Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: marthiachan    01/02/2009    6 recensioni
In questa ff non troverete Python o pistole di alcun genere, non ci sono lavagne, stazioni o mini rosse. Non ci sono bombe o bazooka, né tecnologia. Ho provato a immaginare i nostri sweeper preferiti in un lontano e imprecisato Medio Evo. Ho pensato che forse all'epoca, Ryo avrebbe potuto essere un cacciatore di taglie e Kaori la sua protetta e compagna di viaggio.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter, Altro contesto
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Siamo arrivati al capitolo finale. Ringrazio chiunque abbia commentato o anche solo letto la mia ff. Spero vi sia piaciuta e spero che la fine vi soddisfi.




4 – Il cacciatore in azione!

Ryo e partito e presto Kaori lo scoprirà, ma non resterà con le mani in mano!

Qualcuno la scosse. Aprendo gli occhi si trovò di fronte a Miki che le sorrideva.
“Sveglia Kaori!”
Si alzò immediatamente, anche se si sentiva a pezzi. Aveva dormito malissimo per la discussione avuta con Ryo. Il suo corpo aveva ceduto e alla fine si era addormentata, ma aveva continuato a sentirsi profondamente agitata.
Si vestì velocemente ma, quando oltrepassò la tenda per uscire dalla stanza, vide che l'altro letto era vuoto.
“Dov'è Ryo?”
“Nei campi. Umi mi ha detto che oggi ha iniziato presto.”
Sospirò, la stava forse evitando? Senza replicare scese al piano di sotto. Sentiva che sarebbe stata una giornata più pesante delle altre..
Il lavoro sembrava come gli altri giorni, a parte il fatto che Umi non c'era e quindi lei e Miki avevano un bel da fare. Quando aveva chiesto all'amica dove era il marito, le aveva detto che era andato a sbrigare degli affari, ma non le aveva detto quali. Non sembrava che questo fatto la stupisse, quindi Kaori pensò capitasse spesso.
Quando arrivò l'ora in cui normalmente  portavano il pranzo a Ryo, si precipitò da Miki.
“Devo andare a portargli da mangiare.”
“No, vado io. Umi mi ha detto che oggi me ne devo occupare io.”
“Perchè?”
“Non lo so..”
“Deve averglielo detto lui.. Non vuole vedermi.” concluse con tristezza. “Ieri abbiamo parlato e.. Sono certa che sia per quello.”
“Kaori.. Magari vuole solo riflettere un po'.”
Non replicò, sapeva che non era così. Aveva osato troppo chiedendogli cosa provava per lei e lo aveva spaventato, e ora lui la teneva a distanza.
“Ti prego, cerca di capire se è arrabbiato o se ce l'ha con me per qualche motivo.”
“Va bene..” acconsentì sospirando l'amica. “Ma non sono molto brava a parlare con Ryo, non ho avuto buoni risultati ieri..”
Un minuto dopo, l'amica usciva portando con se la solita acqua e il cibo. Kaori riprese a servire ai tavoli tenendo sempre sotto controllo la porta con ansia. Sperava che l'amica le portasse buone notizie, anche se non sapeva nemmeno lei cosa aspettarsi.
Quando però la vide entrare da quella porta, si sentì mancare. Miki era pallida e aveva uno strano sguardo.
“Cosa è successo??” le chiese preoccupata.
“Kaori, siediti.”le ordinò. “Devo parlarti.”
Obbedì sentendosi improvvisamente le gambe deboli. Non riusciva né a deglutire né a respirare.
“Vedi.. Ryo non c'è.”
“Come sarebbe che non c'è? Dov'è?”
“Non lo so. Ai campi c'è Umi.”
“Umi?? Allora lui sa dov'è Ryo?”
“Non me l'ha detto. Non credo che lo sappia, ma sapeva che se ne sarebbe andato. È per questo che mi ha mentito e ha preso il suo posto. Mi ha persino chiesto di non dirti nulla!” concluse l'amica con rabbia. Era furiosa per essere stata presa in giro dal marito.
Kaori rimase seduta con sguardo triste. Le aveva detto che se ne sarebbe andato, ma perchè così presto? Doveva essere successo qualcosa..
Si alzò immediatamente e si diresse nei campi, doveva parlare con Umi. Correndo, percorse in pochi secondi il centinaio di metri che la separavano dalla stalla.  Il gigante stava arando il campo.
“Umi!” lo chiamò appena lo vide.
Lui si voltò, ma finse di non averla vista e proseguì il suo lavoro. Lei gli corse incontro e lo tirò per un braccio.
“Dov'è Ryo?”
“Non lo so.”
“Allora cosa sai?”
“So che lui voleva che tu lo sapessi il più tardi possibile.”
