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Autore: BloodGirl    07/09/2015    2 recensioni
Ohlà ragazzi/e!
Vi sono mancata?
Voce interiore: a me non sei mancata per niente!
Zitta tu! Dicevo... ah si! Ecco a voi il seguito tanto atteso (?) de "Il Secondo FFI-Pieno di Sorprese"!
Questa volta vedremo i due piccioncini alle prese con la loro vita di coppia e scolastica, inoltre ci sarà qualche colpo di scena!*magia*
Spero di avervi incuriosito e spero che i seguirete!^-^
Ricordo che ogni recensione, anche negativa, è ben accetta u.u
Buona lettura!
Ps: una cosa che ho dimenticato perché ho una mente bacata: aggiornerò ogni 09 del mese.^^ A volte potrei aggiornare prima o dopo, dipende dagli impegni, ma si parla di massimo due giorni prima/dopo u.u
Genere: Commedia, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shawn/Shirou, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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RAIMON HIGH SCHOOL


CAPITOLO 2: ISCRIZIONI

Camminiamo tranquillamente per il campus. Una fianco all’altro. Sarei troppo imbarazzata a stringergli la mano. E lui lo sa bene, perché è come me in questo genere di cose. Solo ora noto che indossa i pantaloni rossi e la camicia bianca, con le maniche rivoltate all’indietro, della divisa. Gli dona molto il rosso. Gli dona un pizzico di eleganza.
Ma passando a cose meno importanti, sono proprio felice di incontrare di nuovo tutti i componenti dell’Inazuma Japan. Però sono meno contenta che ricominci la scuola.
Ci dirigiamo verso la hall dove hanno messo un tabellone con le varie classi. Questo posto è pieno di tabelle!
Ci dividiamo e iniziamo a esaminare l’enorme pannello. Noto che ci sono un sacco di prime, con tantissime ragazze. Mi viene quasi da ridere. Forse ho iniziato una nuova moda calcistica. Sarebbe troppo forte.
Le classi seconde sono leggermente più in alto e sono, decisamente, di meno. La mia classe è la IIB.
-Dove sei Shawn?-
-Nella sezione B, come te- sorrido.
Evviva! Almeno non sarò sola come una  lebbrosa. Leggo un po’ l’elenco dei miei futuri compagni. Sono tutti maschi! E per giunta è (quasi) l’intera nazionale!
Quasi svengo. Sia per la sorpresa sia per la disperazione. Spero proprio di farcela a sopportare 13 ragazzi tutti fissati con il calcio. Ma almeno ci sarà qualcuno di simpatico. Sicuramente.
-Cavoli…-
-Cos’hai?- è la prima volta che sento Shawn imprecare. Spero che non sia stato contagiato dal suo gemello.
-Nella nostra classe non ci sarà Hayden. Non sarà felice…-
-Che peccato!- spero che non si sia sentita la nota di sarcasmo. Suo fratello non riesce a starmi simpatico. È un po’ eccentrico, scorbutico, altezzoso e troppo agitato per i miei gusti. Non che non sia una brava persona è che non credo di andarci d’accordo. Forse abbiamo caratteri simili. Boh, non lo so…
-Invece, con chi sarà in classe?-
-Con Nelly, Silvia e Cammy-.
-Almeno farà nuove amicizie!-.
-Anche quello è vero. Bene! Ora andiamo a iscriverti al club di pallavolo- esclama mentre, rosso in viso, mi porge la mano per uscire. L’accetto volentieri, con l’animo un po’ più in pace. Forse ero in ansia per le persone con cui sarei stata in classe. Ma non so neanche questo. Bocciatemi…
La scuola inizia ad affollarsi un po’ troppo, secondo me. In lontananza vedo entrare dai cancelli David e Jude, mentre parlano amichevolmente, in vesti quotidiane.
Dal poco che sono stata nella squadra, non credo che farà piacere al regista sapere che nella sua stessa classe ci sarà anche Caleb. Da quello che ho capito, si odiano a morte, o peggio.
All’improvviso, mentre sono distratta, sento una persona saltarmi sulle spalle. Silvia!
-Ciao Aida!-
-Ciao Silvia!-
Quasi subito arrivano anche le altre: Nelly e Cammy. Immediatamente vi è un rito di abbracci e saluti, quasi commovente.
-Come state ragazze?!-
-Non c’è male. Così ricomincia la scuola. Spero che quest’anno sia divertente-.
-Credo che sarà molto divertente per voi, Nelly- si inserisce Shawn nella conversazione.
-Perché?- chiede Cammy, un po’ preoccupata. Inizio a ridacchiare. È molto buffa e la situazione è quasi assurda.
-Avrete mio fratello in classe- rivela l’albino, sorridendo anche lui. Le ragazze sono quasi sbiancate e hanno un’espressione tra il divertito e il preoccupato.
