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Autore: _Il colore del vento_    09/09/2015    10 recensioni
Brevi sprazzi di vita, incentrati sulla coppia Harry/Ginny e sui piccoli Potter.
Ad ogni lettera dell'alfabeto corrisponde un momento particolare.
Spero vi piaccia!
-A: accettazione.
-B:biancheria.
-C:cognati.
-D:delirio.
-E:elogi.
-F:fotogenicità.
-G:genitore.
-H:halloween.
-I:influenza.
-J:jingle bells.
-K:Karaoke.
-L:lucidalabbra.
-M: melassa.
-N:nomi.
-O:omertà.
-P:parallelismi.
-Q: Quidditch-
-R: rassegnazione.
-S:Salvatore.
-T:tachicardia.
-U:umorismo.
-V:vacanze.
-W:western.
-X:xenofilia.
-Y:yoga.
-Z:zelante.
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Ginny Weasley, Harry Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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NdA: lo so,  questa seconda parte è incentrata più sui piccoli Potter che sulla coppia Harry/Ginny in sé. Spero non vi dispiaccia! Ah, e ammetto anche che le lettere come ‘x’-‘w’ (ecc. ecc.) mi hanno mandato un po’ in crisi … spero che il risultato non sia penoso! >.<
 

 
Nomi

“Ti prego, mammina, possiamo tenerlo?” chiede James, mentre un cagnolino gli lecca entusiasticamente il viso (la piccola Lily, nel frattempo, si diverte sadicamente a tirargli la coda).
“Ti preeego!” gli fa eco Al, con gli occhioni verdi spalancati e le mani giunte quasi in preghiera.
Ginny getta un’occhiata al cucciolo (che ricambia, con la lingua penzoloni) e scrolla le spalle.
“Ho già voi. Una bestiolina in più non può arrecare danni troppo gravi” si arrende alla fine, ragionevole.
James e Al esultano eccitati, improvvisando un balletto buffo e scoordinato.
 Ginny sorride, intenerita.“Come avete intenzione di chiamarlo?” domanda dopo un po’.
James e Al smettono di agitarsi come Dissennatori ubriachi e si guardano, col tipico sguardo di coloro che hanno dimenticato qualcosa nel momento esatto in cui la ricordano, quello che dice proprio ‘Ah, giusto! .
James assume un’aria concentrata e Al fissa il cucciolo, quasi speri che sia lui a prendere l’iniziativa. Magari, offrendo loro la zampa ed esclamando qualcosa come “Ah, dimenticavo … io mi chiamo Bob”, evitando loro la seccatura di scegliere il nome.
“Beh, potremmo chiamarlo … “ inizia James, pensieroso.
“Principessa! Principessa!” esclama Lily, battendo le mani.
Ginny ridacchia, divertita.
Lily cerca di affibbiare quell’obbrobrio praticamente a chiunque, ogni volta che ne ha l’occasione. Ci aveva già provato quando avevano dovuto scegliere il nome della civetta di Teddy, del gufo di famiglia, del pesce rosso … aveva provato persino ad appiopparlo al gatto della vicina. Ginny ci aveva impiegato un po’ a spiegarle che il vecchio Marley aveva già un nome e che lei non poteva andarsene in giro a ribattezzare gli animali domestici delle persone.
“Bleah! Lily, no! Principessa no! E poi questo cane è maschio, non femmina!” ribatte James.
“Uh, ce l’ho io, ce l’ho io!” prende parola Al, saltellando sul posto.
James lo ignora.
“Vai, Al, dicci tutto” lo sprona invece Ginny, gettando un’occhiata ammonitrice al suo primogenito.
 James interviene prima che Al possa aprire bocca: “Io non accetto consigli da uno che si chiama Albus. Albus Severus!”
Al mette il broncio.
“Oh, lascialo perdere Al. Allora, dicevi?” continua Ginny, circondandogli le spalle con un braccio.
“Ecco … perché non lo chiamiamo Felpato?” propone timidamente il piccolo.
 Il volto di Ginny si illumina all’istante, James cela abilmente l’espressione di apprezzamento che gli è spuntata in volto (valutando l’idea del fratellino)  e Lily … beh, Lily niente, continua beatamente a giocare col cane.
“Fantastico! Al, è un’idea fantastica!” esclama Ginny, scompigliandogli i capelli (o meglio, scompigliandoglieli ancora di più).
“Già.  Grazie, Severus!” aggiunge James, ghignando. Al si rabbuia.
Nomi: perché- diciamocelo – Al ha avuto decisamente la peggio.
 
