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Autore: Rumaan    13/08/2015    1 recensioni
Hermione è appena stata promossa al lavoro dei suoi sogni, ed il primo incarico sulla sua scrivania è rintracciare un Draco Malfoy scomparso. La ricerca la porterà alla riserva dei draghi. Malfoy potrebbe trovarsi lì?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Weasley, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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That's Not My Dragon

Non E' Il Mio Drago

( That's Not My Dragon )



Hermione rimase, rabbrividendo, al limitare della riserva di draghi in Romania. Stava aspettando che Charlie la facesse entrare. Gli era grata che avesse accettato la sua visita lì, e che la stesse per scortare personalmente in giro. Aveva freddo ed era stanca, avendo passato la maggior parte delle ultime settimane a cercare di capire cosa fosse successo a Draco-schifoso-Malfoy. Quando era stata trasferita dal Dipartimento per la Regolazione ed il Controllo delle Creature Magiche, al Dipartimento Applicazione della Legge Magica, non immaginava che avrebbe dovuto dare la caccia alla sua nemesi d'infanzia, nel primo mese di lavoro.

"Ehi, Hermione, come vanno le cose?", chiese con naturalezza Charlie, mentre le apriva i cancelli della riserva. 
"Sono andate meglio. Questo nuovo lavoro è più impegnativo di quanto immaginassi".
"Se qualcuno si diverte ad andare alla ricerca di cose scomparse, quella sei tu", precisò Charlie. 
Hermione annuì concorde. Era vero. Dopo aver fatto approvare diverse leggi che miglioravano le condizioni per gli Elfi Domestici, ed altre creature del mondo magico, Hermione aveva capito che il suo precedente lavoro stava iniziando a diventare noioso e troppo familiare. Stava cercando di trovare una nuova sfida. Il Dipartimento Appicazione della Legge Magica certamente glie la offriva e l'avevano assillata perchè venisse assunta, durante gli ultimi cinque anni, impressionati dalla qualità delle sue proposte di legge. Ovviamente, questo era successo prima che Draco Malfoy scomparisse in circostanza insuali, ed il caso era piombato sulla sua scrivania. 
I termini della sua libertà vigilata, dopo essere stato l'unico Mangiamorte a scampare ad Azkaban, erano che avrebbe dovuto timbrare e  registrarsi al Ministero ogni settimana, per i successivi quindici anni. Due settimane prima, aveva mancato di presentarsi al suo appuntamento settimanale, per la prima volta in un decennio. Per sua sfortuna, era accaduto nel mese in cui Hermione aveva finalmente deciso di accettare l'offerta di Arthur Weasley, che l'aveva, per anni, bombardata di richieste.
Dopo anni di faticoso lavoro nell'Ufficio per l'Uso Improprio di Artefatti Babbani, Arthur, nel 1996, era stato messo a capo del nuovo Ufficio per la Detenzione e la Confisca di Incantesimi Difensivi ed Oggetti Protettivi Contraffatti. Con il Ministero in disordine, dopo la caduta di Voldemort, nel 1998, era poi stato promosso a capo dell'intero Dipartimento. Quando Harry e Ron diventarono Auror, non molto tempo dopo, c'erano stati mormorii sul fatto che Arthur stesse abusando della sua nuova posizione di potere. Rita Skeeter aveva scritto alcuni previdibilmente orribili pezzi per la Gazzetta del Profeta, ma era anche stata subito smentita dal grande lavoro che Arthur faceva. Hermione si aspettava un qualche avvenimento, quando Arthur promosse Harry a capo dell'Ufficio Auror, nel 2007, velocemente seguito da Hermione a capo del Dipartimento di Investigazione, ma non era successo niente, probabilmente perchè la Skeeter si era finalmente ritirata dal giornalismo, il che era stata una liberazione ben accettata.
In ogni caso, Hermione non era così entusiasta della nuova posizione. Ora correva in giro per tutta l'Europa, cercando di trovare Malfoy.
"Come posso aiutarti esattamente?", chiese Charlie. 

"Ho bisogno di controllare tutti i draghi che hai. So che questa è la più grande riserva del mondo, e che tutti i draghi di cui è conosciuta l'esistenza sono radunati e passati a te".
