Per Ester, però, non era così facile riaddormentarsi, ricordava ancora ciò che era avvenuto solo qualche mese prima, ciò che l’aveva condotta li, in quel luogo, ciò che le aveva fatto incontrare Viktor, e ciò che la terrorizzava più di tutto, anche la presenza di quel gatto Aras era stata programmata e calcolata, il tutto per proteggersi non tanto dai ricordi quanto da presenze reali…
Era il 15 Agosto, lo ricordava bene, aveva da poco lasciato una festa in spiaggia e stava tornando a casa camminando sulla battigia, l’alba non sarebbe tardata molto ad arrivare e come una creatura notturna lei doveva tornare a casa. Crema solare protezione cinquanta, occhiali da sole e vestiti, nulla valeva quando sei albina e la tua pelle può ustionarsi con poco. Non che non potesse vedere la luce del sole, semplicemente non le piaceva stare al sole troppo allungo, giusto il minimo indispensabile e preferiva uscire con il brutto tempo che uscire in estate. Le feste a mare di notte però le adorava.
Ricordava ancora l’aspetto di sua sorella, le bastava chiudere gli occhi, le era venuta in contro sorridendo insieme a un ragazzo che si congedò da loro dopo aver salutato Ellen con un bacio.
– wow chi era quel fusto? – aveva chiesto, con la voce eccitata di chi è a cerca di pettegolezzi dalla sorella, col tono di chi non ha nessuna preoccupazione al mondo.
– o mi pare si chiami Dimitri o forse era Jonny non ne ho idea – disse aggrottando la fronte.
- attenta hai nominato nomi così simili che mi stupirei se non li confondessi- la presi in giro io.
- mi ha solo tenuto un po’ di compagnia tutto qui, - svolazzando la mano esile ed elegante - niente di serio ci siamo appena salutati e scambiati il numero di telefono, chissà forse un giorno lo chiamerò!- ridacchiando e sistemandosi quel suo costume di certo non proprio castigato, ansi, al parere di Selevia era persino più provocante del suo bichini. Ellen infatti indossava un bikini unito da due strisce laterali, che le mettevano in risalto la linea, ed era decisamente più piccolo nei punti dove doveva coprirla di più e decisamente più coperto nei punti dove invece poteva tranquillamente non esserci.
– si certo come no domani ti sarai già dimenticata di lui – dissi io scuotendo il capo.
Se solo avessero saputo, se solo avesse potuto cambiare il corso degli avvenimenti di quella giornata, la chiamata ricevuta, le morti e le violenze a cui assistettero , e infine la fuga… era avvenuto il tutto in un lasso di tempo così breve da sembrare improbabile che non si trattasse solo di un incubo o della trama di un film horror. Ciò che era successo… metabolizzarlo era impossibile.
Dovette alzarsi, sciacquarsi il viso nel lavandino e osservare quel suo riflesso nello specchio… Un riflesso che avrebbe amato e odiato forse in eterno.
Ricordava ancora l’aspetto di sua sorella, le bastava chiudere gli occhi, le era venuta in contro sorridendo insieme a un ragazzo che si congedò da loro dopo aver salutato Ellen con un bacio.
– wow chi era quel fusto? – aveva chiesto, con la voce eccitata di chi è a cerca di pettegolezzi dalla sorella, col tono di chi non ha nessuna preoccupazione al mondo.
– o mi pare si chiami Dimitri o forse era Jonny non ne ho idea – disse aggrottando la fronte.
- attenta hai nominato nomi così simili che mi stupirei se non li confondessi- la presi in giro io.
- mi ha solo tenuto un po’ di compagnia tutto qui, - svolazzando la mano esile ed elegante - niente di serio ci siamo appena salutati e scambiati il numero di telefono, chissà forse un giorno lo chiamerò!- ridacchiando e sistemandosi quel suo costume di certo non proprio castigato, ansi, al parere di Selevia era persino più provocante del suo bichini. Ellen infatti indossava un bikini unito da due strisce laterali, che le mettevano in risalto la linea, ed era decisamente più piccolo nei punti dove doveva coprirla di più e decisamente più coperto nei punti dove invece poteva tranquillamente non esserci.
– si certo come no domani ti sarai già dimenticata di lui – dissi io scuotendo il capo.
Se solo avessero saputo, se solo avesse potuto cambiare il corso degli avvenimenti di quella giornata, la chiamata ricevuta, le morti e le violenze a cui assistettero , e infine la fuga… era avvenuto il tutto in un lasso di tempo così breve da sembrare improbabile che non si trattasse solo di un incubo o della trama di un film horror. Ciò che era successo… metabolizzarlo era impossibile.
Dovette alzarsi, sciacquarsi il viso nel lavandino e osservare quel suo riflesso nello specchio… Un riflesso che avrebbe amato e odiato forse in eterno.