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Autore: International_Love    28/08/2015    4 recensioni
Immaginate un Draco Malfoy diverso. Un Draco che nasconde un grande segreto, di cui solo pochi ne sono a conoscenza. Questa è la storia di un ragazzo che ha perso tutto e che ha ritrovato tutto.
Una storia d'amore che va oltre le barriere sociali e razziali. La storia che nessuno si aspettava di Draco Lucius Malfoy.
Tratto dalla storia:
Draco la guardò e mai si sentì così fiero. Era fiero di se stesso per la scelta che aveva fatto e fiero di lei, per la sua testardaggine e la sua voglia di vivere. Era sua e sempre la sarebbe stata. Gli bastò questo per calmarsi e proseguire la loro passeggiata [....]
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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L'espresso del primo settembre era quasi deserto quell'anno. La guerra era finita da soli cinque mesi e molte famiglie avevano deciso che era troppo presto mandare i figli a scuola, nonostante questa fosse stata ricostruita e ogni traccia della guerra svanita.

I pochi che ritornarono furono incoraggiati dalla presenza di Potter e dei suoi amici, rincuorando così le famiglie magiche e non per un sano, forse, rientro.

La maggior parte erano i ragazzini del primo anno, entusiasti e curiosi di conoscere gli eroi di quell'ultima guerra e di ammirare la magnificenza del castello di Hogwarts, luogo per loro immaginario di una favola appena conclusa che ogni tanto veniva raccontata dai genitori. In ogni famiglia avvenne la stessa cosa: la sera, i maghi raccontavano ai loro figli la favola della scuola, aggiungendo particolari ogni qualvolta avveniva uno scontro o una nuova fuga. Era la loro ancora di salvezza. Non volendo far preoccupare i bambini, raccontavano come Harry Potter e i suoi due migliori amici, aiutati da molti altri, cercavano di salvare l'intera comunità magica, e quando avvenne la battaglia finale, la loro enfasi crebbe di più, tanto da suscitare in loro la voglia di andare in quel castello e vivere loro stessi una favola.

Ma non tutti avevano vissuto quella guerra come una bellissima storia. Vi erano altri che stavano combattendo una guerra tutta loro, con loro stessi. Non erano i buoni, molti non li consideravano nemmeno i cattivi. Erano sopravvissuti, semplicemente, come tutti del resto.

Harry Potter stava passando davanti alla loro vetrata in quel momento, spinto da una ragazza dai capelli mossi e castani. Si fermarono davanti alla loro porta e senza bussare l'aprirono.

-Potter, come mai da queste parti?- chiese Blaise Zabini, senza alzare lo sguardo.

-La McGrannit mi ha chiesto un favore e devo comunicarvelo.- rispose questo, porgendo una lettera al moro.

Blaise la prese e la lesse velocemente, ignorando del tutto i nuovi arrivati. La sua espressione cambiò totalmente, sbiancò in viso, per quanto egli potesse sbiancare, e si voltò verso il ragazzo biondo, il quale guardava assente il paesaggio fuori dal finestrino, inconsapevole di ciò che stava accadendo tanto era assorto.

-Dra...- cercò di chiamarlo il serpeverde, toccandogli leggermente il braccio.

Il biondo si riscosse dai suoi pensieri e catapultato nella realtà si trovò nella sua cabina la sua nemesi in persona.

-Potter che ci fai qui? Tu e la mezzosangue vi siete persi?- disse sprezzante ai due arrivati, senza rimarcare troppo il termine con cui aveva chiamato la ragazza. Non lo faceva più da molto tempo, disgustava quasi lui stesso quel termine, ma per non dare ulteriore soddisfazione ai due cercò di essere più tagliente possibile nel tono.

-Malfoy, è un piacere rivedere anche te. O meglio, un dispiacere.-

Il Biondo accennò solo una smorfia, lasciando a Potter l'ultima parola. Appellò a tutta la sua calma per non alzarsi e lanciargli contro l'anatema che uccide, ma si rilassò subito. Blaise, con ancora la lettera in mano, non era meravigliato del suo comportamento, a differenza di Harry ed Hermione. Entrambi portarono le mani alle bacchette, ma non vedendo alcuna reazione nascosero le fodere.

Draco prese la lettera tra le mani e la lesse con calma. Il suo volto impassibile non tralasciò alcuna espressione, e dopo averla letta la gettò sul divanetto della carrozza.

-Ebbene, se è quello che vuole.- rispose solo, tornando a guardare il paesaggio che scorreva veloce e liquidando i due per farli uscire al più presto da lì.

