Capitolo 17

Alla Testa di Porco, Draco aspettò finchè tutti furono seduti. Fortunatamente per lui, Ron, Harry e George erano dispisti in fila uno di fanco all'altro, immersi un una conversazione su qualcosa di imprecisato. Passò a tutti le bevande, lasciando le loro per ultime. Poi, appoggiandogli il vassoio di fronte, glie li rovesciò sulle mani.

"Ehi, perchè?", si lamentò Ron.

"Per esservi intrufolati nella sala comune dei Serpeverde al secondo anno ed aver fatto irruzione a Malfoy Manor!".

Ron ed Harry si guardarono disorientati, e poi lanciarono delle occhiate ad Hermione dall'altra parte del tavolo. Lei alzò le mani in segno di resa. "Non incolpate me quando escono i vostri piccoli segreti", disse con sufficienza.

"Oh, se stiamo spiattellando tutti i nostri segreti di Hogwarts, magari Malfoy sarebbe interessato al perchè tu non fossi con noi, Hermione, e perchè eri in Infermeria per il resto delle vacanze di Natale", disse vendicativamente Ron.

Lei strinse gli occhi. "Se sapessi ciò che è meglio per te, chiuderesti la bocca immediatamente".

"Donnola, ti chiedo immediatamente di spiegarmi che cosa intendi", disse Draco.

"Beh, diciamo solo che dà un significato completamente nuovo al soprannome che le hai affibiato", cercò di rivelare Ron, prima che Hermione si sporgesse sopra il tavolo, facesse volare le bevande, e gli mettesse le mani sulla bocca per zittirlo.

Draco era definitivamente inderessato al sapere quella cosa che Hermione non voleva così disperatamente fargli conoscere. Addocchiò Potter, che era scosso dalle risate.

"Non osare, Harry", lo avvisò Hermione. 

Harry rise ancora più forte "Diciamo solo che Hermione si è trasformata in qualcosa di piuttosto peloso, invece che in Millicent Bulstrode", disse Harry, facendo scivolare indietro la sedia, fuori dalla portata di Hermione.

Nessuno poteva accusare Draco di essere lento. Mise insieme le piuttosto ovvie informazioni. "Ti sei trasformata in un gatto, Granger?".

Hermione ruggì, il che lo divertì ancora di più.

"Sapevo che la trasformazione con la Pozione Polisucco non era indicata con gli animani, ma chi si aspettava che gli effetti durassero per più di una decade?", la prese in giro, mentre lei arrossiva.

"Ho preso un capello dalla divisa di Millicent Bullstrode, che si è rivelato essere un pelo di gatto invece che un suo capello", disse lei vergognosa.

Tolse le mani dalla bocca di Ron, prima di soffocarlo a morte, scese dal tavolo, riparò velocemente i danni che li circondavano, e cercò di deviare i suoni delle risate che provenivano da tutti.

"Vi odio entrambi", disse a Ron ed Harry, che stavano maniacalmente ridendo di lei.

Draco le mise le mani intorno alle spalle. "Non preoccuparti, Micetta, è bello sapere che sei umana. Beh, a parte il rimanente DNA di gatto".

Lei scosse le spalle per toglierselo di dosso, e lanciò uno sguardo allo sfacciato biondo.

"Capisco il bisogno di picchiare Ron ed Harry, ma io che avevo a che fare con tutto questo?", chiese George.. 

"Oh, non era per quell'incidente, ma per altre cose", disse Draco, vago, capendo all'improvviso di non voler che nessun altro sapesse di quando era successo poco prima nella Torre Grifondoro.

Sfortunatamente per lui, Hermione aveva in mente la vendetta. Lo guardò minacciosamente, prima di voltarsi verso George.

"Un paio del terzo anno hanno pensato di dover difendere il mio onore, quando ho portato Malfoy a visitare la sala comune dei Grofondoro. Hanno usato le tue Fanatiche Decorazioni di Quidditch contro di lui, che lo hanno trasformato in un leone Grifondoro per venti minuti".

