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Autore: Dragon_Iridia    02/09/2015    5 recensioni
- Newtmas - AU -
Faceva caldo, davvero troppo caldo. Ma d'altronde era estate, è per questo che d'estate si va al mare, no?
Per questo avevano scelto quell'isola, Lipari, una delle isole Eolie. Teresa si era occupata di tutto, aveva affittato un piccolo appartamento per lei, Minho, Chuck e Thomas. Come unica donna nel gruppo di amici si era sentita in dovere di pensarci lei.
Thomas non pensava però che un'altro membro si sarebbe aggiunto presto al gruppo, quando alla fermata dell'autobus nota un certo biondino, che fino a qualche minuto prima era nella loro stessa spiaggia. Che ruolo rivestirà il biondo in questa bizzarra e iperattiva comitiva?
Come influirà il passato dei due ragazzi sul loro presente e sul loro rapporto?
Rimarrà solo una stupida cottarella estiva?
Genere: Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Minho, Newt, Teresa, Thomas, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Faceva caldo, davvero troppo caldo. Ma d'altronde era estate, è per questo che d'estate si va al mare, no?
Per questo avevano scelto quell'isola, Lipari, una delle isole Eolie. Teresa si era occupata di tutto, aveva affittato un piccolo appartamento per lei, Minho, Chuck e Thomas. Come unica donna nel gruppo di amici si era sentita in dovere di pensarci lei.


No, la verità è che gli altri erano sempre troppo presi da altro,e forse troppo pigri, per cercare di organizzare una viaggio tutti assieme. Però partecipare attivamente alla vacanza era quello che gli riusciva meglio; Teresa li sopportava per questo.

Adesso, chiassosi come bambini piccoli, se ne stavano all'ombra di un vecchio rudere ad aspettare un autobus che li riportasse a casa.


-Ma siamo sicuri che questa sia una fermata dell'autobus? Insomma,va bene che all'andata ci ha scaricato qui, ma non c'è un cartello, un segno, nulla!

-Minho fammi il piacere di stare un po' fermo, mi metti ansia.

rispose Teresa, con un tono severo tipico di una madre. In fondo sembrava quasi la mammina del gruppetto

-uffa, ho caldo

Sbuffò Minho, sedendosi sul terreno vicino a Thomas.

-Chuck stai fermo! Echecaspio! Non voglio passare la mia vacanza in ospedale perché mi sono presa la responsabilità di un ragazzino di diciassette anni!

Sbottò Teresa, mentre si era sciolta i lunghi capelli neri, per poi raccoglierseli di nuovo sulla testa, in una crocchia spettinata

-Esci da quelle macerie, sia mai che cadi e ti sfracassi quella testa di caspio, non voglio sentire Teresa che si lagna.

Disse Minho guardando Teresa con un mezzo sorriso ridacchiante, solo per ricevere un'occhiataccia dalla ragazza.
Con uno sbuffo Chuck andò a sedersi accanto a Thomas, che nel frattempo aveva allungato le gambe e si era appoggiato alla roccia dietro di lui.
C'era una grande pace, avevano risalito a piedi una scala scavata nella roccia, che li aveva portati in una piccola spiaggetta tra gli scogli, e avevano fatto una bella sudata. Ma ne era valsa la pena.
Non c'erano molte persone in quella piccola spiaggia: due fidanzatini che amoreggiavano, nonostante le occhiatacce di una coppia adulta sicuramente sposata, e una coppia adulta sicuramente sposata, appunto. Ah e quella coppia aveva anche un figlio. Niente di che insomma, posto abbastanza tranquillo. Poi il gruppo ci pensava da solo a fare caos, quindi in fondo non che cambiasse molto. Solo che i posti con poca gente sono vantaggiosi, insomma, si è più liberi di divertirsi, c'è più spazio per fare confusione. E in quella caletta le uniche persone che non si sono divertite, sono stati quei due "vecchietti burberi", come li aveva chiamati Minho.


Al ricordo di Minho e Teresa che imitavano la coppietta, Thomas sorrise sotto i baffi.


