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Autore: Cassie78    23/08/2015    2 recensioni
Luna è una diciassettenne come le altre, si divide tra scuola, amici e la danza, la sua passione. Manca solo l'amore nella sua vita. O meglio, qualcuno c'è ma é molto complicato. Perché è il suo insegnante di danza? Perché hanno 10 anni di differenza? O perché è il classico playboy che ci prova con tutte le ragazze che gli capitano davanti? É difficile per lei capire Flavio, una persona incoerente, che parla pensa e agisce in modo diverso e che ha lo strano potere di confonderla. Infatti Luna inizia a pensare di non essergli affatto indifferente. Il problema é che Flavio ha la brutta abitudine di fare sempre la cosa sbagliata e distruggere le uniche cose belle che ha nella vita. E se un giorno si ritrovassero costretti a vivere nella stessa casa? O addirittura la stessa camera?
Dal testo: Ammirai la sua perfezione, quei bellissimi capelli castano scuro che facevano risaltare il verde dei suoi occhi. Quell'accenno di barba che mi faceva impazzire e che avrei tanto voluto sentire a contatto con le mie dita e infine il suo fisico fantastico. I muscoli che si vedevano attraverso la maglietta e quelle braccia dalle quali avrei tanto voluto essere abbracciata.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il mattino seguente il sole che filtrava tra le tende mi svegliò. Emisi un mugolio di fastidio e mi stropicciai gli occhi con le mani. 
Quella notte mi ero rigirata più e più volte nel letto e di sicuro il caldo non aiutava a farmi prendere sonno, e quella notte aveva fatto davvero molto caldo.
Infatti mi ero svegliata completamente scoperta con la mega maglietta che usavo per dormire leggermente alzata.
Mi sporsi verso il comodino e presi il telefono. Le 11? E nessuno mi aveva svegliato?
Controvoglia mi misi seduta sul bordo del letto e mi alzai.
Assonnata mi diressi in cucina non curandomi del fatto che fossi praticamente nuda. 
Ma quando arrivai lì, avrei preferito essermene preoccupata. 
Mi bloccai all'istante all'ingresso. Erano tutti seduti lì. Sofia, Luca...e Flavio.
Si girarono a guardarmi. Ora si che mi sentivo nuda!
-buongiorno- dissi io cercando di abbassarmi la maglietta mentre mi dirigevo velocemente al tavolo.
-allora che è successo ieri sera?- chiese Luca con quel suo sorrisetto malizioso.
-ieri...ieri sera?- chiesi io balbettando. Sapeva cosa era successo tra me e Flavio? Per fortuna fui abbastanza brava a controllarmi e a non guardare quest'ultimo (che tra l'altro non mi degnava di uno sguardo da quando mi ero seduta)
-ma si certo alla festa! Nulla di interessante?- chiese lui. Oh giusto! La festa!
-emmm...tanto alcol, bella musica- dissi annoiata, poi mi venne un lampo di genio
-a dire il vero non ricordo nulla di ieri sera- dissi io.
La testa di Flavio si alzò di scatto e mi guardò incredulo. Non potei fare a meno di sorridere. Bhe almeno avevo attirato la sua attenzione. Ora vediamo chi è più stronzo!
-niente niente?- chiese Luca.
-sinceramente? Non so neanche come sono arrivata sul letto!- dissi io abbassando lo sguardo.
-Wow! E dimmi un po' che ha detto Mirko del vestito?- chiese Sofia curiosa.
-che ero uno schianto, lo ha ripetuto credo un centinaio di volte- dissi io ridendo, ricordando la sera prima.
Ci fu un lungo silenzio, in cui sentii lo sguardo insistente di Flavio su di me.
-io vado a farmi una doccia- disse Sofia alzandosi.
-posso venire anche io vero?- chiese Luca alzandosi con lei.
-tanto sarebbe inutile dirti di no- disse lei rassegnata.
Detto questo si avviarono fuori dalla cucina lasciando me e Flavio da soli.
Seguì un silenzio imbarazzante in cui io avevo concentrato tutta la mia attenzione sulle mie mani.