“Perchè?” domandò lei con esasperazione.
“Non voleva che tu lo seguissi.”
Kaori digrignò i denti dalla rabbia. Quel bastardo se n'era andato lasciandola sola, senza neanche salutarla, e forse non sarebbe più tornato.
“Quando lo ha deciso?”
“Ieri sera, dopo aver seguito quel tipo..”
“Allora mi ha mentito. Mi aveva detto che quel tizio non era un problema.”
Il gigante non replicò.
“Devo seguirlo.” decise allontanandosi, ma un enorme braccio la bloccò.
“No, gli ho promesso che te l'avrei impedito.”
“Lui è solo, potrebbe succedergli qualsiasi cosa e non ci sarà nessuno a coprirgli le spalle..”
“Per lui è meglio se è solo.”
Lei gli rivolse uno sguardo interrogativo.
“Cosa vuoi dire? Ti ha detto che gli sono d'impiccio?”
“No, lui non ha detto niente del genere, ma si può concentrare meglio se è solo.”
“Come lo sai? Lui ha accennato qualcosa o..”
“Lo so perchè io facevo lo stesso lavoro. Non riuscivo a stare tranquillo quando Miki era con me, ero sempre distratto dalla paura che le succedesse qualcosa.”
“Tu e Ryo non capirete mai che noi non siamo solo qualcosa da proteggere? Ci avete insegnato abbastanza per potervi aiutare, per potervi coprire le spalle. Se solo ce ne deste la possibilità..”
“Kaori, non ho intenzione di discutere. Tu resti qua, a costo di legarti a una sedia.”
Stava per ribattere, ma poi capì che era inutile. Annuì e si allontanò. Umi riprese a lavorare ignorandola.
Passando accanto alla stalla, prese della corda e se la nascose sotto il vestito. Non si sarebbe arresa..
Tornando alla taverna, si era scusata con Miki dicendo di non sentirsi bene, ed era corsa nella sua camera. L'amica non aveva avuto sospetti, probabilmente pensava che fosse depressa per la partenza di Ryo. Appena sola, si era tolta il vestito e aveva recuperato i suoi abiti maschili. Dopo aver indossato i pantaloni, la giacca e gli stivali in pelle, prese le armi. Sarebbe stata pronta a tutto!Nascose un pugnale in ognuno degli stivali e uno sotto la giacca. Si appese l'arco e le frecce alle spalle e infilò la spada nella fondina. Una volta pronta, legò la corda a uno dei letti e la buttò giù dalla finestra. Lentamente scivolò in basso senza fare rumore. Si era calata in un vicolo dove nessuno l'avrebbe notata. Si diresse alla stalla, stando attenta a non farsi vedere da nessuno. Umi era impegnato a usare la vanga e non la notò. Si avvicinò al suo cavallo e lo accarezzò. L'animale, felice di rivederla, nitrì, e lei temette che il gigante lo sentisse, ma non notò nessuna reazione in lui. Cercando di evitare ulteriori rumori, sellò il cavallo e poi lo guidò fuori dalla stalla. Solo quando fu abbastanza lontano, vi salì in groppa e partì al galoppo.
Cavalcò fuori dal villaggio e si diresse ai boschi. Era certa che lui fosse andato in quella direzione. Il suo istinto gli diceva che la partenza di Ryo aveva a che fare con l'uccisione di quell'uomo al lago. A un certo puntò notò delle impronte proprio in quella direzione. Riconobbe la forme dei ferri del cavallo di Ryo. Li aveva fatti mettere dall'altra parte della montagna qualche mese prima, nessun altro li aveva così in quella zona. Seppe di essere sulla buona strada.
Dopo circa due ore di viaggio era arrivata al lago. Le tracce di Ryo salivano sino al fiume e si fermavano all'altezza di un guado. Attraversarlo significava entrare nella zona a ovest del lago che era pricincipalmente frequentata dai briganti. Lui l'aveva avvisata tante volte di starne alla larga, ma lei era certa di trovarlo lì. Armò l'arco tenendosi pronta a ogni evenienza e attraversò il fiume. Non poteva fermarsi ora, ormai era fatta. Lentamente si introdusse in quel lato del bosco. Il sole cominciava a tramontare e dopo mezz'ora era immersa nel buio.
All'improvviso, qualcosa la tirò giù da cavallo e si ritrovò a terra stretta da delle forti braccia. Con fatica, sfilò uno dei coltelli dal suo stivale e lo puntò alla gola dell'uomo.
“Lasciami animale!”
L'uomo si bloccò immediatamente, ma non sembrava spaventato.
“Kaori?” chiese una voce che conosceva bene.
