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Autore: Melde Aranel    28/08/2015    4 recensioni
Una volta ingannato Thanos e ritrovata la libertà grazie al Tesseract e allo Scettro del potere, Loki ha un orizzonte infinito di possibilità per arrivare al suo obiettivo.
L'unico problema è... da dove partire?
"Sorrise, con quel ghigno non troppo sano che lo caratterizzava.
Quindi non era morto.
Anzi, il piano era riuscito alla perfezione.
Era esattamente dove doveva essere: lontano
Un nuovo mondo, una nuova vita, lo stesso scopo: il trono.
Ci sarebbe stato da divertirsi."
Ci tengo a dire che
QUESTA STORIA è IL CONTINUO DI "THE AGE OF DEMIGODS" DI CLEIA
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

 

POV Loki
 
Il freddo della pietra ruvida non era per nulla piacevole contro le fasciature della schiena, ma lo aiutava in modo considerevole a rimanere lucido.

< Quindi…fammi capire. Siamo su un’isola di nome… Ogigia? >

La ragazza fece un cenno affermativo.

< Bene. Se non ho sentito male qui non c’è nessuno a parte me, te e il coso peloso. >

Per tutta risposta il cucciolo iniziò a ringhiargli contro.

< Drys. Si chiama Drys. >

< Si, si come ti pare. Ecco, ora arriva la parte che non capisco: mi vuoi far credere che qui equivale a nessun luogo? >

Calipso sbuffò, infastidita.

 < Per essere un presunto dio sei duro di comprendonio. Te la semplifico, va bene? Ogigia è un posto fisico, nei suoi confini, ma non nel resto dell’universo.
E’ nel punto dove tutti i mondi si toccano, dove le dimensioni si accavallano. per farti un esempio: tante foglie messe in cerchio, una vicino all’altra, sono i vari mondi; la punta, dove si sovrappongono, è quest’isola. Qui ci finiscono i viaggiatori che perdono la strada, gli indecisi. Purtroppo poi se ne vanno sempre… >

Verso la fine del discorso il suo tono aveva assunto una piega malinconica, ma Loki non ci prestò attenzione, preso com’era a riflettere.

Dopotutto poteva anche avere senso: quando aveva attivato il cubo non aveva pensato a un luogo preciso, ma soltanto a uno lontano, molto lontano da li.

E quale posto era più lontano del confine di ogni universo?

Un attimo.

Un brivido di panico gli salì lungo la schiena.

< Che fine ha fatto il Tesseract? > sibilò minaccioso.

Lei sembrò riprendere il sorriso che per un attimo aveva perso.

Ma sorrideva sempre, quella ragazzina petulante?

< Quella strana pietra?All’inizio la tenevi così stretta che pareva avessi la dita azzurre tu stesso! Che cosa strana, ti pare? >

“ Oh si, ” pensò ironicamente lo juton “ proprio impensabile… ”

< Ma come vedi, stupida mocciosa, ora non ce l’ho. >

Lei si imbronciò

< Se magari mi fai finire, capellone presuntuoso, riesco a dirtelo. >

“ Capellone presuntuoso? Come osa chiamarmi in questo modo? ”

Sollevò repentinamente un braccio in direzione della ninfa, sbattendola al muro con la magia.

< Come ti permetti piccola insolente? Dovresti avere pura di me! Dovresti trem….ah! >

Senza farsi notare, una radice, controllata da Calipso, gli si era agganciata alla caviglia e ora lo teneva appeso a testa in giù.

Che cosa umiliante.

“ Quindi è una specie di maga… strano che non me ne sia accorto prima. Ma avendo i poteri così indeboliti la cosa non mi sorprende più di tanto. ”

Nel frattempo la giovane era di nuovo in piedi, anche se un po’ traballante.

< Stavo dicendo… il tuo prezioso cubo ti è caduto nell’incoscienza, finendo tra le coperte. Così l’ho messo al sicuro. >

Si avvicinò parlando, con uno sguardo, doveva ammetterlo, abbastanza minaccioso.