Ammise a se stesso di aver provato un po' di pietà per il loro figlio, aveva notato come li guardava e sorrideva alle loro battute o scenette sciocche, come se lui stesso facesse parte del gruppetto. Gli sarebbe piaciuto invitarlo a divertirsi con loro, ma insomma, non gli sembrava una cosa da fare. Non si può mica andare da sconosciuti a  caso e invitarli a fare cosa poi? Idea sciocca.


Intanto Teresa, ancora in piedi passava il peso da una gamba all'altra, fissando con le braccia incrociate la strada, nella speranza di scorgere in lontananza il bus. Chuck invece si era appoggiato alla spalla di Minho che a sua volta era disteso come il brunetto, sulla roccia dietro di loro.
I pensieri di Thomas tornarono a quel ragazzo con i capelli biondi nascosti da un cappello di paglia, la sua pelle era così chiara che ebbe i brividi a pensare a come si sarebbe scottato sotto il sole. Aveva notato come stava cautamente all'ombra, perfino per fare il bagno si era immerso nell'acqua vicino al grande scoglio che faceva ombra nel mare. Chissà magari non può prendere troppo sole, o non è un tipo da mare ed è stato trascinato li dai suoi genitori


-Attenzione attenzione, la testa di caspio, qui, sta pensando!


Disse improvvisamente Minho, sporgendosi in avanti e soffocando una risata. Chuck mugolò per essere stato privato del suo supporto morbido e Thomas fece una smorfia, per essere stato interrotto mentre rifletteva distrattamente


-ha ha ha simpatico Minho, dovresti, non so, ampliare il tuo repertorio di battute?

-Forse dovresti essere tu a smettere di darmi tutti questi  motivi per divertirmi da morire

Thomas colpì con un pugno amichevole la spalla di Minho, cercando di sembrare ferito. L'asiatico mugolò un 'ahio' e ridacchiò.

-A che pensavi Tom? Eri tutto assorto nei tuoi pensieri.

A Thomas non piaceva che gli altri storpiassero il suo nome, perdeva di fascino. Se non detto per intero poteva essere scambiato per 'Tommaso' e a lui il nome 'Tommaso' non piaceva proprio. Teresa lo chiamava così fin da quando era piccolo, e a lui non aveva mai dato molto fastidio, ma lo accettava solo se a dirlo era lei. Il resto lo chiamava Thomas, doveva chiamarlo Thomas, anche perché non rispondeva se chiamato con altri nomignoli. Tranne quando lo chiamavano 'pive' o con qualsiasi aggettivo che non implicasse una storpiatura del suo nome. In fondo solo i suoi amici più stretti avevano abbastanza confidenza per chiamarlo con appellativi strani, era un gergo tutto loro, creato da piccoli per sostituire le parolacce. Era un loro segno distintivo.


-Stavi cercando di decidere se oggi mangeremo pasta con il pomodoro o pasta con il pomodoro, Tom? Perché nel caso posso risolvere il tuo dubbio esistenziale e filosofico. Mangeremo pasta col pomodoro.


Minho scoppiò a ridere alzandosi e avvicinandosi a Teresa, per metterle una mano intorno alle spalle e strattonarla un po'


-Questa è la nostra ragazza!


Thomas guardò i suoi due amici, ridacchiare tra loro, scambiandosi occhiate complici. Sorrise contagiato dal suono delle risate,ma la sua attenzione fu catturata da un cappello di paglia che riconobbe immediatamente.


-Il bus! il bus! Il bus!


Chuck era balzato in piedi ed aveva iniziato ad agitare le braccia.


-Maledizione è pieno di gente, che sploff di autobus! E' microscopico, non ci entreremo mai!


