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Autore: Alektos    10/02/2009    2 recensioni
Non sempre puoi conquistare quel lieto fine a lungo sognato, nemmeno dopo la guerra, nemmeno dopo aver combattuto e lottato anche con i denti. A volte non rimangono che cocci da raccogliere e un cuore gonfio d'amarezza. Ma la vita continua e, a volte, quella parte di te che si è spezzata si può sistemare in maniera insperata.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Weasley, Charlie Weasley, George Weasley, Molly Weasley, Nimphadora Tonks
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Da quando era tornata, Tonks si era recata spesso al cimitero, sempre da sola.

Questa volta però era diverso, Bill si era offerto di andare con lei e nel mentre avrebbe portato dei fiori anche a Fred. Lui non sopportava i cimiteri, le poche volte che vi si era recato, negli ultimi due anni, era stato su sollecitazione di sua madre e, comunque, ci era andato sempre in compagnia di qualcuno. Non sapeva spiegarselo, essere lì, osservare la lapide… tutte le volte era come se suo fratello morisse di nuovo, la sensazione era la stessa: con una persona al suo fianco era diverso, come se quella seconda presenza al suo fianco gli desse la forza per affrontare l’aria intrisa di dolore e desolazione del posto.
Nell’ultimo periodo lui e Tonks si erano avvicinati l’uno all’altro, in particolar modo Bill che si accorgeva che i suoi sentimenti nei confronti della ragazza stavano cambiando, non si trattava più di semplice affetto o amicizia. Per il momento, però, si accontentava di starle vicino senza rivelarle nulla, non sapendo che quello che provava, invece, era chiaro a molte persone: lo si poteva intuire dal suo comportamento, dalle sue parole e dalle sue azioni.
L’unica a non essersene accorta era la diretta interessata.

 

Era una giornata di inizio Gennaio, particolarmente fredda,aveva nevicato per tutta la notte e ora le aiuole e i tetti erano nascosti da un manto bianco; nelle strade, invece, erano già intervenuti gli operatori magici rendendole percorribili.

Bill stava aspettando Tonks all’ingresso del cimitero, adeguatamente riparato dal freddo da un caldo mantello invernale e da un paio di guanti in lana; la ragazza non tardò a Materializzarsi nel luogo del loro incontro.

Insieme andarono a comperare dei fiori e poi entrarono.

Camminarono lungo un viale di cipressi dal quale si snodavano una serie di stradine; la tomba più vicina era quella di Fred, sepolto vicino ai fratelli di Molly morti nella prima guerra contro Voldemort. La foto sulla lapide era stata scattata al matrimonio di Bill e Fleur, lo avevano preso alla sprovvista perché non amava farsi fotografare: in quel momento nessuno avrebbe mai pensato che quell’immagine sarebbe stata il suo ricordo più recente.

Gli occhi di Bill divennero lucidi non appena si fu chinato a posare i fiori: nonostante fossero passati due anni e mezzo, ogni qualvolta ritornava in quel luogo non riusciva a non provare una morsa allo stomaco e quella sgradevole sensazione poi si propagava lungo tutto il suo corpo e l’unica soluzione era lasciarla uscire sottoforma di lacrime.

Tonks gli posò una mano sulla spalla, stringendola; appena si riprese, Bill si alzò e dopo aver salutato un’ultima volta Fred che sorrise ad entrambi, i due proseguirono lungo il sentierino, in silenzio.

Arrivati alla tomba di Remus, mentre Tonks posava i suoi fiori, Bill notò qualcosa che il giorno del funerale non c’era. Una striscia in marmo bianco circondava la lapide e la foto di Remus era stata spostata più in alto, nel punto in cui le due pietre si univano.

Il ragazzo vide Tonks inginocchiarsi e posare i fiori, poi con un gesto delicato lei aveva accarezzato la foto di Remus, che le sorrideva felice; infine aveva fatto scorrere la mano lungo la parte bianca della lapide per poi alzarsi.

“Come mai hai fatto aggiungere…” non finì la frase perché Tonks si era girata verso di lui e nonostante gli occhi lucidi stava sorridendo.

Tonks si girò nuovamente verso la tomba. “Vedi questo è…” stava per scoppiare in lacrime ma riuscì a resistere inspirando profondamente, “Lui è…” Questa volta, però, non riuscì a trattenersi, nascose il viso tra le mani. Istintivamente Bill l’abbracciò e non appena si fu calmata la lasciò andare.
Ripresero a camminare, questa volta verso l’uscita.

“Scusa, non dovevo interferire.” Le disse Bill seriamente dispiaciuto.

“Tu non hai fatto nulla. Prima o poi dovrò riuscire a parlane, il fatto è che… non sono ancora pronta.”

Una volta usciti si sedettero su una panchina e il ragazzo le passò una mano intorno alla spalle facendola appoggiare contro di lui.

Quel gesto stupì Tonks che ancora una volta, però, lo scambiò per un atto di profonda amicizia.
“Grazie,” sussurrò Bill dopo qualche istante di silenzio.