Questa volta fu il turno di Draco di imprecare, mentre la tavola rideva forte. "Non è divertente e, Pansy, mi aspetto pienamente che tu faccia qualcosa per questa oltraggiosa discriminazione. George produce oggetti solo per i sostenitori di tre case di Hogwarts, e non ne ha alcuna versione Serpeverde".

Pansy smise immediatamente di ridere. "Che intende, George Weasley?", chiese, mettendosi le mani sui fanchi.

"Oh oh, ora sei nei guai con la signora, Georgino, e fa paura", lo prese in giro Ron.

Pansy rivolse uno sguardo penetrante al più giovane degli uomini Weasley, la cui voce si affievolì presto, ed iniziò a mormorate tra sè prima di girarsi.

"Beh, non è una cosa che pensavo di fare prima, ma avrò in vetrina le versioni Serpeverde entro la fine della settimana", disse George, placando Pansy, sapendo che non era una battaglia per lui vincibile.

"Faresti meglio. Passerò a controllare".

George deglutì, mentre Pansy si voltava, e Draco ghignò. Riusciva ad essere veramente terrificante quando si metteva qualcosa in testa. Hermione non aveva ancora raggiunto i suoi livelli.

Draco si girò verso Blasie, che si stava ridendo sommessamente, e lo minacciò. "Smetterei di ridere se fossi in te. Ci sono ancora alcuni segreti da raccontare".

Ginny sbiancò, e guardò preoccupata i suoi fratelli. Fortunatamente, per l'armonia del tavolo, Bill comparve prima che altri segreti potessero essere spiattellati.

"Ho chiesto a Rosmerta una stanza privata", disse Hermione, conducendoli nel retro, dove una sala con una panca ed un grande tavolo era stata preparata. Ron addocchiò la montagna di tramezzini, da un lato, con interesse. 

Hermione lo notò, e roteò gli occhi. "Forse dovresti darci dentro con i tramezzini, mentre io preparo". Sapeva che sarebbe stato più semplice nutrire lo stomaco di Ron, piuttosto che farlo aspettare. Avrebbe solo portato a parecchie interruzioni.

Draco, Harry e Blasie guardarono allarmati la strega cespugliosa. "Non sarà una lezione, vero Potter?", chiese Blasie.

Harry scrollò le spalle. "Chi lo sa? E' Hermione. Le piace scendere nei dettagli, ed è molto presa dallo spezzare la maledizione".

"Chi la può biasimare, visto che deve sposare questo babbeo", lo derise Blasie.

"Almeno lei ha accettato di sposarmi. Probabilmente si sarebbe applicata al massimo se fosse stata incastrata con te", replicò Draco.

"Cosa?", chiese Harry, a scoppio ritardato. "Hermione quando ha accettato di sposarti?".

"Pirima nell'ufficio della McGranitt. Ha detto che se non riusciva a spezzare la maledizione, si sarebbe sacrificata ed avrebbe tenuto aperto Hogwarts".

Harry fischiò. "Wow, è una grande ammissione, questa, per Hermione".

"Beh, anche la McGranitt l'ha un po' spinta. Pensavo che avrebbe urlato quando Hermione ha detto che si stava impegnando per rompere la maledizione".

"Minerva si sentirebbe come se avesse deluso Silente, se non riuscisse a mantenere aperto Hogwarts", disse Harry.

"Non hai messo un qualche tipo di pozione dell'amicizia nel thè della Granger a Malfoy Manor?", chiese Blasie. "Recentemente è stata proprio irriconoscibile".

"Ha solo capito che non può resistere allo spettacolare fascino dei Malfoy", la prese in giro Draco.

"Mi sento male. Se Ron ed io l'avessimo incoraggiata anni fa ad andare a cercare l'aiuto di cui ovviamente aveva bisogno, allora si sarebbe ristabilita anni fa. Invece, avevamo troppa paura di darle una spinta, e così le abbiamo mentito", disse colpevole Harry.

Draco guardò Blasie. "Ecco perchè non mi piacciono i Grifondoro. E' così deprimente il fatto che si sentano sempre in colpa".

Prima che Harry potesse ribattere sui Serpeverde, Hermione li richiamò all'ordine per l'incontro.

