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Autore: Alguien    15/08/2015    0 recensioni
-Come è possibile? Come?- continuava a disperarsi camminando avanti e indietro per il salotto, mentre io me ne stavo seduta sul divano in pelle bianco a guardarla.
-Insomma, spiegami perché? Ti ho aiutata come una madre, ti ho ridato un'immagine più adatta a te e tu mi ripaghi così?- disse gesticolando e mettendosi le mani nei capelli di tanto in tanto.
Se vi state chiedendo cosa sta succedendo, ve lo posso spiegare. È come dire? Una storia molto strana da raccontare, ma io ci proverò ugualmente.
***
Harry Styles
Julia Jones
Taylor Swift
Calvin Harris
Un amore proibito.
Un amore nato "per caso" e scoperto nel peggiore dei modi.
Può esserci un futuro?
Forse, dipende da come si affrontano gli ostacoli.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino seguente mi svegliai bruscamente a causa di un rumore fastidioso proveniente dalla casa a fianco. Non ero una ragazza che adorava essere svegliata, anzi... chi lo faceva rischiava seriamente la vita.

Mi alzai grugnendo e guardai l'orologio sul muro. Erano fottutamente le sette e mezzo del mattino, e quel cretino del vicino di casa faceva già casino!

Frustata scesi al piano di sotto ed andai in cucina, dove trovai un biglietto Taylor “Ciao tesoro, io sono uscita alle sette. Hai dormito bene? Fai come se fossi a casa tua. Ps./ Nel frigorifero ti ho lasciato un frullato :)” accartocciai il foglietto e lo buttai nella spazzatura, aprendo il frigo per vedere che cosa mi aveva lasciato.

Trovai una caraffa con un liquido arancione, appena tolsi il tappo un odore schifoso mi invase le narici, facendomi venire un conato di vomito.

Ma che cavolo beve la mattina? Piscio di cammello?

Buttai l'intruglio nel lavandino e sciacquai la caraffa, poi presi del latte e lo feci scaldare. Avevo bisogno di forze quel giorno: dovevo cambiare la mia camera.

Finita la colazione mi cambiai e scesi nel garage, alla ricerca di qualche tinta per la stanza, ma per mia sfortuna trovai solo quella bianca e rosa. In compenso però c'era una moto spettacolare, così decisi di salirci sopra per andare a comprare tutto il necessario.

Dopo un'ora buona tornai a casa con tutti i colori che mi servivano e corsi nella mia camera per spostare i mobili e smontare quelli inutili. Ci misi quasi due ore a spostare e smontare tutto, poi passai al colore. Oltre a cambiare il colore delle pareti da rosa a viola e bianco, smontai il letto, il baldacchino, tolsi il tappeto, le tende e il lampadario in cristallo. Dipinsi l'armadio di tutti i colori possibili e sul muro il segno della pace.

Corsi in cantina e trovai un vecchio tappeto persiano e delle lucine di Natale, con delle vecchie fotografie di paesaggi. Quando tornai nella mia camera posizionai il tutto. Appesi il tappeto sull'angolo dove c'era il materasso per terra e le lucine di Natale sopra al tappeto. I quadri invece li appesi sparsi per la camera.

Era proprio la mia camera dei sogni, molto simile alla mia precedente, ma mooolto più grande e spaziosa.

Soddisfatta mi guardai intorno e mi cadde l'occhio sull'orologio ridipinto attaccato al muro. Erano già le sette e mezza di sera. Avevo passato quasi dodici ore a rifare la stanza, ma ne era valsa davvero la pena.

Scesi in cucina ed ordinai un pizza a domicilio, in quella specie di frigo non c'era nulla di commestibile o quanto meno non potenzialmente letale.

Quando uscii a ritirare le pizze vidi il vicino di casa uscire dalla macchina.

-Hey ciao- mi salutò.

-Ciao- ricambiai un po' in imbarazzo.

-Taylor e Calvin si sono finalmente trasferiti e non ne sapevo niente?- chiese speranzoso.

-No, mi dispiace, è una lunga storia, vivo solo qui. Comunque molto piacere Julia- dissi avvicinandomi al muretto che divideva i due giardini e porgendogli una mano.

-Peccato, Harry. Sono stato via due mesi e speravo avessero levato le tende, va beh, sarà per una prossima volta- disse stringendo la mia mano e alzando le spalle.

-Non credo abbiano intenzione di andare via di qua- dissi ovvia ridacchiando.

-Ti posso invitare da me una volta? Così mi racconti la lunga storia per cui vivi qui. Aspetta! Clavin e Taylor stanno andando in banca rotta e tu vivi in affitto da loro così li aiuti economicamente.-

-Ehm, non credo abbiano questi problemi. Ma comunque volentieri- Accettai confusa.

-Bene, sono proprio curioso- disse sorridendomi.

Aveva i capelli raccolti in una cipolla, due occhi verdi spettacolari e delle adorabili fossette ai lati della bocca.

-Adesso vado, se no la pizza si fredda- mi congedai.

-Okay, ciao e buon appetito- mi disse facendomi un occhiolino.

Rientrai in casa e poggiai la pizza sul tavolino da caffè del salotto, dove avevo allestito tutto per passare una serata film, pizza e birra.

Più o meno a metà film il telefono di casa cominciò a squillare. Mi alzai grugnendo e titubante risposi.

“Ciao splendore” mi disse la voce dall'altro capo del telefono appena risposi.

“Ehm, Harry?” chiesi, anche se sapevo perfettamente che la voce era la sua.