“Ryo?” si sorprese lei. Lo aveva trovato! “Grazie a Dio sei tu!.”
“Cosa diavolo ci fai qui??”
“Sono venuta ad aiutarti.”
“Ad aiutarmi? Kaori non dovresti essere qui. É pericoloso, è per questo che ho detto a Umi di tenerti lì.. Come ha fatto a perderti di vista, non è da lui..”
“Forse sono più in gamba di quanto pensi!” replicò irritata dal fatto che lui credesse che fosse così incapace.
“Non ne ho mai dubitato, ma sai Umi è un osso d'uro..”
“Davvero? Tu mi ritieni in gamba?”
Lui non rispose e la fissò imbarazzato. Le sembrava a disagio. Solo in quel momento si rese conto che lui le stava ancora sopra. Cominciò a sentirsi emozionata.. Il cuore le batteva sempre più veloce. Stava per dire qualcosa, ma lui si alzò all'improvviso e le tese la mano per aiutarla.
“Preferirei che tu tornassi indietro.”
“Io sono qui per aiutarti, l'hai detto tu che sono in gamba..”
Ryo alzò gli occhi al cielo esasperato.
“D'accordo, resta. Ma dovrai fare esattamente come ti dico! Non so nemmeno quanto uomini mi aspettano..”
“Hai detto bene. Aspettano te, non noi. Li colpiremo di sorpresa!”
Lui sbuffò e poi lo sentì ridere.
“Va bene Attila!” acconsentì prendendola in giro. “Cerca solo di essere prudente. E se le cose si mettono male non pensare a me, fuggi e basta, ok?”
“Preferirei tornare indietro con te, quindi anche tu sii prudente!” gli ricordò lei con un sorriso supplicante.
Lui la guardò in un modo strano, come se non potesse promettergli nulla del genere.
“D'accordo.” le rispose infine. “Ora si comincia. Hai abbastanza frecce?”
“Certo.”
Nascosero  i cavalli e proseguirono a piedi. Il silenzio era fondamentale per poter cogliere di sorpresa il nemico.  Dopo un centinaio di metri, videro dei simboli sugli alberi. Avevano un che di familiare.. Infine ricordò. L'uomo che l'aveva aggredita aveva un tatuaggio identico. Stava per dire qualcosa, ma sentirono delle voci in lontananza e si nascosero dietro a dei cespugli. Due uomini, armati di tutto punto, chiaccheravano del più e del meno. Dovevano essere di guardia, ma non sembravano molto attenti. Vide Ryo fare un sorriso beffardo e poi allontanarsi lentamente. Kaori rimase lì e armò l'arco per coprirgli le spalle se fosse stato necessario. Passarono dei minuti in cui aspettò che succedesse qualcosa. Uno dei due uomini di guardia si allontanò e l'altro non commentò. Il silenzio avvolse nuovamente il bosco per qualche altro minuto, poi vide un ombra fulminea aggredire la guardia rimasta alle spalle e tramortirla con il manico di un pugnale. Era Ryo. Si avvicinò a lui in silenzio. Lo vide trascinare anche il primo uomo, ormai svenuto, nello stesso punto.
“Non li hai uccisi..” commentò sorpresa.
“Non ne valeva la pena..”
Sorrise. A differenza di tanti altri cacciatori di taglie, Ryo non uccideva se non era necessario. Nonostante tutto, non era diventato un cinico assassino.
Legarono e imbavagliarono entrambi gli uomini e li nascosero dietro a un cespuglio.
Continuarono a proseguire in silenzio sino a quando non sentirono delle voci di un gruppo di persone. Lentamente si avvicinarono sino a vedere un accampamento. Erano circa una quindicina di uomini, armati fino ai denti. Erano troppi per loro due. Lui era in grado di farne fuori abbastanza, ma non tutti, e lei se la cavava, ma non era certo brava come lui.
“Dovremmo dividerli per riuscire a combinare qualcosa..”
“Proprio quello che pensavo..” confermò Ryo con un sorriso complice.
Si divisero e si allontanarono verso i due lati opposti dell'accampamento. Kaori si mosse lentamente con in mano il suo pugnale e arrivò alle spalle di un uomo che beveva. Essendo all'ombra nessuno poteva vederla. Con il manico del pugnale, diede un colpo alla nuca dell'uomo che cadde a terra tramortito. Aspettò un minuto nel caso qualcuno avesse notato qualcosa, ma non ci fu nessuna reazione. Lentamente trascinò il corpo verso il bosco dove vi trovò Ryo con ben due uomini svenuti. Era inutile, lui era decisamente più bravo!
