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Autore: Rumaan    12/08/2015    1 recensioni
Una maledizione viene rivelata, ed affligge tutti gli ex Grifondoro e Serpeverde. Il Ministero della Magia deve agire e varare una legge sul matrimonio. Hermione viene affiancata a Malfoy, ma dovranno passare sul suo cadavere prima che lei sia d'accordo nel sposarlo!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Becoming Mrs Malfoy Cap 15 Benritrovati a tutti :) Non mi dilungo, ho già perso troppo tempo in quest'ultimo anno, non pubblicando. Mi spiace. Non sono stata costante per problemi personali e familiari. Chiedo venia. Ancora. Abbiate pietà :D
Buona lettura :)

Capitolo 16

Hermione prese a braccetto Harry e Ron mentre entravano nel castello di Hogwarts. Sorrise, quando vide tutti gli attuali studenti gironzolare, mentre si godevano il fine settimana. Si sentiva come se il tempo fosse tornato indiero e loro fossero state ancora una volta matricole. Hermione doveva ammettere che le era mancato quel posto. Nonostante la guerra intrapresa li, aveva amato la vita al castello.

"Sembra strano essere tornati", commentò Ron.

"Mi chiedo se Minerva ci lascerà dare un'occhiata in giro", disse Harry.

  "Shhhh, non dirlo, oppure non riusciremo di nuovo a scollare Hermione dalla biblioteca", disse scherzando Ron.

"Spero che potremmo andare a visitare la sala comune di Grifondoro", continuò Harry. "Mi manca quel posto".

Ron ed Hermione annuirono, ed i tre pensarono nostalgicamente a quanto si erano divertiti nella torre.

"Bene, bene, non sono Potty, la donnola ed il manico di scopa?", biascicò una voce alle loro spalle.

Il trio si girò di colpo e toreò gli occhi, quando vide Malfoy, affiancato questa volta da Zabini e dalla Parkinson.

"Ah ah, Draco", disse Harry.

Malfoy ghignò. "Non sono riuscito a resistere. Non mi sembrerebbe Hogwarts, se non facessi dei commenti pungenti su voi tre".

Daphne sfrecciò tra i tre Serpeverde, e si diresse verso Harry, soffocandolo di baci.

"Daphne, per favore, puoi provare un po' meglio a tenere alto il nome dei Serpeverde? Non è consono adulare in quel modo il Ragazzo d'Oro, e stiamo ricevendo strani sguardi da tutti i marmocchi", disse Malfoy.

Daphne si girò per affrontare il suo biondo amico. "Non mi interessa. Ho aspettato anni per poter fare delle cose come questa, e non mi fermerò solo perchè tu non riesci a digerirlo".

"Non sono io che ne sono preoccupato; ho visto dimostrazioni di affetto per Potter molto più nauseanti. Hai solo traumatizzato quei poveri Serpeverde laggiù", replicò Malfoy.

Tutti si voltarono verso il luogo che stava indicando Malfoy, ed Hermione non potè fare altro che ridere alla vista del gruppo di Serpeverde del sesto anno, le cui facce erano somiglianti al verde delle loro divise.

"Non credo si riprenderanno dall'aver visto il grande Principe Serpeverde fare comunella con i Grifondoro", provocò Ron. 

Malfoy fece una smorfia. "Ma per favore, che ridicolo nome è questo".

"Non peggiore di micetta", si intromise Hermione.

"Non farmi iniziare a chiamarti Ragazza d'Oro dei Grifondoro", la punzecchiò di rimando Malfoy.

Questa volta fu Hermione a fare una smorfia. "Ok, ammetto che sono dei soprannomi terribili e stupidi".

"Bene, quindi non chiamatemi più in un modo del genere", ordinò Malfoy.

"Allora torniamo a furetto", disse con un ghigno maligno Ron.

Tutti alzarono di colpo lo sguardo all'udire la tuonante voce di Hagrid che li chiamava. "Voi, entrate! La Professoressa McGranitt è pronta ad iniziare".

Harry, Ron ed Hermione si stamparono sul volto un grande sorriso, facendosi piccoli e correndo ad abbracciare Hagrid. I Serpeverde ghignarono, mentre i tre li sorpassavano. Hagrid lanciò uno sguardo a Malfoy, e si voltò verso Hermione. "Quel tipo non ti sta dando alcun problema, vero?".