Si fermò solo quando i loro visi arrivarono a pochi centimetri di distanza.

< Tienilo a mente, fattucchiere da strapazzo. Nonostante tu abbia evidentemente la magia non mi fai paura e non me ne farai, perché qui siamo nella mia grotta, sulla mia isola, nel mio mondo. Sono stata abbastanza chiara? >

Con la bocca aperta, non sapeva davvero che rispondere.

Mai nessuno si era permesso di rispondergli in quel modo senza subirne le conseguenze.

Ma lei, quella ragazzina, lo aveva fatto e in qualche modo si era anche…vendicata.

Lo stava perfino minacciando.

Impensabile.

Da parte sua, la giovane continuò a tenere lo sguardo fisso nel suo per qualche secondo.

Poi, come se nulla fosse, raddrizzò la schiena e tirò indietro i capelli ancora bagnati.

Cambiò totalmente espressione, assumendo tutto d’un tratto un atteggiamento perfettamente paragonabile a quello della sua vecchia balia.

< Oh, guarda che disastro: muovendoti hai fatto risanguinare le ferite! Su ora, rimettiti a letto, che ti cambio le bende. >

Era in errore, o la ragazza non stava affatto bene? La solitudine doveva averle giocato brutti scherzi….

E davano a lui del pazzo.

    
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POV Calipso
 
< Ahia! >

“ Si, lo hai già detto…”

< Stai fermo. >

< Mi stai facendo male, ragazzina! >

“ Ah, che pazienza! ”

< Se tu stessi fermo, farebbe meno male. >

< Ma io sto fermo: sei tu che sei un’incapace! >

Sbuffò infastidita.

Ne aveva abbastanza.

Non sapeva neanche più da quanto andasse questo botte risposta e, se prima lo trovava in qualche modo comico, ora era solamente infastidita.

< I miei impacchi sono prodigiosi, ma devo prima metterteli per far in modo che agiscano. >

Così dicendo, spalmò senza troppi riguardi una buona dose d’impacco sulla schiena del giovane, che gemette di dolore.

Se lo meritava, quel maleducato.

Calò un silenzio pesante, che non le piaceva per nulla.

< Allora… hai detto di essere un dio. Una qualche divinità minore, forse? >

Sembrò infastidito.

Che aveva detto di sbagliato?

Si era girato, stizzito.

< Minore? Io sono uno degli dei più potenti di Asgard e dei nove mondi, essere inferiore! >

Asgard? Doveva aver sbattuto la testa poverino: si inventava perfino gli universi!

< Si, si. Come ti pare. Ora girati, che non ho finito. >

 
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------ LONTANO, IN UN ANGOLO BUIO DELL'UNIVERSO ------------- 
 
< Mio signore… >

< COME SAREBBE A DIRE CHE LO HAI PERSO? >

< Il principe cadetto, oh sommo, ha sfruttato il potere combinato dello scettro e del Tesseract per fuggire indisturbato da Midgard, tradendoci. >

Il servitore fu sollevato lentamente in aria, mentre una forza arcaica gli impediva il respiro.

< CERTO che ci ha traditi, insetto inutile. Proprio per questo avresti dovuto sorvegliarlo! >

Lo scagliò lontano, senza alcun riguardo.

< Ora vai, trovalo e portamelo qui vivo. Io e il principe ingannatore abbiamo un accordo da rispettare. >


angoletto autrice________________________
buona sera!!!!!!
allora, direi che l'unica precisazione da fare in questo capitolo è che nell'ultimo pezzetto non si capisce di chi si parla... ma per ora va benissimo così! ;D
se qualcuno ha una qualunque cosa dachiedere, dire o sottolineare ci terrei molto a sentirvi nelle recensioni!
ne approfitto per ringraziare chi regolarmente e con pazienza segue le mie pubblicazioni e mi lascia una sua opinione! <3
al prossimo capitolo!!!!!



 
  
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