"Hai fatto davvero un buon lavoro nel radunarli tutti insieme, Hermione", disse Bill un paio d'ore più tardi.

Lei osservò la stanza, e rimase impressionata da quanto seriamente ogniuno la stava prendendo. Persino Theo Nott era lì, e fu sorpresa di notare che anche lui nascondeva un cervello funzionante dietro quel comportamento scherzoso. Rimase anche sbalordita dal fatto che proprio lei stesse presiedento un incontro in una stanza che conteneva Harry, Ron, Ginny, George, Neville e Bill di Grifondoro, e Malfoy, Zabini, Nott, Daphne, Tracey Davies, e la Parkinson dal lato Serpeverde. Al momento, la ricerca si stava ampliando. Dopo aver riempito la sala con ciò che fino a quel momento lei e Bill avevano messo insieme, avevano iniziato a parlare delle loro competenze, ed erano stati divisi in gruppi adatti. Sperava che un così alto numero di persone avrebbe acellerato l'intero processo. 

"Sì, dopo che Minerva la scorsa settimana ci ha detto che avremmo dovuto essere sposati entro la fine dell'anno accademico, sembrava stupido provare a fare tutti solo noi due. Non sono solo io che non mi sento a mio agio con l'intera situazione", gli disse Hermione.

Bill osservò la sala. Rimase sorpreso di vedere come tutti stessero cercando di darsi da fare. Sapeva che Harry non avrebbe avuto problemi, visto che era già innamorato di Daphne, ma non aveva immaginato che anche i suoi altri compagni ci avrebbero provato. Ma ancora, Blasie era più o meno fatto apposta per Ginny, ed erano perfetti l'uno per l'altro. Ron e Tracey sembravano stare relativamente bene. Sembrava si piacessero, anche se non avevano necessariamente sentimenti romantici. L'alta strega Serpeverde non era definita proprio un amore, ma almeno stavano cercando di andare d'accordo. Mentre per George e Pansy, beh, lei gli stava facendo uscire quel po' di personalità che sembrava essere stata sepolta assieme a Fred. Lui aveva iniziato ad essere più solare, ed i suoi ultimi prodotti dei Tiri Vispi Weasley erano un po' meno oscuri. Pansy si era molto interessata al negozio, visto che aveva dovuto abbandonare la cattedra, e stava dando a George diverse prospettive. 

Ma la coppia più intrigante per il momento erano Hermione e Malfoy. Il profondo antagonismo era sparito tra di loro. Malfoy flirtava e prendeva in giro Hermione, non permettendole mai di prendere le cose troppo seriamente. Lei aveva bisogno di un'influenza come quella nella sua vita. Era rimasta a lungo nel buio, e si era nascosta dietro le sue conferenze, ma al momento aveva una nuova possibilità di vita. Rideva molto di più. e non schizzava in piedi per offendere. Il fatto che riuscisse a rimanere seduta lì con un branco di Serpeverde, facendo ricerche sulla magia degli Elfi Domestici, era impressionante. 

Bill era andato a trovare Minerva dopo il suo incontro con Hermione la settimana prima, a Villa Conchiglia. Dopo aver letto da cima a fondo i diari di Cosetta Corvonero, era andato a parlarle riguardo i suoi sogni. Avevano entrambi avuto un'interessante conversazione su quanto benefici sarebbero stati non solo per Hogwarts, ma anche per l'intera comunità magica. Minerva era piuttosto convinta che spingere insieme le due case avrebbe significato che qualcuno come Voldemort non sarebbe più stato in grado di far andare a rotoli il il sistema del Cappello Parlante ancora una volta. Serpeverde e Grifondoro sarebbero stati fortemente legati, e ci si sarebbe liberati di un sacco di pregiudizi che ancora abbondavano. Lui non poteva che esserne d'accordo, ma ancora non gli piaceva l'idea di forzare le persone al matrimonio. Aveva avuto una buona idea nel pernsare che lavorare insieme sulla maledizione, come in quel modo, avrebbe significato che molte delle coppie selezionate sarebbero rimaste insieme. Harry e Daphne avevano pianificato di sposarsi già prima di questo; Daphne era solo stata estremamene paziente per la mancanza di coraggio di Harry nel raccontare ad Hermione di lei. Era poi abbastanza sicuro che Ginny e Blasie non avrebbero atteso molto prima di seguire i loro passi. Anche le altre coppie sembravano solide. Per quanto lo riguardava, la maledizione aveva già fatto la sua magia, unendo le due case. 