 
 
 
 
Omertà

“Lily, te lo chiedo per l’ultima volta: sai dove Al ha nascosto il mio specchio?*
Mi serve per parlare con Teddy!”
Lily resta a fissare il fratello, imperscrutabile. “Te l’ho detto, Jamie, non lo so!” risponde alla fine.
James la studia con aria critica, poi scrolla le spalle.
“Se scopri qualcosa, dimmelo!” le dice.
Lily annuisce e lo osserva andar via.
Poi balza in piedi e spalanca le ante del suo armadio.
Dopo aver frugato un po’ tra le sue bambole, si allontana soddisfatta, stringendo tra le mani un piccolo specchio.
“Al!” chiama, scrutando la superficie vitrea.
Immediatamente, appare l’occhio verde smeraldo del fratello. “Lily! James se n’è andato?”
“Sì. Ma quando gli ridarai gli specchi?” domanda la sorellina.
Al sembra pensarci su. “Non lo so … sono divertenti da usare, non trovi?”
“Al!” lo ammonisce Lily.
“Ok,ok! Glieli darò, quando  lui mi restituirà il mio set di Gobbiglie” si affretta a precisare l’altro.
“Tu non gli dirai niente fino ad allora, vero?” aggiunge poi, un po’ allarmato.
“No” risponde la bambina.
Al le sorride sollevato attraverso lo specchio.
“Bene, e io non gli dirò che usi la sua scopa di nascosto!”
Lily alza gli occhi al cielo, sbuffando.
“Lils, è sempre un piacere fare affari con te!” conclude il fratello.
Omertà:  perché a casa Potter conviene un po’ a tutti.
 
 
 





Parallelismi

“Lily preferisce me! Non è vero, Lily?”
“Non è vero! Preferisce me!”
“Certo, Severus. Contaci!”
Sei solo un pallone gonfiato, James. Ovvio che preferisca me!”
“Come no. Perché mai dovrebbe preferire il piccolo Sev, quando ha davanti il fantastico, inimitabile, ineguagliabile James Potter?”
Harry si blocca in mezzo al corridoio. Chissà perché gli suona tutto così familiare …
“Oh, smettetela! Come potete pensare che io possa preferire uno di voi all’altro?”
“Perché io sono migliore di lui!”
“Ma lo senti, Lily? Merlino, è così … così … pieno di sé!”
“Basta, basta!  Sapete che vi dico? Io preferisco Felpato!“
Harry osserva la piccola Lily passargli a fianco soddisfatta, con Felpato tra le braccia che abbaia allegro.
 
Parallelismi: perché, a volte, i suoi figli  agiscono in maniera tremendamente simile ai loro omonimi.
 Però, accidenti, il triangolo James- Severus- Sirius, no … non l’aveva affatto considerato! O almeno, non aveva mai neanche ipotizzato l’eventuale vittoria di Sirius sui suoi rivali.
 



Quidditch

“Ragazzi, dove andate?” chiede Ginny, pulendosi le mani sul grembiule.
Al e Lily si lanciano un’occhiata, mentre James balbetta: “E- ecco, mamma … noi”
“Noi stavamo andando a giocare a nascondino!” interviene Lily, sorridendo.
Ginny poggia le mani sui fianchi.
“Con le scope da corsa?” domanda, perplessa.
“Ehm, sì …” replica James, spostando il peso da un piede all’altro.
 “Una nuova versione del gioco … una specie di ‘nascondino volante’, sai...”
Ginny lascia vagare lo sguardo attento dall’uno all’altro.
“State andando a giocare a Quidditch, non è vero?”
“Noi, in verità … ecco… sì, mamma, sì!” cede James alla fine.
Ginny sorride entusiasta. “Oh, ma allora aspettate … veniamo anche io e papà!”
“NO!” esclamano in contemporanea i tre ragazzini, ottenendo un’occhiata spaesata della madre.
“Ma … perché?” chiede la donna.
“Perché? Perché? Perché tu eri una giocatrice delle Holyhead Harpies e papà il Cercatore più giovane di Hogwarts degli ultimi non-so-quanti-anni-ma-tanti e, inoltre, non siete affatto sportivi!” esclama James, infervorato.
“Noi non siamo sportivi?” replica Ginny, scandalizzata.
“Affatto” precisa Al.
“Per niente!” gli dà man forte Lily.
Ginny resta a fissarli con la bocca un po’ aperta.
“Fai sempre quello stupido balletto della vittoria, mamma, e canti quella canzoncina irritante” le ricorda James, accigliato.
“Quale canzoncina?” domanda Ginny.
James sbuffa e poi, con una vocina stridula, recita:” Maghi e stregoni, sia cattivi che buoni, andiamo, è lampante!
Un’altra Cacciatrice come me non la trovate, neanche fra tante!
Ginny mantiene uno sguardo imperscrutabile, poi ghigna. “Andiamo, è vero che sono maledettamente brava!”
I tre ragazzi scuotono la testa, rassegnati.
“Sei un caso perso, mamma!”

