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Autore: Arcadia_    10/09/2015    7 recensioni
It all seems so improbable,
I never would have thought that you're the one for me:
The definition of impossible
and I'm never gonna let you go.
-HD That's What Makes You Mine
[Mini Long][Kendall/Nuovo Personaggio][Schmidt Family]
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kendall, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Art Of Moving On'
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Capitolo Otto
 
«Guarda in alto. – la make up artist stese una riga nera all’interno del mio occhio – Cerca di non sfregarti gli occhi durante la cerimonia o sembrerai un panda»
Annuii, mentre lei passava all’altro occhio e chiacchierava con la parrucchiera che mi stava acconciando i capelli tutti a ricci.
Se c’erano due cose che odiavo erano i capelli ricci e le tonalità del rosa. Astrid aveva messo entrambe nella nostra mise da damigelle.
Non potevo replicare o tingere il vestito perché avevo perso un’assurda scommessa con Astrid e quindi avevo acconsentito a mettere quell’orribile vestito.
«Tesoro, non è meglio se metti delle scarpe più basse? – mi chiese Agnes che, già truccata e acconciata, si stava vestendo – Credimi, il tuo ginocchio ti ringrazierà»
Alzai le spalle e aspettai che la truccatrice finisse lo strato di rossetto prima di parlare, «Posso sopportarlo»
«Ha parlato! – esclamò Makoto – As, Jade senpai ha parlato!»
«Era anche ora. – la sposa mi guardò indossando dei sandali bassi – Pensavi di rimanere muta fino a stasera?»
«Era un’idea. – controllai l’ora – Sei pronta?»
«Beh, ovviamente mi sposo in mutande e giarrettiera. – rispose sarcastica – Sembro Cherie Currie»
«Sarebbe originale e Kathy e tua mamma ti ucciderebbero. – commentò Lia – Ma non avevi detto di aver scelto un vestito non bianco?»
«L’ho detto, ma il bianco è un colore che risalta tra i mille che ho scelto per le decorazioni. – ci fece notare – E poi voglio fare una sorpresa alle mamme, non potevo bruciarla così»
«È davvero molto bello» commentai alzandomi e guardando il vestito di Astrid appeso al manichino.
«Grazie. – guardò le altre tre damigelle – Ragazze, ci lasciate sole un attimo?»
«Vado a prendere un caffè, mi seguite?» chiese Lia mettendosi un vestito da spiaggia.
Dopo qualche secondo, rimasi da sola con Astrid e le preparatrici che stavano sistemando le ultime cose.
«È il giorno più bello della mia vita. – iniziò a dire – Sto per sposare il ragazzo che amo da quando ho quattordici anni e vorrei condividere questa gioia con la mia futura famiglia, di cui tu fai parte. Non mi interessa il divorzio, tu sei mia cognata, mia sorella»
«Grazie As» sussurrai.
«Che succede? Si vede che non sei tranquilla»
«Ho baciato Kendall. – guardai verso l’alto, in modo da ricacciare indietro le lacrime – E non so se ho fatto la cosa giusta»
«Tu vuoi tornare con lui?»
«Per farlo soffrire ancora? Sono sadica, ma non fino a questi livelli»
«Perché l’hai baciato?»
«Non lo so, forse perché mi ha detto che con Anne non c’è stato altro che un bacio, forse perché ancora sono innamorata di lui. – guardai mia cognata – Deprimerei solo la situazione, forse è meglio se rimango qui» dissi, mettendo mano all’acconciatura e pronta a disfarla.
Astrid mi fermò con un sorriso, «Se ti dico di sì, in cinque minuti Kendall sale e ti convince a scendere. – mi assicurò, stringendomi in un abbraccio – Quelle poche volte che l’ho visto a casa di Kathy e Kent era uno straccio, ma appena l’ho rivisto ieri mattina sembrava molto più sereno. Tu gli fai bene»
«Vorrei solo una macchina che mi dica cosa fare in momenti come questi. – osservai attentamente il tatuaggio che avevo sul polso – As?»
«Jade, lo sai che più di ogni cosa al mondo desidero vedere te e Kendall di nuovo insieme, ma so anche che non posso costringerti a scegliere una vita che non ti va bene. – prese le mie mani tra le sue – Svuota la mente, non pensare agli ultimi due giorni. Concentrati su di me che, detto francamente, sarò bellissima», fece finta di limarsi le unghie sul petto e ammirarsele.