"Esattamente, perchè dovrai controllare i draghi?".
Hermione sospirò. Era una bella domanda. "Sai che sono stata contattata per rintracciare Draco Malfoy". Charlie annuì. "Beh, ho ricevuto una soffiata che Draco Malfoy potrebbe essere stato maledetto da un mercante non molto contento in Nocturn Alley, che ha preso il suo nome alla lettera e lo ha trasformato in un drago".
Hermione era scettica al riguardo, e l'espressione sul viso di Charlie mostrava che lo era anche lui. "Non sembra molto veritiera la cosa".
"Lo dici a me! Lo so, ma ho battuto tutte le piste possibili, e così ora sono ridotta a seguire questa. Comunque, se si rivelerà essere la verità, sarò tentata di lasciarlo in forma di drago, e vedere come si rigira gli altri", disse Hermione.
Charlie sorrise. I draghi non erano le crature più simpatiche, e non riusciva ad immaginare che un essere umano, anche se in forma di drago, potesse passare il resto della sua vita nel provare a vivere nel loro strano mondo.
"Qualche idea di quando potrebbe essere successo? Potrebbe autarci a scegliere i draghi che avrai bisogno di controllare".
"Ha mancato di presentarsi all'appuntamento al Ministero due settimane fa, quindi in qualsiasi momento tra le ultime due e tre settimane".
Charlie si passò una mano tra i capelli, "Temevo che l'avresti detto". 
Hermione storse la testa, in domanda al suo amico rosso.
"Abbiamo una grande famiglia di draghi che è arrivata dieci giorni fa. Qui ci sono otto di loro".
Hermione grugnì. Le stava andando sempre meglio. "Quanto tempo credi ci vorrà per prenderli e controllarli tutti?".
"Dipende da cosa vuoi fare".
"Ho alcuni incantesimi che dovrebbero rivelare qualsiasi maledizione o residuo magico su un drago".
"Beh, spero non ci si debba mettere molto. Ma non vorrei alimentare troppo le tue speranze. A volte dobbiamo usare la magia contro di loro, specialmente quando li trasportiamo".
Le spalle di Hermione si abbassarono per lo sconforto. Questo caso la stava facendo uscire di testa. Narcissa non era stata di grande aiuto, negando di sapere dove lui fosse. Hermione non la incolpava per essere diffidente dell'autorità del Ministero, dopo la decade che avevano passato i Malfoy, ma ciò significava che era stata reclutante nel darle dettagli utili che avrebbero potuto aiutarla a rintracciare suo figlio scomparso.
"Ci sono altri modi in cui potremmo distiunguere un drago preciso? Possibili caratteristiche in forma umana, che potrebbe aver mantenuto nella forma attuale?", chiese Hermione.
Charlie si grattò la testa. "Veramente non lo so. Intendo, tutti i draghi anno caratteristiche che li distinguono, ma non ho mai sentito nè visto un caso in cui uno fosse origniariamente un essere umano, per sapere se i loro tratti umani rimangano".
"Behe, speriamo che lo facciano. Almeno Draco Malfoy ha degli aspetti unici per distinguerlo".
Hermione e Charlie si avviarono nella parte della riserva che era stata riservata alla nuova famiglia. Chiacchierarono di questo e di quello, divertendosi con tutti i pettegolezzi sui loro amici in comune.
Hermione sussultò, quando notò la taglia dei draghi che sarebbero stati controllati. L'ultima volta che ne aveva visto uno, stava volando sulla sua schiena, cercando di salvarsi la vita, volando lontano dalla Gringott. Aveva dimenticato la loro grandezza, e quanto terrificanti fossero da così vicino. 
"Che draghi sono questi?", chiese Hermione confusa, notando che sembravano essercene di tanti diversi colori ed altezze.
"Per essere onesto, questo gruppo ci ha stupito. Ne abbiamo una varietà qui: tre Neri delle Ebridi, due Ventre d'Acciaio Ucraini, un Gallese Verde Comune, un Dentevelenoso Peruviano, ed un Occhio-opale delle Antipodi. E' raro trovare una famiglia della stessa razza, ma nessuno di noi ne aveva mai scoperto girare insieme un gruppo", la informò Charlie. 