Mentre una risata di gruppo prende vita, guardo distrattamente l’orologio. È tardissimo!
Strattono Shawn per il braccio ed esclamo:
-Dobbiamo muoverci! Tra meno di dieci minuti chiude la sede!-
-Ci dispiace, ma dobbiamo scappare…-
-Nulla. Vorrà dire che ci vedremo durante gli allenamenti di calcio…-
-Non credo proprio Silvia. Ho deciso di cambiare club…è una lunga storia, ve la racconterò un altro giorno! Ciao!-
E mentre le ragazze ci salutano agitando la mano, in un espressione alquanto confusa, iniziamo a correre verso la meta. Spero solo di fare in tempo.  Per fortuna siamo molto veloci, modestamente.
Arriviamo all’imponente sede del club. È una struttura quasi totalmente rossa e composta da un paio di piani. Alle sue spalle si vede la palestra: un edificio alto quasi un dinosauro di medie dimensioni e interamente dipinta di arancione.
Entriamo e noto con mio stupore (neanche tanto) che non è che ci sia molta gente ad iscriversi.
Ci avviciniamo alla cattedra in mezzo alla stanza, circondata da qualche divano rosso.
Vi è seduta una donna abbastanza giovane con i capelli blu, a caschetto e una tuta abbastanza aggressiva. Probabilmente sarà l’allenatrice. Bene, non mi pare una molto dolce.
Il tavolo è abbastanza alto e a malapena ci arrivo. Questo è un segno evidente di razzismo verso le persone basse. Inizia già a starmi antipatica questa sede.
-Buongiorno, sono Aida Hunt. Vorrei inscrivermi nella squadra di pallavolo…-e presento la mia domanda di iscrizione, che mi sono ricordata all’ultimo momento di compilare.
Mentre la “segretaria” mi squadra dall’alto in basso e svolge le questioni burocratiche, Shawn a bassa voce mi dice:
-Strano che una squadra potente come le Rose Rosse non faccia delle selezioni per i propri membri…-
-Hai ragione. Ma magari si smistano nel corso degli allenamenti. Sinceramente non lo so-.
Sono proprio un caso perso. Mi sento quasi inutile. Comunque, la “segretaria” alza lo sguardo e consegnandomi una specie di pass verde (che non si intona minimamente ai colori della scuola) con un numero stampato sopra, mi dice:
-Il prossimo esame d’ammissione sarà tra sei giorni, in palestra, dalle 13:00 alle 16:30. Mi raccomando sii puntuale e presentati-.
Quello che temevo. Sono rassegnata. Quest’anno sembra che sia contro di me. Ma poco importa perché sarò insieme alla persona che amo. Si lo so, sono sdolcinata. Mi faccio pena da sola.
Comunque, ha detto tra sei giorni?! Ma tra sei giorni inizia la scuola e devo ancora ripassare velocemente tutto il programma dell’anno scorso?!
Probabilmente compaio molto tesa, e anche un po’ pallida, visto che Shawn mi circonda le spalle con un braccio e mi sussurra un “va tutto bene” dolcissimo. Adoro quando mi consola.
Con un pochino di coraggio in più rispondo all’allenatrice:
-Certo! Ci sarò!-
Mi sono fatta impressione da sola per come l’ho detto. Ma comunque spero proprio di passarlo.
Mentre usciamo dalla sede odiosa, a Shawn suona il cellulare. Lo capisco perché ha come suoneria, me che suono una sonata con il violino. Non ricordo di averla suonata, però. Altrimenti sarà un pezzo di Ice Road. È piuttosto famosa, anche se me la cantava mia madre.
-Pronto?... Ah, grazie. Quando iniziano gli allenamenti?... Come?! … Arrivo subito!-
Ok. Devo ammettere che, di solito, capisco più o meno con chi la gente parla al telefono. Ma questa volta non ne ho la minima idea. E sono più confusa di prima.
-Chi era?-
-Hayden. Ha dimenticato di avvisarmi che gli allenamenti di calcio iniziano oggi…-
Sia io che Shawn, credo, ci chiediamo dove abbia la testa quel ragazzo. Mi pare sempre più impossibile che quei due siano fratelli. Sono così diversi. 
Però, non ha intenzione di andarsene. Mi sembra che stia aspettando qualcosa. All’improvviso diventa rossa come i suoi pantaloni e la mia gonna.
Mi si avvicina e mi bacia delicatamente sulla guancia. Rimango totalmente spiazzata da quel gesto. Non mi pare il tipo di ragazzo così sciolto da baciare facilmente. Comunque, l’ho apprezzato moltissimo. È stato dolce. Tenero.
Dopo di che, si allontana, salutando con la mano e dirigendosi verso il campo da calcio.
Sorrido. E mi dirigo verso camera mia, come se non fosse successo nulla.
 
