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Autore: anhotpenguin    10/08/2015    1 recensioni
Credo che quando tutto finisce ogni cosa torna alla mente come dei flash. Avete presente, no? È come un caleidoscopio di ricordi; tutto torna indietro. Ma non davvero. Penso che una parte di me sapesse che sarebbe accaduto già nell’istante in cui l’ho visto. Non è qualcosa che ha detto o che ha fatto - è stata una sensazione che è arrivata in quel momento. La cosa folle è che non so se mi sentirò mai di nuovo così. Ma non so se dovrei. Sapevo che il suo mondo si muoveva troppo velocemente e bruciava troppo luminoso, ma ho pensato: ‘quanto può essere diabolico essere attratti da qualcuno che sembra così angelico quando ti sorride?’ Forse ne era consapevole quando mi ha vista. Mi chiedo se ho semplicemente perso il mio equilibrio.
Credo che la parte peggiore di tutto questo non sia stata perdere lui, ma perdere me stessa.
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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“Il dolore però non é passato. Era sempre lì, mi tirava dentro, pretendeva di essere sentito.”

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Ashton's POV

“Dove sei stato per tutto quel tempo, eh?!” Chiedo irritato al mio amico biondo di fianco a me. Siamo seduti sulla panchina del campetto abbandonato chiacchierando non molto tranquillamente.
“Oh Cristo, ancora?” Sbuffa strofinando gli occhi con le mani mentre sbadiglia.
“Si, ancora. Porca puttana, mi fai preoccupare” gli rivelo imbarazzato. Attiro il suo sguardo perplesso e stanco verso il mio, e sembra durare un'eternità. Sappiamo entrambi che c'è qualcosa che non va, ci conosciamo troppo bene per non capirci a vicenda. Abbasso lo sguardo sentendomi in colpa: dovrei dirglielo, ma non ci riesco; sono sicuro che se glielo dicessi impazzirebbe e succederebbe la stessa identica cosa di un anno fa...
“Ash, cosa c'è che non va?” Chiede preoccupato. Scuoto la testa sospirando, lo guardo ancora e sorrido prima di parlare: “Nulla, voglio solo che non ti cacci nei guai.”
“Cazzo” esclama prima di alzarsi “So badare benissimo a me stesso e a tutto quello che mi riguarda. Perché devi fottutamente preoccuparti di qualcosa che non è in pericolo o che sta bene così com'è?” Urla.
“Non-”
“Merda, pensi che succederà di nuovo qualcosa di simile all'anno scorso? Davvero? Wow, ti fidi ciecamente del tuo amico eh?” Ripete le  esatte parole che gli avevo pronunciato con difficoltà alcune settimane prima dell'inizio della scuola.
“Davvero ti definisci un "qualcosa"? Un oggetto e non una persona, Luke?” Chiedo irritato dalla situazione che degenera ad ogni nostro respiro.
“Sai cosa, Ashton? Vai a farti fottere” dice prima di voltarsi e camminare a passo svelto verso l'uscita.
“Merda...” sussurro. “Vaffanculo, cazzo!” Urlo prima di alzarmi e camminare anch'io verso il cancello. Ma qualcosa, o meglio, qualcuno attira la mia attenzione. Socchiudo le palpebre per mettere a fuoco ciò che vedo; improvvisamente un forte dolore si fa spazio sulla mia testa. Il mio corpo tocca il suolo ruvido, la vista è sfocata. Delle scarpe nere sono tutto ciò che riesco a vedere prima di chiudere completamente gli occhi.