Mi venne sete così mi alzai per prendere un bicchiere dalla credenza, ma aimè ero davvero troppo bassa così fui costretta a mettermi in punta piedi e allungarmi per prendere un bicchiere.
-ti prego non lo rifare!- sentii dire a Flavio con una voce cupa che mi fece sussultare. Ce l'aveva con me?
Io mi girai a guardarlo perplessa.
Essi ce l'aveva proprio con me!
-come scusa?- chiesi io alzando un sopracciglio.
-volevo dire, che una maglietta più lunga sarebbe gradita- disse lui incrociando le braccia al petto.
Fu allora che capii, nel prendere il bicchiere la mia maglietta doveva essersi alzata, lasciando vedere un po' troppo. Mi maledii mentalmente ma cercai di non dare a vedere quanto fossi imbarazzata.
-perché? Ti fa effetto?- chiesi io con fare spavaldo. Lui si alzò in piedi e si avvicinò a me. Poggiò le mani sul ripiano intrappolandomi tra il mobile e il suo corpo.
-tu non sai neanche quanto- disse lui puntando il suo sguardo nel mio. Il mio cuore saltò un battito, mi aveva presa alla sprovvista.
-so che stavi mentendo prima- disse lui dopo qualche secondo.
-potresti essere un tantino più preciso?- chiesi io sarcastica, sapendo già a cosa si riferiva.
-so che non è vero che non ricordi niente di ieri sera!-  disse lui avvicinandosi sempre di più.
-perché? É successo qualcosa che dovrei ricordare?- chiesi io con aria di sfida. Vidi le sue certezze vacillare e il suo sguardo farsi più duro e allo stesso tempo ferito.
-stai bluffando, tu ti ricordi che ci siamo baciati!- non era una domanda la sua, ma un'affermazione.
-no mi dispiace- dissi io prima di spingerlo via da me e avviarmi verso l'uscita. La sua mano mi afferrò il braccio e mi strattonò con irruenza, costringendomi a voltarmi verso di lui.
-che c'é? Il tuo orgoglio maschile ne risente? A quanto pare i tuoi baci non sono poi così indimenticabili!- dissi più acidamente di quanto volessi.
Lui strinse il mio braccio ancora di più.
-la veritá!- disse in tono piatto.
-sbaglio, o mi hai chiesto tu di dimenticarlo?!- chiesi io strattonando via il mio braccio dalla sua presa. Lui abbassò lo sguardo mentre io sorridevo amareggiata.
Poi girai i tacchi e uscii della cucina.

Durante la giornata, il tempo andò peggiorando e scoppiò un diluvio che rese impossibile uscire di casa e farsi una passeggiata.
Questo per dire cosa?
Semplice, che fui costretta a restare in casa tutto il giorno ad evitare Flavio; quando invece avrei preferito uscire e non vederlo tutto il giorno.
Anna e suo marito avevano chiamato, il volo avrebbe ritardato per il maltempo e così sarebbero tornati la sera tardi.
Luca e Sofia erano ad amoreggiare sul divano quindi, territorio off limits.
Flavio vagava per casa senza meta. 
E io?
Ero ovunque tranne che dove fosse Flavio e fingevo di essere concentrata su un qualche problema matematico.
Lui però non era da meno, come me, si impegnava parecchio ad evitarmi.
Erano le 20 ed era ora di preparare la cena, così io e Sofia ci rimboccammo le maniche e iniziammo a preparare la pasta.
-cosa é successo tra te e Flavio?- chiese Sofia di punto in bianco.
-cosa?- chiesi io presa alla sprovvista.
-c'é tensione si vede! E poi tu ti sei chiusa in camera a "studiare" - disse lei facendo le virgolette con le dita- e lui sembra un'anima in pena che vaga per casa.
-diciamo che ha confermato quello che già sapevo- dissi io continuando a cucinare.
-ovvero?
-lui non é e non sará mai giusto per me- dissi io tristemente.