«È vero, sei molto bella. – toccai con la punta delle dita la treccia morbida che le parrucchiere le avevano fatto – Cercherò di controllarmi, te lo prometto»
Sorrise, «So che il divorzio, il lavoro e anche tutti i problemi per avere figli non hanno giovato alla tua salute, ma sai che hai una famiglia e puoi contare su di noi. – mi prese le mani tra le sue – E, nonostante tutto, Kendall ti ama anche per le tue stranezze»
«Essere sociopatica con problemi ossessivi compulsivi non è una stranezza, è una malattia. – puntualizzai – Mi dispiace per i continui sbalzi d’umore, non riesco a gestirli. Qui dentro c’è una guerra in corso» dissi, indicando la mia testa.
«Prova a ragionare con il cuore, scienziata» mi suggerì prima di darmi un bacio sulla guancia e alzarsi, pronta ad accogliere le altre damigelle, Lia e i suoi genitori.
«Sei ancora in mutande» constatò la signora Dahl guardando la figlia.
«Wow, mor, non ti sfugge nulla. – disse Astrid – No, non puoi vedere il vestito»
«Va bene. – sbuffò lei – Volevo solo darti il mio quarto di dollaro»
«Quarto di dollaro?» chiese Makoto perplessa.
«È una tradizione norvegese. – le spiegò Lia prendendo in custodia la moneta – Si mette una moneta sotto le scarpe o nel corsetto della sposa e lei lo deve portare per tutto il giorno. È un augurio a una vita felice»
«Takk. – disse Astrid, ringraziando la madre in norvegese – Ragazze, se volete scendere intanto. Due minuti e arriviamo anche noi» disse, trattenendo il padre e Lia.
Annuimmo e, dopo esserci vestite e sistemate, uscimmo dalla camera.
«Dean, sta buono. – disse Agnes mentre uscivamo dall’ascensore – Oggi è più agitato del solito»
«Vorrà fare festa anche lui. – suggerì Makoto – Oh, ciao Kendall»
«Signore. – le salutò con un ampio sorriso, poi mi guardò – Ciao Jade»
«Scusatemi» dissi e superai i tre, dirigendomi all’esterno per controllare il tutto, come mi aveva chiesto Astrid.
«Ci sono i nonni di Astrid che vorrebbero conoscerci, dato che non sono venuto alla festa di fidanzamento. – mi sussurrò abbracciandomi da dietro – Due minuti e poi non ti disturbo per tutta la giornata»
«Dovremmo fingere che vada tutto bene, non posso ignorarti. – mi voltai e lo allontanai gentilmente – Non dopo stamattina»
Lo vidi sorridere impercettibilmente, «Andiamo dai. – mi prese per mano e mi guidò tra gli invitati – A proposito, sei davvero molto bella»
«Odio questo vestito»
«Allora sei terribilmente bella. – rimediò, strappandomi un sorriso - Eccoli»
Guardai la coppia di anziani che stavano parlando con la signora Dahl ed ebbi un mancamento.
«Oh, mancano già dieci minuti all’inizio della cerimonia, è meglio sbrigarsi. – mi voltai – Ci vediamo dopo»
«Jade, ci presentiamo, due parole ed è finita»
«Sì, ma è meglio di no. – Kendall mi guardò perplesso – Ricordi quando dicevi che non dovevo parlare con gli sconosciuti di fatti personali della nostra vita privata?»
«Ho paura a chiederti che hai fatto»
«Beh, diciamo che mentre ti aspettavo in aeroporto ho parlato con una coppia di anziani e ho detto di essere divorziata. – guardai la signora Dahl – E il karma si è ritorto contro di me»
Kendall respirò a fondo e lentamente, poi sorrise, «Era sicuramente tua cugina Beth, siete praticamente due gocce d’acqua. Lei è appena uscita da un brutto divorzio con l’uomo che l’ha sposata solo per il suo patrimonio» s’inventò lui in un attimo.
«Lo sai che Beth usciva con Lia, vero?»
«Ma i signori O’Near no. – mi fece l’occhiolino e andammo dai nonni di Astrid – Signora Dahl»
«Oh, cari. – ci abbracciò – Siete incantevoli»
«Grazie. – disse Kendall sorridendo – Signori O’Near, è un piacere conoscervi. Sono Kendall, il fratello di Kevin, e questa è mia moglie Jade»
«Tua moglie? – chiese scettica la donna, poi controllò la mia mano sinistra, non notando la fede – Lo sai che va a dire in giro che vi state separando?»
Sbiancai, «Come, prego?»