Quidditch: perché a James, Al e Lily piacerebbe non solo giocare, ma – magari - anche provare l’ebbrezza della vittoria, qualche volta.





Rassegnazione


Ginny entra in camera da letto, sbadigliando.
“Le pesti sono sistemate?”si informa Harry, interessato.
La moglie annuisce, mentre gli si stende accanto.
“Dunque, non ci dovrebbero disturbare …” inizia Harry , giocherellando con una ciocca di capelli di Ginny.
Lei finge un’espressione sorpresa. “Cosa vorresti fare?”
Harry non risponde, avvicinandosi a lei e cominciando a lasciarle una scia di baci lungo il collo; “Ok, direi che le tue intenzioni sono piuttosto chiare” commenta divertita la rossa, inclinando la testa di lato.
“MAMMAAA! JAMES MI TIRA I PIZZICOTTI!”
“Se spegnessi la luce e mi facessi dormire, magari ti lascerei in pace”
“NON LA SPENGO, LA LUCE”
“FIFONE!”
“Ahia. MAMMAAA!”
Harry impreca sottovoce, ritornando al suo posto.  Come non detto.
Ginny gli lancia un’occhiata dispiaciuta, alzandosi in piedi.
“Non puoi dar loro una Pozione Soporifera, solo per stasera?” mugugna lui, imbronciato.
Lei ridacchia e sembra quasi valutare l’idea.  Quasi, purtroppo per Harry.
Rimasto solo, l’uomo alza gli occhi al soffitto e sospira.
Rassegnazione: perché, con tre figli del genere, Harry Potter può soltanto rassegnarsi. O drogarli pesantemente. Ma non sarebbe una mossa da genitore responsabile, vero?
 
 


 (il) Salvatore

“Harry James Potter” ringhia Ginny, fronteggiando il marito in una posa incredibilmente simile a quella
della signora Weasley quando aveva scoperto che i suoi figli avevano guidato una Ford Anglia volante, di notte, in territorio Babbano. Niente di troppo rassicurante, insomma.
“Cinque falci che la mamma lo scuoia!” sussurra James. Alle sue spalle, Al e Lily annuiscono distratti, assistendo alla scena che si sta svolgendo in fondo alle scale.
“Tesoro, sei ancora sveglia?” temporeggia Harry, sorridendo impacciato.
“Certo che sono sveglia! Sono rimasta  ad aspettare te, perché tu cosa mi avevi detto?”
Ginny si avvicina, puntandogli minacciosamente un dito contro.
Tranquilla, tesoro, ti prometto che domani non farò tardi!” scimmiotta, imitando il marito.
“ Ecco, tesoro … io … vedi “ balbetta Harry, indietreggiando.
“Tu cosa? Per la quarta volta questa settimana, l’ennesima in un mese, salti la cena per le tue missioni da Auror !” sbotta Ginny.
“Tesoro, non è colpa mia se  in giro ci sono dei maghi idioti e fanatici che ancora cercano di riportare in vita Voldemort o di sostituirlo o … “ cerca di spiegarle lui.
“Non mi interessa! Tu hai già fatto abbastanza!” salta su Ginny. “Insomma, hai salvato la Comunità Magica una volta. Basta e avanza, non credi? Non è che adesso tu puoi addossarti tutti gli straordinari di questo mondo. Ci sono altri Auror oltre a te e Ron in questo paese, sì o no?”
“S-sì, certo che sì” si affretta a precisare Harry, sotto lo sguardo di fuoco della moglie.
“Bene! Allora fa’ rispettare i tuoi diritti!” esclama la rossa, infervorata.
“E i miei, di povera moglie trascurata! Insomma, non ho il diritto di cenare con mio marito, ogni tanto?”  continua. A volte, Ginny sa essere molto tragica.
Poiché Harry non risponde, lei lo sprona: “Allora?”
“Sì, certo, tesoro. Hai ragione”  
“Prometti che cercherai di fare qualcosa?” prosegue Ginny, imperterrita.
“Sì, prometto!” la rassicura lui. La moglie lo scruta un po’, in silenzio.
Nel frattempo, è palese che Harry stia sudando freddo.
“Bene, allora per questa volta ti perdono” gli sorride Ginny, alla fine.
L’uomo tira un sospiro di sollievo.
Al si volta verso James, accigliato.
“E quello sarebbe il Salvatore del mondo magico?”.
James scrolla le spalle, perplesso quanto lui.
 
