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Autore: _f r a n c y_    13/08/2015    3 recensioni
(Seguito indiretto di "Will things ever change?")
Tenten ha sempre ammirato Tsunade, ma qualcun'altra ha ottenuto il privilegio di diventare sua allieva. Il sogno di Tenten è andato in frantumi e con esso la sua passione. Un eccentrico fanatico del tai-jutsu ed un glaciale genio del clan Hyuuga riusciranno ad aiutarla? Accenni NejiTen: perché Neji vive ancora!
- Devi accettarlo, Tenten! - gridò Neji alla sua schiena, - Ti stai ponendo dei problemi infondati! -
- Non te lo permetto! -
Si volse di scatto e tornò di fronte a lui. Ad ogni passo sembrava bramare di poter calpestare Neji e non l'erba.
- Non ti permetto di parlarmi così! Tu... Ma che cosa vuoi capirne
tu? Sei sempre stato non uno, ma cinque gradini sopra gli altri. Sei il ninja più brillante e dotato che il tuo clan abbia mai partorito e, Dio!, non hai nemmeno sedici anni e già parlano di sottoporti all'esame per jounin! Cosa ne sai della frustrazione che si prova ad inseguire un traguardo che, nonostante il sangue ed il sudore, non arriva mai? -
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neji Hyuuga, Rock Lee, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Tenten aveva trovato l'erba che le serviva senza troppe difficoltà. Prima di partire da Konoha, si era documentata sulle erbe officinali che avrebbero incontrato lungo il tragitto. Per precauzione, aveva anche preso in prestito dalla biblioteca dell'accademia ninja un piccolo opuscolo. Le pagine imbrunite dal tempo e asperse di muffa.
La Rossa di Notte cresceva in prossimità dell'acqua dolce, protetta da grossi sassi o arbusti. Al calar della sera, le sue lunghe foglie si arrotolavano su loro stesse, svelando il colore bruno-rossastro della faccia inferiore. Con quelle, Tenten avrebbe preparato un decotto e quindi degli impacchi da applicare sui graffi di Neji, per lenire l'infiammazione.
Ora sedeva nell'erba alta, i piedi nudi che sfioravano l'acqua fredda, quasi gelida, del torrente d'Argento. Aveva bisogno di quel contatto per placare il suo spirito: non aveva alcuna intenzione di dare in escandescenze davanti ai suoi compagni.
Fra tutte le kunoichi di Konoha, chiunque avrebbe giurato che nessuna si applicasse quanto lei. Si allenava nel combattimento dal primo raggio di sole all'ultimo riverbero aranciato nel cielo. Quando il tempo o la salute le erano avversi, trascorreva ore ed ore china sui libri, per scoprire i segreti delle armi leggendarie o istruirsi sulla missione che la attendeva.
Per lei non era una costrizione. Non percepiva un tale stile di vita come uno sforzo, come una privazione di qualcos'altro. Non l'avevano mai elettrizzata il dedicarsi al corteggiamento dei compagni di classe o il coltivare la passione per i gioielli, i nastri o l'abbigliamento raffinato.
Non che fosse insensibile al fascino maschile...
Si concesse un sorriso, gli occhi terrigni smarriti nel riflesso della luna sulla superficie increspata dell'acqua.
La prima volta in cui aveva incontrato Sasuke Uchiha, aveva dovuto riconoscere che fosse davvero attraente.
Sospirò ed il vento tiepido trasportò la sua amarezza sull'altra sponda del torrente.
Era persino innamorata del suo compagno di squadra. Il freddo ed integerrimo Neji Hyuuga. Il che, perciò, denotava non soltanto una sensibilità al genere maschile, ma soprattutto una discreta propensione ad inseguire chimere.
Tenten guardò il nutrito mazzetto di Rossa di Notte, posato accanto alla sua mano. Il suo sogno più grande, fin da quando era bambina, era diventare una kunoichi di fama mondiale. Agire per il bene del proprio Villaggio, lasciare un segno nella Storia, diventare modello per future guerriere. Precisamente ciò che, per lei, era sempre stata Tsunade-sama.
