Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: itssostrange    01/09/2015    0 recensioni
Se c'era una cosa che Louis sapeva fare era scopare, lui scopava tutto, senza rimpianti, senza coscienza, senza giustificazioni. I ragazzi ovvio. Le ragazze gli facevano abbastanza schifo. Un mucchio di anime erano da lui possedute per qualche ora in una buia notte londinese, dopo una serata in uno squallido locale, e poi venivano abbandonate ai piedi del letto, trafitte dai suoi occhi glaciali, perché Louis un'altra cosa sapeva fare perfettamente, frantumare cuori con la forza di uno sguardo, non sapeva cosa fossero le giustificazioni, secondo lui non servivano a nulla, non ne doveva a nessuno, lui metteva le cose in chiaro dall'inizio, era solo una scopata, e se qualcuno pretendeva di più, se qualcuno poi si aspettava una parola dolce, un bacio, o una carezza, peggio per lui.
Genere: Dark, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Louis" 
Il castano si voltò sentendo una voce conosciuta
"Liam, che fine avevi fatto amico?" gli sorrise
"Nessuna fine, a te come vanno le cose? Harry?" chiese il ragazzo occhi nocciola, rassicurato che Louis fosse contento di vederlo
"Le cose.. Vanno. E Harry oggi esce dall'ospedale. E a te? Con quel tipo, Jack? É andata?"
"Beh ora stiamo.. Tipo insieme." rispose Liam arrossendo
"Aww. Il piccolo Liamuccio é innamorato" ridacchiò Louis scompigliandogli i capelli
"Louis io, io devo ringraziare solo te. Non so forse hai la dote naturale di aiutare le persone, anche se non te ne accorgi e non hai motivo per farlo. Quindi grazie" 
"Io non ho fatto nulla" sorrise il castano "Ora abbracciami dai" 
E Liam non se lo fece ripete due volte fiondandosi nelle braccia di quel Louis più tranquillo, felice e sentimentale del solito.
"Starbucks?" chiese Liam
"Certo" acconsentì Louis e insieme si avviarono al bar. Liam era rassicurato, si era fatto paranoie inutili.
 
L'orologio scandiva lentamente ogni secondo che mancava perché si facessero le 9. Orario in cui Harry sarebbe dovuto arrivare. E Louis si era impegnato, aveva cucinato. Non gli interessava che sarebbe potuta sembrare sdolcinata come cosa, doveva riacquistare un po' di serenità. Alle 9 in punto il campanello suonò, e il castano andò ad aprire trovandosi davanti un ragazzo riccio che sorrideva
"Le cose sono cambiate vedo, ora sei puntuale" gli disse appena lo vide
"Beh, solo per le cose importanti" rispose il riccio con un sorriso e Louis si spostò per farlo entrare
"Che buon profumo. Vedo che le cose sono cambiate, ora sai cucinare" scherzò Harry 
"No, non so ancora cucinare. Ma mi sono impegnato, lo faccio solo per le cose importanti" sorrise il castano, non sapendo che quella frase aveva fatto scaturire in Harry miliardi di brividi.
"E che hai cucinato di buono?"
"Tacos" sorrise Louis iniziando ad armeggiare con delle posate. Harry scattò
"Il mio piatto..."
"Preferito" concluse al posto suo il castano "Lo so, sennò perché li avrei fatti?"
