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Autore: Lionspirit6400    03/09/2015    1 recensioni
Malfoy, dopo essere stato abbandonato ,ferito, sotto un albero dai suoi stessi compagni mangiamorte, viene salvato dal trio Grifondoro e rinchiuso in una cella creata apposta per lui.
Potter e Weasley sono intenzionati a farsi dire i piani di Voldemort,a qualsiasi costo. Hermione è indecisa.
Ha visto la morte sfiorare il corpo di Malfoy.
Adesso non riesce a vederlo se non come Draco.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Continuai ad ansimare terrorizzato, il sangue grondava ormai sulla nuda terra. Non riuscivo neanche a ribattere. Perchè invece di parlare non mi curavano? Questi codardi preferivano lasciarmi morire pur di tornare dal loro signore!
-Non importa, ormai non conta più nulla per l’oscuro signore. Lasciatelo sotto quel albero, se non riesce a proseguire ci penserà qualche animale a finirlo.-
Mi lasciano qui, mi abbandonano. Morirò. Non voglio morire!
Quando quattro braccia mi afferrarono trovai il respiro per parlare.
-Fermi! Non potete abbandonarmi qui! Morirò!-
-Non è affar nostro-
I due mi appoggiarono contro un albero. Cominciai a tossire e sputai il sangue rimasto in gola.
-No, no! Vi prego! Non ve ne andate! Non lasciatemi qui!-
Ma ormai i due mangiamorte stavano seguendo il rosso per scomparire dietro alla salita.
Il dolore al petto non faceva che aumentare, ormai riuscivo a respirare quel poco per mantenermi in vita. Se n’erano andati! Cosa mi aspettavo? Un fuoco caldo e delle bende, incantesimi guaritori!?
Erano mangiamorte! Non era nel loro carattere avere pietà!
I deboli devono morire, i feriti e i babbani erano quasi allo stesso piano. Non riuscivo neanche a sollevare un braccio per arrivare alla bacchetta. Mi sentivo perduto.
Cominciai a singhiozzare, ogni lacrima era un peso in meno. Mi rendeva meno opprimente l’idea di morire. Ogni goccia che scivolava lungo le guance rendeva il mondo meno nitido e il dolore si acquietava.
Piansi per tutta la notte, senza rendermi conto del perchè.
Stavo morendo, che senso aveva cercare di essere forti? Di non mostrarsi deboli?
Verso l’alba persi pian piano conoscenza. Pensai a mia madre, avrebbe pianto non vedendomi di ritorno.. avrebbe pianto la mia morte.
Perché ormai era sicuro. Stavo morendo; lentamente e dolorosamente.
Pensai a mio padre, oh no, lui non mi avrebbe pianto. Non aveva motivo di piangere.. ero già morto per lui, da un bel pezzo.
Chissà, magari dopo la morte sarei diventato un angelo per mia madre. Mi venne da sorridere, stranamente. In un simile frangente mi venne da allargare le labbra. Stavo per diventare un angelo, lo sentivo, la luce era sempre più lontana.
Allora perché riuscivo a sentire ancora i miei arti? Perché sentivo delle mani stringermi? Forse erano solo i morti, come lui, che lo stavano conducendo nell’aldilà pensò.. Poi il buio.
 
   
 
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