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Autore: _Corin    05/08/2015    0 recensioni
(Dal primo capitolo)
Poi il gioco ricomincia. Lei scappa, con un largo sorriso ancora sulle labbra rosse di baci. Io la inseguo, il suo sapore ancora sulle labbra - ciliegie.
(Dal secondo capitolo)
E poi, mi è sembrato quasi di essere una ragazza - una di quelle vere, con seno, sorrisi allusivi e tutto quel savoir faire che fa sembrare Daphne una donna adulta – quando Fred ha mantenuto la parola e mi ha preso un fiore. Uno grosso quanto la mia faccia, rubato dalle serre di erbologia e per questo potenzialmente molto pericoloso, che sembra un girasole con i petali blu, nient’affatto la candida ed elegante rosa che mi sarei aspettata. Anticonvenzionale, direi. Lo trovo bellissimo.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Sorpresa
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Anticonvenzionale
 
 
 
 
 
Gli occhi di Theodore mi seguono passo per passo. Sono irritanti.
“Non devi fare tutto questo per mia sorella” sbuffo. Lui elude il mio sguardo. Non è mai stato uno di troppe parole, ma questo non mi ha mai dato davvero fastidio. Dopotutto, nemmeno io lo sono.
I pretendenti di mia sorella parlano sempre troppo, e lei ha la pessima abitudine di cercare di affibbiarmeli, quando non le piacciono. Theodore è suo amico, però, e forse anche un po’ mio.
Questa sera non sarei dovuta uscire con l’amico di mia sorella, in ogni caso. Sarebbero dovuti esserci fiori appuntati al vestito, sorrisi esitanti e mani timide; e poi chiacchiere insignificanti che si azzardano insolenti, e parole dolci.
Lancio uno sguardo esasperato al mio muto accompagnatore e sospiro per la seconda volta.
Terry mi ha mollata due giorni fa, e Theo non sarebbe dovuto nemmeno venirci, a questo ballo. Non gli piacciono. È stata mia sorella a convincerlo, anche se io non le avevo chiesto nulla.
È sempre così.
D’impulso, con lo spirito di una bambina capricciosa, decido che non sarà così, questa volta. “Hai un fiore?”domando a Theo d’istinto.
Quando risponde, sono sicura di intravedere del muto divertimento in fondo ai suoi occhi.
“Sono allergico.” Il terzo sbuffo sale spontaneo alle mie labbra.
 
 
 
C’è una ragazza, seduta al tavolo in uno dei posti più lontani dal mio.
Sembra proprio il tipo di ragazza che non dovrei guardare – capricciosa, Serpeverde, purosangue e altezzosa – ma proprio per questo il mio sguardo cade su di lei incessantemente, quasi senza che ne abbia consapevolezza.
È carina, e probabilmente ne è consapevole. Però mi sto annoiando, e che Fred Weasley si annoi non è una condizione accettabile. George mi ha rubato l’accompagnatrice, il vecchio marpione.
Comunque, anche lei non sembra divertirsi troppo: è accanto ad un tipo secco che può vantare una discreta somiglianza con un coniglio e non sembra affatto una buona compagnia.
Accantono il precedente piano che avrebbe visto il dormitorio di Serpeverde zuppo di caccabombe e decido di allietare la serata della brunetta.
“Ehi, sembri annoiata. Nessuna ragazza dovrebbe annoiarsi ai balli scolastici; deve esserci una qualche regola in merito, da qualche parte.” Lei si stringe nelle spalle.
Mi rivolge appena un’occhiata, di sottecchi. “Ottimo, sei una che infrange le regole. Mi piace. Ti va di infrangere le regole ballando da qualche parte che Gazza non approverebbe come, non so, la Camera dei Segreti o il recinto degli Schiopodi?” Lei non riesce a trattenersi: mi sorride.
È un bel sorriso, e io di sorrisi me ne intendo, modestamente.
“Solo se mi garantisci che non sei in alcun modo contrario ai fiori.”
 
 
 
Sono sudata. Sono abbastanza sicura che mia madre inorridirebbe, vedendomi così.
Ho ballato con Fred per un tempo che non so quantificare, e nessuno dei nostri balli è stato un fiacco movimento attaccati sulle note di un lento. A dire la verità, di note non ce ne sono proprio.
Però è bello. Dimenarsi senza un senso preciso, e ridere. Fred è un tipo che ride molto ed è bravo a far ridere le persone, ho imparato in questo breve lasso di tempo. È stato bello anche beccarsi l’occhiolino di Theo e sorridergli mentre avanzavo fuori dalla sala da ballo a braccetto con un Weasley che sembra avere molti meno problemi di me, a ridere.
Mi è quasi sembrato di avere un amico. E poi, mi è sembrato quasi di essere una ragazza  - una di quelle vere, con seno, sorrisi allusivi e tutto quel savoir faire che fa sembrare Daphne una donna adulta – quando Fred ha mantenuto la parola e mi ha preso un fiore. Uno grosso quanto la mia faccia, rubato dalle serre di erbologia e per questo potenzialmente molto pericoloso, che sembra un girasole con i petali blu, nient’affatto la candida ed elegante rosa che mi sarei aspettata. Anticonvenzionale, direi. Lo trovo bellissimo.
Il fiore. E Fred.
Con un sospiro, mi lascio sedere a gambe incrociate sull’erba umida e fresca di rugiada, senza preoccuparmi del vestito o dell’eleganza.
“Sei stanca?” domanda, e non aspetta una risposta. L’ha capito, che non sono una di quelle persone che devono riempire ogni silenzio con una valanga di parole. Ci ha messo in circa un paio di ore. Un buon tempo, considerando che nemmeno Daphne ci è ancora arrivata. “Cosa ne diresti se, per esempio, ti proponessi di andare a controllare lo sgabuzzino di Gazza? Ho sentito dire che questa notte potrebbe accadere qualcosa di brutto alla coda di Mrs. Purr. Non sia mai che un tale delizioso animale venga maltrattato, non trovi?”
Non posso trattenere il sorriso complice che scambio con Fred, né ci provo.
“Penso che prima dovremmo passare a prendere lo smalto che conservo in camera.
Sai, per salvaguardare la salute degli artigli di quella povera gatta.” Lui mi si avvicina, giocherellando con i petali del fiore che ho messo dietro l’orecchio.
Cerco di non mostrare quanto questa vicinanza sia… destabilizzante.
“Rosa?” Ci metto un paio di secondi per capire che sta chiedendo il colore dello smalto.
“Ti sembro tipo da smalto rosa?”
Il sorriso che gli si dipinge sulle sue labbra fa tremolare qualcosa dentro. Nelle ossa. “Mrs. Purr lo sembra.”
“Vedrò ti tirare fuori qualcosa.” 





 
   
 
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