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Autore: Oducchan    27/01/2009    2 recensioni
NB) riadattata a raccolta di flash shot, scollegate tra loro
1]shiroi kiba : La bottiglietta di sakè rotolò varie volte sul pavimento, attraversando la stanza in uno strano movimento semicircolare, prima di fermarsi a causa dell’impatto fiebile col muro
Fortuna che era vuota
Sfortuna che il suo contenuto si stava agitando nel suo stomaco sottosopra e gli faceva desiderare tremendamente un cesso in cui vomitare
[sakumo hatake]
2] tremble, and don't lost my memory : Faceva freddo.
Incredibile a dirsi, considerato che si trovavano nel deserto di Suna, dove anche nella notte invernale peggiore la temperatura non scendeva mai al di sotto dei quindici gradi.
Eppure, quella sera, faceva freddo, un freddo talmente penetrante che pungeva nelle profondità del midollo.
[quarto kazekage]
3]bingo book :Aprì la porta con estrema delicatezza, entrando nella stanza completamente buia in punta di piedi per non fare rumore. Raggiunse a tentoni il suo letto, addossato alla parete, e vi si sedette sopra molto lentamente, stando attento a non fare cigolare le molle del materasso.
Agile e silenzioso come un gatto, l’avevano definito una volta.
Però non era merito dell’allenamento.
Per non svegliare suo fratello, quello e altro.
[Shin]
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BROKEN WINGS

BROKEN WINGS

 

3] bingo book

 

Aprì la porta con estrema delicatezza, entrando nella stanza completamente buia in punta di piedi per non fare rumore. Raggiunse a tentoni il suo letto, addossato alla parete, e vi si sedette sopra molto lentamente, stando attento a non fare cigolare le molle del materasso.

Agile e silenzioso come un gatto, l’avevano definito una volta.

Però non era merito dell’allenamento.

Per non svegliare suo fratello, quello e altro.

Con cautela, senza perdere di vista la figurina che dormiva appallottolata nel letto dall’altra parte della stanza, si sporse di lato verso il tavolino di fianco alla testata e, con un gesto secco del polso, sfregò l’esca dell’acciarino per accendere la candela che vi teneva poggiata. Un tenue bagliore illuminò la stanza, ma per fortuna il dormiente non si mosse, continuando a dormire beato.

Shin sospirò.

Alzò il braccio destro, portandolo sotto la luce, e notò i tagli risalenti all’ultima missione. Ancora non si erano rimarginati: anzi, grazie agli esercizi che aveva svolto senza sosta da quella mattina, si erano riaperti, come testimoniavano le goccioline rosse che stillavano dalla carne.

L’arto gli tremò, convulso, e dovette stringere forte il pugno chiuso per calmarsi.

Da quand’è che aveva smesso di avvertire il dolore delle ferite meno gravi? Da quando poteva tollerare l’idea di avere il corpo piagato senza nemmeno battere ciglio?

Faceva paura, diventare minuto per minuto membro della Root.

Il suo sguardo corse immediatamente al ragazzino che aveva preso sotto la sua ala e che aveva iniziato a chiamare fratellino. Lo stesso che non aveva nome, e il cui nome in codice a momenti altalenanti era Sai. Quel delicato cucciolo con uno spiccato talento per il combattimento, con una resistenza innata alla fatica, e con un abilità innata stupefacente.

Sai era questo, per Danzo: un perfetto soldato in miniatura, l’esempio vivente di come potesse funzionare a meraviglia la sua politica.

Per Shin era molto altro.

Era un bambino con un sorriso timido, quando lo mostrava. Era un bambino curioso, desideroso d’imparare. Era un bambino che sapeva cogliere la bellezza che stava nelle piccole cose, che sapeva stupirsi quando vedeva un fatto bizzarro, che lo seguiva con fiducia. Era un bambino.

Ma ogni giorno che passava, Shin aveva il timore di perderlo, perché vedeva i suoi meravigliosi occhi neri farsi sempre più opachi.

Insensibili.

Il braccio gli tremò di nuovo, e dovette mordersi a sangue il labbro per non permettergli di urlare. Le camerate in cui soggiornavano gli aspiranti ANBU erano troppo popolate, e se si faceva sentire avrebbe svegliato non solo sai, ma anche tutto il quartiere. E Danzo non sarebbe stato felice.

Stancamente, si chinò in avanti, afferrando il suo zaino, e prendendo anche quello del fratello acquisito. Li poggiò entrambi sulle lenzuola, aprendoli, e con fatica estrasse un libro da ciascuno, esattamente identici nella loro copertina nera e sobria, esattamente identici nel volume delle pagine: la differenza stava all’interno

Perché quello di Shin, che nei giorni precedenti aveva fatto turni su turni, e missioni su missioni, era folto di croci d’inchiostro; quello di Sai, che da poco aveva iniziato la carriera di ninja assassino, era ancora praticamente intatto, e pochi sfregi segnavano le foto dei munekin.

Il bingo book di Shin lo identificato come ANBU affrancato. Quello di Sai, testimoniava la sua giovane età.

Il ragazzo li guardò per un istante, pensieroso, e guardò anche il piccolo che si stava rigirando nel letto, ignaro di tutto. Poi, deciso, li scambiò tra le mani e tornò a infilarli nelle sacche di tela con un sospiro. Sai si sarebbe ritrovato con un libro quasi completo: molto sangue in meno a macchiare le sue giovani mani da pittore.

Spense la candela, con un soffio.

Per Sai, questo e altro.

Anche la dannazione eterna.

 

 

 

Prima che mi chiediate chi sia, vi avviso che Shin è quel ragazzo che Sai cita di tanto in tanto chiamandolo fratello. Quello disegnato sul libro illustrato, coi capelli grigio argento e gli occhi neri. Avete presente, no?

Ultimamente il personaggio mi affascina molto, perché di lui non sappiamo praticamente niente, se non che è morto. Uau. XD. Però so di chi è la colpa, se passa di qui…vero, Gio? XD

Ringrazio Gracy110, SHERAZARD e urdi per le recensioni. Grazie, smack

E ringrazio anche chi ha letto, e chi ha inserito la raccolta tra i preferiti:bravesoul

 e Kinuye

 

Alla prossima flash. Besos

Vostra wolvie

 

   
 
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