«Mamma. – la riprese Wenda, aggiungendo qualcosa in norvegese – Scusate ragazzi»
«Oh, forse lei ha incontrato Beth, mia cugina. Siamo due gocce d’acqua. – dissi, cercando di risultare convincente – È una chiacchierona e purtroppo sta uscendo da un difficile matrimonio» cercai di mantenere la voce ferma.
«In tal caso, chiedo scusa. – si riavviò i lunghi capelli grigi – Mi chiamo Leiser e lui è mio marito John»
«Tanto piacere»
«Dovresti vederli assieme, mamma. – disse la signora Dahl – Sono una coppia fantastica, anche se hanno un po’ di litigi qui e là»
«E chi non ne ha?» cercò di sdrammatizzare Kendall.
«Una sana discussione tiene accesa la passione in una relazione. - commentò la signora O’Near – E la fede, tesoro?»
Mostrai l’anello sull’anulare della mano destra, «La portiamo entrambi sulla destra per comodità. – risposi – Kendall potrebbe rovinarla contro la tastiera della chitarra e io sul lavoro sono più comoda ad avere la sinistra libera»
«Posso? – le porsi la mano e ammirò il piccolo anello argentato che avevo al dito – Di gran classe, davvero molto bello»
«Grazie. – mormorai – Allora, siete felici di vedere Astrid in abito da sposa?»
«È la nostra prima nipotina che prende marito. – rispose il signor O’Near – Tutti a convivere o a sposarsi a Las Vegas, nessuno apprezza più il vero significato del matrimonio»
Astrid mi aveva accennato qualcosa su suo nonno, molto chiuso e devoto alle pratiche religiose.
«Un vero peccato. – gli diede corda Kendall – Jade, dovremmo andare a prepararci, tra poco inizia la cerimonia»
«Oh, certamente. – guardai ancora una volta i signori O’Near – È stato un piacere, ci vediamo più tardi»
Kendall mi prese per mano e mi trascinò all’interno, «Ehi, con calma. – dissi barcollando – Ho i tacchi e un vestito lungo fino ai piedi»
«Scusami. – mi aiutò a sedermi sul divano - Che cosa stai facendo, Makki?» chiese, notando la ragazza seduta sul divano di fronte al nostro poggiare sul tavolino una custodia nera in pelle.
«Devo accompagnare l’ingresso di Astrid. – disse estraendo l’archetto di un violino e successivamente lo strumento – Perché la marcia nuziale è passata di moda e lei vuole Vivaldi»
«Anche noi non avevamo la marcia. – ricordai – Che cos’ha scelto?»
«Primavera. – rispose lei – Anche se l’Estate è molto bella»
«Beh, è oggi è il ventisette agosto, che ti aspettavi? Coerenza nelle stagioni da parte di una che vive perennemente in inverno?»
«Ehi, in Norvegia abbiamo le stagioni. – intervenne Lia – Signori, siamo ufficialmente pronti. Dove sono Merin, Ginevra e Ophelia?»
«Vado a recuperarle» si offrì Kendall intravedendo le bambine dietro le colonne dell’atrio e alzandosi.
«Dai, io con il pancione e tu con i tacchi. – Agnes mi fu vicina – Insieme riusciamo a fare una donna sana e in grado di muoversi senza sembrare una papera»
Ridacchiai e presi il mazzo di fiori che mi stava porgendo, «Allora muoviamoci»
Mi alzai e in quel momento entrò Liam, «Ragazze, fuori c’è tutto pronto e gli ospiti sono pronti. – si guardò attorno, passandosi una mano nei corti capelli biondi – Dov’è Kendall? E Makoto? Voi due dovreste essere già sull’altare»
«Scusa Liam. – borbottai – Ora usciamo» dissi, pronta a seguire Makoto, già sul tappeto della navata.
«Ophelia!» esclamò Agnes, richiamando la figlia.
Mi voltai e vidi Kendall con in spalle nostra nipote, su un fianco Merin e sull’altro Ginevra, «Qualcuno ha ordinato delle damigelle formato mini?» chiese appoggiandole delicatamente a terra.
«Kendall! Fuori, ora. – disse con tono perentorio Liam – Kevin, Kenneth e Mike sono già fuori, manca il best man»
«Eccomi. – si sistemò la camicia bianca – Andiamo. – mi guardò – Aspetta, vi accompagno» e porse braccetto sia a me che a nostra cognata.
Ci posizionammo ai lati di Kevin e del reverendo John, l’ufficiante della cerimonia e cugino di Astrid.
Non appena le bambine fecero la loro comparsa, Makoto iniziò a suonare il suo violino, riempiendo l’aria di dolci note che accompagnarono prima il piccolo gruppetto, poi Lia e infine la protagonista indiscussa della giornata.