Vi era solamente una donna all'interno dei team ninja e, nel corso degli anni, la sua abilità veniva inesorabilmente offuscata dalla forza bruta dei componenti maschili. Tsunade, tuttavia, si era appropriata di conoscenze e tecniche inarrivabili persino dalla quasi totalità degli uomini. Si era fregiata dei titoli di kunoichi più forte mai esistita e di fondatrice della professione di ninja-medico. Aveva dimostrato ad ogni cadetta dell'accademia che avrebbe davvero potuto fare la differenza.
Quando si era sparsa la notizia del suo ritorno a Konoha, Tenten aveva impiegato fino all'ultima oncia del proprio essere nel pregare che facesse di lei una sua allieva. Ben presto, la sua più grande ambizione si era infranta come un prezioso calice di cristallo contro il nudo pavimento. La kunoichi leggendaria avrebbe tramandato il proprio sapere unicamente ad una persona...
La voce di Tenten graffiò l'aria come un sommesso ringhiare:
 - Sakura Haruno.
 - E' così che ti appresti ad "occuparti anche di me"?
Tenten trasalì. Si raddrizzò ed afferrò la Rossa di Notte. Contravvenendo a qualsiasi sua aspettativa, però, Neji non era lì per incalzarla sulla via del ritorno. Si portò accanto a lei e si sedette comodamente, lo sguardo posato sull'ondeggiare dell'acqua.
Tenten dovette trattenere una risata di puro sconcerto, mentre carpiva l'unica spiegazione plausibile.
 - So chi ti ha mandato... - scandì, rimettendosi in piedi, - Ascolta, perché non ti fai una passeggiata? Dirò a Lee che mi hai parlato.
 - E da quando prendo ordini da quell'insensato? Agisco di mia volontà.
Tenten ridacchiò disillusa e lo salutò.
 - Dopo l'Hokage, Sakura Haruno è il più dotato ninja medico che abbia mai calpestato le strade di Konoha.
Tenten si pietrificò. La rabbia prudeva sulle sue mani, percorreva la sua pelle come decine di formiche frenetiche.
 - Lo so. - ammise con una serenità contraffatta. Non sarebbe caduta nella rete del ragno.
Una mano sopra il ginocchio, Neji si alzò.
 - Questo perché ha un talento innato, ma specialmente perché, tra noi, è stata la sola a diventare allievo diretto del quinto Hokage.
Se vi era un tratto comune a tutti i membri del team Gai, esso era la totale risolutezza a perseverare fino al raggiungimento dell'obiettivo. Neji non sarebbe arretrato di un sol passo. Tantomeno tollerava che si rifuggisse un problema, piuttosto che affrontarlo di petto.
Quando scostò i lunghi capelli d'ebano dal viso, scoprì Tenten fissarlo senza esitazione.
 - Sì, so anche questo. - rise incredula. - Su, andiamo. Sembra che le tue ferite siano più gravi di quanto credessi.
Gli andò incontro con disinvoltura e agganciò il suo braccio con il proprio. Era un colpo basso e Tenten lo aveva inferto con cognizione di causa. Qualsiasi forma di contatto che differisse dal tai-jutsu gettava lo Hyuuga nel disagio.
Per troppi anni era stato privato di un simile calore. Da troppi anni l'unico essere umano che gliene avesse mai fatto dono era morto. Generalmente, le ragioni erano queste. Quella sera, tuttavia, un altro sentimento lo indusse a spezzare quell'unione. La consapevolezza che Tenten lo avesse instaurato soltanto per strumentalizzarlo. L'assenza di sincerità affettiva contaminava la sua bocca come fiele.
Sfilò il braccio con un gesto secco, tanto da farla barcollare.
 - Tu non sei minimamente al livello di Haruno.
La mano di lei si levò alta nell'aria, aperta e diretta verso la sua guancia. Lo avrebbe schiaffeggiato sul serio: Neji aveva già provato quanto ne fosse capace.
Tenten si bloccò, ma ormai era tardi: tutta la frustrazione che si era ripromessa di occultare adesso troneggiava sopra le loro teste.
La bocca di Neji si piegò soddisfatta e Tenten si sentì incendiare.
 - D'accordo, hai vinto. Ma adesso lo spettacolo delle marionette è finito. Io me ne torno da Rock Lee e dal sensei. 