Hermione sorrise al mezzo gigante iper-protettivo. "Non ti preoccupare, Hagrid. Se esce troppo dai gangheri posso sempre prenderlo di nuovo a pugni".

"Ecco la mia ragazza, Ermione", disse Hagrid, stringedola fino a quasi non farla respirare più. "Comunque, è meglio che andiate dentro, così la Professoressa McGranitt può iniziare".

Hermione, Harry e Ron si sentirono definitivamente tornati ad Hogwarts quanto entrarono in ritardo nella Sala Grande, ricevendo dalla McGranitt uno sguardo molto irritato. Il fatto li portò a ricordare le lezioni di Trasfigurazione. Tutti e tre si affrettarono, ed automaticamente di diressero verso il tavolo dei Grifondoro. Si sedettero insieme, ed Hermione scosse leggermente la testa, mentre realizzava di avere praticamente la stessa vista di Malfoy che aveva avuto per sei anni. L'unica differenza è che invece di sguardi e ghigni, lui aveva un enorme sorriso stampato in faccia, ed ammiccò verso di lei quando si accorse del sopracciglio alzato di Hermione. Lei roteò gli occhi e gli fece una linguaccia. Dovette smetterla di ridere quando lui le mormorò di rimando "Molto maturo da parte tua".

La professoressa McGranitt si schiarì la voce, ed osservò i suoi ex studenti. "Sono veramente dispiaciuta di avervi ad Hogwarts per circostanze così orribili. Comunqe, sono triste di annunciare che dovrete imperativamente sposare colui o colei che la Sorte vi ha assegnato".

Ci furono un sacco di mormorii irritati, ed alcuni sguardi molto poco benevoli lanciati alla Preside. Nessuno apprezzava il fatto di essere la generazione che aveva scatenato la maledizione, ed aveva visto fuggire la personale scelta del proprio compagno. Ci furono anche alcuni commenti maligni sui Tassorosso ed i Corvonero, che chiaramente avevano avuto origine dal tavolo dei Serpeverde, ma Hermione si ritrovò a pensare di aver sperato che il Cappello Parlante l'avesse invece smistata a Corvonero.

La McGranitt alzò le mani ancora una volta per chiedere silenzio. "Sì, so che è veramente spiacevole, ma se per favore vorreste calmarvi, allora potrò continuare. In ogni caso, come stavo dicendo, ora i matrimoni che devono essere celebrati per salvare Hogwarts hanno un tempo limitato. La scorsa settimana, in un sogno, sono stata informata da Priscilla Corvonero che ciò dovrà avvenire entro la fine dell'anno accademico di Hogwarts".

Minerva si zittì il tempo necessario per lasciare completamente comprendere alla sala quell'informazione. I sussulitii scioccati la informarono che non era stata una notizia molto ben accetta. Non che li biasimasse. Minerva era anche preoccupata perchè non era sicura che tutti avrebbero acconsentito alle nozze, ed in quel momento i suoi occhi si soffermarono su Hermione Granger. Era rimasta piacevolmente colpita che alcune coppie che inizialmente le avevano regalato un bel mal di testa ora avessero risolto i loro problemi; George Weasley e Pansy Parkinson ne erano un esempio. Ma non aveva idea in che modo l'avrebbe presa Hermione. Non sembrava più provare quella profonda antipatia per Draco Malfoy che aveva all'ultimo incontro di mesi prima, ma ciò non significava che lei fosse pronta a sacrificarsi per Hogwarts. L'unica cosa che rendeva speranzosa Minerva in questo caso, era che Hermione amava Hogwarts, ed avrebbe odiato vedere il castello chiuso e precluso alle future generazioni. 

Minerva era anche insicura su cosa ne pensasse Malfoy. Lui era stato messo in coppia con una nata babbana, ed anche se dopo la fine della guerra era cambiato, non significava che fosse necessariamente pronto a mettere fine alla linea di sangue puro dei Malfoy. Minerva si era già da tempo rassegnata sul fatto di aver bisogno di parlare da sola e privatamente con entrambi, per capire pienamente cosa stessero pensando. Sperava solo di non avere più il mal di testa. La preoccupazione e lo stress di tutto ciò la stava portando a notti insonni. Sospirò, mentre chiese silenzio alla sala.