Legarono e imbavagliarono anche quelli, e proseguirono nella stessa maniera sino a che nell'accampamento rimasero solo sei uomini. Ora potevano farcela anche se erano solo in due. Ryo aveva perlustrato la zona intorno all'accampamento, non c'erano altri uomini di guardia o nascosti. Non avrebbe avuto sorprese.
Con aria tranquilla, entrò nell'accampamento dei briganti.
“Il vostro capo mi aspetta.” disse a un uomo che masticava del tabacco.
“Ah, sì? E tu chi saresti pivello?”
Con una mossa fulminea, prese il braccio dell'uomo e glielo bloccò dietro la schiena, mentre con l'altra mano gli puntò un pugnale alla gola.
“Indovina?” sibilò minaccioso.
“Ho.. Ho capito. Lo avviso subito..” balbettò impaurito l'altro.
Ryo lo liberò e lo vide entrare in una tenda da cui riuscì subito dopo con un altro uomo.
“Finalmente ci incontriamo.” disse colui che doveva essere il capo.
Ryo lo osservò. Era un po' più vecchio di lui e il suo viso era segnato da diverse cicatrici. Fisicamente erano simili, quindi non avrebbe avuto grosse difficoltà a batterlo.
“Non pensavo di avere tanti ammiratori..”
“Non fare lo spiritoso! Ho intenzione di chiudere la tua boccaccia per sempre..”
“E perchè mi vuoi morto? Giusto per sapere..”
“Perchè hai ucciso mio fratello..”
“Quello al lago era tuo fratello? L'ho ucciso perchè stava cercando di violentare una ragazza.”
“Non mi interessa. La pagherai comunque. Inoltre uccidere te sarà un monito per tutti gli altri cacciatori di taglie. Nessuno può mettersi contro di noi!”
“Se lo dici tu..” commentò sarcastico Ryo. “Comunque, facciamola breve. Non volevi un duello?”
L'altro rise divertito.
“Non crederai che ti darò la possibilità di difenderti..”
“Non l'ho mai creduto, ho sempre saputo che era una trappola, ma tu non crederai che io sia venuto impreparato..”
“Cosa vuoi dire?”
Per Kaori quello era il segnale. Scoccò una freccia verso l'uomo che si trovava accanto al capo, colpendolo alla spalla. Con un altra freccia colpì un altro uomo che si stava avvicinando colpendolo a una gamba. Aproffittando della confusione, Ryo si lanciò contro il capo e gli puntò la spada alla gola.
“Ti va di raggiungere tuo fratello?”
Due degli uomini restanti si stavano dirigendo verso di lui per fermarlo, Kaori scoccò due frecce il più velocemente possibile e li colpì uno alla mano e l'altro al piede. Due altri uomini, però, la stavano cercando avendo individuato da dove venivano lanciate le frecce. Lasciò l'arco e impugnò la spada e il pugnale. Avrebbero avuto pane per i loro denti..
Ryo fu distratto dagli uomini che cercavano Kaori e il capo ne aproffittò per afferrare la sua spada. Ripresosi immediatamente, cercò di bloccarlo, ma non fece in tempo. Ora i due uomini impugnavano entrambi una spada ed erano intenzionati a combattere.
Nel frattempo, uno di quei briganti raggiunse Kaori che, con un abile mossa gli conficcò un pugnale nell'avambraccio lasciandolo dolorante. Il secondo la raggiunse poco dopo e tentò di colpirla con la spada. Lei si difese e stava per colpirlo, quando l'altro si scansò e le colpì il cappello, rivelando il suo candido viso alla luce della luna.
“Sei una donna!” esclamò sorpeso.
Aproffittando della sua distrazione, Kaori lo colpì con la spada ferendolo a un fianco.
“Sì, sei appena stato battuto da una donna, idiota..”
Legò i feriti a un albero e poi raggiunse Ryo che stava duellando con il capo banda. Era veloce e molto forte, ma anche l'altro lo era. Per un attimo temette per la sua vita e fu tentata di aiutarlo colpendo il suo avversario con una freccia, ma Ryo non avrebbe approvato. Le aveva sempre detto che non si interferisce con un duello. Si finisce solo per macchiare la reputazione di uno dei due combattenti.
La lotta continuava a essere in parità. Kaori continuava a osservare la scena mentre legava anche gli altri feriti. Aveva appena terminato quando, con un fulmineo colpo di spada, Ryo fu ferito alla spalla. Un urlo di terrore la percorse.. L'avversario ne fu distratto e così Ryo potè attaccarlo di sorpresa colpendolo a una gamba.
“Allora? Ti arrendi?” domandò minaccioso mentre gli puntava la spada alla gola.
“Io..”
“Ripeto: Ti arrendi? O vuoi che ti mandi realmente a trovare tuo fratello?”