 - Devi accettarlo, Tenten! - gridò alla sua schiena, - Ti stai ponendo dei problemi infondati!
 - Non te lo permetto!
Si volse di scatto e tornò di fronte a Neji. Ad ogni passo bramava di poter calpestare lui e non l'erba.
 - Non ti permetto di parlarmi così! Tu... Ma che cosa vuoi capirne tu? Sei sempre stato non uno, ma cinque gradini sopra gli altri. Sei il ninja più brillante che il tuo clan abbia mai partorito e, Dio!, non hai nemmeno sedici anni e già parlano di sottoporti all'esame per jounin! Cosa ne sai della frustrazione di inseguire un traguardo che nonostante il sangue ed il sudore non arriva mai?
 - Adesso non essere patetica. Non hai mai avuto interesse per la medicina.
 - Tsunade-sama è ben più di un medico. Lo sapresti anche tu, se mi avessi mai prestato ascolto all'infuori degli allenamenti.
 - Cosa...? Questo non è vero, - ribatté indignato, - e tu lo sai.
 - Ah, sì? Eppure davanti a me non vedo una persona che conosco dal primo anno di accademia, ma un estraneo che mi insulta e sputa fango su tutti i miei sforzi!
Tenten serrò le labbra e respinse il sentimento che minacciava di rigarle le guance. Questo significava subire un tradimento?
Mentre la guardava allontanarsi, Neji si lasciò infilzare dal senso di colpa.
Ancora bambino, aveva appreso e perfezionato da sé, senza la guida di nessuno, tecniche di combattimento ninja che da secoli venivano tramandate esclusivamente entro la casata principale del suo clan. Gli shinobi di livello superiore, prefigurando un suo imminente avanzamento di grado, lo contendevano come proprio compagno di squadra. L'Hokage in persona, quando era in cerca di approcci freschi su una missione, lo convocava nel proprio ufficio insieme a Shikamaru Nara, la mente più illuminata di tutto il Villaggio.
Ciononostante, le sue capacità comunicative si ostinavano a rimanere disastrose. Si sentiva tremendamente colpevole. Colpevole di non riuscire ad esprimersi come avrebbe voluto, colpevole di non saper aiutare Tenten.
Aveva solo ottenuto di aggravare il suo malessere.
 - Tenten... Aspetta... Aspetta, per favore!
Tenten rallentò fino a fermarsi. Udire Neji Hyuuga esclamare quelle due parole era un dono. Si voltò e lo scoprì a massaggiarsi una tempia, in una faticosa riflessione.
 - Dammi... Dammi qualche minuto per organizzarmi. D'accordo?
Sedettero entrambi sulla riva del torrente. Per minuti interi, il dolce fluire dell'acqua sposato al sussurro delle foglie, solleticate dal vento, furono gli unici suoni a fluttuare nell'aria.
 - Ciò che voglio dire - riprese Neji, - è che ti sei fossilizzata su un punto di riferimento inappropriato.
Tenten fece per ribattere, ma lui la anticipò.
 - Non hai mai venerato Tsunade-sama in virtù delle sue sublimi arti mediche o della sua forza disarmante. L'hai sempre ammirata per ciò che lei rappresenta: una kunoichi che, grazie ai suoi nobili meriti, ha scolpito il suo nome nella Storia. Sbaglio?
Le iridi perlacee si posarono su di lei. Il bagliore lunare trovava in esse un naturale riflesso.
Tenten scosse il capo e, per un attimo, i suoi occhi cercarono una via di fuga. Temeva ciò che lui avrebbe dedotto.
 - Allora perché credi di dover essere sua allieva, per diventare una kunoichi altrettanto leggendaria?
 - Bisogna... - Tenten si volse verso il ruscello e si schiarì la gola, - Bisogna imparare dai migliori, per divenire i migliori. No?
 - Pensi di non essere in grado di farcela da sola? Hai paura di non valere abbastanza, se presa per te stessa. E' così?
Lo guardò.
 - Io non ho pau...
 - Stai mentendo.
 - No! - si infervorò lei, determinata a proteggere il proprio segreto.
