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Autore: alida    27/01/2009    1 recensioni
I tre indiavolati tennero stretti lo Spiraglio nello stesso momento e questo si attivò portandoli ad Hogwarts, il giorno in cui Harry Potter iniziava il suo terzo anno di scuola. E chi mai potrebbero essere questi tre indiavolati? A voi scoprirlo. I personaggi appartengono a J.K.Rowling, la storia non ha scopo di lucro.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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-E ti pareva. Per colpa di quel Black dovevo finire dal preside, maledetto. Arriverà il giorno che me la pagherai. Altro che dal preside. Io ti mando da Madama Chips. Grifondoro schifoso-.

-Non ci posso credere. Quante volte glielo avrò detto di lasciarlo in pace. Non stava facendo niente, c’era per forza bisogno di metterlo a testa in giù nel corridoio. Certo che poi Severus ha reagito!-.

-Miseriaccia! Ma da dove ne sono usciti la McGranitt e Lumacorno! In ogni caso io non mi spavento, sarà Mocciosus a farsela addosso. Mi dispiace solo per Remus, dovrò farmi perdonare-.

Questi erano i pensieri di Severus, Remus e Sirius mentre i loro capicasa, li accompagnavano fino al gargoyle. 50 punti in meno a Grifondoro e 50 punti in meno a Serpeverde. Adesso i Corvonero guidavano la classifica delle case con 130 punti e un distacco di 30 dalle serpi e dai grifoni. Non sarebbe stato facile recuperare ma niente era perso.

Davanti alla statua, Lumacorno pronunciò la parola d’ordine: -Fragola e pistacchio- . Si aprì una porticina che dava a delle scalette fino all’ufficio del preside. I tre ragazzi, in silenzio si fecero portare fin su e poi entrarono accompagnati dai professori.

Silente non sembrava particolarmente adirato e iniziò in modo insolito: -Però, ero sicuro che questo momento sarebbe arrivato ma sono stupito dall’assenza del signor Potter, non tanto di quella del signor Minus a dir la verità. Ma ditemi, per caso il signor Potter è malato?-.

Fu Remus a rispondere: -No, signor preside. E’agli allenamenti di Quidditch-.

-Sapevo che ci doveva esser un motivo valido per la sua assenza a quest’ultimo scontro-.

A Sirius scappò mezzo sorriso, mentre Severus si faceva sempre più teso.

-Silente- disse la McGranitt –Gli scherzi che questi ragazzi si lanciano nei corridoi, nelle aule, al lago ed in qualsiasi  luogo s’incontrino, stanno esagerando. Inoltre non sempre sono scherzi innocui. Il signor Piton è finito due volte in infermeria con bruciature e lividi. Il signor Potter, che casualmente non è qui in questo momento, non credo si sia rotto il braccio cadendo dalla scopa da solo. Un cercatore di Quidditch non cade dalla scopa da solo. Inoltre…-

-Inoltre, e scusami Minerva se t’interrompo- proseguì Lumacorno - questi scherzi si ripercuotono anche sull’andamento scolastico e l’attenzione nelle ore di lezione. Come tu saprai, la pozione restringente non è esplosiva eppure durante l’ultima prova pratica il signor Black si è trovato ricoperto di una melma gialla che solo perché non era della consistenza giusta non lo ha rimpicciolito. Oppure vogliamo parlare di quando il mantello del signor Piton è stato pietrificato ricadendo sul povero Deralan e rompendogli un piede. E meno male che Madama Chips aggiusta le ossa come niente…-.

-Ho capito- lo fermò Silente fissando insistentemente i tre ragazzi che ormai erano tutti e tre a capo chino. –Credo che occorra intervenire immediatamente in maniera congiunta. Ragazzi restate qui da soli un paio di minuti mentre io e i vostri professori, in privato, decidiamo sul da farsi. Mi raccomando non voglio sentir volare una mosca-.

Come gli adulti uscirono, Sirius disse a voce alta: -Allora sei stato tu, Mocciosus, a incantare la mia pozione all’esame. Io credevo di aver sbagliato il dosaggio dell’erba Stringina!-.

-Certo, cos’altro potevi credere, sei talmente ignorante!- rispose il serpeverde.