Bill alzò lo sguardo quando Hermione iniziò a dare un capo ed una coda alla sessione di ricerca. "Ok, per ora ci siamo rimasti sopra abbastanza. Penso sia il momento di fare un riassunto, prima di organizzarci per incontrarci di nuovo un'altra volta", disse. 

Ci fu un grande tramestio di sedie, mentre tutti mettevano via le loro piume e pergamete, ed Hermione radunava la pila di libri verso di lei, per poi rimetterli nella sua piccola borsetta di perline. 

"Harry, sei riuscito a scoprire una pista sul cosa abbia potuto innescare la maledizione?", chiese.

Harry guardò il gruoppo. Si erano scervellati molto su questo. A parte l'ovvia Grande Battaglia di Hogwarts, sembrava non ci fosse nient'altro di concreto. Bill aveva avuto ragione nel dire che le divisioni erano state molto sottili, e che l'Harry contro Voldemort non fosse il semplice fatto che l'aveva fatta iniziare. Almeno finchè Neville non aveva iniziato a parlare della Stanza delle Necessità, ed Harry aveva ricordato l'intero incidente durante la Battaglia di Hogwarts, quando stava cercando il diadema di Cosetta.

"Beh, è stato Neville a farmi ricordare qualcosa, in realtà", disse un po' insicuro.

I Serpeverde sembrarono un po' critici all'idea che Neville Paciock fosse uno da brillanti idee. Sapevano che era coraggioso, ne aveva dato prova durante il loro mezzo settimo anno, ma non era effettivamente il più intelligente tra tutti. Harry guardò Neville, per fargli continuare la storia. Povero. Nonostante ora fosse molto più forte, ancora non era molto a suo agio nel stare seduto con così tanti dei suoi precedenti nemici, e non riusciva mai a guardare in faccia Malfoy. 

"Ho raccontato ad Harry di alcune particolarità della Stanza delle Necessità. Ci ho passato gran parte del settimo anno lì dentro, capeggiando la ribellione contro i Carrow, ed ho imparato a conoscerla bene. Ma se stiamo cercando possibili luoghi dove scagliare una maledizione, allora credo che quello sia il posto dove iniziare. Per quanto ho letto, la stata è stata deliberatamente incorporata nel castello da Cosetta Corvonero, e lei è quella che l'ha disegnata, per essere specifici", spiegò Neville. 

Molti nella sala si guardarono straniti, non sapendo perchè questo fosse importante, ma Hermione e Draco guardarono entrambi verso Harry ed urlarono "Tiger!", all'unisono.

Ron sembrava confuso come tutti gli altri. "Cosa? Perchè Tiger?", chiese.

"Davvero, Ronald, non riesci nemmeno a capire questo?", chiese incredula Hermione. 

Lui la guardò ancora confuso. Lei sosporò e scosse la testa.

"Ron, ricordi durante la Grande Battaglia, quando noi tre cercavamo il diadema di Corvonero, e Draco, Tiger e Golye hanno cercato di fermarci?", ricordò Harry al suo migliore amico.

"Sì, ma cosa ha a che fare con Corvonero e la maledizione? Il diadema è stato distrutto perchè era un horcrux".

"Sì, ma stiamo cercando qualcosa che possa aver innescato la maledizione. Quel controndo è stato decisamente tra Grifondoro contro Serpeverde, dove sono state lanciate Maledizioni Senza Perdono, e Tiger è morto", spiegò pazientemente Harry.

Tutti nella sala sembravano eccitati ad una possibile svolta.

"E' una reale possibilità", si intromise Bill. "Specialmente visto che la stanza era un lascito di Crovonero ad Hogwarts. Potrebbe aver facilmente innestato la maledizione all'interno della costruzione della sala".