Neji si trattenne dal ripetersi. Tenten possedeva la sua stessa tempra, nonché la stessa di Rock Lee: avrebbe sputato sangue pur di non ammettere che uno spettro la terrorizzava.
  - D'accordo. Anche se non hai paura, lascia comunque che esprima la mia opinione. Nessuna macchia di compassione o di sentimentalismo: una conclusione a cui sono arrivato in via del tutto razionale.
Tenten scrollò le spalle, ma era già decisa a non concedergli alcuna soddisfazione.
 - Ciascuno di noi diventerà grande, Tenten. Mai nel corso dei secoli, tanti talenti si erano manifestati in un'unica generazione. Siamo la generazione del cambiamento, della lotta per l'instaurazione di un nuovo ordine. Non vi sono certezze sull'esito della nostra futura battaglia ma, indipendentemente da esso, noi entreremo nella Storia. Ognuno per una vocazione diversa.
Hai mai ipotizzato di avere già trovato la tua? Sì, il maestro Gai ti ha iniziata alle prime armi, ma il resto del lavoro lo hai svolto contando sulle tue sole forze. Hai imparato ad usare i rotoli per le evocazioni e a destreggiarti con qualsiasi arma a tua disposizione. Senza neppure rendertene conto, hai accumulato tanta conoscenza in materia che la biblioteca dell'accademia non ha più nulla da offrirti.
Dunque, mentre in futuro noi altri saremo eredi di un sapere, tramandatoci dai rispettivi clan o sensei, tu ne sarai la capostipite. Sarai la prima Maestra d'armi di Konoha.
A quel punto, lei aveva buttato l'orgoglio nel fiume. Lo ascoltava a bocca aperta, senza pudore.
 - Perciò, Tenten, non ostinarti ad essere qualcuno che non sei.
Tenten osservò i fili d'erba ai propri piedi, poi tornò su di lui. L'espressione sopraffatta di chi vede il mare per la prima volta. L'invisibile armatura che per settimane aveva appesantito ogni suo passo era scivolata al suolo. Il suo cuore ne era talmente alleggerito che ebbe l'impulso di ridere.
 - Io...
Si passò una mano tra i capelli, divertita.
 - Io... Grazie...
 - Non devi ringraziarmi, non è necessario. Non ti ho confidato il mio pensiero per ottenere una ricompensa.
 - Grazie davvero...
 - Ti ho soltanto esposto lo scenario di più probabile realizzazione, seguendo la logica.
Memore di quanto accaduto due anni prima, Tenten troncò la conversazione e gli gettò le braccia al collo. 
 - Perché è sempre così dannatamente difficile ringraziarti? - mormorò vicino al suo orecchio.
Rinsaldò la presa sulla stoffa bianca del suo  kimono e rilassò il mento contro la sua spalla.
 - Se avesse parlato solo la tua mente, non ti saresti preoccupato di cercare parole meno affilate. Quindi grazie, Neji.
Lo Hyuuga non poté negare la validità di quella obiezione. Le concesse un tacito assenso e chiuse gli occhi.
I suoi cinque sensi lo supplicavano di abbandonarsi a quel contatto, a quello slancio di affetto che non li riscaldava da quasi dieci anni. La vista poteva finalmente godere di una meritata pausa. L'udito veniva massaggiato dalla morbidezza del silenzio e del respiro delicato dell'acqua, degli alberi, di Tenten. L'olfatto poteva saccheggiare il profumo di lei, quell'aroma di fiori di campo, impegno e sapone alla passiflora. Il tatto fremeva nel ricambiare il gesto, nel circondarle la vita e prolungare quell'abbraccio fino all'indeterminato. Il gusto, tentatore, gli sussurrava di non accontentarsi della fragranza, bensì di osare il proibito. Di infrangere le restrizioni ninja sui coinvolgimenti sentimentali.
La mano diafana stava per adagiarsi nella curva della sua schiena, quando Tenten arretrò.
 - La Rossa di Notte! - sventolò il mazzetto, - Bisogna cuocerla entro un'ora dal raccolto!
 - Abbiamo ancora dieci minuti... - farfugliò Neji in protesta.
 - Hai detto qualcosa?