Harry ed Hermione si guardarono per un attimo, cercando di decifrare quel comportamento da loro definito strano dell'odioso ragazzo che per otto anni hanno dovuto sopportare e alle volte combattere. Ripresero la lettera ed uscirono dalla cabina senza salutare nessuno.

-Mi aspettavo....- iniziò a balbettare Hermione, ignorando le facce che si attaccavano ai vetri quando passavano di cabina in cabina per ammirarli.

-Lo so! Me lo aspettavo anche io!-

-Dici che sta architettando qualcosa?- chiese preoccupata all'amico.

-Non lo so, ma questa sua nuova versione non mi convince. Teniamo occhi e orecchie aperte.- rispose Harry prima di entrare nel loro scompartimento e raccontare la reazione di Malfoy ai loro amici.

 

-Invitare la famiglia.. Che idea magnifica! Perché non la proclamiamo anche ministro visto che ci siamo? A idee strane sono così simili!-

-Calmati Blaise, non piace nemmeno a me questa storia- rispose Draco, senza distogliere lo sguardo dal vetro. Era in quella posizione da quando erano usciti dalla stazione, e nonostante il suo migliore amico provasse dall'inizio del viaggio a chiedere dove fosse sparito per quasi tre mesi, il biondo rispondeva o più spesso mugugnava troncando sul nascere ogni suo tentativo.

-Certo! Ho visto quanto non ti piace!-

-Rispondere affermativamente non significa accettare di buon grado. Nascondere, ecco cosa devi fare, al giorno d'oggi.- rispose Draco, voltandosi finalmente verso il suo migliore amico.

-Da quando Draco Malfoy è così saggio? Aspetta... Sei ubriaco! Adesso capisco tutto!-

Draco si mise a ridere. Una risata cristallina che Blaise non sentiva da molto tempo e che fece sorridere anche lui.

-Non sono ubriaco, Blaise, tranquillo. Però possiamo rimediare se vuoi.- disse al moro, invocando mentalmente le loro bevute storiche, famose al castello.

-Oooh, penso che siamo arrivati al momento giusto, Theo. Possiamo assistere?-

-Dove vi eravate cacciati? Vi prego, non ditemi che lo avete fatto in bagno!- chiese Blaise, schifato al solo pensiero, verso Daphne e Theo, sopraggiunti in quell'istante.

-Abbiamo visto Potter e la Granger entrare, così non vi volevamo disturbare.- rispose Theo, sedendosi accanto a Blaise, mentre Daphne prendeva posto accanto a Draco.

-Chi ha vinto?- chiese la ragazza studiando il suo vicino, e cercando segni di una eventuale lotta.

-Nessuno.- rispose Draco, deludendo la compagna.

-Come nessuno? Oh che cavolo.... Tieni- Daphne porse tre monete a Theo, il quale le prese cantando vittoria.

-Avevate scommesso? Non oso immaginare chi avevate dato per vinto-

-Privacy, tesoro mio.- rispose Daphne a Blaise, sbattendo velocemente le ciglia figurando una mossa quasi sexy.

-L'importante è che io abbia vinto. Comunque che voleva Potter?- chiese Theo dopo aver riposto le sue preziose monete nella tasca dei pantaloni.

-La McGrannit vuole che le nostre famiglie vengano ad Hogwarts- rispose con nonchalance Blaise. Daphne, appena sentì la risposta, quasi sputò il succo che stava bevendo facendo allontanare, per quanto gli era possibile, Draco, mentre Theo rimase con gli occhi sbarrati tanto che Blaise si convisse fosse caduto in catalessi.

-A quanto pare la notizia è piaciuta anche a loro.- disse Draco tornando a guardare verso il paesaggio, che piano piano stava mostrando la sua familiarità.

Erano quasi arrivati, e il cuore gli batteva forte. Quando si era alzato quella mattina, non si era immaginato di dover ricevere una notizia così devastante, e l'idea di ritornare subito a casa era ancora più forte ora che stava intravedendo il castello in lontananza.

Tutto il treno era in subbuglio. La notizia delle famiglie presenti durante gran parte dell'anno rincuorarono molti, soprattutto i più piccoli, e preoccuparono altri.

Il treno si fermò ad Hogsmeade, tuonando e fischiando. I ragazzi scesero dal treno e quelli del primo anno, richiamati a gran voce da Hagrid accorsero verso il gigante. Tutti gli altri si avviarono verso le carrozze, di cui i Thestral ora li vedevano quasi tutti.

Un altro anno era iniziato, ad Hogwarts.

   
 
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