I maghetti non avevano con loro le bacchette, che li erano state sequestrate, e subito arrivarono alle mani mentre Remus cercava di mettersi in mezzo per dividerli. Sirius spinse Severus verso la scrivania e quest’ultimo graffio il viso del grifondoro, che cadendo di schiena cercò di aggrapparsi a qualcosa per proteggersi.

Riuscì a mantenere un oggetto, Severus capì che aveva intenzione di lanciarglielo contro e cercò di toglierlo dalle mani contemporaneamente a Remus preoccupato che non fossero rotti   i sopramobili di Silente.

L’oggetto in questione era uno Spiraglio  che  permetteva di andare in una delle nostre vite parallele, dove si stava svolgendo la stessa identica vita. In pratica la nostra vita si ripete uguale, centinaia forse migliaia di volte, solo con margini temporali di anni pari ad uno. Perciò ci sono luoghi dove noi abbiamo un anno, luoghi dove ne abbiamo due e così via.

 Con lo Spiraglio di luce si andava nel proprio futuro con l’inconveniente che non ci si rendeva conto di esserci arrivati. Non si era in grado di riconoscersi, di guardarsi e dire:- Ecco come diventerò-. Tuttavia i maghi adulti si sarebbero resi conto di aver davanti, se stessi da piccoli.

I tre indiavolati tennero stretti lo Spiraglio nello stesso momento e questo si attivò portandoli ad Hogwarts, il giorno in cui Harry Potter iniziava il suo terzo anno di scuola.

Quando Lumacorno con la McGranitt e il preside entrarono nell’ufficio per assegnare le punizioni, videro lo Spiraglio attivato e capirono quello che era successo. Minerva aveva uno sguardo ansioso e cercava una soluzione negli occhi di Silente che disse semplicemente: -Tutto quello che succede, ha un suo scopo-.

 

I tre ragazzi erano stupiti. Com’era potuto succedere di trovarsi un attimo prima nell’ufficio del preside e subito dopo nel corridoio. –Che cosa hai combinato, Sirius?- chiese Remus.

-Io niente, sarà stato Mocciosus- rispose quello.

-Non sono stato io. Forse è magia accidentale-.

-Perché eri forse spaventato, cuccioletto?- ghignò Sirius.

-Smettetela, è per colpa vostra se ci troviamo in questa situazione. Quando Silente scoprirà che non siamo nel suo ufficio, sarà ancora peggio- disse Remus.

-Forse ci siamo smaterializzati- ritentò Sev e Sirius condivise l’idea: -Questa mi sembra un’ alternativa interessante-.

-Andiamo, dobbiamo raggiungere subito il gargoyle e trovare un modo per arrivare all’ufficio del preside senza farci scoprire- li incitò Remus. I tre presero a correre nei corridoi, stranamente il luogo sembrava deserto.

Arrivati al gargoyle, Severus pronunciò la parola d’ordine: -Fragola e pistacchio- ma non accadde niente. –Spostati Mocciosus, faccio io- disse Sirius spingendolo di lato. Il grifondoro ripeté la frase, ma niente. Ci provò anche Remus, ma nulla.

Non c’era che da aspettare che il preside e i loro professori li trovassero. Dopo cinque minuti di sosta davanti alla statua, i ragazzi sentirono dei passi e si trovarono di fronte Silente e la McGranitt, invecchiati naturalmente di vent’anni. Sirius li osservò, era sicuro di aver già incontrato quei due ma non sapeva dove, e disse: -Buongiorno. Chiedo scusa, vorremmo arrivare all’ufficio del preside-.

-E, di grazia, potremmo conoscerne il motivo-, rispose educatamente il vecchio preside.

-Credo che ci a-aspetti una pu-punizione..- rispose Remus che notava una strana somiglianza tra l’anziano e il suo preside.

-Punizione per cosa. E’ il primo giorno di scuola e sono già state assegnate punizioni?- chiese curiosa la McGranitt.

-Come il primo giorno di scuola?- domandò Severus. E mentre gli occhi di Silente da sopra le mezze lune si posavano sugli occhi neri e profondi del giovane Severus, l’anziano riconobbe il suo più grande amico.

-La parola d’ordine è stata cambiata. Ora è sorbetto al limone. Entrate nell’ufficio e aspettate. Fra dieci minuti il preside sarà da voi-.

 

  
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