Si lamentò il giovane ragazzo paffutello, appoggiando teatralmente le mani sui fianchi.
Ma l'attenzione di Thomas era stata catturata da quel ragazzino biondo, che col fiatone si era fermato sotto un piccolo albero, alla ricerca di fresco e ombra. Non notò neanche il gruppo di ragazzi alla fermata del bus, ma notò il mezzo che faceva capolino da lontano. Il brunetto sentiva i suoi amici parlottare, me non riuscì ad ascoltarli realmente, troppo intento a osservare cosa avesse intenzione di fare quel biondino.
Il ragazzo in questione si sistemò il cappello sulla testa e attraversò la strada, fissando il bus in arrivo. Strascicava i piedi sull'asfalto con non curanza, producendo un rumore ritmico dovuto alle ciabatte infradito, che arrivando alle orecchie di Thomas, gli fece realizzare di essersi imbambolato troppo a guardare quel povero ragazzo.
Distolse lo sguardo e lo rivolse verso i suoi amici, appena in tempo per sentire Teresa


-Ragazzi posto per noi deve averlo, insomma lì in cima ci stiamo

-Ma io non voglio stare in piedi

-Pive non disperare, la nostra fermata è abbastanza vicina, non dovrebbe essere un problema


replicò infine Minho per rassicurare la comitiva. Poi Teresa si voltò per rispondere con un cenno di assenso a Minho, ma quando vide il biondino gli sorrise, come per salutarlo. Thomas seguì involontariamente lo sguardo di Teresa, curioso di vedere a cosa la ragazza sorridesse, senza realizzare realmente. Il ragazzino biondo stava sorridendo di rimando, guardando la ragazza, ma spostò il suo sguardo su Thomas, piegando il volto di lato e approfondendo il sorriso dischiudendo le labbra.
Il moro non reagì, il suo cervello si chiedeva perché quel ragazzino fosse al mare con i genitori, perché li avesse osservati tutto il tempo e perché adesso era lì solo con loro. Pensò che non poteva rimanere fermo come un'idiota, quindi sorrise. O meglio, tirò le guancie per costringersi a sorridere, non era certo di aver seriamente mostrato un sorriso. Ma almeno ci aveva provato.
Fu distratto dall'autobus che aveva appena aperto le porte, invitandoli ad entrare.
Mentre il gruppo saliva, Thomas sentì il biondino dire


-Io prendo il prossimo


rivolgendo un sorriso vago al gruppetto.


-Io aspetto con lui


disse il brunetto, senza rifletterci realmente. Non si curò neanche di guardare il biondo per sapere se era contrario o meno alla sua decisione. Gli venne spontaneo, e quando si rese conto di quello che aveva fatto era troppo tardi. I suoi tre amici avevano fatto spallucce e il bus era ripartito. Senza di lui. E senza il biondino.
Fu a quel punto che Thomas si rese conto che non era solo, non lo era affatto.


-Potevi andare con loro, perché sei rimasto?


Il biondino lo osservava con uno sguardo interrogativo, gli occhi scuri curiosi. A causa dell'ombra che il cappello proiettava sul suo volto, Thomas non riuscì a capire di che colore fossero realmente. Erano solo molto scuri, talmente scuri che non si distingueva la pupilla dall'iride. Rispose rapidamente, senza rifletterci tanto. Era una persona riflessiva, ma non riusciva a pensare a più di una cosa alla volta.


-Beh tu perché sei rimasto?

Il biondo sollevò entrambe le sopracciglia, sorpreso

-E tu perché rispondi a una domanda con una domanda?

-Lo stai facendo anche tu

-Si ma non sono stato il primo a farlo

si fissarono per qualche secondo, poi il biondino si lasciò sfuggire una piccola risata silenziosa, che influenzò Thomas; iniziò a sorridere anche lui, sentendosi meno in tensione.

-Beh era davvero troppo pieno, io ho caldo e non volevo patirne ancora, quindi ho pensato che avrei potuto rimanere qui con te come scusa.

-oh Uaauuu

rispose il biondo cantilenando e respirando per riprendersi dalla risata precedente

-cioè no intendevo! Se fossi stato il primo a dirlo mi avrebbero preso di peso e mi avrebbero caricato su quel caspio di bus!


Si affrettò a chiarire Thomas, dopo essersi reso conto delle parole che aveva detto. Sembrava una caspio di tredicenne in preda agli ormoni. Doveva darsi una calmata. Stava impazzendo senza motivo, quel ragazzo gli stava simpatico, come amico, solo come amico. Era solo la curiosità del momento, niente più, si ripeté il bruno nella testa.