"Ora, so che non ciò non vi da molto tempo per conoscere i vostri compagni e nemmeno di pianificare il matrimonio da sogno che molti di voi potrebbero aver sempre desiderato".

Draco lanciò a Pansy uno sguardo di chi la sapeva lunga. La ragazza lo aveva costretto a giocare a "sposo e sposa" sin da quando era stata abbastanza grande da fare a finta di star percorrendo una navata. Da quando aveva tredici anni sognava il vestito da sposa, e da quando ne aveva quindici il giorno perfetto del suo matrimonio. 

La McGranitt continuò a parlare, e Draco si ricordò dei noiosi discorsi di quando frequentava Hogwarts. Almeno lei andava dritta al punto, al contrario di Silente. "So che molti di voi potrebbero non aver deciso se voler procedere o meno con il piano del Ministero. Comunque, prima che decidiate definitivamente di non sposare la persona con la quale siete stati messi in coppia, mi piacerebbe che veniste a parlarmi. Se vi rifiuterete di sposarvi, sarete attaccati da tutto in mondo magico della Gran Bretagna. Dovrà essere costruita una nuova scuola per poter insegnare ai maghi ed alle streghe, il che potrebbe richiedere parecchio tempo, e probabilmente significa che una giovane generazione potrebbe perdere la possibilità di studiare e di avere una corretta educazione. Durmstrang e Beauxbatons potrebbero non essere in grado di ospitare tutti gli studenti in più".

Draco ghignò all'udire quell'emozionante discorso che la McGranitt stava propinando a tutti loro. Era una tattica tipicamente Grifondoro, cercare di appellarsi alla coscenza di tutti e sperare che sarebbero caduti nella trappola del "bene superiore" per le future generazioni. Tra i Serpeverde non molti sarebbero stati toccati da questo argomento, anche se la perdita della tradizione di Hogwarts sarebbere stata dura anche per loro. Draco sapeva a chi principalemente la McGranitt stava rivolgendo quel discorso, e guardò verso la Granger per vederne la reazione. Prevedibilmente lei si stava mordendo un labbro, sembrando combattuta. Sapeva che andava contro il suo carattere accettare un simile patto, ma anche permettere che Hogwarts fosse chiusa sarebbe stato impensabile. Il castello era stato il suo primo contatto con il mondo magico, e sia lei che Potter ne erano affezionati per ovvi motivi.

"Prima che tutti voi ve ne andiate, per favore, Hermione Granger e Draco Malfoy, potete venire con me?", concluse la McGranitt.

Draco sbuffò per l'immenso interesse che il resto della sala aveva immediatamente mostrato per lui e la Granger. Velocemente recuperò la sua maschera impassibile, non volento che qualcuno riuscisse a decifrare i suoi sentimenti nell'avere così tanti occhi puntati addosso. Lanciò un veloce sguardo alla Granger, e le vide fare la stessa cosa, solo molto peggio. Era chiaramente rossa ed ansiosa, mentre cercava di ignorare le chiassose persone che ora stavano fissando lei e lui.

Sbrigativamente i due seguirono la McGranitt, che li condusse nel suo ufficio. Non si guardarono nemmeno intorno, troppo concentrati su ciò che voleva riferire loro.

"Mi spiace avervi richiamato in quel modo, ma volevo assicurarmi di avere la possibilità di parlare ad entrambi prima che scompariste. So che questa decisione è probabilmente la più difficile per voi, e volevo essere sicura che riusciste a ragguagliarmi. A differenza del Ministero, non ho sentito il bisogno di farvi sedere di fianco al vostro compagno", disse la McGranitt, guardando divertita Hermione, la quale arrossì.

Herione si schiarì la voce. "Si, beh, immagino che uno di noi avrebbe dovuto sedersi nel tavolo della Casa dell'altro".

"Tu", mormorò Malfoy, interrompendola.

Hermione semplicemente guardò irritata il biondo, che le sorrise.

"Comunque, mi sto chiedendo a che punto siate nel decidere. E' stata una piacevole sorpresa vedervi entrambi ai Tre Manici di Scopa la scorsa domenica, e spero ciò significhi che è stato fatto qualche progresso".