L'altro non rispose, ma si accasciò esausto a terra. Ryo lo tirò su di peso e lo legò trascinandolo accanto agli altri e iniziò a legarlo.
Kaori gli corse incontro immediatamente.
“Sei ferito?” chiese con ansia.
“Alla spalla, ma non è nulla di grave. E tu?”
“Io sto bene..” replicò lei con un sorriso. “E ora che ne facciamo con tutti questi delinquenti?”
“Possiamo ucciderli oppure consegnarli ai gendarmi. Sono certo che ci sia una bella taglia sulla testa di ognuno di loro.”
“Io preferirei le taglie. Un po' di soldi non guastano..”
“Sono d'accordo.”
Kaori avrebbe voluto abbracciarlo, ma si trattenne, non era il momento e lui era ferito. Si avvicinò a uno degli uomini tramortiti e gli strappò un pezzo della camicia e poi ritornò da Ryo.
“Bisogna fermare il sangue..”
Lui abbozzò un mezzo sorriso e si tolse la giacca in pelle e la camicia restando seminudo. Kaori, ignorò i suoi battiti che accelleravano, fece un profondo respiro per concentrarsi e prese dell'acqua che aveva visto in una bisaccia. Lavò delicatamente la ferita e poi legò il pezzo di stoffa intorno bendandola.
“Ora sono più tranquilla.”
“Grazie Kaori..”
Lui le stava sorridendo e, per un attimo, ebbe l'impressione che anche lui volesse abbracciarla, ma subito dopo si allontanò e si rivestì. Si diede della sciocca. Se lui avesse voluto fare qualcosa del genere, non l'avrebbe certo fatto di fronte a quei briganti che, anche se doloranti e feriti, li osservavano.
Insieme, a uno a uno, bendarono anche le ferite dei prigionieri. Dovevano arrivare vivi dalle autorità o non avrebbero avuto nessuna taglia. Recuperarono anche quelli che avevano stordito sino ad arrivare a un totale di diciannove uomini. Li trascinarono dove avevano lasciato i cavalli e ve li legarono. Montarono in sella e si diressero ad un villaggio vicino. Evitarono di tornare dove stavano Umi e Miki, ormai lì potevano essere riconosciuti.
All'alba, avevano consegnato tutti gli uomini e incassato una bella taglia. Ora sarebbero potuti tornare dai loro amici, così pensava Kaori, ma si chiese se Ryo non avesse altri progetti. Le aveva detto che prima o poi l'avrebbe abbandonata, era arrivato il momento?
“E ora?” chiese incerta, mentre cavalcavano via dal villaggio.
“Ora torniamo alla taverna, sono davvero stanco e ho fame..”
“Ryo..” cominciò a dire con tono triste. “Perchè te ne sei andato senza dirmi niente?”
Lui non rispose continuando a tenere lo sguardo basso.
“Pensavi di non tornare, vero? Anche se fossi riuscito a sconfiggere da solo la banda, non saresti tornato. È per quello che mi hai detto quelle cose l'altra notte?”
“Kaori.. La nostra situazione è insostenibile.”
“Perchè?” obbiettò lei tagliandogli la strada per costringerlo a fermarsi e a guardarla in viso.
“Perchè non voglio che ti succeda nulla e, invece, quando sei con me attiriamo i pericoli come una calamita..”
“Vuoi dire che io attiro i pericoli e che tu da solo te la caveresti meglio perchè non dovresti  preoccuparti di me, giusto?”
“Non metterla così. Dico solo che sarebbe più semplice per entrambi..”
“Ma cosa ne sai? Chi ti dice che per me sarebbe più semplice??” insistette lei con rabbia. “Tu non hai idea di come mi sento quando non ci sei.. Mi sembra che mi manchi la terra sotto i piedi.”
Lui non rispondeva, ma continuava a guardarla con tristezza.
“Anche per me è così, ma non posso continuare a rischiare la tua vita perchè sono troppo egoista per lasciarti andare..” rispose infine lui tutto d'un fiato.
Kaori ne rimase pietrificata. Aveva capito bene?
“Cosa hai detto?” domandò incredula.

Ryo si morse il labbro. Si era lasciato scappare l'unica cosa che non avrebbe mai dovuto confessare, ma non era riuscito a controllarsi. Lei era stata fantastica e lo aveva aiutato veramente tanto quella notte, e se possibile, l'aveva amata ancora di più. La stanchezza e la fame gli avevano impedito di controllarsi come sempre e aveva finito per dichiarare che non riusciva a stare senza di lei.. Ormai era fatta.
“Io.. Hai capito cosa ho detto.” concluse lui cercando di troncare il discorso. Fece spostare il cavallo in modo da evitare quello di lei che lo ostacolava.
