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Autore: Wemil    11/02/2009    0 recensioni
Sei umani vengono portati in un labirinto per affrontare una prova ai limiti delle loro possibilità. Lo scontro con l'Ombra e gli Angeli porterà ad un duro confronto fra liberazione, fiducia e religione. Racconto nono arrivato al contest: L'angelo e... l'ombra
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAP. 10: ULTIMO INTERMEZZO


"E così abbiamo un vincitore."

"Non credevi che potesse essere lui, ammettilo."

"Senz'altro. Avrei scommesso sull'altro; ma, a questo punto è lo stesso."

Una porta vicino ai due spettatori si aprì con calma: da essa un uomo, con passo calmo, si avvicinò verso i due uomini.

Il luogo dove si trovavano era in completa antitesi al verde ove aveva vagato poco prima: era una grande sala completamente bianca; le uniche cose che riempivano una stanza che, altrimenti, sarebbe stata completamente vuota, erano tre sedie semi-moventi poste di fronte ad un abnorme monitor che visionava cosa succedeva nel labirinto.

Due di esse erano occupate da probabili due esaminatori di quella situazione: finalmente dopo parecchi giorni aveva quindi trovato l'uscita da quel luogo.

Si sentì le lacrime agli occhi.

"Congratulazioni Don Oral Marek, missionario della spada di San Giorgio" disse con tono enfatico l'avvenente esaminatrice che occupava il posto più a sinistra: "Lei è colui che ha superato la prova del labirinto. Non ce l'aspettavamo."

Incurante della fame, della sete e del sonno, che sicuramente sarebbero compensati poco dopo, il prete voleva prima soddisfare le sue mille domande su quella "prova": "Potrei avere delle spiegazioni?"

L'anziano uomo, che portava una collana con incastonata una mezzaluna, simbolo del culto Islamista di Medina, gli sorrise: "Certamente. Ma prego... si segga su questa sedia."

Il prete accettò l'invito a sedersi e poi con un cenno della mano invitò i due uomini ad iniziare la spiegazione.

"Ogni due anni...": iniziò l'anziano a parlare: "...noi della Confederazione dei trasporti, con l'intermediazione dell'Esecutorio, proponiamo la prova del Labirinto nel pianeta-labirinto Aminda a sei individui. Ad esso partecipano di norma un terrestre, un agnostico, un credente, un bambino, un adolescente e un legislatore con la limitazione che il numero degli individui dello stesso sesso non superi le quattro unità. Gli individui vengono scelti dopo un'attenta analisi da parte dal Centro di Controllo dell'Esecutorio."

Fin qua era chiaro; il prete, portandosi la mano destra al livello del naso, fece un segno d'assenso.

"Ciò che vogliamo verificare nel corso della prova è che gli individui selezionati siano effettivamente idonei: i caratteri che devono essere analizzati principalmente sono il fattore nostalgia, l'analisi del pericolo, l'avventatezza alla curiosità, il fanatismo alle proprie ideologie e la paura del diverso."

Proseguì la donna: "Il bambino e l'adolescente hanno fallito a causa del fattore nostalgia entrando prematuramente nell'Ombra. La legislatrice, invece, non fidandosi dell'Angelo che avevamo mandato è morta prematuramente. Non ha fatto un'attenta analisi del pericolo che incombeva su di lei e ha avuto terrore del diverso. Il terrestre, come al solito, ha fallito nella prova della curiosità: non ha retto al desiderio di poter finalmente conoscere la verità sul nuovo Universo. L'agnostico, invece, ha fallito perché alla sua salvezza ha preferito un'agnostica ricerca della verità non riconoscendo che l'unica via d'uscita era quella che aveva di fronte. Un fanatico."

"Quindi" disse Don Marek: "se non fossi entrato nell'Ombra anch'io avrei fallito la prova?"

"Esatto. Non sarebbe stata la prima volta che la prova del labirinto si concludeva senza vincitori." rispose la donna.

"Cosa n'è stato degli altri dopo che sono entrati nell'Ombra? E cosa ne sarà del matematico?" chiese il prete non soddisfatto completamente della precedente risposta.

"Elisa Saresi, come già detto, è morta. Colpita da un fulmine... non abbiamo potuto fare purtroppo nulla per salvarla. Enrick Marlack e Yili Lesin hanno scelto di tornare immediatamente sul loro pianeta. Al bambino, su sua richiesta, è stata cancellata la memoria su questa esperienza. Sebastian Ereth verrà prelevato dal labirinto fra tre giorni e i suoi ricordi su questi giorni verranno cancellati poiché un fanatico non merita di ricordare la prova del labirinto. Sarà reintegrato nel suo ruolo principale."

"E il terrestre?" domandò ancora.

Una porta alla destra si aprì e da essa entrò nella stanza Jannick Evermont che gli fece un sorriso sincero: "Salve giovane prete! Come butta?"

Don Marek si alzò con violenza, facendo cadere per terra la sedia, e corse a salutare l'unico suo compagno d'avventura rimasto: "Ma non sei tornato sulla Terra?"

"No. Mi hanno fornito la scelta di rimanere in quest'Universo coi ricordi o tornare sulla Terra dimenticando ciò che ho appena vissuto. Ma dopo quello che ho visto, ho deciso di abbandonare il passato e provare l'esperienza dello spazio." disse con una nuova luce degli occhi l'ex-bancario.

"Se lo desideri lui sarà il tuo nuovo assistente. Altrimenti lo lasceremo andare su Angaar: il pianeta più adatto per il passaggio graduale dalla Terra alla Repubblica delle quattro stelle."

Jannick lo guardò con uno sguardo supplichevole di accettarlo come assistente.

"Ehm... d'accordo. Ma assistente per cosa?"

"Don Oral Marek: lei è riuscito a racchiudere la nostalgia nel suo cuore, ha ottenuto di vivere nella curiosità dello spazio senza l'avventatezza di un novello Ulisse, ha domato il suo fanatismo religioso per il vantaggio della vita e del ritorno. Lei ha tutte le carte in regola per essere uno dei cento Guidatori della Confraternita dei Trasporti. Le stelle e l'Universo s'inchinano a lei, Oral Marek." disse, inchinandosi, l'anziano esaminatore.

"Accetta lei il suo nuovo ruolo?" chiese la donna porgendogli uno stemma della Confraternita dei Trasportatori.

Il prete guardò il terrestre: anche lui si era prostrato.

Con un certo timore il prete raccolse lo stemma dalle mani dell'esaminatrice e se lo portò al petto.

Esso aderì subito alla tunica.

"Accetto il mio nuovo ruolo."

La donna gli strinse la mano: "Benvenuto a bordo nuovo Guidatore."

  
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