Hermione era profondamente a disagio a causa dell'intera conversazione. Era imbarazzate ed il suo cambiamento di sentimenti nei confronti di Malfoy era troppo nuovo per spiegarlo a parole. Magari non lo odiava più come aveva fatto precedentemente, ma non era sicura di volerlo sposare. Riusciva ancora a farla diventare pazza. "Ehm, immagino si possa dire che stiamo cercando di conoscerci", mormorò Hermione.

La McGranitt sorrise sollevata. "Beh, è una buona cosa. Sono compiaciuta che almeno ora riusciate a rimanere nella stessa stanza per un tempo prolungato. E lei, signor Malfoy? Questa decisione non avrà conseguenze solo per lei, ma anche per la sua famiglia".

Malfoy alzò un sopracciglio alla domanda della McGranitt. "Le assicuro che il pensiero dei Malfoy sulla questione del sangue è significativamente cambiato. E come unico Malfoy in vita, la famiglia segue la mia decisione. In ogni caso le famiglie purosangue si stanno estinguendo a causa dei matrimoni misti, quindi avrei ugualmente dovuto espandere i miei orizzonti".

Hermione cercò di non ridere, dopo aver sentito in che modo pomposo ed etichettato si era espresso Malfoy. Sapeva che lui non riusciva a farne a meno. La McGranitt aveva chiesto una cosa molto personare, ed era difficile rispondere con i dovuti termini. Era anche sconcertante avere l'attenzione dei vari Presidi di Hogwarts, che non stavano nemmeno cercando di nascondere il loro interesse per l'intera conversazione. Hermione non potè fare a meno di notare il vecchio amico di Harry, Phineas Black, che stava osservando un suo parente, disgustato dal pensiero di Malfoy sulle famiglie di sangue puro.

"Allora entrambi deciderete di sposarvi?", disse la McGranitt in un modo che le era incredibilmente alieno. Hermione capì che la faccenda dell'avere la maledizione che pendeva sopra la testa stava causando molto stress alla Preside.

"Uh, beh, in realtà non ne abbiamo ancora parlato", si intromise Hermione, prima che Malfoy potesse fare la sua uscita con qualche frase sarcastica. Riusciva a capirlo dall'espressione del suo viso, che non sarebbe stata affatto una cosa carina. "Spero ancora di poter riuscire a trovare una soluzione per spezzare la maledizione. Bill Weasley ed io ci stavamo già lavorando".

Un moto di tristezza passò sul viso della McGranitt. "Oh, beh, certo, è una bella notizia", disse, con quel tono che in realtà vuol dire l'esatto opposto. 

Hermione non poteva lasciare la Preside a sentirsi così pessimista riguardo all'intera situazione. "Ma sono sicura che se non verrà trovata alcuna soluzione allora io e Malfoy cercheremo di salvare Hogwarts", disse in fretta, prima di rendersi conto delle parole che aveva pronunciato. 

La McGranitt la guardò e le sorrise radiosamente, il che era stato alquanto sinistro, per essere completamente onesti. Hermione non voleva guardare Malfoy, che, ne era sicura, la stava osservando con quello sguardo che di solito riservava alle cose che trovava morbosamente interessanti. 

Comunque, a quanto pareva, il suo cervello in quel momento non riusciva a comandare gli occhi, perchè si ritrovò a fissare dalla parte di lui. Lui la stava addocchiando come se fosse rimasto sorpreso, ma con una scintilla negli occhi che trovò un po' sconcertante. Non sapeva cosa potesse significare. 

La McGranitt sembrò ritrovare la sua solita compostezza e velocemente li ringraziò, prima di farli uscire dal suo ufficio. 

Hermione ora si sentiva in un qualche modo inopportuna, nel corridoio con Malfoy. Non aveva idea di dove fossero Ron ed Harry. Sapeva che Ginny era in giro con Blasie. "Allora, tutto ciò è stato... ehm.. un po' intenso", commentò Hermione, come se avesse avuto il dovere di interrompere il silenzio che si era creato.

Malfoy semplicemente le lanciò di nuovo quello sguardo, ma non le rispose verbalmente. 

"Beh, allora immagino che andrò a cercare Harry e Ron. Probabilmente saranno nella sala comune dei Grifondoro", disse Hermione, desiderosa di scappare dalla tensione che si era creata nell'aria.