Harry era paralizzato, non riusciva a credere che a Louis avesse fatto quello per lui
"Però non aspettarti nulla" lo riportò alla realtà la voce del castano
"Di sicuro saranno buoni, perché li hai fatti tu"
Il castano fece una smorfia, questa era troppo sdolcinata. Dopo aver mangiato, mentre Louis sparecchiava si sentirono delle botte provenire da lì vicino e mille luci esplodere in cielo
"Fuochi d'artificio" scattò Harry con gli occhi che luccicavano, e a Louis fece tenerezza vederlo in quel modo, sembrava quasi un bambino
"Si, c'é la fiera nel parco qui vicino, l'avevo dimenticato" gli disse. Harry annuì e continuò a guardare la finestra con gli occhi che brillavano
"Vuoi andarci?" chiese Louis sorridendo, il riccio si voltò di scatto guardandolo sorpreso
"Beh io.. Tu.. Davvero?" balbettò non riuscendo a far uscire fuori niente di più loquace
"Si" annuì il castano afferrando la giacca e, porgendo a Harry la sua, si diressero fuori di casa. Dopo nemmeno 5 minuti arrivarono all'entrata di un parco completamente illuminato e pieno di bancarelle, zucchero filato e persone che si divertivano. Louis guardò Harry che sorrideva e gli tornarono alla mente brutti ricordi, il riccio avvinghiato al corpo di un altro, il cuore che bruciava, la voglia di scappare. Scosse la testa, quella sera lui non era Louis, non doveva esserlo, quella sera lui era solo un semplice ragazzo che si divertiva, quindi prese il riccio per mano e lo condusse alla bancarella dello zucchero filato per poi comprarne uno ciascuno e iniziare a mangiarli.
"É fighissimo qui" sorrise Harry guardando il castano
"É vero" annuì quello ricambiando il sorriso. Quando ebbero finito lo zucchero filato continuarono a passeggiare, all'improvviso Harry spinse leggermente Louis contro un albero al buio e quello iniziò ad innervosirsi, perché non aveva più in mano la situazione
"Harry.. Che.." provò a dire, ma quello lo interruppe poggiando la fronte sulla sua e incastonando i loro occhi, il verde col blu, il fuoco, col ghiaccio, gli smeraldi con gli zaffiri
"L-Lou.. Posso.. Posso baciarti?" chiese insicuro, e Louis non poté fare a meno di sorridere, lo guardò per qualche secondo e poi annuì. Harry poggiò le labbra sulle sue, assaggiandole, leccandole, amandole. Dopo un po' si staccarono senza fiato
"Harry.. Stai tremando" disse Louis guardando il riccio, che abbassò la testa nascondendola suo suo petto
"Ho paura" confessò
"E di che piccolo?" chiese il castano stringendolo, e Harry perse un battito
"Che tu non mi voglia più" rispose il riccio riportando lo sguardo nel suo
"Io ti voglio Harry, e questa cosa non cambierà" 
"Ma non vuoi più stare con me"
Il castano si guardò intorno per qualche secondo, aprì la bocca ma non disse nulla, colto impreparato
"Io.. Godiamoci il momento ora" e lo baciò di nuovo, ancora più a fondo. Harry lo guardò, e prese coraggio, lui voleva Louis, e doveva riprenderselo
"Noi dobbiamo stare insieme Lou. E tu lo vuoi, mi guardi come se mi volessi mangiare" 
"Forse perché.. Sto guardando quella cascata di cioccolato dietro di te"
Harry girò il viso, e vide una grossa cascata di cioccolato dietro di loro, dove persone con vaschette colorate piene di frutta facevano rifornimento. Guardò Louis ed entrambi sorrisero nello stesso momento prendendosi per mano e avvicinandosi alla cascata per riempire due vaschette e sedersi a un tavolo a mangiare
"Mmm.. Dio adoro la frutta immersa nel cioccolato.. Mmm" mugolò Louis infilando in bocca una fragola completamente immersa nella cioccolata. Harry lo guardò e sorrise, ma ben presto, quell'innocuo mangiare divenne una tortura, con Louis che gemeva incontrollatamente e passava la lingua sulle labbra in modo fin troppo sexy per leccare via la cioccolata, e il riccio lo desiderava ogni secondo di più.
"Lou smettila" si lamentò a un certo punto
"Di fare cosa?" chiese il castano guardandosi intorno 
"Di gemere come se stessi scopando" rispose il riccio contorcendosi le labbra.
Louis ridacchiò
"Il riccioletto ha voglia di scopare eh?"