Faith's POV

“Jess... Dove stai andando?” Chiedo curiosamente. La mia compagna di stanza si prepara velocemente guardando lo specchio ogni minuto. In tutti questi giorni passati insieme a lei, non l'ho mai vista così frenetica e preoccupata del suo aspetto.
“Jessica” la riprendo con autorità nella voce. Scuote ancora la testa e dopo pochi secondi dice con voce piccola: “Un ragazzo mi ha invitata a stare con lui nella sua stanza”.
“Oh oh, divertitevi allora! Posso sapere chi è il ragazzo che ti sta facendo così tanto agitare?” Domando alzandomi lentamente dal letto. Sorride timidamente scuotendo nuovamente la testa.
“Dai Jess, sai che con me puoi parlare tranquillamente...” Ricambio il sorriso.
“Michael...” sussurra. Spalanco gli occhi per la sorpresa: è da molto tempo che non vedo Michael con una ragazza, esclusa me, e questo significa solo che sta provando a cambiare. Mi rende felice.
“Tutto bene, Faith?” Si avvicina leggermente. Annuisco ridacchiando.
“Sai... Ti vedo così strana ultimamente. Tu e Luke litigate di meno e... Bhe, è strano.”
Il mio viso si tramuta in una smorfia confusa e irritata, e scuoto la testa negando le sue parole.
“No.”
“Faith” mi richiama pronunciando il nome con forza.
Che sarà maiÈ solo Jessica.
“Ci siamo promessi che riusciremo ad aggiustarci entrambi.” Abbasso lo sguardo imbarazzata; anche solo pensarlo mi rende vulnerabile. Ed è così strano, non riesco a spiegarmelo: nessuno mi ha mai fatto quest'effetto.
“Faith, è un tipo strano. Non fidarti molto” consiglia uscendo subito dopo dalla camera.
“Mi ricorda così tanto Tyler...” sussurro più a me stessa che a qualcuno non presente nemmeno nella stanza. Premo le dita sulle tempie massaggiandole, e mi siedo sulla sedia di fronte alla scrivania. Prendo un respiro e penso a cosa fare.
Il diario.
È da molto che non lo leggo, eppure ho la stessa curiosità di quando l'ho visto per la prima volta. Mi alzo ed esco dalla stanza, chiudendo la porta e portando le chiavi con me. Cammino per il corridoio, le ragazze parlano tranquillamente delle proprie giornate mentre le supero lentamente prima di salire le scale ed andare al piano superiore; velocizzo il passo fino alla fine del corridoio, e mi fermo davanti alla porta. Appoggio la mano sulla superficie lignea e do un colpetto veloce: la stanza è vuota. Sospiro, da una parte sollevata, dall'altra in difficoltà; non ho la chiave.
“Faith, pensa” borbotto strizzando gli occhi e spingendo i polpastrelli sulle tempo e facendo dei movimenti circolari. Poi noto una piantina posta accanto alla porta. La osservo, poi passo lo sguardo da essa alla superficie rigida che torreggia davanti a me. Mi piego e tra le foglie spesse della pianta cerco qualcosa di raramente trovabile: una chiave.
“Bingo!” Urlo quando il suo luccichio colpisce i miei occhi “Un cliché: la chiave nascosta di fronte alla porta. Solo un coglione può fare una cosa del genere” sussurro tra me e me entrando nella stanza.
Do un piccolo sguardo fuori, nascondendomi per sicurezza, e chiudo la porta prendendo una sedia e posizionandola di fronte ad essa, in modo che se qualcuno avesse provato ad aprire la porta, me ne sarei accorta. Mi precipito a cercare nel cassetto il diario, e lo prendo aprendolo e sfogliando lentamente le pagine, esaminando nuovamente i disegni e le lettere già lette. Mi fermo quando ne vedo uno nuovo; è recente. Mi avvicino poggiandolo sulla scrivania e stringo gli occhi, concentrata.
Sembra una porta, un po' stilizzata, e c'è una figura femminile che prova ad aprirla.
Amo questi disegni così confusi, adoro decifrarli o almeno provarci senza successo.
“Odio parlare da sola, ma sono l'unica persona che può capirmi...” sussurro “Sei tu che scrivi e disegni, vero Luke? Perché per quanto poco ti conosca, ti conosco troppo bene. E ho capito tutto di te. Ho capito il modo in cui guardi le persone, il modo in cui guardi te stesso, come ti muovi e come ragioni. E ti odio, davvero tanto, perché riesci ed essere lui, ma allo stesso tempo ad essere te.” Sbuffo “Fanculo, sono ridicola” dico infine chiudendo il diario. Cammino verso lo specchio, dopo aver riposto il quadernino nel cassetto e mi osservo: il mio aspetto è orribile, o almeno così penso che sia.
Gli occhi vuoti, lo sguardo impassibile.
“Ho bisogno di qualcosa di nuovo... Devo tornare al mio colore naturale di capelli?” Mi domando, poi scuoto la testa “Un pearcing, ecco.”
Insceno un piccolo sorriso intenzionata ad uscire dalla camera, poi il riflesso di una busta, sotto il letto di Ashton, sullo specchio mi incuriosisce. Mi volto e cammino fino al materasso, mi accovaccio per prendere la busta nera e la osservo: niente emittente, niente indirizzo, niente francobollo. La apro velocemente e leggo il messaggio scritto in una calligrafia disordinata.
'Ciao Ashton. Come sta Luke?'

Luke's POV

Dopo aver lasciato Ashton da solo al campetto, mi sono sentito un po' in colpa. Ma non dovrei; ho fatto la cosa giusta.
E anche se non lo fosse, sono troppo orgoglioso per ammetterlo.
Cammino nell'atrio, salgo di corsa le scale fino ad arrivare al piano maschile. In fondo al corridoio, in lontananza, vedo una chioma biondo platino piegata sulla pianta che avevo deciso di posizionare affianco alla porta per nascondere le chiavi.
Arrossisco improvvisamente quando inizio ad osservare il suo corpo, a cui non avevo mai dato davvero tanta importanza. Non che adesso sia importante, ma vederla in quella posizione mi scaturisce emozioni che da tempo non provo; e che un giorno vorrei far tornare.
Forse vorrei far tornare il vecchio Luke, ma è troppo tardi per altri cambiamenti.
Chiudo gli occhi carie volte prima di camminare verso la porta della camera intento a scoprire il motivo della sua visita alla mia stanza. Quando arrivo di fronte alla porta è chiusa e decido di starmene fuori aspettando qualche suo attimo di pazzia o qualsiasi rumore lei provochi.
Dopo pochi minuti di silenzio parla, e mi avvicino in modo infantile con l'orecchio poggiato sul legno freddo: “Odio parlare da sola, ma sono l'unica persona che può capirmi...” Si ferma prima di parlare ancora “Sei tu che scrivi e disegni, vero Luke? Perché per quanto poco ti conosca, ti conosco troppo bene. E ho capito tutto di te. Ho capito il modo in cui guardi le persone, il modo in cui guardi te stesso, come ti muovi e come ragioni. E ti odio, davvero tanto, perché riesci ed essere lui, ma allo stesso tempo ad essere te. Fanculo, sono ridicola” Un sorrisino compare sul mio volto. Legge il mio diario, e per quanto possa negarlo a me stesso, mi fa piacere che lei stia provando a ricomporre il puzzle disordinato. E fin quando questa cosa continuerà, lo stesso farò io.
“Non lo sei affatto Fefi, per niente” sussurro allontanandomi e percorrendo silenziosamente il corridoio senza far caso agli sguardi curiosi dei pochi ragazzi attorno a me.

N/A:

Ammazzatemitorturatemive lo permettoVi prego continuate a seguire la storianon la lascerò fin quando non sarà completa. Scusatemi davvero per i miei lenti aggiornamenti ma come sapete preferisco Wattpad e quindi dimentico spesso questo sito. Spero che il capitolo vi piaccia!

  
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