"Non credo che li troverai lì", disse con un cenno Malfoy, indicando la finestra. Lei seguì il suo sguardo, e vide due figure molto familiari che stavano volando verso il campo di Quidditch. 

Hermione mormorò qualcosa. "Oh", borbottò. "Immagino che allora andrò in biblioteca".

Prima di poter fare un passo, Malfoy le agguantò la mano. "Perchè non passiamo insieme un po' di quel tempo di cui stavi parlando prima? Ti mostrerò i posti nei quali andavo spesso, se tu farai lo stesso", suggerì lui, con un sorriso biricchino.

Hermione percepì un po' della sua compostezza fare ritorno. Con un'occhiata cercò di farlo sentire il più fuori agio possibile, mentre pensava di fargli visitare la sala comune dei Grifondoro. Era sicura che ciò avrebbe scosso la sua facciata impassibile. "Certo, sembra divertente. E visto che siamo già qui, prima lo farò io", disse Hermione, prima di prenderlo per mano e trascinarlo al dipinto della Signora Grassa. 

Malfoy agrottò le sopracciglia, mentre Hermione gongolava. "Non è stato divertente", le brontolò. 

"Si invece", le rispose divertita lei, mentre le scappava un'altra risata.

"Pensavo che voi Grifondoro foste carini e cordiali", le mormorò.

"Esatto, ma ciò non si estende agli ex Serpeverde ed ai Malfoy", replicò Hermione

"Quei ragazzini del terzo anno sono solo fortunati che io sia un uomo cresciuto, altrimenti li avrei presi a sberle su quella loro piccola disgustosa testolina", disse con un broncio Malfoy. 

Hermione non potè fare altro che ridere di nuovo. Voleva farlo agitare, ma non aveva tenuto conto di un branco di terzini, che si erano sentiti in dovere di difendere la loro famosa eroina di guerra, ed una manciata di prodotti Tiri Vispi Weasley.

"Sei solo fortunato che io conoscessi il controincantesimo per quel particolare proddotto. George li ha testati su di noi per mesi, fino a quando non mi sono stufata di diventare variopinta ed ho trovato un rimedio", disse Hermione. 

"Sì, beh, ne parlerò con Pansy. E' una discriminazione oltraggiosa, che tutti abbiano i colori della loro casa, tranne Serpeverde. Quando lo scoprirà, quei ragazzini si beccheranno un'orribile sorpresa, e sarà verde, argento e sibilante", mormorò Malfoy. 

Hermione gongolò ancora una volta, mentre faceva tesoro del ricordo di un Malfoy colorato a strisce rosse ed oro, ruggente come un leone e l'emblema Grifondoro tatuato temporaneamente su ogni guancia. Non vedeva l'ora di raccontarlo ad Harry e Ron, e congratularsi con George. Era valsa la pena aver patito quella sofferenza mentre testava il prodotto, ora che aveva visto Malfoy somigliare al Signor Grifondoro.

"Se fossi in te, non mi metterei troppo a mio agio. Ora scenderai nella tana dei serpenti", fece notare malignamente Malfoy. 

Hermione roteò gli occhi. Non aveva paura di un branco di adolescenti Serpeverde, e comunque sapeva che Malfoy non avrebbe permesso che le accadesse nulla di davvero terribile. Era in ogni modo curiosa di vedere i sotterranei. Harry e Ron ovviamente glie li avevano descritti durante il loro secondo anno, ma voleva vederli da sola. Non lo avrebbe ammesso con nessuno tranne se stessa, e comunque appena appena, ma voleva anche vedere dove Malfoy aveva trascorso sei anni e mezzo della sua vita. 

Scesero nei sotterranei bui, ed Hermione rabbrividì. Era un posto deprimente in cui essere piazzati, ma non riusciva ad immaginarsi i Serpeverde felici in un luogo più allegro ed accogliente. Lo avrebbero trovato irritantemente carino. Malfoy la condusse attraverso cuniculi adibiti a corridoi, finchè arrivarono di fronte ad un muro di pietra. Aveva precedentemente minacciato un Serpeverde di passaggio per farsi dare la parola d'ordine. Apparve una porta, ed entrarono in una sala lunga e bassa, decorata con sedie intagliate ed uno squisito caminetto, sotto al quale si trovava l'unico colore allegro della stanza: un fuoco luminoso e scoppiettante. La sala comune era adorna di diverse lampade appese, che bruciavano con un alone verde. Era buia come aveva detto Harry ma, invece che trovarla deprimente, Hermione la trovava, in un certo qual modo, un pochino da sogno. Era come se si fosse imbattuta nella sala grande appartenente alle creature marine del lago. Scandagliò completamente la stanza, immagazzinando tutti i dettagli, prima di voltarsi verso Malfoy, che la stava osservando fissa. 