"Hmmm, potrebbe essere importante", disse Hermione. "Se il gruppo non è conforme alle norma, allora forse questo mercante ha maledetto più di un cliente che non gli piaceva".
Hermione si sedette, prima di praticare gli incantesimi che rivelavano ogni tracia di magia sui draghi, e fu delusa nello scoprire che tutti i draghi presenti erano stati colpiti da incantesimi in un passato recente.
"Immagino che dovremmo provare con le caratteristiche", disse con un sospiro Hermione a Charlie. "Ricordi che aspetto ha Draco Malfoy?".

"Certo. Biondo, occhi grigi, e pelle incredibilmente pallida, con un ghigno che poteva far cagliare il latte".
"Troviamone uno simile. Iniziamo a separarli".
Presto divenne chiaro sia a Charlie che ad Hermione che questi draghi erano molto diversi. Nessuno di loro aveva gli occhi tipici della razza a cui appartenevano. Nesun Nero delle Ebridi aveva gli occhi rossi, ma due li avevano marroni, ed uno blu.
"Perchè nessuno di noi lo ha notato, quando ci siamo fatti carico di loro?", disse Charlie, perplesso di come gli studiosi avessero soprasseduto a quello strano tratto comune.
Passarono un paio d'ore, e Charlie ed Hermione avevano selezionato tre possibili Malfoy; i due Ventre d'Acciaio Ucraini e l'Occhio-opale delle Antipodi. Gli Uraini avevano un colorito grigio-argento metallico, che poteva essere il distinto biondo platino di Malfoy, mentre quello delle Antipodi aveva lo stesso colorito, ma gli occhi grigi.
"Non pensavo ci sarebbe voluto tutto il giorno per trovarlo, che sia il mio o meno".
"Allora, quale di questi credi che potrebbe probabilmente essere Malfoy?", chiese Charlie, alcun dubbio nel suoi occhi: non erano draghi normali. C'erano troppe differenze in tutti loro, per non essere persone trasformate in draghi.
"Non lo so. Il colorito di tutti e tre potrebbe essere il suo. Immagino che dovremmo guardarli più da vicino, per qualche segno distintivo in più", replicò Hermione.
"Ok, bene. Tu controlla l'Occhio-opale, ed io controllerò i Ventre d'Acciaio. Urla, se credi di aver trovato qualcosa".
Hermione iniziò i soliti controlli, fissandolo negli occhi per vedere se ci potesse essere traccia di uno sguardo Malfoyano. Sospirò per la frustrazione. Era sicura che sarebbe riuscita a riportare Malfoy al suo solito stato, arrogante e disgustato dall'essere toccato da una Sanguesporco o da un Weasley. Abbassandosi per ispezionare le zampe, Hermione urlò verso Charlie.
"Ehi, Charlie, credo che questo debba essere Malfoy", disse, richiamando il rosso.
Charlie si avvicinò con calma, e si abbassò per guardare la zampa.
"Non avrei mai pensato che sarei stata grata a Malfoy per essere stato un Mangiamorte, ma sicuramente questo è il Marchio Nero", disse Hermione, indicando il tatuaggio distorto.
Charlie rise, e diede il cinque alla sua amica, "Sembra che tu abbia trovato il tuo uomo, Hermione".
"Già. Ora è il momento di praticare la contro-maledizione", disse Hermione, leggermente irritata dall'essere obbligata ad osservare le regole. Le sarebbe piaciuto vedere Malfoy vivere il resto dei suoi giorno come un drago.
Urlò, mentre l'incantesimo rivelava che aveva avuto ragione. Tristemente, il drago non si ritrasformò in un Malfoy con i vestiti. Hermione arrossì, e si girò velocemente "Dagli dei vestiti, Charlie, svelto!".
Charlie rise, e tirò fuori un paio di pantaloni, un maglione ed un mantello che aveva infilato nel suo zaino, prevedendo la cosa. Agitò la bacchetta, pronunciò un Innerva, ed li allungò, in attesa che Malfoy si riprendesse e li indossasse.
"Era ora", disse Malfoy, mentre si svegliava, un po' barcollante e con la madre dei mal di testa.
Si guardò intorno, e prese i vestiti. Gardò il rosso ed il suo viso con le lentiggini. 
