Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: miss dark    07/02/2009    2 recensioni
Una ragazza innamorata del suo migliore amico.
Lui non ricambia, non subito.
Potranno mai avere una storia, o entrerà qualcun altro nella loro vita?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mai Più Noi - Capitolo 20

CAPITOLO 20

 

 

- Signor Panasti…il suo curriculum da studente è davvero immacolato, quindi non capisco il motivo di questa sceneggiata di cui mi ha raccontato la professoressa. Ci sono dei problemi in famiglia? O con i compagni di classe?

Il preside incrociò le mani sul petto e osservò Daniele con aria pensosa.

- A rifletterci bene, gli allievi della sua classe, professoressa Miceni, si stanno dimostrando piuttosto irrequieti. Non è il primo studente della II B che viene convocato in presidenza. Ciò mi fa presumere che il problema potrebbe non provenire solo dagli alunni, ma, prima di tutto, dai professori.

L’anziana signora assunse un’aria innocente e mortificata.

- Beh…non saprei signor preside. Io non conosco bene questa classe. Sono appena arrivata in questa scuola e non è facile allacciare rapporti con gli adolescenti…

Il preside si alzò dalla propria poltrona e superò la cattedra per raggiungere la finestra. Si affacciò poggiando i gomiti sul davanzale per osservare gli alberi e il cielo greve.

- Capisco…fatto sta che questa classe non sta procedendo molto bene. Io, come preside di questo liceo, mi devo impegnare a rendere la vita scolastica serena per ogni studente. I fatti ultimamente accaduti mi danno molto da pensare: si prospetta il bisogno di prendere seri provvedimenti. Si organizzerà un’assemblea di classe, in modo che si possa discutere degli avvenimenti anche con i genitori dei ragazzi.

Tornò a sedersi dietro l’antica scrivania e, rivolgendosi al ragazzo, disse

- Adesso torni pure in classe. Ne riparleremo nel caso si ripeta un evento del genere. Arrivederci anche a lei, professoressa Miceni.

Daniele e la professoressa uscirono dalla presidenza e percorsero i corridoi per arrivare alla classe senza rivolgersi la parola, ma, giunti dinnanzi alla porta verde dell’aula, la donna si voltò verso il ragazzo e con occhi infuocati gli sussurrò minacciosa

- Che sia l’ultima volta, ragazzo! Non ho intenzione di essere umiliata un’altra volta di fronte al preside. Mi sono spiegata?

Daniele osservò il dito affusolato della professoressa puntato vero il suo viso indifferente.

- Come vuole, prof…

- Come ti permetti!! Pretendo rispetto da lei, signor Panasti!!

Il ragazzo la superò ed entrò in classe.

Non gli interessavano le parole vuote del preside.

Non gli suscitavano alcun timore le minacce della professoressa.

Né, tantomeno, gli provocavano imbarazzo gli sguardi irriverenti dei compagni, che lo squadrarono dalla testa ai piedi finché non si fu seduto sulla propria sedia.

- Dani, sei nei casini?

Federico era preoccupato per l’amico. Lo vedeva apatico ed indifferente a quello che gli accadeva intorno, come mai in precedenza. Era sempre stato un ragazzo irrequieto, ma mai si sarebbe permesso di mancare di rispetto ad un professore: teneva troppo alla sua carriera scolastica.

Eppure, eccolo lì. Seduto al suo banco con lo sguardo vacuo a contemplare le nuvole grigie che si susseguivano svelte nel cielo.

Non capiva quello che succedeva al suo amico. Non capiva il motivo di tanto silenzio. Si erano sempre spalleggiati a vicenda nei momenti di bisogno e Daniele non si era mai dimostrato tanto debole.

- Dani…voglio solo capire…

Daniele si voltò verso Federico e lo guardò negli occhi. Cercò di comunicargli il tumulto che prendeva vita all’interno della sua mente. Cercò di spiegarglielo con lo sguardo, perché non riusciva a descriverlo a parole.

- Cosa succede, amico? Siamo sempre stati legati ed ora non mi racconti il motivo della tua tristezza?