"Allora? Che ne dici? Probabilmente penserai che sia buia e povera", disse. 

Hermione sorrise nel sentire quel tono sulla difensiva. Nonostante tutte le brutte parole che dicevano, i Serpeverde sembravano essere anime sensibili, che non la prendevano bene quando venivano criticati. Se la prendevano sempre a cuore. 

"Mi piace, in un modo strano. Sembra quasi appartenga al mondo subacqueo o ad una fiaba. Harry e Ron certamente non le hanno reso giustizia".

Malfoy la guardò con un'espressione indagatoria. "Potter e Weasley? Non li ho mai portati quaggiù".

Hermione imprecò sottovoce. "Oh sì, ehm, penso ce li abbia portati Daphne", mentì.

"Bel tentativo, Granger. Immagino allora che si siano infiltrati qui ad un certo punto, durante Hogwarts, probabilmente usando quel mantello dell'invisibilità. Andiamo, sputa il rospo". 

Hermione pensò brevemente se fare la spia e raccontare a Malfoy di come lo avevano imbrogliato al secondo anno. Avrebbe fatto patire le pene dell'inferno ad Harry e Ron, ma era tempo che qualcun altro sapesse i segreti che quei viscidi avevano. "Ok, sono entrati quando eravamo tutti ad Hogwarts, ma non si sono infiltrati, sono entrati baldanzosamente, con te al loro fianco".

Malfoy inghiottì due volte, e guardo incredulo Hermione. "Eh? Che intendi?".

Hermione non potè non ghignare. "Abbiamo fabbricato la Pozione Polisucco durante le vacanze di Natale durante il nostro secondo anno. Harry e Ron hanno strappato un capello da Tiger e Goyle, e si sono fatti una bella chiacchierata con te riguardo la Camera dei Segreti, qui, in questa stanza".

Malfoy era senza parole. Aveva la bocca aperta, e gli occhi non si erano spostati dal suo viso. La stava semplicemente fissando incredulo. "Hai amorevolmente detto che speravi sarei stata uccisa dal basilisco", non riuscì a non aggiungere Hermione.

Malfoy sussultò, prima di guardare colpevole il pavimento. "Sì, beh, all'ora ero un piccolo idiota immaturo. Non sapevo di che diavolo stessi parlando. Facevo solo il pappagallo di mio padre".

Hermione gli mise una mano sul braccio. "E' tutto ok, Malfoy. Credo di poterti perdonare per alcune brutte parole che hai detto quando avevi dodici anni".

Malfoy la guardò, grato. Poi riuscì a digerire il resto di ciò che gli aveva riferito. "Hai detto che sono venuti qui a Natale?".

Hermione annuì. "Quei bastardi! Gli ho raccontato della stanza segreta sotto al pavimento della sala da pranzo di Malfoy Manor. Poche settimane più tardi siamo stati invasi da quelli del Ministero che la cercavano. Fortunatamente, avevamo incantesimi potenti tutto intorno, il che significava che non potevano trovarla".

"Non sprecherei fiato con Harry e Ron per cercare di farli sentire in colpa. Avevi detto che stavi nascondendo oggetti oscuri di valore lì dentro".

"Beh, non è questo il punto", insistette testardamente Malfoy. 

"In realtà sì. Ma rimarremo a discutere di questo per tutto il giorno? E perchè la sala comune è deserta? E' pazzesco. Voi Serpeverde vi seppellite sul serio sotto terra?", chiese Hermione, presa dalla stanza vuota, il che era in completo contrasto con l'affollata sala comune Grifondoro, diversi piani più su.

"Non essere ridicola. Anche noi siamo umani", anfatizzò Malfoy. "Saranno semplicemente in giro a fare cose da Serpeverde. Picchiare qualche Tassorosso, o qualcosa del genere".