Hermione ricominciò a tirare fuori i libri dalla borsetta, e distribuendoli velocemente a loro. "Neville, tu lavori al castello. La stanza è ancora accessibile?".

Lui scosse la testa. "E' una delle prime cose che ho controllato quando ho iniziato come Professore di Erbologia. Nutro un po' di affetto per quel posto, ma non esiste più".

Le spalle di Harry si afflosciarono. "Non ci ho mai pensato. Quindi se non esiste più come facciamo a spezzare la maledizione?".

"La stai guardando nel modo sbagliato ", disse Malfoy. "Potrebbe non essere la stanza in se stessa, ma l'incidente che è accaduto lì".

"Mmmm.... no, non credo", disse Hermine. "La stanza è molto importante, ma non nel modo in cui crediamo noi. Penso sia il fatto che parte del castello sia stata distrutta solamente da Grifondoro e Serpeverde".

"Sì, ma intere sezioni del castello sono state distrutte quella notte", commendò Blasie.

"Vero, ma abbiamo già spiegato che la Grande Battaglia è il motivo per cui i legami si sono fatti sottili. La guerra contro Voldemor non è stata solo Grifondoro contro Serpeverde, ma ha coinvolto tutte le case", spiegò Hermione. 

"Credo che si siamo imbattuti in qualcosa", disse Bill. "Potrebbe essere il nostro lasciapassare per la maledizione. Ha senso, ci siamo con i tempi e, come ha detto Harry, qualcuno è morto, il che potrebbe essere stato considerato come un aver oltrepassato i confini da Corvonero. E la maggior parte delle persone normali".

"Ma è accaduto anche quando Voldemort ha aperto la Camera dei Segreti, quando era uno studente ad Hogwarts. Mirtilla Malcontenta è stata uccisa dal Basilisco", fece notare Ginny. "Sicuramente allora anche quello potrebbe essere l'innesco per la maledizione".

"No", disse Draco. "Mirtilla era una cosa rara. Una Serpeverde Nata Babbana".

Ci furono dei mormorii per la sala. Tutti sapevano che esistevano, ma erano una tale rarità.

"E' uno dei motivi per cui ha passato dei gran brutti momenti ad Hogwarts".

Ron ghignò "Dimenticavo che era la tua ragazza al sesto anno".

Metà della sala rise, ma Draco mandò solo uno sguardo di ghiaccio a Ron, che suggeriva una vendetta successiva.

Pansy, sentendo il bisogno di difendere il suo amico, si intromise. "Tu dimentichi che frequentavo Draco al sesto anno, Ron".

"Non ricordarmi cose così. Mi fa capire che non avevi gusto quando eri una ragazzina", si lamentò George con Pansy.

"Almeno io non uscivo con uno stomaco senza fondo, come qualcun altro che non menziono", lanciò la frecciatina Draco, guardando fermamente verso Hermione.

"Mmmm... Mi piacerebbe avere uno stomaco senza fondo", disse Ron. "Potrei davvero mangiare tutto il giorno".

Harry lanciò in testa a Ron un tramezzino rimasto. "Ti sta insultando, cretino".

"Sì, ma non c'è partita. Lui ha praticamente pomiciato con Mirtlla Malcontenta. E' rivoltante".

"E' così sensibile, le persone lo prendono troppo in giro e lui si sente solo e non ha nessuno con cui parlare. Non ha paura di mostrare i suoi sentimenti e piangere!", lo prese in giro Harry, citando le parole di Mirtilla su Draco.

"Ew... Draco, hai davvero tradito Pansy con un fantasma?", chiese Blasie, sembrando disgusato.

Draco sembrava prondo a lanciare una sedia al prossimo che avrebbe pralato di lui e Mirtilla.

Billi si schiarì la gola e disse "Per quanto affascinante sia questo discorso, possiamo per favore rientrare nei ranghi prima che uno o più di noi venga assassinato?".

Hermione cercò di non gongolare, mentre Malfoy stava seduto lì con il viso di pietra. Era così arrabbiato che la mascella gli si era irrigidita. Non poteva fargliene una colpa.