-Hey tranquillo stavo scherzando! Ci mancherebbe! Anzi mi fa piacere, almeno ho qualcosa da fare mentre aspetto il prossimo bus, non credi?

Ma quanto caspio sorrideva questo ragazzo? Ma lo faceva per prendersi gioco di lui? Cosa aveva da sorridere?
Okay troppe domande, basta Thomas, basta

-Magari abbiamo fortuna e il prossimo lo troviamo vuoto

-Si magari si....sei qui con i tuoi amici? Intendo, avete preso una casa o una camera d'albergo qui a Lipari?

-Mh, si, cioè sono con quel gruppo di svitati, Teresa ha trovato un mini appartamento in un condominio, vicino al mare, molto comodo. Ha a anche una bella terrazza

Il biondino sorrise quando Thomas parlò della terrazza, un dettaglio che poteva sembrare inutile, ma che gli faceva capire che il moro apprezzava molto quella terrazza.

-Tu invece?

-Io sono qua con i miei...

-Si ho visto , mentre eravamo giù in spiaggia

-Già

-Non sembri esattamente contento di essere qui con loro

- No beh, sono contento, solo che è strano. I miei viaggiano molto, mia madre è geologa e mio padre fa ricerche scientifiche varie, lo chiamano spesso come consulente. Qualcosa riguardo alla chimica. Non chiedermi di più perché non ne so niente di questa roba.

Soffocarono entrambi una risatina e il biondino continuò

-Quindi viaggiano molto, e anche per diversi gironi. Vado spesso con loro, è una fortuna in fondo

-Non ti fanno portare degli amici?

Il volto del biondo si contrasse per un'attimo in una smorfia e abbassò lo sguardo

-Anni fa si, mi facevano portare il mio migliore amico, poi, le cose sono cambiate, a malapena mi permettono di uscirci


Thomas si rese conto che quell'argomento non era il massimo; notò come il biondo cercasse di nascondere le emozioni che provava dietro a un debole sorriso, ma a lui non sfuggì come il suo corpo si era teso, a disagio per eventi passati, probabilmente. Se voleva continuare la conversazione con questo biondino sconosciuto doveva trovare il modo di cambiare argomento. Ma, Maledizione! Non gli aveva ancora chiesto il suo nome!


-Newt

-EH?

-Mi chiamo Newt, tu invece sei Thomas, giusto?

Newt si era voltato e lo stava guardando con un sorriso fiero, contento di aver anticipato i pensieri del moro.

-Come lo sapevi? Cioè come sapevi che stavo per chiederti come ti chiami, e soprattutto come conosci il mio nome?!

-Hey non ti agitare!- disse ridendo Newt- semplicemente ho pensato che non conoscevi il mio nome, mentre io conoscevo il tuo.

-SI ma come hai... sono stati gli altri, vero?

Il biondino annuì

-Beh, si, ti chiamavano Thomas, quindi non mi ci è voluto molto per dedurre che fosse il tuo nome

-Hai ragione anche tu- disse ridacchiando il moro


Poi notò che Newt si era improvvisamente irrigidito, e avevo lo sguardo fisso in un punto. Thomas cercò la fonte delle preoccupazioni del biondo con lo sguardo e notò i suoi genitori attraverso i cespugli, stavano risalendo lentamente la salita.
Così Thomas fece la seconda cosa senza senso della giornata.


-Hai il telefono Newt?

-Mh, certo! Che domande sono- rispose quello senza distogliere lo sguardo dai genitori

-Hai il tuo telefono qui con te?

-Si, ovvio che ho il telefono qui con me

-Dammelo

-Cosa?

-Dammi il tue telefono Newt


A quel punto il biondino si voltò, guardò Thomas che lo fissava con la mano aperta, in attesa del telefono. Estrasse il telefono dalla tasca dei pantaloni e lo porse al ragazzo davanti a lui; questo fece per prenderlo dalle mani del proprietario, ma Newt replico


-Cosa vuoi farci?

-Niente di grave o di irreparabile, dai, vedrai.

Newt riluttante lasciò il telefono nelle mani del biondo, tornando a fissare i genitori attraverso le foglie, senza perdere di vista il ragazzo accanto a lui, che digitava qualcosa sulla tastiera touch.