“Ryo! Non puoi dirmi una cosa del genere e poi andartene..” continuò lei seguendolo.
Lui non rispose. Era meglio se si stava zitto. Ogni volta che apriva bocca combinava un guaio, ma lei gli bloccò nuovamente la strada con il suo cavallo.
“Non ti permetterò di evitare il discorso.”
Sospirò. Era proprio testarda..
“Kaori, sono stanco, non possiamo discuterne un altro giorno?”
“NO! Ne discutiamo ora!”
Lei sapeva benissimo che, se avessero rimandato la conversazione, non l'avrebbero ripresa mai più, lo conosceva troppo bene.
Ryo esasperato, scese da cavallo e si sedette all'ombra di un albero lì vicino. Visto che dovevano parlare si sarebbe almeno messo più comodo. Lei lo seguì un attimo dopo mettendosi accanto a lui.
“Allora?” incalzò lei. “Aspetto delle spiegazioni.”
“Cosa vuoi sapere?”
“Voglio sapere cosa provi per me e questa volta non accetterò una risposta vaga o che tu mi offenda. Voglio la verità a costo di torturarti per averla!” lo minacciò lei con sguardo risoluto.
Ryo chiuse gli occhi per concentrarsi, averla così vicino lo destabilizzava e non riusciva a pensare lucidamente.
“Io ti voglio molto bene.” disse infine sperando che lei si accontentasse.
“Come? Come una sorella oppure in maniera diversa?”
Non aveva modo di evitare la domanda, non più. Era arrivato il momento di confessare. Dopo anni che aveva cercato di reprimere ogni sentimento verso quella splendida ragazza, ora doveva invece lasciarsi andare, non era certo semplice.
“Non è facile da spiegare.” iniziò cercando le parole giuste. Lei lo guardava in silenzio con sguardo speranzoso e incoraggiante. “Io non credo di averti mai considerato una sorella..”
Kaori non replicava, ma lo fissava in attesa. Doveva continuare, la risposta non era sufficiente.
“Credo di averti amata dal primo giorno che sei venuta a stare con me.. O magari anche da prima. Quando ti vedevo con Hideyuki, lo invidiavo. Pensavo fosse perchè lui aveva una casa e una famiglia, ma comincio a credere che in realtà lo invidiavo perchè ti aveva accanto.”
Lei non diceva nulla, ma sorrideva, e i suoi occhi luccicavano di quella che sembrava felicità.
“Perchè non mi hai mai detto niente?” gli domandò infine emozionata.
“Perchè eri così giovane e io così.. Beh, non sono certo l'uomo ideale! Pensavo che mi sarebbe passata e che tu avresti sposato un contadino o un commerciante.. Non ho mai pensato che avresti potuto stare con uno come me.”
Kaori gli si avvicinò e lo abbracciò. Ryo chiuse gli occhi aspirando il profumo di quella pelle delicata.
“Sciocco..” gli sussurrò lei all'orecchio. “Ti amo dal primo momento che ti ho visto, non avrei mai potuto amare o sposare qualcun altro..”
Si allontanò leggermente da lei per vederla in viso. Le mise una mano sulla guancia per poterla accarezzare. Lei socchiuse gli occhi beandosi della sensazione che provava a contatto con la sua pelle. Sembrava una gatta che faceva le fusa.. Si avvicinò a lei e baciò quelle labbra rosee che aveva tanto sognato. Erano dolci e morbide e non avrebbe voluto lasciarle mai..
“Bene!” esclamò lei un minuto dopo staccandosi da lui e alzandosi. “Ora possiamo tornare da Miki e Umi, saranno preoccupati.”
“Aspetta!” protestò lui confuso. “Dove vuoi andare? Torna qui..” le ordinò prendendola per un braccio e tirandola nuovamente a sé. “Improvvisamente hai voglia di andare? Io invece ho voglia di restare..”
“Non avevi fame?” le ricordò lei ridendo. “Ed eri anche stanco e, aggiungerei, hai bisogno di un bagno. Abbiamo tanto tempo per il resto.”
“Ma..”
“Vorrei anche ricordarti che siamo in un posto in cui chiunque può vederci e che io sono vestita da uomo..”
Imprecò. Ci mancava solo che li prendessero per due finocchi. Sospirò e la lasciò andare. Si alzarono e rimontarono in sella. Impaziente, Ryo lanciò il cavallo al galoppo seguito immediatamente dalla sua compagna.
Un'ora dopo arrivarono alla taverna di Umi e Miki. Appena entrati, la donna corse incontro a Kaori con aria ansiosa.
“Ma si può sapere cosa ti è venuto in mente? Ero terrorizzata..”
“Tranquilla, so come cavarmela, giusto Ryo?”