"Immagino tu sia un Weasley. Quello che lavora con i draghi, giusto?".
Charlie osservò il biondo, "Charlie", disse, come per presentarsi.
"E non c'è dubbio su chi sia quel cespuglio di capelli. Comnque, dovrebbe guardagnare abbastanza da comprarsi una spazzola, al Ministero. Granger, ora puoi girarti. Sono perfettamente decente", disse Malfoy, con tono di scherno.
Hermione si girò, ed il suo visto arrossì di rabbia, rivolta al cazzone che aveva appena salvato dal rimanere un drago per il resto della sua inutile vita.
"Sei un idiota ingrato, Malfoy. Sei di nuovo un essere umano da nemmeno un minuto, e non riesci a fare altro che lanciare insulti in giro".
Draco scrollò le spalle; la critica della Granger non gli faceva nè caldo nè freddo. "Anche alcuni draghi della riserva dovrebbero ritornare così. Li ho convinti a venire qui, aspettando tutto questo tempo ed una visita della Granger, per farvi finalmente notare che non siamo il solito branco di draghi. Avevo sentito che eri uno studioso abbastanza bravo, Weasley".
Charlie strinse le labbra, Malfoy aveva ragione. Era una cosa intollerabile non aver investigato sulle stranezze del nuovo branco arrivato. Non c'era molto da aggiungere, e che fosse dannato se avesse dovuto scusarsi con Malfoy.
"Allora, Granger, cosa succede ora?", chiese Malfoy.
"Ti prendo in custodia per aver saltato il controllo settimanale", disse sorridendo Hermione. Era bello pensare che stava per arrestare Malfoy. Le risollevava il morale, dopo aver passato le ultime due settimane nel girare in lungo ed in largo, dandogli la caccia.
Draco guardò corriciato la strega ghignante. "Perchè devo essere arrestato? Dovresti arrestare quella veccha megera in Noctur Alley che mi ha fatto questo".
"Questa è la tua versione degli eventi. Perchè dovrei credere che non ti sei trasformato da solo in un drago per fuggire al controllo del Ministero?".
Draco le lanciò uno sguardo incredulo. "Pensavo ti ritenessi intelligente", disse. "Comunqe, gli altri umani trasformati in draghi testimonieranno ciò che è accaduto. Alcuni di loro sono così da anni. E' stata una buona idea, per uno intelligente come me, portarseli dietro".
Hermione roteò gli occhi, rivolta a quell'essere arrogante. Le altre persone potevano essere imbarazzate dalla situazione, ma non Malfoy. Solo lui poteva trasformarla in una specie di personale trionfo. 
"Hermione, perchè non vai a vanti e ti smaterializzi al Ministero con Malfoy? Io trasformerò il resto di falsi draghi, ma apprezzerei se potessi inviarmi degli ufficiali, per aiutarmi", disse Charlie.
Hermione annuì, "Ti inverò un paio di miei investigatori. Avranno bisogno di rilasciare una dichiarazione in ogni caso, per confermare la versione di Malfoy".
Hermione stava per smaterializzarsi, ma venne fermata all'ultimo minuto da Malfoy, trascinato al suo braccio. "Cosa c'è che non va, Malfoy? Non sei in grado?".
"Sei veramente più che capelli è cervello, Granger. Come faccio a smaterializzarmi senza la mia bacchetta?", disse Malfoy.
Hermione si avvicinò al biondo e gli prese la mano, prima ti girare su se stessa e scomparire. 
Charlie sorrise verso i due. Si ricordava di una scommessa che avevano fatto i gemelli anni prima. Fred aveva scommesso che se gli fosse stato dato abbastanza tempo ed intimità, Hermine Granger e Draco Malfoy sarebbero finiti insieme. Era praticamente sicuro che ora George avrebbe dovuto pagargli un centinaio di galeoni. Ora che era ricco, Charlie stava pensando di incassare lui la somma della scommessa di Fred. Cinque minuti in compagnia dei due lo avevano continto che suo fratello morto aveva avuto ragione. La tensione sessuale era palpabile nell'aria.