L’altro ragazzo sospirò e si voltò dall’altra parte, rivolgendo all’amico le spalle.

- Non ti comprendo, sai. Sei cambiato moltissimo in così pochi giorni. Non ti riconosco più…mi fai paura.

Daniele non rispose all’affermazione dell’amico.

Il trillo acuto della campanella dell’intervallo, fece sollevare la massa di ragazzi dai loro banchi.

Anche Federico uscì dalla classe, per andare a prendere qualche merendina al distributore nel corridoio. Daniele, invece, rimase in classe.

“Non ti riconosco più…mi fai paura… Si, anche io mi faccio paura, Fede, tanta…”

Scese una lacrima sul viso del ragazzo. Un’ennesima lacrima che dimostrava un’ennesima ferita nel suo cuore già stanco.

 

- Sara, che ne dici di uscire? Stiamo fuori un paio d’ore, prendiamo un po’ d’aria e tu ti tiri su. Ti va?

Sara era sdraiata sul suo letto, abbracciata al proprio cuscino, dava le spalle all’amica, seduta su una piccola poltrona verde.

- No, Giuli…non mi va tanto…

Giulia si alzò e si sedette sulla sponda del letto. Pose una mano sulla spalla dell’altra ragazza e la fece voltare.

- Guardami negli occhi, Sara, e ascoltami, perché non lo ripeterò un’altra volta.

La bionda tirò su col naso e osservò gli occhi neri dell’amica.

- Michele non è l’unico ragazzo sulla Terra. Devi dimenticarlo. E’ difficile, anzi, è impossibile agli occhi di chi ancora soffre, ma devi capire che non ti devi abbattere per così poco. Piangi perché hai perso una persona che amavi. Piangi perché credi che sia tutta colpa tua. Piangi perché non riesci a trovare una spiegazione logica a ciò che avviene attorno a te. Piangi perchè ti senti inerme dinnanzi a questa situazione che vortica veloce davanti ai tuoi occhi. Piangi e non è affatto sbagliato che tu pianga, ma non fare di queste lacrime la tua barriera verso il mondo; non permettere al dolore di allontanarti dalla realtà. Guarda il sole davanti a te. Trova la luce anche nelle giornate più buie e sorridi. Sorridi con quel sorriso luminoso che splendeva sul tuo viso irradiando la mia malinconia di gioia.

Giulia prese le mani dell’amica tra le sue

- So che ne sei ancora capace, Sara. Tu sei forte. Sei la persona più forte che io abbia mai conosciuto. Guarda avanti e cammina sulla tua strada, non pensare a ciò che accadrà, ma solo a quello che stai facendo.

Gli occhi dell’altra ragazza si riempirono nuovamente di lacrime. Erano lacrime di sfogo. Lacrime di gratitudine, perché qualcuno l’aveva compresa davvero.

- Mi hai capita?

Chiese ironica Giulia, dando un buffetto all’amica.

Sara rifletté per qualche minuto sulle parole della ragazza. Soppesò ogni affermazione ad occhi chiusi e poi, con fatica, si alzò dal letto.

Compose sul suo volto una smorfia che voleva essere un sorriso e chiese con la voce ancora tremante

- Allora…dove si va?

 

Nicola era seduto sugli scalini metallici davanti alla porta secondaria del bar, quella che dava sul cortile interno.

Lorenzo era in piedi davanti a lui: sigaretta alla bocca e mani in tasca.

- Allora? Non sai che risponderle?

Il moro lo fulminò con gli occhi, poi cedette e rispose

- No…credo che non le dirò niente.

- Ah, come preferisci.

Disse l’altro, lasciando la frase in sospeso.

Lorenzo sbuffò e, alzando gli occhi al cielo, fece una domanda che, successivamente, si pentì di aver posto

- E, sentiamo, tu cosa le diresti?

Il rosso si alzò soddisfatto dalla sua posizione e si aggiustò il colletto del maglione.

- Beh...sbaglio o tu mi avevi chiesto di farmi i fatti miei e di lasciarti fare da solo?