-Ecco fatto, scrivimi se ti va di scappare dai tuoi genitori e farti un giro con noi


Thomas gli stava sorridendo, consegnandogli il telefonino temporaneamente preso in prestito. Newt fece scorrere velocemente lo sguardo dal telefono al ragazzo e dal ragazzo al telefono. Poi si decise e afferrò il dispositivo, guardando il nuovo numero in rubrica, sotto il nome di 'ThomasFantastico'.
Fece per far notare al brunetto quanto fosse ridicolo quel nome, ma i suoi genitori gli si avvicinarono e gli chiesero dell'autobus.
Thomas non mancò di notare le occhiatacce, mandate sopratutto dal padre, ma non ci fece molto caso, sentendo l'autobus arrivare in lontananza. Fece salire prima la coppia, e quando Newt si voltò un attimo prima di salire sul bus, Thomas mostrò un sorriso rassicurante; salì e si sedette nell'unico posto rimasto nel pullman, molto lontano dal terzetto familiare.

Sentì la sua tasca vibrare, estrasse il telefono e controllò le notifiche. Whatsupp, forse qualcuno del 'gruppo vacanze molisen't', il gruppo con i ragazzi, che usavano per potersi parlare comodamente senza dover ripetere sempre le stesse cose a tutti.
Invece era un numero sconosciuto.


ThomasFantastico? Seriamente? Che razza di nome è! Potevi avere più fantasia!


Thomas sorrise a quel messaggio, aveva fatto in fretta a riscrivergli. Poi si riprese, perché si comportava come se fosse in preda agli ormoni? Insomma a vent'anni, diciannove per essere precisi, dovrebbe essere finita la tempesta ormonale. Oppure no?
Insomma magari era solo curioso verso quel biondino. Magari il suo subconscio pensava che un membro in più nella loro banda casinista avrebbe reso tutto più divertente. Già si divertiva
 
Se hai un nome migliore cambialo pure, per adesso lascia così, da un che di misterioso e affascinante
 
Thomas non mi sembra niente di tutto questo, mi viene solo da ridere tutte le volte che lo vedo, e i miei mi chiederebbero perché rido. Sei un danno

Sei un pive, ridi che fa bene alla salute
 
si ma come lo spiego ai miei

leggili quando sei da solo, 'Thomas risolve pt1'

Thomas seriamente? smettila di scrivermi, questo nome mi da alla testa. Come posso leggere 'ThomasFantastico'. E' ridicolo

Contento di strapparti un sorriso tutte le volte che ti scriverò
 
Ti odio

Ma se neanche mi conosci
 
Non importa conoscere qualcuno per odiarlo

Io scendo, vedi di non cadere in qualche tombino aperto mentre cammini
 
L'ho già detto che ti odio?

Buon appetito pive!
 









 
Note autrice!
 
Yay lo so, credo sia bruttina, insomma, troppo melensa. Davvero, non sono tipo da cose melense, ma non so perché questa sembra avere tutta l'aria di essere troppo romantica.  Credo sia un disastro di fan fiction. Ma dovevo farlo, insomma, nessuno fangirla abbastanza con me su questa coppia, e credevo di essere sul punto di scoppiare.
Li adoro alla follia, troppo, davvero.
I personaggi forse sono un pelino OOC? Non lo so, voi che ne pensate?
La storia è nata casualmente lo ammetto, ho scritto questa specie di piccolo epilogo ieri notte e l'ho corretto stamani, ho già tutta l'idea della storia in testa, ma non ho i capitoli scritti. Fatemi sapere se vi piace, così so se continuarlo o no! Ah e  ditemi se ci sono errori (l'ho riletto più volte a distanza di ore, ma potrei aver tralasciato qualcosa), se potrei migliorare, se scrivo male, se devo fuggire da questo fandom perchè lo sto rovinando. Quello che volete voi insomma :3
Qualsiasi cosa! :3
 
A presto! Spero! :3
Ps. il titolo è stupido lo so, ma non voglio prendere in giro nessuno, ci tengo a precisarlo, è solo per scherzare, se fosse in qualche modo offensivo non esitate a farmelo sapere!
  
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