“Per cosa?” Gli chiese Tonks sciogliendosi dall’abbraccio e prendendo un fazzoletto dalla tasca interna del mantello.

“Io… faccio fatica ad entrare nei cimiteri, da solo non ci riesco.” Ammise, infine. “Non venivo qui da almeno un anno e non sono mai rimasto per più di pochi minuti, giusto il tempo di arrivare dalla lapide di Fred, posare due fiori e tornare indietro. Mi sono sempre vergognato per questo.”

“È un modo di reagire… molte persone non riescono nemmeno a fare quello che hai fatto tu.” Tonks si asciugò una lacrima e nel mentre l’orologio di un campanile nelle vicinanze batté le tre.

“Dobbiamo tornare verso Diagon Alley,” disse Bill, guardandola negli occhi e sorridendole, un timido raggio di sole gli illuminava il volto rendendo più evidenti le cicatrici che sfiguravano il suo volto.   
Dopo essersi alzati dalla panchina si Smaterializzarono.
“Ci vediamo stasera.” Gli disse Tonks una volta che furono comparsi in Diagon Alley.
“Stasera? Ah, giusto, la cena…” Bill assunse uno sguardo preoccupato. “So che ti sembrerà strano, ma potresti evitare di dire quello che abbiamo fatto oggi?”

Anche se perplessa Tonks annuì. Poi ognuno andò per la sua strada.
Quella sera si sarebbero rivisti: sapendo della lunga amicizia tra lei e Charlie, Molly aveva deciso di invitarla a cena, in quel modo avrebbe anche verificato se il messaggio non proprio velato dell’estate precedente era stato recepito dal suo secondogenito. In realtà Molly, pensando che a Charlie interessasse Tonks, aveva preso un colossale granchio ma questo non poteva saperlo: se solo si fosse dimenticata per un istante delle sue teorie e avesse osservato attentamente i due ragazzi, lo avrebbe capito.

Quella sera Tonks si presentò alla Tana in perfetto orario. Come sempre i piatti cucinati dalla signora Weasley erano prelibati e la compagnia era eccellente; per la prima volta vide la tanto decantata Audrey, sia Bill che George gliene avevano parlato, per non parlare di Molly che la nominava in tutte le lettere che le scriveva.
La serata fu molto piacevole, l’unica cosa che lasciò un po’ perplessa Tonks fu la freddezza di Bill, era abituata a conversare con lui, le piaceva la sua compagnia, ma quella sera le aveva rivolto la parola sì e no tre volte e nemmeno in tono così tanto amichevole. Tutto ciò, contando in particolar modo l’ora trascorsa insieme nel pomeriggio, era strano e anche lievemente irritante. Prima di giungere a conclusioni affrettate, però, decise di chiedergli cosa non andasse. Bill le rispose sottovoce che aveva mal di testa. Tonks non credette molto a quella risposta, ma poi decise di non pensarci e di godersi il resto della serata. Dopo, però, capì lo strano comportamento del ragazzo. Nell’unico momento in cui Molly aveva lasciato la cucina, Charlie le aveva detto che non poteva scherzare troppo con lei perché già sua madre aveva supposto una love story tra loro due durante la cena dell’estate precedente.

Senza sapere realmente quali fossero i sentimenti di Bill, Charlie aveva aggiunto:

“Suppongo che anche mio fratello stasera ti stia trattando in modo un po’ freddo, ma se mia madre dovesse anche solo supporre un attaccamento tra voi due, non lo lascerebbe più stare.”
“In che senso?” Quella frase l’aveva leggermente alterata.
“Nel senso che ha minacciato di fare la radiografia alle future ragazze che porteremo a casa. E siccome la pace familiare sembra durare, almeno per ora, credo non voglia dare a Molly nessuna scusa, nessun appiglio per farla rincominciare a sragionare. E nemmeno io, quindi scusa se sarò un po’ freddo… però ti voglio bene.” Charlie fece appena in tempo a sorriderle che Molly fece ritorno nella stanza e, dopo aver controllato la situazione, si risedette a tavola al fianco della sua futura nuora.
“Comunque ti manderò una lettera non appena ritornato in Romania,” le sussurrò il ragazzo di sfuggita. Si sentiva un po’ vigliacco, non aveva voluto raccontare il reale motivo… non credeva che Tonks avrebbe preso molto bene la notizia che lei, secondo Molly, non avrebbe mai più potuto essere felice di nuovo.
A fine serata Tonks salutò Charlie che il giorno dopo sarebbe ripartito e, stando attenta a non farsi sentire, gli ricordò la promessa della lettera. Poi salutò anche Bill con un abbraccio ringraziandolo, sempre sottovoce, per il pomeriggio trascorso insieme.
Infine andò da Molly la quale non si era accorta di nulla, troppo presa da Ginny ed Hermione.
Quando finalmente riuscì ad arrivare a casa e ad infilarsi sotto al piumone ripensò alla strana giornata appena passata e al bizzarro comportamento dei suoi amici. Nonostante le perplessità si addormentò con il sorriso sulle labbra.

  
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