"Smettila" lo bloccò quello arrossendo
"Vuoi scoparmi?" gli chiese all'orecchio in modo fin troppo sensuale accarezzandogli una mano
"Cazzo Lou, andiamo a casa, ora" lo strattonò l'altro e il castano rise di gusto. Si avviarono a casa di Louis e appena richiusero la porta dietro di loro si baciarono, fino a rimanere senza fiato, a stendersi nel letto e amarsi fino allo sfinimento, amarsi fino a consumarsi, amarsi fino a cadere abbracciati, vicini, stretti l'uno all'altro
"Voglio fare qualcosa di figo Lou" sussurrò Harry all'orecchio del castano
"Cosa vuoi fare piccolo?" chiese quello
"Non lo so.. Qualcosa di figo, con te" 
"Ti fidi di me Harry?" domandò Louis guardandolo negli occhi
"Si Lou, fin troppo" rispose l'altro, il castano gli diede un bacio a stampo e lasciò che si addormentasse tra le sue braccia, per poi alzarsi, e iniziare a preparare le valige.
 
La luce entrava fastidiosa dalle finestre e Harry aprì gli occhi a fatica, tastò con le mani accanto a se e quando non sentì la presenza di Louis entrò in panico, strabuzzò gli occhi guardandosi intorno, ma il cuore ricominciò a battere regolarmente quando vide il castano in piedi di spalle davanti all'armadio con una valigia a fianco e dei borsoni ancora aperti
"Lou" lo chiamò, quello si voltò e sorrise
"Ehi buongiorno"
"Che ore sono?" si informò Harry
"Le 6e30 del mattino" 
"E tu.. Che ci fai lì alle 6e30 del mattino circondato da borsoni?" il riccio lo guardava con un sopracciglio alzato
"Hai detto che ti fidi di me Harry, quindi fidati" rispose Louis continuando a infilare roba nelle borse "Ora vestiti che sennò facciamo tardi"
Il riccio obbedì senza chiedere più nulla. Iniziarono però a vagargli milioni di domande per la testa quando, dopo aver camminato per un po', entrarono nell'aeroporto e Louis, dicendogli di sedersi e aspettarlo, andò a imbarcare i bagagli.
"Lou.." 
"É inutile, non ti dirò dove stiamo andando" lo interruppe prontamente il castano con un sorrisetto sedendosi accanto a lui e circondandogli le spalle con un braccio
"Fa niente. Basta che ci sei tu con me"
"Dai, vado a prendere qualcosa da mangiare prima di vomitare qui in mezzo per queste sdolcinatezze" concluse Louis lasciandogli un bacio nei capelli e alzandosi con un sorriso. Si ripresentò poco dopo con un paio di biscotti al cioccolato e due cappuccini di Starbucks e insieme si avviarono a svolgere tutte le procedure per salire sull'aereo. Quando si trovarono seduti, dopo un po' la voce all'altoparlante ordinò di rimanere fermi e allacciare le cinture di sicurezza, l'aereo cominciò a camminare, arrivò sulla pista e iniziò a prendere velocità, correva e correva, l'attimo prima di librarsi nel cielo Harry si voltò verso Louis
"Dove mi porti Lou?" 
Il castano sorrise e gli prese la mano
"Verso la libertà" 
E le ruote del veicolo si staccarono definitivamente dal suolo facendolo alzare nell'aria con dolcezza e lasciando cadere giù tutto, tutte le ansie, tutte le preoccupazioni, lasciando giù quegli Harry e Louis feriti, gli Harry e Louis disturbati, quell'Harry con le braccia tagliate e quel Louis col cuore scheggiato. Portando su solo gli zaffiri e gli smeraldi che i due avevano al posto degli occhi e le loro mani intrecciate.