Non attese nemmeno la risposta e procedette con il proprio, arrogante, discorso.

- Ma io sarò buono e comprensivo. Mi rendo conto che tu ti trovi in una situazione difficile da sostenere e capisco che tu abbia bisogno dell’aiuto di un professionista in materia di corteggiamento. Dunque, ti svelerò qualche segreto del mestiere.

Salì i pochi gradini di metallo.

- No, non mi ringraziare, amico. So di dare “perle ai porci”, ma mi accontenterò. Se io fossi in te, non mi piegherei ai suoi futili capricci e mi farei trovare sotto casa sua con una scatola di cioccolatini e le direi “Per tirarti su il morale, ecco una punta di dolcezza!” Che te ne pare? E’ una buona idea, no?

Nicola volse il proprio sguardo all’amico e attese una risposta.

- Oh, Lore, ci sei?

Lorenzo sollevò il capo e osservo il rosso.

- Nico, scendi che sei ridicolo e, comunque, ho già risolto.

 

 

 

_______________________________________

 

Mamma mia che ritardo!!

Ragazzi miei, sono proprio terribile con le pubblicazioni, scusatemi!! ^___^'

E' che la scuola mi prende tanto nell'ultimo periodo e adesso che ho finalmente avuto il tempo di rivedere il capitolo (già bello scritto e tenuto al calduccio in un angolo del mio pc) eccomi qui a pubblicare!

 

Allora, che ne pensate?

Personalmente, lo trovo un po' bruttino. Non mi soddisfa molto, non quanto il prossimo che, sinceramente, avrei pubblicato volentieri al posto di questo (a gran discapito della trama, ma chi se ne frega!!).

Il personaggio principale è, probabilmente, Daniele, anche se la parte che più preferisco è quella del dialogo-monologo fra Nicola e Lorenzo (molto più fra Nicola e Nicola, ma tralasciamo xD), perchè quei due mi fanno sempre sorridere.

Mi è piaciuto molto anche il discorso che Giulia fa a Sara, perchè calza perfettamente con quelli che mi faccio da sola nell'ultimo periodo ed è straordinario vedere come, qualche settimana fa, fossi riuscita a comprendere quello che mi sarebbe successo solo tempo dopo (spero che la consecutio temporum non sia completamente sbagliata e, in tal caso, perdonatemi, ma la stanchezza si fa sentire xD).

Bene bene, finite le mie autocritiche (una minima parte: vi ho risparmiato tutti i pareri sulla grammatica espressi prima della correzione, che spero sia decente, eheh).

I commenti sono sempre i benvenuti e mi pare anche stupido ripeterlo tutte le volte.

 

Voglio ringraziare tutte le persone che hanno letto il capitolo precedente, in particolare

kiki4everhere (da questo capitolo e dal prossimo potrai capire con chi sta Giulia. Per il momento, la situazione è molto incerta, anche per me che sto scrivendo. Diciamo che la fine verrà da sé...! ^^) Valentina78 (grazie per i complimenti, sono contenta di essere riuscita a comunicare qualcosa, attraverso la mia storia), VampireBerry (ti è arrivata la mia risposta alla tua mail, vero? Grazie anche per le parole che hai speso per questa storia, sei davvero un tesoro...!) Neverwinter (credo tu sia l'unica persona che segue e commenta la storia dai primi capitoli. Quindi, a te, un ringraziamento particolare e davvero sentito. Mi fa un enorme piacere leggere il tuo nome blu nella pagina dei commenti ^^).

Grazie anche a Dido88, che ha letto solo fino al quinto capitolo e che ha promesso di leggere tutti gli altri (ci conto, eh! Sono contenta che la storia ti piaccia, anche se trovo che si perda sempre di più, man mano che la scrivo. Questo è uno dei motivi per qui rimangono pochissimi capitoli da leggere...)

 

Un bacio a tutti quanti,

al prossimo capitolo (che verrà postato molto velocemente, visto che mi piace da morire e che la storia è agli sgoccioli).

La vostra

Miss dark.

 

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: miss dark