di vostro gradimento.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi scuso apertamente per il formato del prologo. L' ho mandato dal cellulare ma non conoscendo molto bene il sito e la tecnologia in generale, ho fatto un pasticcio. Comunques sia spero che anche questo capitolo vi piaccia, ma per favore mandatemi delle recensioni, anche se negative, perchè vorrei migliorare la mia storia anche grazie ai consigli degli altri.


                                                            CAPITOLO 1

< La voce di mio padre mi risvegla dai miei pensieri.
Dove sono? Che sto facendo? È possibile che mi perdo sempre tra le nuvole con cosi poco?
Si è pessibile, sopratutto se ti chiami Anja.
《Si papi, scusa , stavo solo pensando a cosa montare su questa canna.》Mento rimettendomi al lavoro.
Ora ricordo dove sono. Sono sulla riva di un canale intenta a prepararmi ad una delle mie solite gare di pesca.
《Devi montarci il galleggiante giallo, quello grosso》Mi da conferma mentre passeggia avanti e indietro sull'erba.
《Ok... Ma sono l'unica ragazza?》 Domando, pur sapendo giá la risposta, intanto per alleggerire l'atmosfera di tensione.
《Certo, che ti aspettavi? Una Schweppes per caso?》 Scherza ridendo.
Rido anch'io. Ho sempre amato l'umorismo di mio padre, ma quando sono io a scatenarlo mi piace ancor di più.
Un'altra cosa che ho sempre amato è la pesca. Il mio grande hobby. La mia grande passione fin da quando ero ancora nella pancia di mia madre. L'unica cosa che riesce veramente a distrarmi e a rilassarmi.
È stato facile appassionarmi alle gare agonistiche grazie ad entrambi i miei genitori, anche se solo mio padre pratica questo sport.
Figuriamoci se mia madre prende in mano un pesce. Proprio lei, che ha cosi tanta paura per questi piccoli animali, é andata a sposarsi un pescatore. È il colmo. Ogni volta che mi racconta le corse che faceva da giovane quando i pescatori la prendevano in giro lancandogli le loro catture , mi sembra sempre più assurdo il loro matrimonio. Ma non posso negare la loro perfezione.
Ecco, ci sono ricaduta di nuovo. La mia testa sta andando in tilt.
Sbatto un paio di volte le palpebre per riprendermi. Quando riprendo la conizione del tempo mi accorgo che mancano solo dieci minuti all'inizio e devo ancora fare una montagna di cose.
Finisco in fretta e furia le preparazioni e arrivo appena in tempo per il suono della tromba. Le tre ore successive passano velocemente, tra i consigli di mio padre e le rogne di mia madre, che trova sempre qualcosa per lamentarsi. Alla fine faccio il quinto con grande fatica. Non è un gran risultato ma va bene così.
Non so il perchè ma dopo ogni competizione mi sento sempre stanchissima e faccio di tutto per dormire. Anche in piedi.
   
 
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