Harry non sapeva quanto ci volesse per arrivare, così dopo circa un'ora si addormentò e, risvegliandosi, si accorse, guardando dalla finestra oltre Louis, che stavano scendendo, guardò in basso, vide così tante cose che gli ci volle qualche secondo per focalizzare il tutto.. Grattacieli, piazze, strade strapiene
"Ti.. Ti prego non dirmi che sto sognando" balbettò e Louis sorrise, contento di quella reazione
"No, bello mio. Siamo davvero qui" ridacchiò
"Cazzo non ci credo"
"Credici"
"Tu.. Dio.. Mi hai portato.."
"Proprio così!" 
"Ma chi.. Come..?"
"Sono veloce a fare le cose"
"Io sono.. Noi siamo.."
"Si Harry.. Dillo pure.."
"Cavolo noi siamo davvero.."
"E andiamo dillo!"
"NEW YORK!" strillò il riccio, facendo voltare varie persone che lo guardarono stranite
"CAVOLO SONO A NEW YORK! NEW YORK!" continuò facendo ridere Louis di gusto, di una risata pura e genuina. Il riccio gli gettò le braccia al collo
"Non è possibile.. Come hai fatto?" 
"Ho fatto tutto stanotte, non ci é voluto molto, é bastato trovare un'offerta all'ultimo minuto e un albergo" sorrise il castano
"E i soldi?"
"Non é venuto molto, dato che era una cosa dell'ultimo minuto"
"Oddio, non posso crederci che hai fatto questo" continuò Harry che ormai era tutto rosso, portandosi le mani sulla bocca
"Sai che la calma non é la mia dote migliore"
E Louis non finì quasi di parlare che il riccio si fiondò sulle sue labbra, e il castano fu ben felice di ricambiare il bacio
"Ragazzi" li richiamò un'hostess poco dopo con un sorriso "Ora dovreste stare fermi, grazie, questione di sicurezza, dobbiamo atterrare"
I due ragazzi si staccarono, Harry rosso in viso e Louis con un sorrisetto divertito. Si guardarono poco dopo e scoppiarono a ridere, perché da tanto tempo, non erano semplicemente Harry e Louis, e non erano così sereni.
 
Scesero dall'aereo e quando uscirono per le strade girarono per un po' senza meta, solo per il gusto di vagabondare. Louis si guardò intorno assaporando quell'aria intrisa di sogni non ancora realizzati e fumo di automobili. Si voltò verso Harry con uno sguardo freddo, secco, glaciale. Il riccio tremò, per paura di cosa potesse significare
"Che succede?" gli chiese, ma quello si voltò di nuovo dal lato opposto e non rispose
"Andiamo in albergo, sù Harry" disse sporgendosi dal marciapiede e sventolando una mano in aria. Un Taxi si fermò poco dopo permettendo ai ragazzi di riporre le valige nel portabagagli e poi entrare.
"Dove vi porto?" chiese l'uomo guardandoli attraverso lo specchietto retrovisore
"In un cavolo di posto in cui essere felici" imprecò Louis tenendo gli occhi fissi fuori dal finestrino. Il tassista si voltò con la tipica espressione di chi non ha voglia né tempo di scherzare, ma il castano sembrava non avere la minima intenzione di guardarlo e fornire spiegazioni, così Harry diede una veloce occhiata al foglietto che Louis teneva tra le mani
"Grand Hotel, Liberty Street numero 34" disse. L'uomo lo guardò per qualche secondo e poi annuì attivando il tassametro, dando il via a quella silenziosa e alquanto strana corsa. Harry lanciava continue occhiate a Louis, ma quello, intento a guardare fuori dal finestrino, non si voltò nemmeno per un attimo. Arrivati all'hotel sembrò risvegliarsi dal suo stato di trance e porse una banconota al guidatore, che ancora lo guardava in modo strano. Scese velocemente dal taxi e recuperò i bagagli
"Che succede Lou?" ritentò Harry, ma il castano lo ignorò di nuovo entrando in albergo e facendosi consegnare la chiave della camera, ormai erano le 7 di sera. Entrarono nella stanza e sul volto di entrambi si allargò un sorriso, era bella, soffice, calda, accogliente. I due ragazzi si guardarono per un millesimo di secondo e presero a baciarsi, e baciarsi ancora, e fare l'amore su quelle lenzuola candide sporcandole della passione che avevano dentro. 