Astrid era fantastica, il vestito bianco lungo fino a piedi le stava d’incanto e, come previsto, sua mamma e Kathy erano emozionate e a stento trattennero le lacrime.
«Sei bellissima» commentò Kevin dandole un bacio sulla guancia non appena il signor Dahl si spostò e si sedette accanto alla moglie.
Intercettai lo sguardo di Kendall, che mi sorrise dolcemente.
Nonostante tutto, il nostro matrimonio era un ricordo felice che custodivo gelosamente nel mio cuore e vedere Kevin e Astrid scambiarsi le promesse mi fece ritornare a quel giorno, quando, nel mio abitino vintage, avevo detto di sì a Kendall, confermando un amore che durava all’epoca ormai da sei anni e che, dopo quattro, avrei rovinato con il mio lavoro e i miei problemi.
Scossi la testa e ascoltai distrattamente le parole del reverendo e guardai Astrid asciugarsi una lacrima a bordo dell’occhio.
«Prometto di amarti sempre, tutti i giorni della mia vita» sussurrai, guardando Kendall negli occhi.
I ricordi si facevano via via più nitidi. Agnes mi passò un fazzoletto, vedendomi visibilmente emozionata.
«Non sarò il migliore marito del mondo, ma cercherò di dare il massimo, perché ti amo e voglio vederti felice ogni giorno»
Kendall mi guardò ancora una volta e, con uno sguardo perplesso, capì che c’era qualcosa che non andava.
Sorrisi, andava tutto bene.
Stavo solo capendo quanto facesse male rivivere ricordi, come il giorno del proprio matrimonio, ad un’altra cerimonia a cui era presente anche lui.
«Prova a ragionare con il cuore, scienziata»
Smisi di pensare quando il reverendo pronunciò la fatidica frase, «Vi dichiaro marito e moglie, può baciare la sposa»
Kevin si sporse verso Astrid e la baciò in modo appassionato, coinvolgente prima di passare nel corridoio tra gli invitati ed essere sommersi dal riso e dai confetti.
La cerimonia era durata relativamente poco, forse una ventina di minuti, e i vari amici e parenti si stavano alzando dai loro posti per andare a congratularsi con gli sposi.
Mi voltai per commentare il tutto con Agnes, ma la vidi andare via con Kenneth verso la folla alla ricerca della figlia.
«Ti ho vista molto presa. – commentò Kendall sarcastico avvicinandosi a me – Brutti ricordi?»
Scossi la testa, «Definisci il nostro matrimonio un brutto ricordo?»
«Assolutamente. – disse ridendo – Quel giorno mi hai reso l’uomo più felice di questo mondo, Jade. – sussurrò, sfiorando leggermente le mie labbra con le sue – Andiamo?»



Angolo Autrice
Buonasera!
Sul tardi arrivo anche io!
Scusate per questo immane ritardo, ma non sapevo da che parte voltarmi per questo capitolo! #scusate
Passiamo a cose serie: Astrid e Kevin sono ufficialmente legati in matrimonio (auguri cara, condoglianze amico!) e i nostri Kade (?) sono presi da una fiumana di ricordi del loro matrimonio -sì, scriverò di questo particolare avvenimento nella long prequel che voglio scrivere- e alla fine c'è un semi bacio. Mi sono resa conto che questo e gli scorsi due capitolo sono terminati con un bacio, nel prossimo... no, basta baci!
Allora, qualche delucidazione linguistica: Astrid è norvegese e, di conseguenza, parla norvegese (ma dai?). Mor è mamma, mentre takk è grazie.
Ho citato Cherie Currie, cantante delle The Runaways, primo gruppo rock della storia interamente al femminile. In una delle prime esibizioni in Giappone, si presentò conciata così (questa è Dakota Fanning nel film tributo, ma l'outfit, vi assicuro, è questo)
E chi fa la sua ricomparsa? Esattamente, l'innominata signora dell'aeroporto del primo capitolo! Ma non vi preoccupate, nel prossimo capitolo, o forse quello dopo, la signora O'Near si farà sentire!
Uhm, che altro dire? Ah, qui potete ascoltare la Primavera di Vivaldi e, perché no?, anche le altre tre stagioni! Mentre qui vedrete il vestito da sposa di Astrid e qui quello delle damigelle, compresa Lia. 
Ora vado che ho davvero troppo sonno e domani mi aspetta una sessione di studio pazzesca.

Vi voglio bene,
Jade
  
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