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Autore: batuffoloki    15/08/2015    0 recensioni
Il progetto Genesis , la vita dall'assenza di vita! Tutti lo vogliono , i klingon , i ferengi ....un 'arma capace di creare , o distruggere interi mondi, fa gola a tutti. Ma poi che cos'è un mondo? E' davvero necessario che sia un pianeta come noi lo intendiamo?
Genere: Avventura, Commedia, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'star trek assemble'
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"E' solo una palla di  sabbia cotta dal  sole, non c'è traccia di  vita qui." commento Maltz, il  klingon, mentre i suoi  stivali affondavano  nella sabbia.
Mezzo  deserto gli  si  era già infilato dentro le calzature e stava  impazzendo  per  il  fastidio  che la cosa gli  procurava.
"Il mio  informatore ha detto  che la federazione sta sperimentando l'arma proprio  qui." ribattè il  suo  capitano,  Kruge, agitandosi  per il  sudore che gli  colava copioso  sotto  la pesante armatura.
"Speriamo  che l'informatore sia attendibile, perchè l'unico segno  che qui  ci  sia mai  stato  qualcuno, è quella baracca laggiù." replicò Maltz osservando  la costruzione fatiscente poco  lontano  da loro.
"E' la baracca del  minatore. Questo planetoide una volta era una miniera di  zeenite. Ma è  abbandonata da tempo." spiegò Kruge incamminandosi  verso  la baracca.
"Che ha detto l'informatore dell'arma?" chiese Maltz incuriosito.
"Si  chiama Genesis ed è  capace di distruggere interi pianeti."
"Spaventoso." commentò Maltz.
"Gli umani  la useranno  contro  di  noi  se non riusciamo  ad appropriarcene " ribadì Kruge.
In quel  momento gli parve di  vedere qualcuno  nei  pressi  della baracca. Aveva il  sole negli occhi, ma gli  sembrava un umano. Era buffo  pareva una specie di folletto. L'umano  li  guardò  poi  emise una risatina chioccia "Ih ih ih !!!!!!!!!!". I  due Klingon  si  fissarono l’un l’altro,  perplessi poi quando  rivolsero  di  nuovo  lo  sguardo  alla baracca, l'umano  era sparito .
" Per kahless!" esclamò Kruge e raggiunta la baracca cominciò  a correre tutto  attorno, ma niente da fare, l'umano  era come svanito magicamente nel  nulla. Con  un grugnito  di  scorno, i due entrarono  nella baracca, ma non sembrava decisamente il  laboratorio  di una scienziato. C'era odore di  chiuso, una brandina con una coperta polverosa, un fornello con sopra un pentolino scheggiato  e sopra a una mensola i ninnoli più brutti  che Kruge avesse mai  visto. Erano  cinque palle di  vetro  con dentro la neve. Kruge avrebbe voluto  allinearle su  una duna e usarle come bersagli  per il  tirassegno. Questo  forse avrebbe smorzato  la rabbia che gli  montava dentro. Non tollerava di  essere buggerato da degli  stupidi umani. Maltz tirò  fuori  il  suo  tricorder, poi  digrignò i  denti irritato.
"Non funziona!"
"Stupido, sono i  residui  di  zeenite nel  sottosuolo che impediscono  l'attività  dei  sensori." gli  spiegò  kruge.
"Allora come lo  ritroviamo l'umano? Se lo  catturiamo potremo  torturarlo  e farci  dire quello  che vogliamo  sapere."
Kruge spalancò  la bocca in un sorriso  sgangherato."Ho  un piano  migliore. L'umano  avrà  già  chiamato i soccorsi. Noi  aspetteremo  occultati  e quando loro  arriveranno andranno  dritti  a controllare se l'arma è  ancora al  suo posto. E noi li  coglieremo  di  sorpresa."
I  due Klingon si  lasciarono sfuggire una risata feroce poi kruge ordinò  alla loro  nave di  recuperarli e svanirono  nella luce.
   
 
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