Neji sbatté le palpebre più volte. Tenten stava allacciando i sandali e lo fissava interrogativa. Lo Hyuuga diede qualche colpo di tosse e si affrettò a nascondere l'imbarazzo.
 - No... No, niente. Sbrighiamoci, Lee ci sta aspettando.



Quando rimisero piede nella grotta, Lee era in stato di agitazione. Le garze infilate malamente nelle narici, era intento a parlottare tra sé e sé. Appena scorse Neji, allungò un indice accusatore.
 - Ah, eccolo! Il vile maledetto!
 - Ma cosa... Che è successo, Lee? - accorse Tenten, - Perché ti sanguina il naso?
 - E' stato lui! Mi ha colpito! E tutto perché gli ho detto... gli ho detto... Ecco... 
Il resto della frase si congelò sulla sua lingua. Un paio di occhi era ancorato su di lui, poteva avvertirli distintamente. Ghiaccio ustionante.
 - Che cosa? Ma che ti prende adesso? Aah, accidenti. - Tenten si rivolse direttamente a Neji, - Che cosa gli avresti detto? Perché gli hai messo le mani addosso? 
Lo Hyuuga scrollò le spalle e guardò altrove:
 - Sta delirando.
 - Neji Hyuuga!
 - Vuoi la verità, Tenten?
La linea delle labbra di Lee era tutta un tremolio. La kunoichi lo fissò, in attesa.
 - Neji... è... una persona orribile! Sì, è così! Con il caratteraccio che ti ritrovi, nessuno vorrà mai stare al tuo fianco! Quando ti deciderai ad abbracciare la Via della Giovinezza e ad addolcire quell'intruglio amarognolo che hai al posto del cuore?
Gli altri due riascoltarono mentalmente quelle accuse sputacchiate. Il genio inarcò un sopracciglio, sorpreso e indispettito per la sgradevole coincidenza. Tenten portò una mano a coprire un ghigno e agganciò il suo sguardo corrucciato.
 - Parola per parola, eh? Giuro che io non c'entro.
 - Lo trovi divertente? - sibilò lui. Non era affatto un ricordo piacevole.
 - Ooh, sì.
Tenten scoppiò a ridere, una mano sul ventre ed un dito che raccoglieva le lacrime di ilarità.
Dall'altro lato della caverna, Lee esigeva una spiegazione dall'enigmatico duo. Neji non si fece scappare l'occasione di infliggere una piacevole vendetta.
 - E' successo un paio di anni fa. Una conversazione soltanto tra me e lei.
Lee colse la frecciatina e si impettì in segno di sfida. Lo Hyuuga sorrise vittorioso.
Se solo avessero saputo che quel giorno di due anni prima c'erano entrambi...
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Ho ripescato questa fanfic da un vecchio quaderno. C'erano parecchie correzioni da apportare, ma alla fine mi sono detta: perché non provare?
Mi piacerebbe fare lo stesso con una (altrettanto vecchia) bozza riguardante la promozione di Neji a jounin.
Lo ammetto, metà delle fanfic che avevo scritto su questo pairing è spazzatura. Qualcuna, invece, potrebbe ancora valere una pubblicazione. Potrebbe...

Sarete voi a dirmi se la mia idea sia stata buona oppure un suicidio, ahahahah!

Molti nel web sostengono che Kishimoto abbia lanciato più segnali LeeTen che NejiTen, negli ultimi volumi del manga. Io credo che Tenten non saprebbe reggere le stravaganze di Rock Lee "finché morte non vi separi". Lui stesso meriterebbe qualcuno o qualcuna in grado di apprezzarlo specialmente per il suo Credo della Giovinezza, no?

Il NejiTen non è morto. Mettiamo mano alle penne ed ai pc e facciamoci sentire!
Neji è defunto? Anche Sherlock Holmes era stato ucciso dal suo creatore. Sappiamo tutti quanto straordinario potere abbiano avuto gli affiatatissimi fan, in quell'occasione.

E dopo questo patetico discorso di epiche pretese, vi ringrazio infinitamente per essere arrivati fino alla fine di questa breve fanfic. Spero di poter leggere le vostre opinioni al riguardo, buone o cattive che siano :)

A presto,

francy
  
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