Hermione passeggiò per il Ministero con la bacchetta felicemente puntata sul collo di Malfoy. Si crogiolava nel potere che in quel momento aveva sul Serpeverde, mentre lo conduceva in una delle stanze per gli interrogatori. Aveva anche mandato un memo ad Harry, per informarlo che aveva trovato il suo uomo, e chiedendogli se voleva presenziare. Non si era mai sicuri, quando si parlava dell'ex Mangiamorte in questione. Lui poteva aver inventato tutta la storia dei draghi solo per coprire alcune attività illecite.
"Almeno offrimi un caffè", chiese Malfoy. "Ho la madre di tutti i mal di testa".
Hermione fissò il biondo. Avrebbe potuto fare la stronza e non dargli alcun comfort, ma poi la sua coscenza la fece cambiare idea.
"Posso avere delle scarpe e dei calzini? Mi si stanno congelando i piedi su questo marmo", chiese ancora una volta Malfoy.
Hermione era veramente tentata di lasciarlo a piedi nudi. Appena glie li guardò, ebbe un flashback di quel millesimo di secondo in cui lo aveva visto nudo. Arrossì, mentre si ricordava di quanto tonico fosse. Poteva veramente vantarsi della ridicola colorazione pallida. Hermione scosse la testa. Basta, disse a se stessa. Draco Malfoy non è, in alcun modo o forma, attraente. Ma la sua mentre era stupidamente bloccata sull'immagine di prima. Si riprese, mentre Harry stava entrando.
"Oggi sta andando di bene in meglio. Cosa c'è che non va, Granger? Non riesci ad interrogare un sospettato senza che Potter ti tenga la mano?", la prese in giro Draco.
Hermione lo ignorò, ed informò Harry di tutti i dettagli del caso.
"Mentre decidete, posso avere delle scarpe e dei calzini?", chiese Malfoy, quando lei finalmente finì.
Harry guardò i piedi nudi di Malfoy, e fissò interrogativo Hermione. Si sentì di nuovo il viso rosso, mentre pensava ancora una volta a lui nudo. Cattiva, si ammonì da sola.
"Ehm.. si è ritrasformato senza vestiti. Fortunatamente Charlie ne aveva di riserva, ma niente scarpe e calzini", spiegò Hermione.
"Credo di potergli dare dei calzini", disse Harry, scomparendo fuori dalla porta.
Hermione sfogliò i documenti del caso, mentre ignorava Malfoy, che la stava fissando. Il suo sguardo argentato non la faceva sentire a suo agio.
"Quanto tempo è passato dall'ultima volta che ci siamo visti, Granger? Cinque o o sei anni? Ci siamo scontrarti nella farmacia, se ben ricordo".

"Mi ricordo, Malfoy. Tu eri, come al solito, un pallone gonfiato", replicò Hermione.
Malfoy ghignò, "Avevo solo chiesto se tu e la scimmia rossiccia vi eravate sposati".
"Non hai chiesto. Hai ghignato e detto che eravamo entrambi troppo brutti per sposare qualcun altro".
"Forse Weasley, ma tu, Granger, ti sei svilippata da quando frequentavi Hogwarts".
Hermione era così sotto shock che si era dimenticata di star cercando di ignorarlo, ed alzò lo sguardo sui suoi occhi grigi.
"Sarebbe stato uno spreco, se avessi sposato la Donnola. Hai guadagnato curve, e quei capelli sono come se avessi appena scopato, piuttosto che un cespuglio ingrovigliato", disse Malfoy, guardandola negli occhi con uno sguardo bruciante.
Hermione ora era senza parole. Non riusciva a pensare a nient'altro che al suo corpo nudo premuto contro di lei. Stava ancora cercando qualcosa da dire, quando Harry rientrò con in mano un paio di calzini arrotolati. Era seguito a ruota da un sorridente Ron.
"Come ho detto, Granger", ghignò Malfoy, guardando dall'alto in basso il rosso, "Sarebbe stato uno spreco".
"Ron", lo salutò Hermione. "Hai quache informazione sul caso? Hai sentito qualcosa da Charlie?".
"Nessuna delle due. Sono venuto solo per vedere Malfoy preso in custodia".
Malfoy roteò gli occhi, e disse, "Dobbiamo continuare ancora a lungo?".