Harry e Ron si stavano facendo beffe del periodo più brutto della sua vita, e di fronte ad altri. Bill non aveva torto. Sembrava stesse per uccidere qualcuno.

Bill la incitò ad andare avanti.

"Comunque, come stavamo dicendo, sembra che ci siamo imbattuti in qualcosa con la morte di Tiger nella Stanza delle Necessità. So che questa settimana dobbiamo tutti lavorare, ma è possibile che riusciate a liberarvi per il prossimo Sabato e che ci incontriamo di nuovo qui alla stessa ora?", chiese.

Ci furono cenni di assenso.

"Ok. Nel frattempo, se vi viene in mente qualsiasi cosa, buttatela giù. Al momento non abbiamo molto su cui lavorare, quindi qualsiasi cosa, non importa quanto insignificante possa sembrare, potrebbe essere rilevante".

Ci fu un trascinarsi di sedie, mentre molte persone sparivano di nuovo al bar per approfittare del resto della serata o l'uscita fuori casa, se avevano altri programmi. Harry afferrò il braccio di Hermione, così che ancora non se ne andasse.

"Volevo parlarti", disse. 

"Ok, spara".

"Volevo chiedere a Daphne di sposarmi nella maniera adeguata. Ho questo anello in tasca da quando abbiamo ricevuto le lettere dal Ministero, ma non sono sicuro di come procedere", disse timidamente.

Hermione soppresse un sorriso. Povero Harry, era davvero imbranato quando si parlava di ragazze. Andava talmente tanto nel panico che avrebbe detto o fatto qualcosa di sbagliato. Era piuttosto dolce che il salvatore del Mondo Magico fosse così socialmente timido. Tutti si aspettavano sempre che fosse al centro dell'attenzione ed alla ribalta, ma si sentiva molto più felice fuori dai riflettori. 

"Perchè non programmi solo qualcosa di semplice?", gli suggerì lei, sapendo che qualcosa di elaborato sarebbe sicuramente finito male, con Harry così nervoso riguardo a tutto.

"Tipo cosa?", chiese senza speranza. 

"Che ne dici del nuovo ristorante che ha aperto nella Roma magica? La Gazzetta del Profeta ci ha scritto un articolo. Si dice sia praticamente impossibile fissare una prenotazione, ed è molto romantico ed intimo":

"Come faccio a prenotare, se è difficile?", andò ancora nel panico Harry.

Lei non potè fare a meno di roteare gli occhi. "Davvero, Harry, sei veramente serio nel farmi questa domanda? Usa il tuo nome. Dubito che rifiuterebbero un tavolo a te, Harry Potter".

"Oh", disse lui. "Odio davvero fare cose così".

"Lo so, ma se vuoi farle la proposta nella maniera giusta, senza incasinare tutto, allora questo è probabilmente il modo migliore".

"Sì, hai ragione".

"Oh, comunque, cos'era quella cosa a proposito di Malfoy, prima?", chiese.

"La cosa di Mirtilla?".

"Sì".

"Come facevo a resistere? Trovo ancora enormemente divertente che Draco abbia raccontato tutto a Mirtilla Malcontenta, tra tutte le persone che poteva scegliere", disse. 

"Lui non ne era divertito, ed è stata una cosa piuttosto cattiva".

"Sì, non preoccuparti, mi aspetterò la sua vendetta. E non dovrebbe nemmeno provarci, se non gli sta bene".

Hermione non potè che essere un pochino d'accordo. Era vero che Malfoy poteva essere incredibilmente tagliente, e che le aveva rovinato la vita. Ma le dispiaceva per lui per quella cosa di Mirtilla, a causa del grande stress al quale era sottoposto all'epoca. Chiaramente non si era sentito in grado di parlarne con nessuno dei suoi amici, ed aveva usato Mirtilla come una valvola di sfogo. Ora capiva quanto parlare delle proprie preoccupazioni con qualcuno fosse catartico, e lei stava precisamente facendo quello con la psigologa. 

Di nuovo, non poteva aspettarsi che Harry e Ron concordassero. In materia di sentimenti, avevano sempre avuto il tatto di un cucchiaino.