-perché lo dici?- 
-io voglio essere felice Sofi, e con lui non lo sarei. Insomma...mi ha ferito più volte lui in una settimana di quanto lo abbiano fatto altri in questi anni- dissi io guardandola. Vedevo nel suo sguardo quanto fosse dispiaciuta per me -e poi diciamolo! Ti sembra il tipo che si innamora? Il tipo da ragazza fissa?- chiesi io tornando a spostare la mia attenzione sul sugo. 
-allora donne che ci state preparando?- chiese Luca entrando in cucina, seguito da suo fratello.
-pasta al sugo- disse Sofia sorridendo.
-buooona!- disse lui.
Ad un certo punto si sentì un cellulare squillare, il mio per l'esattezza.
Ma le mie mani erano sporche e non potevo prenderlo così mi limitai a rispondere e mettere il vivavoce.
-pronto?- dissi io.
-ciao Luna sono Lorenzo- 
-ehi ciao! Come hai avuto il mio numero?- chiesi io sorpresa della chiamata.
-vari giri, ho bisogno del tuo aiuto- 
-dimmi tutto-
-tra poco é il compleanno di Mirko, che regalo gli potrei fare?-
-non ne ho idea! sei tu il suo migliore amico, non ti viene niente in mente?- chiesi io.
-si ma dal momento che tu hai preso la residenza nel letto di Mirko pensavo potessi essermi utile!- 
Non sapevo se ero sbiancata o se ero arrossita a quell'affermazione. 
Guardai con la coda dell'occhio Flavio che si era irrigidito sul posto. Mannaggia a me e a quando avevo messo il vivavoce!
-posso richiamarti dopo che sono un po' impegnata ciao!- dissi io chiudendo la conversazione senza neanche aspettare la sua risposta.
Volevo sotterrarmi.
-emmmm...Luca perché non andiamo ad apparecchiare?- chiese Sofia.
-agli ordini!- disse Luca avviandosi con lei in salone, lasciando me e Flavio soli in cucina, di nuovo. Sembrava tanto un de ja vu.
Anche se ero di spalle avvertivo il suo sguardo insistente. Riuscii a sopportarlo per poco, ma poi mi spazientii.
-c'è una qualche ragione per cui mi stai fissando?- chiesi io girandomi di scatto verso di lui che era in piedi poggiato al muro.
-da quanto ci vai a letto insieme?- chiese lui freddo. Io lo guardai a bocca aperta.
-io non vado a letto con nessuno!- dissi io stando sulla difensiva.
-non fare la finta tonta, non sono sordo ho sentito anche io!- disse lui staccandosi dal muro e alzando il tono di voce.
-NOI. NON. ANDIAMO. A LETTO. INSIEME!- dissi io scandendo ogni parola- e se così fosse non ci sarebbe nulla di strano visto che stiamo insieme- aggiunsi io.
-maddai ora vuoi farmi credere che dopo tutti questi mesi non andate a letto insieme?- 
-già perché io...- ma mi bloccai, non potevo ammetterlo.
-tu cosa?- disse lui avvicinandosi rabbioso.
-io...
-COSA?- 
-non l'ho mai fatto!- dissi io esasperata e solo dopo mi resi conto di averlo detto.
-tu non...- iniziò lui indietreggiando -e quindi quello a cosa si riferiva prima?
-a quando una volta ci ha trovati addormentati in camera di Mirko e quel coglione é subito corso alle conclusioni sbagliate!- dissi io alterata.
-quindi tu non hai mai?...- iniziò lui.
-NO! Ora possiamo cortesemente smettere di parlarne?! Grazie!- gridai esasperata da quella conversazione.-vai a dire agli altri che é pronto.
E senza rispondermi si avviò fuori dalla cucina lasciandomi da sola a riflettere sulla rivelazione che gli avevo appena fatto e sulla reazione che aveva avuto. 
Lo avevo disgustato, o almeno, così sembrava.


Angolo autrice: 
Ciao a tutte! Scusate per il ritardo nella pubblicazione ma non ho avuto un momento libero. Allora, che ne dite di questo nuovo capitolo? 
Fatemi sapere che ne pensate.
Baci :*



   
 
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