Con il disappunto di Ron, la storia di Malfoy venne controllata. La conferma arrivò dalla Romania, da uno dei suoi investigatori. Malfoy, appresa la notizia, prese la bacchetta che Hermione aveva ancora in suo possesso come prova, e si allontanò con passo noncurante.
Prima di essere completamente fuori dalla porta, si girò verso Hermione. "Grazie per avermi rintracciato, Granger. Magari, ci vediamo in giro", disse ammiccando, guardandola dall'alto in basso.
Harry dovette agguantare Ron per il cappotto. Era diventato paonazzo. "Malfoy, maledetto pervertito. Non osare guardare così Hermione!.
Ma Malfoy se n'era già andato.
Sia Harry che Ron si girarono verso la loro amica. "A cosa era dovuto?", chiese Harry.
"Tattica tipica di Malfoy per farvi esplodere, specialmente Ron. Sapeva che vi avrebbe fatto andare fuori di testa".
Ron sembrava felice di questa risposta, ma Harry guardò scetticamente Hermione, e lei non potè evitare di arrossire un po', ricordandosi quanto bello fosse Malfoy. Seriamente, si disse da sola, sei abbastanza grande da soprassedere il fatto di aver visto un uomo nudo.
Aveva bisogo di straviarsi.

Il resto della settimana progredì più calmo, ed Hermione finalmente iniziò a dedicarsi al precedente lavoro. Aveva sospirato di rassegnazione, quando Malfoy non l'aveva contattata. Per qualche minuto, aveva pensato che le avrebbe chiesto di uscire, e rimase delusa nel non ricevere nemmeno un gufo. Così, era tornata alla ragione.
Arrivò il Sabato, caldo e soleggiato, troppo bello per stare in casa. Hermione decise di farsi un giro a Diagon Alley. Erano passati anni da quando si era presa del tempo per se stessa, andando a vedere le vetrine e comprando libri. Si sentiva a casa, girovagando nella sezione di Antiche Rune del Ghirigoro, quando percepì una familiare presenza dietro di lei.
"Bene bene, Granger. E' bello vederti".
S girò, e vide Draco Malfoy appoggiato al muro opposto.
"Malfoy", lo riconobbe.
"Trovato niente che ti piace?", chiese lui, indicando i libri. "Oltre a me, certo".
Hermione fece una smorfia verso l'arrogante serpe. "Ho appena visto un bel libro sui draghi. Sfortunatamente Teddy non è più un bambino piccolo. Devi cercare tra tanti draghi, finchè non trovi il tuo".
Malfoy strinse gli occhi a quella sottile insinuazione. "Parlando di draghi, non ti ho mai ringraziato per avermi fatto tornare normle. Se qualcun altro avesse avuto quel caso, probabilmente sarei ancora in quella forma. Ti va un gelato, come ringraziamento?".
Hermione si accigliò. Qualcosa non andava. Le stava chiedendo di uscire?
Malfoy sbuffò. "Andiamo, Granger. E' un gelato, non un obbligo di vivere insieme la vita".
Messa in quel modo, Hermione si rese conto di essere stata stupida nell'esitare. "Ok, lasciami solo pagare questi", disse, indicando i libri inmano.
Malfyo le spostò galantemente la sedia nella gelateria. "Allora, Granger. Vedo che te la cavi bene al Ministero. Alcuni anni fa hai fatto approvare delle leggi per gli Elfi Domestici".
Hermione attese, ma il "ma" che si era aspettata, ed il commento irritante a seguire, non era arrivato. Invece, Malfoy semplicemente la fissava, aspettando che rispondesse.
"Ehm.. sì. E' stato bello aver finalmente ottenuto qualche legge per proteggerli. Allora, tu cosa fai ultimamente?", chiese gentilmente. 
Malfoy roteò gli occhi. "Ma per favore, come se non avessi controllato ogni cosa della mia vita, per rintracciarmi".
Hermione strinse le labbra per l'irritazione. "Stavo cercando di essere gentile e darti l'opportunità di raccontarmelo a parole tue. La tua famiglia ed i tuoi amici sono stati abbastanza reticenti, quando è arrivato il momento di darmi dei dettagli".
Malfoy sorrise. "Sì, beh, non puoi mai essere troppo sicuro di cosa sta accadendo, quando il Ministero viene a ficcanasare in giro".
