Le idee non mi furono immediatamente chiare: mi ci vollero tre tazze di tè ai gelsomi (che Killer preparava in modo divino!), una doccia fredda e un paio d'ore di sonno per rimettere insieme i pezzi.
Quando ebbi chiarito ogni cosa mi diressi verso la cabina di comando di Kid ripetendo a mente tutto ciò che dovevo dire: "Senti un pò" lo chiamai spalancando la porta. Lui stava sonnecchiando sulla poltrona e saltò per lo spavento cadendo oltre la scrivania.
"Oh, scusa. Ti ho svegliato?" domandai noncurante. Per tutta risposta lui ringhiò alzandosi.
"Ehi, aspetta. Non puoi entrare così nella cabi..." Killer mi raggiunse ma si bloccò sulla porta "Ah, beh, oramai è sveglio. Và pure."
"Sei ancora qui, tu?" mi chiese lui, infastidito.
"Che vista acuta hai, Eustass" risposi sedendomi di fronte a lui "Bene, in questo arco di tempo ho avuto modo di riflettere su ciò che mi è accaduto ed ho concepito una mia teoria al riguardo."
"Oh, che bella notizia. Non vedo l'ora di sentirla" esclamò ironico Kid, sedendosi sulla sedia.
"Ok, allora aprì bene le orecchie perché non mi ripeterò: sia io che un altra persona siamo entrati nel manga di One Piece, ed entrambi siamo apparsi sulla tua nave. Fin qui ci sei?"
"Ah-ha" rispose lui seccato.
"Bene, sono passati due anni da un evento ad un altro. I luoghi in cui eri al momento delle apparizioni sono diversi ma sempre sulla tua nave siamo apparsi. Mi segui?"
"Ah-ha" ripeté lui stavolta con più interesse.
"Ok, la mia toeria mi ha portato a pensare che c'è qualcosa su questa nave che funge da portale tra i due mondi!" conclusi.
"Eh?" chiese stavolta.
"Sì, insomma, un portale tra il mio mondo e il vostro. Non hai notato niente di strano? Magari un tesoro che avete razziato, qualcosa che avete trovato o un oggetto particolare... qualsiasi cosa!"
"Beh, abbiamo un sacco di cose di sotto" rifletté Killer "Non tocchiamo quasi nulla dei tesori che prendiamo, potrebbe benissimo esserci un oggetto del genere."
"Un portale tra due mondi? Sulla mia nave?" chiese Kid incredulo.
"Riflettici, Eustass: quale altra spiegazione ci sarebbe? E poi la mia è una teoria, non è detto che abbia ragione. Potrebbe essere solo un caso che siamo capitati qui" spiegai.
"Mh" grugnì lui " E non chiamarmi Eustass, io per te sono 'Capitano'!" aggiunse irritato.
"Ok, Eustass..." sbuffai seccata "Posso andare a vedere se trovo qualcosa?" chiesi impaziente.
Lui sembrò rifletterci un attimo poi sbottò un "E va bene!" così Killer mi accompagnò sotto coperta, oltre una grata che portava ad una spaziosa stanza che brillava solo della luce emanata dai tesori da esso contenuti.
"Caspita, c'è un mucchio di roba qua sotto..." commentai.
"Già, questo portale potrebbe essere qualunque cosa" disse Killer accendendo una lampada ad olio e poggiandola su un forziere vuoto "Dai cominciamo a cercare"
Mi rimboccai le maniche (anche se non le avevo) e perlustrai la stanza da cima a fondo, scavando tra montagne di monete, gioielli, corone e coppe d'oro... ma nulla sembrava adatto. Dopo una buona ora stavo quasi per rinunciare quando mi accorsi di uno spazio vuoto tra una montagna d'oro e la parete. Girai intorno al mucchio di monete e scavalcai un forziere pieno di perle, trovandomi nell'angolo più recondito della stanza: lì, poggiato nell'angolo più buio, vi era un grande specchio coperto di polvere con la cornice d'oro finemente intagliata da scritte.
Adesso capisco come si sentì Harry quando trovò lo Specchio delle Brame.