Harry aprì gli occhi, non sentì Louis accanto a lui, si guardò intorno fino a focalizzarlo sul balconcino a fumare una sigaretta. Infilò i boxer e lo raggiunse abbracciandolo da dietro e poggiandogli un bacio sul collo, quello dapprima sussultò, per poi rilassarsi sotto il tocco del riccio
"É bellissimo qui"
"É vero Lou" sorrise Harry. Quasi non finì di parlare che sentirono un rumore, era il suo stomaco che brontolava
"Hai fame riccioletto?" ridacchiò Louis accarezzandogli la pancia
"Beh oggi ho mangiato solo quello che mi hai portato tu dallo Starbucks stamattina" si rese conto il riccio dando un'occhiata all'orologio e constatando che erano le 2 di notte
"In effetti anch'io ho un po' di fame. Usciamo dai" 
Harry annuì.
I due ragazzi andarono a vestirsi e poi uscirono per le strade, abitate anche a quell'ora. Entrarono nel primo McDonald che trovarono e mangiarono qualcosa. Passarono quel tempo in tranquillità fin quando le chiacchiere di Louis cominciarono a diventare sempre meno e i suoi sguardi a raggelarsi sempre di più. Il riccio, abituato ormai ai cambiamenti d'umore del castano, ritentò
"Che succede Lou?"
Quello lo fulminò con lo sguardo
"Perché ti fidi di me?" disse puntandogli un dito contro con tono quasi accusatorio
"Perché. Perché sei tu" rispose Harry facendo spallucce, non riuscendo a fornire una spiegazione più ragionevole
"No! No! Io sono pazzo. Se prima ero svitato in senso buono adesso non puoi più riporre fiducia in me. Posso farti star male da un momento all'altro. A volte mi auto convinco così tanto che non me ne fotte niente di qualcosa, che comincio a fregarmene davvero, e potrei fare la stessa cosa con te. Il dolore, mi ha cambiato Harry. Io sono strano. Sono.. disturbato" cercò di spiegare il castano
"Ma, io, ti amo, ancora" rispose il riccio con lentezza estenuante scandendo ogni parola come a marchiarla a fuoco nel cielo stellato della città che non dorme mai
"Se fossi riuscito a fregartene di me, l'avresti già fatto da tempo. E poi, forse sei un po' pazzo Lou, ma io sono più al sicuro con te che in qualsiasi altro posto" continuò mettendogli le mani sulle spalle
"Va bene" acconsentì Louis "Va bene" gli diede un bacio "Grazie" sussurrò d'istinto sperando quasi che il riccio non lo sentisse, ma quello aveva udito perfettamente e si sciolse in un sorriso di tenerezza baciandolo di nuovo
"Avevi ragione, mi hai portato verso la libertà" 
"Lo speravo" disse il castano e prendendolo per mano iniziarono a camminare per le strade della grande mela con la rinvigorente sensazione di essere abbastanza forti per fare qualsiasi cosa. 
 
"Hey buongiorno" Niall fece la sua entrata in cucina con addosso solo i boxer
"Hey biondo sexy, buongiorno" gli sorrise Zayn smettendo di armeggiare con le padelle e stampandogli un bacio
"Quante crêpe alla Nutella vuoi?"
"Ehm.." Niall si guardò intorno "Una, piccola" un po' alla volta stava ricominciando a mangiare normalmente.
"Hey ti va di andare a fare un giro oggi?" chiese Zayn poggiando il piatto a tavola
"Certo, dove mi porti?"