Hermione stava per commentare in difesa del Ministero, ma capì che Malfoy aveva ragione. Molte vecchie famiglie purosangue erano state prese di mira, che avessero supportato o meno Voldemort. Malfoy era stato tenuto sotto controllo dal Ministero per i primi due anni, dopo la guerra.
Si mordicchiò un labbro, prima di rispondere. "Un punto per Malfoy. Ma spero tu sappia che non avrei mai abusato della mia posizione".
"Rilassati, Granger. So che hai una morale d'acciaio. Non avresi potuto fare niente al tuo peggior nemico, senza che la tua coscenza ti contraddicesse".
"Ho pensato di lasciarti un drago", lo prese in giro.
Lui le sorrise di rimando, sembrando incredibilmente bello con la luce del sole che gli illuminava i capeli. "Immagino che avresti voluto farla pagare al tuo nemico, quindi è rassicurante che non potessi farlo".
Rimasero lì, mentre il pomeriggio passava, parlando di tutto e niente. Hermione non si divertiva così da tanto tempo. Solo quando il sole iniziò a tramontare, ed iniziò a diventare freddo, si accorse dell'ora. 
"Oh, farei meglio ad andare", disse, riluttante.
Malfoy la guardò inquisitore. "Ti va di cenare insieme?".
Hermione sorrise. "Sarebbe carino", disse, domandandosi da sola cosa stesse combinando.
"Non avrei mai pensato di passare la giornata con te", commentò Hermione, mente si sedevano in un tavolo al Calderone Gorgogliante*.
Malfoy rise, "Lo so. Non riesco ad immaginare come mi sarei comportato oggi, se fossi stato ancora un ragazzino. Probabilmente avrei continuato a lanciarti insulti".
Hermione non riusciva a credere che Malfoy, quel Draco Malfoy, fosse seduto di fronte a lei, ridendo di se stesso. Non credeva avesse un senso dell'umorismo così. 
"Cosa? Sorpresa del fatto che possa riconoscere le mie stesse colpe?", chiese Malfoy, chiaramente divertito.
"Devo ammetterlo, Malfoy, non pensavo che il tuo ego ti permettesse di fare una cosa del genere".
"C'è tanto di me che non conosci, Granger. E credo tu possa chiamarmi Draco, dopo aver passato la giornata con me. Chiamarmi Malfoy tutto il tempo mi fa credere si essere tornato ad Hogwarts, e di essere in attesa che la McGranitt mi urli di aver corrotto la sua pupilla".
Hermione alzò un sopracciglio. "Corrompermi, Malfoy? Credo di aver fatto cose più eccitanti, che passare il pomeriggio con la mia viziata nemesi".
"Ehi, non sono viziato, e chi ha detto che ti ho già corrotto?".
C'era un qualcosa nello sguardo affamato dei suoi occhi, ed Hermione sussultò leggermente. Il cuore iniziò a batterle veloce, e le sue mani sudavano un pochino. Avrebbe dovuto essere disgustata dall'idea di ciò che Malfoy stava insunuando, ma non lo era.
"Malfoy, non sono sicura...", iniziò Hermione. 
Lui si sporse attraverso il tavolo, e gentilmente pose un dito sulla bocca. "Shhh, Hermione. Non c'è bisogno di adare nel panico. Non ti sto spingendo a fare niente che tu non voglia fare. E non ti avevo detto di chiamarmi Draco?".
Hermione arrossì leggermente per il contatto. Poteva sentirsi formicolare le labbra, e quell'immagine di Malfoy nudo ritornò, saldamente fissata nella sua mente.
"Malf.. Intendo, Draco. Non sono sicura di cosa stia accadendo quì", disse nervosamente Hermione.
Lui le rivolse uno sguardo di chi la sa lunga. "E' praticamente ovvio, Hermione. Abbiamo litigato come cane e gatto a scuola, ma io ero sempre orrendamente al corrente della tua esistenza. Facevo a finta che fosse colpa della tua amicizia con Potter, ed il fatto che fossi una Nata Babbana, ma la realtà è che ti trovavo, e ti trovo ancora, veramente attraente. Tu puoi negare di trovarmi attraente?".