"Trovato qualcosa?" mi chiese Killer raggiungendomi.
"Sì... questo" e lo indicai.


"Mi state dicendo che questo specchio potrebbe essere la cosa che ti ha fatto arrivare qui?"
Kid, io e Killer eravamo davanti allo specchio ora ben illuminato dalla lampada tenuta da quest'ultimo: le scritte erano illegibili ma forse con una belle pulita...
"Non ne sono sicura, ma fino ad ora è la cosa più probabile" risposi.
"Quindi dovresti attraversarlo?"
"Non credo funzioni così, altrimenti sarei dovuta apparire qui attraversandolo, invece sono caduta sul ponte della nave... immagino ci debba essere un collegamento o qualcosa del genere. Dove lo avete trovato di preciso?" domandai tastandone la cornice.
"E che ne so, non posso certo ricordarmi tutto ciò che ho preso e a chi" rispose il rosso con un alzata di spalle.
"Però se è davvero questo dovremmo capire come funziona per farti tornare a casa" aggiunse Killer.
"Immagino che il problema sia proprio questo: capire come funziona" dissi allontanandomi dalla cornice, affiancando Kid, per osservarlo interamente.
"Perché non cominci col dargli una lucidata?" propose il rosso scettico.
"Lo sai, è un ottima idea" risposi con un ghigno. Costrinsi i due a portarlo nella cabina di comando ("Io come potrei farlo?") e mi feci aiutare da uno svogliato Kid per tirarlo a lucido: lui lo manteneva e io lo pulivo, mentre Killer preparava il suo miracolso tè ai gelsomini.
"Mi chiedo perché debba farlo io!" ringhiò.
"Perché da sola non ce la faccio e, se questo può aiutarmi a capire come tornarmene a casa, va a vantaggio di entrambi, no?" spiegai semplicemente tirando a lucido la cornice con uno speciale acido per l'oro: ho scoperto che Killer è un maniaco della pulizia ed ha un intero arsenale contro lo sporco ostinato nello sgabuzzino della sua cabina.
"Ok, dovrei aver finito!" esclamai alzandomi e passandomi una mano sulla fronte sudata. Il rosso lo poggiò contro la parete.
"Pesa parecchio questo coso" commentò voltandogli le spalle ma non appena lo fece un cigolio sinistro mi fece rabbrividire e vidi a rallentatore lo specchio cadere in avanti, mi gettai su di esso nello stesso istante in cui Kid lo afferrò col risultato di crollare su entrambi.
Mi alzai e vidi il grande Capitano a pancia in sotto con lo specchio sulla schiena, livido in volto e sul punto di distruggere qualunque cosa gli fosse capitata sotto mano.
Killer entrò in quel momento portando un vassoio con tre tazzine e la teiera fumante e si fermò sulla soglia a guardare la scena, evidentemente stupito.
"Vuoi anche un sacchetto di pop corn?" domandò Kid incazzato "Vieni a togliermi questo coso di dosso!" esclamò. Il biondo lasciò il vassoio sul tavolo e si avvicinò a noi.
"Aiutami ad alzarlo" sospirai, afferrammo lo specchio da entrambi i lati e lo tirammo su, ma proprio mentre lo facevamo mi accorsi che il foglio della cornice era alzato e sotto spuntava qualcosa. Tanto fu lo stupore che quasi lo lasciai cadere.
"Dobbiamo girarlo" dissi mentre Kid si rimetteva in piedi togliendosi la polvere dai pantaloni. Mi guardò per un istante poi ci aiutò a mettere la cornice contro il muro con la superficie levigata rivolta verso di esso. Mi allungai sulle punte, afferrai con le dita lo spicchio di carta rialzato e lo tirai verso il basso, scollandolo lentamente per non strapparlo. Afferrai anche l'altro lembo e lo tolsi completamente: tanto fu lo stupore per quel che trovai che la carta mi scivolò di mano e fissati il retro dello specchio a bocca aperta.
"Wow..." mormorammo tutti e tre in coro, prima di guardarci.