Salvatore: perché non importa quanti Maghi Oscuri perfidi e malvagi tu possa aver ucciso; se sei sposato con Ginny Weasley , affrontare un mago senza naso, con eccessi di sadismo, ambizione, egocentrismo e crudeltà ti sembrerà una passeggiata.
 
 
 


Tachicardia
 
“Ginny … ehm, quello sul tetto non è … non è James?” balbetta Hermione, indicando un punto alle spalle della rossa.
Ginny si strozza quasi con la limonata che stava sorseggiando, tanta è la fretta con cui si volta.
Schermendosi gli occhi con la mano, alza lo sguardo sul tetto dove vi è, appunto, suo figlio.
“JAMES! SCENDI SUBITO!” strilla, col cuore in gola.
James le fa cenno di abbassare la voce.
“Tana per James, sul tetto. Grazie, zia!” esclama la piccola Rose, passandole accanto soddisfatta.
“Oh, vedi, mamma! Mi hai fatto scoprire!” si lamenta James, imbronciato.
Ginny lo guarda sconcertata.
“Tu … tu … sei salito sul tetto per giocare a Nascondino?” esclama, un po’ istericamente.
Il figlio incrocia le braccia, indispettito. “Quanto la fai lunga. Al lo fa sempre e non gli dici mai niente!”
Ginny si porta una mano al petto, sentendo il cuore batterle all’impazzata.
Tachicardia: perché, se le dovesse venire un infarto, i principali responsabili sarebbero decisamente quelle pesti dei suoi figli!
 
 
 
 Umorismo
 
“Lily, tesoro … cos’era quel baccano, prima?” chiede Harry, scorrendo lentamente il giornale.
“Jamie voleva giocare a Quidditch, ma Al si scocciava. Allora Jamie si è messo ad inseguirlo ovunque, tirandogli la maglia e ripetendo ‘eddai’ all’infinito” risponde la bambina, senza staccare lo sguardo dal foglio su cui sta disegnando … uhm, beh, qualcosa di molto colorato e parecchio astratto.
Harry sospira. “Beh, a quanto pare, James deve averlo lasciato in pace” conclude lui.
“Oppure Al gli ha dato una botta in testa e l’ha nascosto nell’armadio” replica tranquilla Lily, sollevando il foglio  davanti al viso e osservandolo con aria critica.
Harry ridacchia, divertito. Quando Lily lo guarda perplessa, smette subito.
Ok, adesso, il silenzio proveniente dal piano di sopra lo inquieta alquanto.
Harry balza in piedi, allarmato.
Umorismo: perché con i suoi figli non bisogna mai dare nulla per scontato.
 