***
 
Cammino abbastanza velocemente. Direzione: campo da calcio, per gli allenamenti che Hayden si era scordato di dirmi. Spero solo di non essere così mostruosamente in ritardo.
Arrivo a destinazione e mi infilo negli spogliatoi. Ci sono quasi tutti, a parte i soliti ritardatari.
-Oh, eccoti finalmente- esclama Hayden, come se nulla fosse successo. Mentitore.
-Scusate, ero con Aida…e ho fatto tardi-.
-Ah, hai capito il lupo dei ghiacci. Adesso ha la fidanzata e si permette si saltare gli allenamenti- dice malizioso Axel. Per fortuna che non ho lo stesso carattere di mio fratello. Altrimenti sarebbe già morto. Scuoto la testa e mi vado a sedere su una panca.
Ridiamo e scherziamo, finché non arriva l’allenatore e ci esorta, molto delicatamente, a muoverci.
Arrivati in campo notiamo che non ci siamo solo noi, membri dell’Inazuma Japan, ma anche giocatori nuovi che si sono aggiunti quest’anno.
Siamo in 25 più o meno, abbastanza per formare due squadre. E credo che sia proprio questo ciò che su cui punta il mister. Ci raduna tutti intorno a sé.
-Bene, ragazzi. Ora vi allenerete tutti insieme. Mentre io guarderò il livello a cui siete. Ovviamente alla fine di oggi, si formeranno due squadre. La prima, di livello più alto, e una seconda, di livello inferiore. Potete iniziare con i tiri in porta…-
Dopo averci dato le istruzioni, iniziamo. Spero soltanto di non essermi dimenticato come si conclude. E di rimanere con i miei vecchi compagni di squadra. Anche se non mi dispiace l’idea di fare qualche nuova amicizia. Dopotutto, trovare è sempre meglio che perdere.
 
L’allenatore ci fa allenare in tutti i ruoli, tranne quello da portiere, nonostante ci abbia detto che dobbiamo essere pronti a cambiare posto. In poche parole, devi essere capace di fare tutto ed essere un giocatore completo. Sinceramente questa idea non mi piace tanto. Perché se uno è bravo a fare un certo compito, non vedo il motivo per assegnarlo a qualcos’altro.
Comunque sia, finiti gli esercizi, ci raduna e ci ordina di metterci in riga, come una vera e propria selezione.
Accanto a me ci sono mio fratello e Xavier. Se penso alla figuraccia che ha fatto qualche minuto fa Hayden, in difesa, mi viene da ridere. Senza cattiveria.
-Bene. Ho deciso le squadre…-
Cioè la Inazuma Japan rimane così com’è. E i rimanenti fanno parte della seconda squadra, in cui vi è anche mio fratello. Fine della giornata di allenamenti.
Oggi è stata molto leggera per essere la prima volta. Giunti negli spogliatoi, riprendiamo a scherzare. Ma l’obbiettivo principale sono io.
-Ehi, Shawn, come vanno le cose con Aida?-
-Tutto bene, David. Perché?-
-Te la sei già portata a letto?- posso picchiare, anzi uccidere a pallonate, Caleb? No, ditemelo. Perché se posso non esito neanche un attimo.
-No, Caleb. E tu sei un maniaco…- dico a bassa voce l’ultima frase. Non vorrei mai finire peggio del pallone sgonfio fuori, ancora incastrato nella porta. Alcune volte si comporta come un folle.
-Non farci caso. Ormai lo conosci…- fa Xavier, avvicinandosi e mettendomi una mano sulla spalla.
-Non preoccuparti. So che carattere ha…- e dopo la mia affermazione, un coro di risate si alza nella stanza, mentre il diretto interessato mette il broncio, facendo l’altezzoso.
Ma, Caleb a parte, mi sembrano rimasti i soliti compagni di sempre. Un po’ spiritosi ma grandi appassionati di calcio.
 
Mentre, con il borsone in spalla, io e Hayden usciamo dagli spogliatoi, mi viene da pensare proprio ad Aida.
Spero proprio che questo anno scolastico con la sua compagnia funzioni. E che ritorni a giocare a calcio insieme a me. Perché è così brava ed è un peccato che non sfrutti questo suo potenziale.
Le auguro, con tutto il bene che le voglio, di lasciare o non riuscire a passare l’esame del club di volley. Quella squadra porta solo dolore.
Non lo dico solo per il suo bene, ma anche, forse, per il mio egoismo. Per passare un po’ più di tempo insieme a lei e al suo sorriso.
Comunque sono felicissimo di averla in classe. Non vedo l’ora che arrivi il giorno di inizio scuola. Sinceramente non la vedo come un’alunna modello. Sono proprio curioso.
 
 
 
   
 
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