“Sì, è stata bravissima.” confermò con un sorriso mentre si sedeva a un tavolo.
Un attimo dopo li raggiunse anche Umi e sembrava furioso.
“Nessuno mi ha mai disobbedito!!” urlò contro Kaori.
“Calma Umi, va tutto bene..” lo tranquillizzò Ryo. “Certo,  non mi aspettavo che ti facessi gabbare a questa maniera, stai perdendo colpi..”
“Ma cosa.. Come ti permetti?? Vuoi che ti infilzi con uno spiedo??”
“Basta Umi!” lo fermò la moglie. “Calmati ora. È andato tutto bene.”
Il gigante si calmò e si allontanò uscendo dalla taverna.
“Si è offeso?” domandò Kaori con aria colpevole.
“No, era solo terribilmente preoccupato che ti succedesse qualcosa. Si sentiva responsabile per te perchè Ryo ti aveva affidato a lui.” spiegò l'amica.
“E a quanto pare, era meglio se mi rivolgevo a qualcun'altro..” commentò Ryo ridendo.
“Ehi! Non ti permetto di fare certe allusioni!” lo rimproverò Miki.
“Va bene, scherzavo..” si scusò immediatamente. Per qualche motivo, Miki gli faceva più paura di Umi. “Senti, non mangiamo da un giorno intero, non è che potresti..”
“Ma, certo! Subito! Che sciocca, non ci avevo pensato, torno subito..”
Quando furono soli, Ryo allungò il braccio sotto il tavolo e prese la mano di Kaori nella sua. Le vide sorridere e arrossire. Voleva dirle quanto era bella, ma furono interrotti da Miki che gli portava due piatti di zuppa.
“Allora, come è andata?”
“Bene.” replicò lui vago dedicandosi al piatto.
“Miki, avremo bisogno della vostra ospitalità almeno per un altro giorno, se non vi dispiace.” la informò Kaori.
“Potete restare tutto il tempo che vi serve.”
“Sai siamo molto stanchi..” continuò la ragazza con un sorriso. “Inoltre ho proprio bisogno di un bagno..”
Ryo si fermò con il cucchiaio a mezz'aria e rimase a fissarla. L'immagine di lei nuda lo investì.
“Certo cara..” acconsentì l'amica. “Ryo? Respira..” continuò ridendo notando l'espressione scioccata di lui poco prima di allontanarsi.
Imprecò sottovoce, si era fatto beccare come un idiota.. Riprese a mangiare in silenzio con lo sguardo basso.
Kaori con una mano gli toccò il braccio costringendolo a guardarla. Gli sorrise per dimostrargli la sua complicità. Sembrava contenta che lui la desiderasse..
Circa mezz'ora dopo, osservò Kaori salire al piano di sopra.  Gli aveva sussurrato che andava a farsi un bagno e lui non aveva capito più niente.. Bastava così poco a sconvolgerlo? Aspettò un tempo ragionevolmente distaccato e poi salì anche lui. Entrò nella camera che avevano diviso, c'era ancora la tenda a separare i due letti. Si sedette sul suo e aspettò il rientro della sua amata. Quando tornò, aveva indossato nuovamente un abito femminile e profumava.. Incapace ci trattenersi, le corse incontro e la prese fra le braccia per baciarla. Lei rispose docilmente al suo bacio, ma si staccò poco dopo.
“Ora tocca a te fare il bagno. Sai, puzzi..” gli ricordò ridendo.
“Va bene, ma aspettami qui. Farò presto.” acconsentì allontanandosi con dispiacere.
Tornò una decina di minuti dopo. Lei era affacciata alla piccola finestra e i raggi del sole facevano brillare i suoi capelli ramati.
“Sai, è da qui che sono scappata.” gli raccontò senza voltarsi. “Non mi ero accorta di quanto fosse alto, non me ne sono nemmeno preoccupata!” concluse con un sorriso girandosi verso di lui.
Ryo ricambiò il sorriso e la raggiunse. Le mise le mani sul viso e la attirò a se per baciarla. Lei gli cinse il collo con le braccia e rispose appassionatamente.
La trascinò sul suo letto e si sdraiò su di lei. Mentre le baciava il viso, le sue mani scivolarono sotto l'ampia gonna e le accarezzarono le gambe, salendo verso le calde cosce.. Si bloccò però quando si rese conto che forse stava andando troppo veloce. Lei era così innocente..
“Kaori, forse..”
“Non ti fermare Ryo.” lo implorò lei arrossendo.
Lo sguardo di lei era deciso e sicuro. Le sue mani continuarono a esplorarla sotto il vestito sino a farla fremere di desiderio. Quando capì che era pronta, si spogliò. Si aspettava che lei sarebbe stata impaurita o imbarazzata, ma non fu così. Lei lo guardava con uno strano sorriso. Sembrava felice, come se avesse aspettato quel momento da sempre..