 

Vacanze


“Tutti a mare! Che bello!” esclama James, eccitato.
Harry gli getta un’occhiata dallo specchietto: ‘James eccitato’ equivale a ‘guai in vista’.
“Potrò fare i tuffi con Freddie!” continua. “Affogare Al in ac- … cioè, giocare con Al in acqua” si corregge, dopo l’occhiataccia di Ginny.
“Ma, dove andiamo noi, non ci sono le sirene, vero?” interviene Al, spaventato.
“Tranquillo, anche se ci fossero, non sarebbero interessate a te: di scorfani ne hanno già abbastanza, in fondo al mare” ribatte James.
Al incrocia le braccia, offeso.
“Dai, Al. Mica ci sono le sirene!” lo rassicura il fratello.
Tace un attimo e Ginny pensa che sia davvero strano sentire Jamie dare conforto ad Al.
“Devi stare solo attento al Kraken!” Come non detto.
La rossa sospira, guardando fuori dal finestrino.
Vacanze: James permettendo, dovrebbero svolgersi in maniera pacifica, tranquilla e normale. Ma, si sa, James non permette.
 
 
Western

“Non osare” ringhia James, assottigliando lo sguardo.
“Ce la giocheremo: vince chi è più veloce” replica Al, altrettanto serio.
“Allora direi che sei morto, ragazzo. Ho i migliori riflessi di tutti, qui in mezzo ” si pavoneggia James, col petto in fuori.
“Vedremo” commenta Al, concentrato.
I due fratelli si guardano dritto negli occhi, con atteggiamento di sfida.
Il silenzio è assoluto, la tensione è palpabile.
Quando si voltano, però, l’agognata ultima fetta di torta alla melassa è sparita.
Lily sorride e sventola la forchetta davanti alle loro espressioni sconcertate,
continuando tranquillamente a masticare.
Western: è questa  l’aria che si respira a casa Potter, quando resta l’ultima fetta di torta alla melassa.
Eppure, tra i due litiganti … la terza gode.
 
 
Xenofilia
 
“ Davvero? Ha detto proprio così? No, perché …“
“Ehm, Lily?” la chiama Ginny incerta, arrivandole accanto carica di buste della spesa.
La bambina si volta verso la madre, sorridente.
“Oh, ciao mamma! Hai già finito? Io ho fatto amicizia, nel frattempo” esclama Lily, raggiante.
‘Riduttivo’ pensa distrattamente la madre, dal momento che attorno alla figlia si è radunato un vero e proprio uditorio.
“Signora, sua figlia è un vero tesoro!” interviene una donna sulla cinquantina, ottenendo la piena approvazione dei presenti.
“Già! E poi è così intelligente! Mi ha dato dei consigli fantastici su come riappacificarmi con mia figlia … “
“E sa decisamente ascoltare!”
“Deliziosa, è davvero deliziosa!”
Ginny sorride imbarazzata, mormorando dei ringraziamenti generali. Poi afferra la mano di Lily e si allontana velocemente.
“Ciao! Alla prossima!” cinguetta la piccola, facendo ‘ciao ciao’ con la mano.
Ginny scuote la testa.
Xenofilia: nella piccola Lily è talmente radicata che non bisogna affatto sorprendersi se un giorno riesca a legare  persino col ritratto di Walburga Black, a Grimmauld Place!
 
 
Yoga

“Ma che …” esclama Lily, sconcertata.
“Che cosa avete combinato?” bisbiglia, concitata.
James – ricoperto da capo a piedi di sostanze indefinite (come tutto il resto della cucina)- si gratta la nuca, a disagio.
“Prenditela con Al!”
“Con me? Sei tu che hai iniziato!” ribatte subito il fratello.
Lily sospira.
“Se la mamma se ne accorge … potete dire addio a –“
S’interrompe poiché, proprio in quel momento, entra Ginny.
James e Al si nascondono molto coraggiosamente dietro la sorella.
“Mamma … ehm, noi … “ inizia James, in difficoltà.
Ginny resta in silenzio, guardandosi attorno. Poi scrolla le spalle, sorridendo.
“Puliamo dopo” esclama tranquilla, voltandosi per prendere dell’acqua dal frigo.
Dietro di lei,  James e Al si guardano, troppo sorpresi per parlare.
“Sarà lo yoga” mima poi Al con le labbra. James annuisce, ancora spaesato.
Yoga: ha risultati davvero sbalorditivi.
Come salvare due Potter pestiferi a caso dalla decapitazione per mano materna, giusto per dirne uno.
 