“Si tesoro” mi rispose fiero.

“Come facevi a sapere che ero io?” chiesi curiosa.

“Uno: Taylor non avrebbe mai risposto ad una mia chiamata; due: la pizza era per uno e nonostante Taylor cucini cose potenzialmente letali non credo che ordineresti una pizza, non ne avresti il tempo moriresti prima; terzo: nel vialetto non c'è nessuna macchina, Calvin ha un concerto a New York e quindi potevi esserci solo tu” mi disse ovvio elencando le sue motivazioni.

“Beh, ti do un'informazione: Calvin è già tornato ed è a cena con Taylor” lo informai.

“Oh, wow, grazie, mi terrò alla larga dalla casa allora” mi disse sghignazzando.

“Posso sapere il motivo per cui hai chiamato?”

“Oh, sì, quasi me ne dimenticavo. Ti ho chiamato perché mi sono reso conto che non ho ancora il tuo numero” disse ovvio.

“E chi ti dice che te lo darò?” chiesi sedendomi sul divano.

“Mm, ottima domanda... vediamo... perché te lo chiedo io?”

“Non è abbastanza valida”

“Oh, eddai non ho voglia di venire ad inginocchiarmi davanti alla tua porta di casa” si lamentò.

“Ok ok, ti darò il mio numero di telefono, ma tu mi devi fare un favore ENORME” lo ricattai.

“Ci sto, basta che non mi dai il numero di un qualche call senter solo per ottenere il favore e farmi felice” mise in chiaro.

Non ci avevo mai pensato, ma poteva essere utile se per caso qualche ragazzo mi perseguitasse.

“Bene, ho notato che conosci abbastanza bene Taylor”

“Sì perché?” mi chiese preoccupato.

“Bene, mi devi dire TUTTO su di lei” ordinai.

“Aspetta! Sei tu quella che ci vive insieme, perché io ti devo raccontare tutto di lei? Non la conosci?” mi chiese confuso.

“No, non la conosco e poi ti racconterò il motivo” dissi sbrigativamente.

“Okay” accettò.

“Quindi mi dirai tutto?” chiesi.

“Sì, domani vieni da me alle 11”

“Perfetto”

“Adesso mi dai il tuo numero?” chiese speranzoso.

“Domani” dissi sfacciata.

“Ma come?!”

“Domani ti darò il mio numero e tu mi darai le informazioni su Taylor, un equo scambio” dissi ovvia.

“Sei tosta”

“Lo so”

“Va bene a domani” mi disse sospirando.

“A domani” lo salutai.

Poggiai il telefono sul tavolino e finii di guardare il film che avevo scelto.

Intorno a mezza notte sentii la porta di casa aprirsi e due figure bionde entrare in casa.

-Hey Julia come stai?- mi chiese Calvin abbracciandomi.

-Bene- risposi sorridendo.

-Julia possiamo parlarti?- mi chiese Taylor sedendosi vicino a noi.

-Certo- dissi confusa.

-Bene tesoro, vorremmo che tu stessi lontana alla larga dal nostro vicino, Harry- disse autoritaria e seria Taylor.

-Perché?- chiesi d'istinto.

-Ascoltami è per il tuo bene, devi stargli lontano- continuò Calvin.

-Non ne capisco il motivo, è un maniaco pedofilo che tenterebbe di stuprarmi?- chiesi.

-No, grazie a Dio no, ma devi comunque stargli lontana- disse Taylor.

-Va bene- dissi sospirando.

-Buona notte- mi salutò Taylor quando salii le scale.

-'Notte- salutai.

Quando arrivai in camera mi cambiai e mi buttai sul letto. Ormai non c'era più la struttura in ferro battuto, ma il materasso era per terra, sul piccolo rialzo con i gradini in un angolo della camera.

-Tesoro volevo salu... ahhh!!- disse Taylor entrando in camera prima di lanciare un urlo.

-Cosa... cosa è successo alla tua camera?- chiese toccando i muri con la vernice fresca.

-Ho fatto delle piccole modifiche- dissi ovvia.

-Piccole modifiche? È un'altra camera adesso- continuò guardandosi intorno spaesata.

-Se ti da fastidio tengo la porta chiusa- proposi.

-No... cioè non è necessario, ma potevi chiedere il permesso prima!- mi sgridò.

-Non pensavo ti avrebbe dato fastidio- mi difesi.

-Non è che mi da particolarmente fastidio, ma ecco, non è esattamente il mio stile, anzi per niente- disse continuando a guardarsi intorno.

-Scusa, è stata un'idea improvvisa- mi scusai falsamente mortificata.

-Non preoccuparti, se a te piace va bene così- mi disse sorridendo.

-Ok-

-Allora buona notte- mi salutò un ultima volta.

Quando chiuse la porta mi lasciai cadere con la schiena sul materasso e sospirai di sollievo. Per un attimo temetti che mi avrebbe fatto rimette tutto com'era prima.

Come la sera precedente caddi nel sonno pensando a mia madre. Mi mancava terribilmente, ma dovevo andare avanti e non darlo a vedere. Infondo se fai vedere le tue ferite il sangue attira gli squali.

***

Ciauu, 
nello scorso capitolo non ho ricevuto nessun parere e mi rimane il dubbio che faccia schifo!
Per favore, vi scongiuro: ho bisogno di sapere com'è, se ne vale la pena continuarla oppure devo cancellarla.
Un bacio...
Giulia <3

  
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