Hermione roteò gli occhi. Tipiche dannate Serpi. Alcune cose non cambiavano mai. 

"Allora, ora che abbiamo il posto tutto per noi, micetta, ti va di vedere la mia vecchia stanza?", la provocò Malfoy, con uno sguardo lussurioso. 

Hermione lo guardò con disdegno. "Non essere disgustoso, Malfoy. Il pensiero di stare così vicina a te, mi fa venire voglia di vomitare. Ma sono curiosa riguardo la stanza. Voglio vedere il posto in cui complottavi piani maligni".

"Sì, continua a ripetertelo. Vuoi solo vedere dove dormivo. Se ti comporti bene, potrei anche lasciarti distendere sul mio vecchio letto".

"Prima probabilmente dovrei disinfettarlo".

Salirono le scale che portavano ai dormitori.  Camminarono brevemente lungo il corridoio che portava alle camere dei ragazzi, prima che Malfoy aprisse una porta, che conduceva in una versione più piccola della sala comune. C'erano ancora lampade appese che emanavano quel bagliore verde, ed un paio di sedie intagliate. I quattro letti a castello non erano la versione accogliente di quelli Grifondoro, erano intagliati nel legno scuro, ed avevano dei serpenti che salivano a spirale sulle colonne. Comunque, non fu quello che fece fermare Hermione in stato di shock, ma fu piuttosto una massa contorta sotto una coperta in uno dei letti, con dei capelli lunghi e rossi che spuntavano sopra uno dei cuscini. 

"I miei poveri occhi", urlò Hermione, schiaffandosi una mano sopra il viso. "Ginevra Weasley, che diavolo stai combinando?".

Uno scricchiolio arrivò da quel punto, assieme ad una voce profonda che imprecava. Malfoy se ne stava invece di fianco ad Hermione, a sogghinare. "Credo sia piuttosto ovvio, Granger".

"Draco, togli gli occhi dalla mia ragazza, e porta fuori la Granger", ordinò Zabini.

"Vieni con me, micetta. Sembra siamo stati battuti sul tempo", ghignò Malfoy, chiaramente divertito dall'intera situazione. 

Hermione ritornò nella sala comune Serpeverde, cercando di recludere alcuni recenti ricordi nel bidone della spazzatura del suo cervello. Tristemente, le immagini si rifiutavano di scomparire. 

"Immagino questo risponda alla tua domanda sul perchè la sala comune fosse vuota", disse da dietro di lei Malfoy. 

"Come fai ad essere così calmo? Abbiamo appena trovati i nostri due più cari amici, sai... a fare cosacce".

Malfoy rise forte. "Sai, puoi chiamarlo con il suo nome. Si chiama sesso. Sono sicura che in ventiquattro anni, tu abbia letto almeno qualcosa a riguardo".

"Smettila di prendermi in giro. Io sono traumatizzata", disse Hermione, puntando i piedi sul pavimento. 

"Come diavolo hai fatto ad avere due ragazzi come migliori amici sin da quando avevi dodici anni, ed ancora lasciarti imbarazzare da una cosa così?", chiese Malfoy. 

"Solo perchè sono ragazzi, non significa che ne parlino ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette", si difese Hermione. 

"Oh giusto, ho dimenticato che è di Potter e Weasley che stiamo parlando. Potter è a malapena riuscito a chiedere a Daphne di uscire, e Weasley non è messo molto meglio, quando si tratta di donne".

Hermione venne salvata dal dover difendere ancora i suoi amici dalla comparsa della coppia colpevole. Ginny sembrava parecchio imbarazzata, e cercava di incontrare gli occhi Hermione. Lei, in compenso, trovava molto affascinante il caminetto. Zabini e Malfoy osservavano le due ragazze in completo divertimento.

"Cerchiamo Potter e Weasley?", suggerì Zabini.

Hermione e Ginny presero al volo l'occasione per lasciare l'imbarazzante atmosfera nella sala comune Serpeverde. Nessuna delle due parlò, fino a quando furono a metà strada per il campo da Quidditch. "Sono così in imbarazzo", mormorò Ginny. "Blasie aveva giurato di aver corrotto i piccoli serpeverde per farli uscire. Non immaginavo che tu e Malfoy sareste entrati".