 
Zelante
 
“Harry" sospira Neville, esasperato, “è già la terza volta che vieni qui, questa settimana...”
Harry non risponde, intento a sbirciare in Sala Grande.
“Harry!” lo chiama l’amico. Harry sobbalza.
“Ehm, sì. Beh, lo sai, ci tengo alla  … ehm … sicurezza dei nostri figli!” ribatte l’uomo, cercando di darsi un contegno.
Neville solleva un sopracciglio. “Harry, l’unico pericolo che corrono i nostri figli è quello di inciampare nella gatta di Gazza. “
Harry distoglie lo sguardo imbarazzato, ficcandosi le mani nelle tasche.
Neville sorride, furbamente. “Dimmi, non è che – piuttosto – c’entra il fatto che tutti i tuoi figli ora siano qui a Hogwarts e che tu senta tremendamente la loro mancanza?” chiede, osservandolo.
Harry assume un’espressione scandalizzata. “Ma che dici … io … io sono un Auror zelante e … e.. io sì, Neville, sì. Mi mancano da morire!” cede alla fine.
Neville gli dà una pacca sulla spalla, partecipe.

Zelante: perché “Auror zelante” suona meglio di “sono un padre disperato che cerca in tutti i modi di rivedere i figli”, vero?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Eee, dulcis in fundo, nonostante le lettere dell’alfabeto siano decisamente finite (e ho usato anche l’alfabeto inglese, tra l’altro) - dato che alcuni me l’avevano chiesto – ecco a voi l’annuncio di Ginny riguardo la sua terza gravidanza, quella di Lily. ^^
 

“Rosie! La mia bella nipotina!” esclama Ginny, sorridendo alla bambina nel seggiolone. Ha riccissimi capelli rossi e gli occhi azzurri di Ron.
Rose la scruta per un po’ con aria critica, poi - probabilmente decidendo che quella donna le sta simpatica - le sorride. Un sorriso sdentato e con le fossette.
“Ehm, Ginny … aiuto!” riesce a dire Harry con voce strozzata, entrando a fatica nella stanza. Ha James sulle spalle (che gli tira i capelli come se fossero delle redini) e Al in braccio che, dando man forte al fratello nel piano “uccidiamo papà”, gioca con i suoi occhiali.
“Uh, scusa!” ridacchia Ginny, alzandosi e staccando  - assieme ad Hermione - i propri pargoli dal marito.
Harry si lascia cadere stancamente sul divano, accanto a Ron.
“Ti vedo bene, Harry” commenta il rosso ironicamente, mentre aggiusta il bavaglino della piccola Rose (la quale, dal canto suo, se ne resta placidamente immobile).
Harry gli getta un’occhiataccia invidiosa. “Non puoi capire. Due maschi … così piccoli! Mi faranno diventare matto” mugugna.
“Mi dispiace, Harry. Magari questa è la volta buona” replica allora Ginny, sibillina.
Harry si volta di scatto, per ritrovarsi faccia a faccia con la moglie. “C-cosa?”
“Due maschi, lo so, è faticoso. Ma, ripeto, magari questa volta ti andrà meglio!” esclama lei, sorridendo malandrina.
Ignorando la faccia sconcertata di Harry, Ginny si rivolge ad Hermione: “Allora, Herm, mi stavi dicendo che … “
“No, no e no!” protesta Harry, balzando in piedi e fronteggiando la rossa.
“Che c’è, tesoro?” chiede lei, candidamente.
“Non puoi fare così ogni volta … tu non … non puoi e basta!” esclama Harry, battendo anche un piede sul pavimento.
“Ok” conviene Ginny, annuendo. Poggia le mani sulle spalle del marito e con espressione serissima, dichiara :”Harry James Potter, sono incinta. A tempo debito diverrai padre per la terza volta”.
Harry annuisce un po’ a scatti, deglutisce, sembra che stia per dire qualcosa e … no, annuisce ancora. Respira profondamente e … sviene.
Ginny sospira.
 “Ora capite, vero, perché ho sempre preferito evitargli la ‘versione ufficiale’?”
 


Fine.
 
(*) In "Omertà", mi riferisco naturalmente agli specchi gemelli di James e Sirius che quest'ultimo tramanda a Harry (in un percorso forse un po' tortuoso, ho immaginato che anche quello che finisce nelle mani di Aberforth potesse poi, infine, ritornare al legittimo proprietario).
  
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