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Autore: N_faith    10/08/2015    2 recensioni
I. Si era procurato due sottili taglietti a causa dei bordi affilati della carta. Rivoletti di sangue sembrano tracciare dei sentieri rossi lungo le dita, gocciolando sul pavimento.
E ciò significava che al mondo non esisteva alcuna parvenza di fede.

II. Due, tre notti trascorse in quel modo. Un amplesso vissuto a volte con languida abolizione dei sensi, a volte con un ardore che traspariva dai loro movimenti bruschi, quasi stizzosi.
III. « La smetta di donare ciò che resta della sua vita a quel naturale evento atmosferico che tutti noi conosciamo come pioggia. La pioggia non perdona, e soprattutto non le restituirà mai ciò che lei ha perso anni addietro… Qualsiasi cosa sia. »
[...]
VI. Tuttavia l'idea di averla immaginata come un semplice bersaglio semovente col solo scopo di attirare allo scoperto il misterioso maniaco omicida, ora conosciuto come Hidan, aveva provocato in lui un minuscolo moto di preoccupazione.
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[ItaKonan] | Narutoverse
[Raccolta di flashfics/OS]
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Itachi, Konan
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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#3 If you could see into my soul
 

« Tenshi-sama… »
Era l’unico ad appellarla in tal modo.
« Perché si ostina a vivere come intrappolata tra vischiosi filamenti di sofferti ricordi? »
L’uno accanto all’altra, ritti in quel corridoio mal illuminato e dalle estremità totalmente immerse nel buio, quelle parole sembrano fluttuare con sadico diletto alle orecchie della donna. L’espressione solitamente impassibile sembra disintegrarsi a causa della venefica forza insidiata in quella mirata domanda. Ma si tratta di un secondo d’insperata reazione umana. Subito quel volto affascinante torna nel solito sguardo monotematico. Solo gli occhi ambrati sembrano rilucere di comprensibile stizza.
Konan potrebbe rispondere in maniera diplomatica. Oppure mentire e farla finire lì. Ora più calma, studia attentamente quel volto attraente, cercando qualsiasi segno riconducibile a doppi fini, ma vi trova solo un’educata curiosità.
Che cosa celavano, in realtà, quegli occhi nefasti di colore rosso fuoco? Inconsciamente sposta lo sguardo e ne rimane sorpresa. Che diamine, era una kunoichi esperta, perché...?
Perché non poteva nulla contro quel potere convenzionale ma allo stesso tempo pericoloso. Un abilissimo manipolatore della realtà può mostrarle anche la più placida menzogna, senza che lei se ne renda conto a una prima occhiata. Konan era sì capace di destreggiarsi con i genjutsu e saperne debellare qualcuno di debole fattura, ma la sua abilità in tal campo è ovviamente molto, molto inferiore al naturale talento del ventunenne. Per questo depone le armi e torna a voltarsi, pronta a ritornare da Pein, in quella soffocante stanzetta adibita a ufficio, ma desiste per un attimo. Per contro, si avvede dell’occhiata fredda e sardonica. Seppur al riparo da dietro il mantello, lei intuisce che egli sta sorridendo. 
Quegli occhi rossi sembrano risplendere di segreta soddisfazione. 
Poi, improvvisamente, Itachi le è davanti. « Se sono riuscito a leggerti nell’anima… tu, Konan… » Un roco sussurro, un rapido passaggio dal lei al tu. Lentamente solleva la mano, portandola contro la sua guancia. « Tu saresti capace di intravedere la mia, di anima, sotto strati e strati di menzogne e sotterfugi? »
Prima che una risposta possa sgorgarle dalle labbra, egli le passa accanto. La lascia lì, interdetta, avendo perso qualsiasi interesse nei suoi confronti, come appagato dai segreti carpiti nelle profondità di quegli occhi color ambra. Quasi sul punto di finire inghiottito dall’oscurità, l’Uchiha le rivolge un’altra frase, a mo’ di saluto.
« La smetta di donare ciò che resta della sua vita a quel naturale evento atmosferico che tutti noi conosciamo come pioggia. La pioggia non perdona, e soprattutto non le restituirà mai ciò che lei ha perso anni addietro… Qualsiasi cosa sia. »
Il sussulto che sembra frustarle velocemente il proprio corpo la spoglia di quell’impassibile, fragile maschera. Konan, che al passaggio del giovane uomo aveva finito col fissare la pioggia battente che imperversava al di là della finestra, china il capo, come per un'ineluttabile sconfitta. 
Sapeva che lui aveva ragione. Stava consumandosi in virtù della sciocca, puerile speranza di vedere risorgere, sotto quell’eterno scrosciare d’acqua, il suo primo e imperituro amore. Era pressoché impossibile, ma lei seguitava, egoisticamente e teneramente, ad alimentare quella sempre più debole fiammella.
La vetrata scorrevole emette un fioco suono nell’aria; ripresa la propria sovrumana facciata imperturbabile, la donna tende la mano all’esterno, il palmo rivolto in su.
Le gocce d’acqua le schiaffeggiano rabbiosamente la pelle, segno che il suo desiderio non avrebbe mai trovato pace.





Questi due sembrano così perfetti in un contesto del genere xD Mi sono divertita nel tratteggiare Itachi come una "molla", una specie di consigliere per Konan, al fine di sollecitarla a farla finita nel riporre il suo più grande desiderio e vivere per davvero. Sì, so perfettamente che è tutto frutto della mia immaginazione, ma è così bello prendere piccoli spunti offerti dalla realtà (come la pioggia, per esempio, tema portante di questa flash odierna), e pian piano costruirci sopra, come detto, la flashfic.
Al solito, ringrazio GreenJade09 per aver recensito <3 Non posso non citare anche GiuliaNeri97 per aver messo la raccolta tra le seguite.
Se avete qualcosa da dire sulla flashfic, non siate timidi xD
   
 
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