Hermione arrossì, e trovò doloroso anche respirare. Era attratta da lui, tanto quanto non lo voleva essere. Si schiarì la gola. "Immagino tu sia.."
"Peccaminosamente sexy?", la interruppe Draco.
Hermione lo fissò. La sua arroganza non conosceva limiti. Lui semplicemente le sorrise. Chi pensava che Malfoy avesse un così bel sorriso? Si sentiva sciogliere.   


Hermione grugnì, mentre sentiva un rumore dal suo camino per la Connessione Metropolvere. Stava dormendo, deliziosamente al caldo. Si mise la testa sul cuscino, e si rannicchiò sotto la trapunta, preparandosi ad ignorare chiunque ci fosse nel soggiorno. I suoi incantesimi di protezione permettevano solo agli amici più cari di entrare, e non era la prima volta che Ron arrivava in quel modo, affamato e volenteroso di raziare il suo frigorifero. Non aveva bisogno del suo aiuto, per localizare il cibo.

Fu l'esclamazione di sorpresa proveniente dalla porta, e la realizzazione di essere schiacciata contro un corpo caldo, che la fece svegliare del tutto. Si tolse il cuscino dalla testa, guardando il pallido braccio che le circondava la vita, e poi alzando lo sguardo verso i suoi due amici, che stavano ancora sulla porta, fissandola in stato di shock.
Le tornarono in mente i ricordi del giorno precedente. Lei e Malfoy erano andati a prendere un gelato, poi a cena, lei lo aveva invitato per un caffè (deliziata dallo star vivendo pericolosamente ancora una volta), il suo cuore si era fermato al bacio, e poi erano "caduti" sul letto.
Una testa biondo pallido si alzò al di sopra della sua spalla, e guardò il duo sulla porta. "Potter, Weasley, andatevene. Abbiamo fatto le ore piccole sta notte", disse ghignando Malfoy. Poi tornò a sonnecchiare sul collo di Hermione. 
Harry e Ron la guardarono, poi si fissarono l'uno con l'altro, e tornarono in soggiorno senza dire una parola.
"Aspettate", li chiamò Hermione, sgusciando via dalla presa di Malfoy, e sfrazzando in giro alla ricerca dei vestiti.
Arrivò di corsa nel soggiorno. "Aspettate, non è come sembra", disse ai suoi due arrabbiati amici.
"Non è come sembra? Come non può essere ciò che sembra?", urlò Ron.
Hermione arrossì, "Ok, cioè, è esattamente come sembra, ma... " iniziò a dire, per poi bloccarsi, quando si accorse di non avere niente per giusfificare le sue azioni.
"Cosa stavi pensando Hermione? E' il furetto", disse Harry, visibilmente scosso.
"Ci siamo scontrari giù a Diagon Alley, e voleva ringraziarmi per averlo aiutato. Le cose poi si sono succedute", spiegò Hermione.
Harry la guardò in disaccordo, "Succedute al punto che hai dormito con lui".
"Veramente non abbiamo dormito molto", disse Malfoy, uscendo dalla camera con solo i jeans addosso. "Ora, a quanto pare, avete ucciso qualsiasi possibilità di farmi dormire, quindi vado a casa".
Hermione non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. I capelli erano leggermente spettinati, donandogli un aspetto deliziosamente trasandato. 
Malfoy passò vicino ad Hermione, si abbassò, e le sussurrò in un orecchio. "Vedi? Te l'avevo detto che ti avrei corrotto".
Si avvicinò al camino, prima di ghignare verso gli altri due uomini. "Ti manderò un gufo, Hermione", disse, soffiandole un bacio e tornando a casa.
Harry semplicemente battè la testa sul muro, capendo che avrebbe visto molto più spesso l'irriverente biondo Serpeverde, grazie a lei.








*Il nome in inglese è "Bubbling Cauldron". Secondo Wikia, è una taverna situata in un villaggio fuori l'Accademia Bergamot per i Dotati di Magia. Aggiunge che, quando Cristabel Lewis scomparve la prima settimana di Settembre del 1991, Marisol Escudero ipotizzò fosse semplicemente corsa al  locale. La notte di Halloween, esso ospitava una festa in maschera. 


  
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