"Mmh, al luna park che é in città" ridacchiò il moro
"Sii. Perfetto"
Il biondo finì in fretta di mangiare e mentre correva a vestirsi urtò accidentalmente la giacca di pelle di Zayn poggiata sull'attaccapanni e ne cadde un pacchetto di pasticche bianche dalla tasca. Niall le raccolse guardandole attentamente, qualche secondo dopo il moro spuntò in corridoio
"Allora biondo, sei pron.." si bloccò immediatamente quando capì cosa stava succedendo
"Niall io.. io ti giuro che.."
"Cosa Zayn? Che ci sono finite accidentalmente nella tasca della tua giacca?" lo interruppe il biondo senza riuscire a guardarlo negli occhi
"No Niall, ma quella giacca non la metto da più di un mese, in poche parole da quando ci siamo conosciuti e le avevo dimenticate, te lo giuro" 
Niall lo guardò attentamente
"Credimi ti prego, non ti mentirei mai" 
E il biondo si sciolse, aveva provato a fare il duro ma non riusciva a portarla avanti più di tanto
"Ti credo" disse
"Grazie, grazie, scusa" sospirò di sollievo il moro abbracciandolo e stampandogli un bacio "Buttale tu se vuoi"
"Va bene, io mi vesto, così usciamo" concluse Niall con un sorriso. 
Ed entrambi, in quel preciso istante, furono sicuri di aver trovato il loro posto nel mondo.
 
Ed era di nuovo sul terrazzo a fumare, aveva appena fatto l'amore con Harry, e non aveva ancora ripreso l'abitudine di restare a letto a coccolarsi un po' col riccio dopo. Harry ne avrebbe avuto bisogno, avrebbe voluto urlare a Louis di tenerlo stretto per sempre e non lasciarlo mai andare, ma non lo fece, e probabilmente non l'avrebbe mai fatto. 
"Cosa ci trovi di bello a fumare?" 
Quella voce gli fece aprire gli occhi per un attimo, poi li richiuse e diede un'altra boccata alla sigaretta.
"Mi rilassa" rispose
"Una volta non scappavi sul balcone."
"Le persone cambiano"
"Lo so, lo so" si affrettò a concludere il riccio poggiandosi al davanzale a distanza di sicurezza dal castano, sapeva che in quei momenti poteva essere pericoloso toccarlo. Louis invece fece una cosa del tutto inaspettata, si avvicinò a Harry poggiandogli una mano sulla spalla nuda e gli stampò un bacio che sapeva di fumo, poi si voltò e tornò a guardare il cielo mentre il cuore del riccio batteva a mille.
"Sei bello, Harry"
E lì credette davvero di svenire
"Io.. Beh.."
"No Styles non devi dire nulla, lo so che magari non te lo aspetti che dica queste cose, però io ti amo."
"Louis.. Non potevi dire di meglio" rispose semplicemente il riccio "Lo sai che ti amo anch'io, tanto"
"Ma é carino sentirtelo ripetere" sussurrò il castano così a bassa voce che a malapena Harry lo udì
"Cosa?" 
"No, niente" si affrettò a concludere Louis
"Louis Williams Tomlinson, tu hai appena detto una cosa sdolcin.."
"Shh dai Haz non vorremmo mica farlo sapere a tutta New York, mi é solo scappato, fine della storia." lo interruppe velocemente l'altro imbarazzato. 
Harry rise, di una risata pura e genuina, che colpì il cuore di Louis con un'improvvisa vampata di calore.
"Harry"
"Mh?" il riccio lo guardò negli occhi.
Louis fece un lungo sospiro. Ora o mai più, si disse.
"Vuoi essere di nuovo il mio ragazzo?"
E sì, quello era decisamente troppo.
Harry per poco non si strozzò con la saliva. 
Ma Louis non disse nulla, nè rise, aspettava e basta.
"Sì, sì che voglio cazzo" 
E non gliene importava nulla se al castano avrebbe potuto dare fastidio, gli si lanciò addosso e lo strinse più forte che poteva. 
E Louis rise. Tanto. Come non rideva da una vita.
Si baciarono a lungo e pensarono che forse quello era davvero il loro lieto fine.
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: itssostrange