Lui si avvicinò a lei e le tolse i pochi indumenti che la nascondevano ancora a lui. Le baciò il collo, il seno, la pancia e ogni altra parte del suo corpo le fosse visibile. Sentiva i battiti accellerati di Kaori e il suo respiro si era fatto ansimante. Era giunto il momento. Entrò lentamente in lei mentre copriva con un bacio le sue labbra per attutirne un gridolino. Si mosse ritmicamente dentro di lei sino a portare entrambi al piacere assoluto.

Il suo respiro stava riprendendo regolarità. Aveva appoggiato la testa sul petto muscoloso di lui e riusciva a sentire il battito del cuore di Ryo andare allo stesso ritmo del suo.
Si sentiva felice, rilassata e incredula. Non le sembrava vero che fosse realmente successo. Forse si sarebbe svegliata da un momento all'altro..
La mano di lui continuava ad accarezzarle la schiena nuda, praticandole un eccitante massaggio. Avrebbe voluto rimanere lì, in quella posizione, per sempre. Non si era mai sentita così bene.
Alzò lo sguardo e vide che lui aveva gli occhi chiusi, ma sapeva che non stava dormendo.
“Quando vuoi ripartire?” domandò per cercare di tornare alla realtà.
Lui spalancò gli occhi e la guardò pensieroso.
“Non lo so.. Dobbiamo proprio?”
“Immagino che dovremo tornare alla solita vita, prima o poi. Mi chiedo solo quando.”
“E se io non volessi tornare alla solita vita? Se volessi dei cambiamenti?”
“Che intendi? Quali cambiamenti?” chiese preoccupata. Non l'avrebbe lasciata, pensò, non dopo quello che era successo fra loro. Sperò di non sbagliarsi..
“Sai, in questi giorni ho pensato che mi piacerebbe mettere radici.” iniziò lui accarezzandole dolcemente i capelli. “Magari acquistare una piccola fattoria e riempirla di bambini con gli occhi color nocciola.”
Kaori sentì mancarle il fiato. Aveva capito bene? Le stava facendo una proposta?
“Dici sul serio?”
“Sì. Con le taglie di oggi potremo acquistare una piccola casa e un orto. Ti piacerebbe?”
“Io.. Credo di sì, ma quindi smetteresti di fare il cacciatore di taglie?”
“All'inizio no, almeno sinchè non ingraniamo con la fattoria, ma poi sì, smetterei. Non potrei lasciare mia moglie sola a lungo..”
Le vorticavano in testa parole che le sembravano incredibili. Moglie, casa, orto, fattoria, bambini?
“Ryo, mi stai realmente proponendo di..”
“Sì, voglio che ci sposiamo e voglio tanti bambini che ti somiglino. Pensi di poter accettare?”
Senza replicare, alzò il viso e si avvicinò alle labbra di lui baciandole con  dolcezza. Lui non resistette e presto prese possesso della sua bocca accarezzandola con desiderio.
“Sappi che lo prendo come un sì.” le disse fra un bacio e l'altro.
“È un sì..” rispose lei ridendo
“Kaori, mi fai impazzire..” le sussurrò baciandole il collo. “Non posso credere di aver resistito per tutti questi anni.. Quanto tempo perso!”
“Sono d'accordo.” annuì lei cominciando a sentirsi nuovamente ansante. “Mi hai fatto davvero aspettare troppo..”
“Non ti farò aspettare oltre..” continuò lui entrando nuovamente in lei. Cominciò a muoversi con lentezza, ma il ritmo aumentava sempre  più.“Ti amo.. Sposami.. Oggi stesso..” le sussurrò ansimante durante l'amplesso.
“Ryo.. Oggi.. È .. Impossibile..” replicò lei con il poco fiato che aveva in corpo.
“Allora.. Domani..”
Non poteva rispondere ancora, il piacere la stava invadendo di nuovo. Si morse il labbro inferiore per contenere l'urlo che le stava per squarciare il petto. Lui la raggiunse in vetta poco dopo.
Riprese ad accarezzarle la schiena mentre con dei caldi baci le esplorava il viso.
“Sì.” esclamò lei appena ritrovò sufficiente fiato. “Ti sposo domani stesso, se vuoi.”
Lui le sorrise e le accarezzò il viso. Si specchiò negli occhi di Ryo e vi lesse l'amore che provava per lei. Come aveva potuto non accorgersene prima? Felice, si accoccolò fra le sue braccia lasciandosi cullare da una sensazione di sicurezza che non aveva mai provato.


FINE

   
 
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