"Sì, beh, la sala comune era deserta", disse Hermione, non sapendo cos'altro dire. 

"Ora penserai che io sia depravata", continuò Ginny.

"Certo che no. Tu e Zabini uscire insieme, e vi sposerete prima di Giugno, a meno che non spezziamo questa maledizione. E' naturale che vogliate controllare se siete compatibili. Vorrei solo non averlo visto. Una domanda, comunque: perchè il dormitorio Serpeverde?".

Ginny diventò dello stesso colore dei capelli. "Dillo a qualcuno, e ti ucciderò personalmente usando solo la maledizione Orcovolante. No, me lo rimangio. Raccontalo a qualcuno, e io dirò a tutti della tua cotta per Malfoy al tuo sesto anno, incluso Malfoy. Era una specie di fantasia mentre ero qui ad Hogwarts. Avevo notato Blasie ancora prima di iniziare ad uscire con Harry, al Luma Club, e pensavo fosse eccitante".

Hermione lanciò un'occhiata a Ginny. "Io ho avuto una leggera e insana infatuazione per Malfoy, che era stata indotta dalla mia rabbia contro tuo fratello e Lavanda. Io non mi sono creta fantasie sul fare sesso con lui nei dormitori Serpeverde, a differenza di qualcuno di cui non faccio nomi".

"E questo, ovviamente, spiega perchè voi due foste diretti alla sua vecchia stanza, in un sotterraneo Serpeverde deserto. Sicura che non stavate per accertare quando sareste stati compatibili? E comunque, non avevi detto di aver fatto dei pensieri indecenti su di te, Malfoy ed una biblioteca?", la provocò Ginny. 

Hermione guardò male la sua amica. "Credo di averti preferita quando eri troppo imbarazzata per parlare. E, come ho detto a lui, il pensiero di quello mi fa venir voglia di vomitare".

Ginny sorrise apertamente ad Hermione. "Quindi ne hai discusso con Malfoy, eh? Quel sexy biondo ti fa eccitare tutta?", la provocò ancora lei.

Fu il turno di Hermione di arrossire. "Smettila, e certo che no. Riesco a malapena a sopportare di stare nella stessa stanza con lui".

"Continua a raccontartelo, micetta. Scommetto che gli salterai addosso prima della fine dell'anno".

"Zabini è un'influenza disgustosa per te, e tu sei depravata", sbottò Hermione.

Blasie tirò una gomitata sul fianco a Draco. "Che dicono?", chiese, indicando Hermione, che sembrava scossa.

"La tua piccola rossa probabilmente la sta ragguagliando con tutti gli scabrosi dettagli della vostra recente attività".

"Non sembravi trovarli così scabrosi, prima, quando sbavavi su Ginny", disse Blasie.

Draco inarcò un sopracciglio. "Non ho guardato la tua ragazza, e lo sai. La piccola Weasley non mi è mai interessata".

"Solo perchè, invece, hai sempre avuto gli occhi su di una brunetta cespugliosa".

Draco scrollò le spalle. Con Hermione che al momento gli parlava, non gli importava più negare il fatto che fosse infatuato di lei.

"Oooh, non lo neghi. L'hai finalmente ammesso con te stesso?", disse divertito Blasie. 

"E allora? So che lo sapete tutti. L'unica che non lo sa è la Granger, e così rimarrà", ordinò Draco. 

"Cos'è successo?", chiese Blasie. 

"Ha detto all McGranitt che, se non riuscirà a spezzare la maledizione, probabilmente mi sposerà. Pensavo avrebbe sicuramente lasciato chiudere Hogwarts. E' ciò che farei io, se fossi in lei".

Blasie fece un fischio. "Wow, che grande ammissione da parte sua. E se tu fossi in lei, probabilmente ora saresti già andato ad uccidere Serpeverde a caso. La Granger ha molta più compassione. Può averci odiato ed aver cercato di farci arrestare parecchie volte, ma almeno non ha cercato di ucciderci".

Draco ne riconobbe la verità, e fece un cenno con la testa. 

Avevano raggiunto tutti il campo da Quidditch, e Ginny urlò a Ron ed Harry di riportare il sedere a terra. Avrebbero incontrato Bill alla Testa di Porco di lì a venti minuti.

  
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