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Autore: rocchi68    20/09/2015    2 recensioni
Avete mai pensato cosa comporta la fiducia negli altri? Tu la guadagni o la cedi agli altri…e poi?
Nessuno vi può garantire che questa sia riposta in buona o cattiva fede.
Si vive solo di illusioni e con l’illusione che ci sia un futuro, si muore.
Non c’è nascita senza morte e senza la morte non vi è la vita: è come un cane che si morde la coda.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Dawn, Duncan, Scott, Zoey
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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L’indomani mi svegliai verso l’alba, avevo dormito poco e male e infatti mi trascinavo da una stanza all’altra della casa.
Avevo preparato la colazione per Dawn e per mia nonna e ora stavo aspettando con impazienza l’orario perfetto per andare dall’arpia e per sbatterla fuori dalla mia vita.
“Buongiorno.” Dawn si era alzata un po’ prima del solito e sembrava ancora molto assonnata. Dietro di lei comparve la figura di mia nonna che non vedeva l’ora di andare a fare visita a nonno Anselmo che secondo i medici sarebbe tornato a casa nel giro di una settimana.
“Quel vecchio brontolone è già di ritorno.” Ripeteva lei di continuo pensando al burbero marito che appena entrato gli avrebbe chiesto un  piatto delle sue specialità preferite. Eppure lo diceva con il sorriso sulle labbra e anche se non lo ammetteva espressamente quei mesi di lontananza dal vecchietto, come lei lo chiamava affettuosamente, le erano pesati terribilmente.
“Ti vedo bene nonna, sei felice che il nonno ritorni?” Chiesi ben sapendo che non avrebbe mai ammesso la verità.
“Spero solo che non brontoli come al solito altrimenti lo rispedisco con l’altra anca fracassata.” Era meglio se avessi lasciato perdere.
“Ma è sempre suo marito.” Intervenne prontamente Dawn quasi volesse fargli la predica.
“La nonna lo dice per scherzare e non appena saremo fuori, vedrai come lo farà impazzire.”
“Non è vero.” Mia nonna mi fissò per pochi istanti con uno sguardo rabbioso, ma non mi spaventavo per così poco.
“Inutile negare è la verità. Ti dirò nonna, anche a me piacerebbe avere molto la vita che hai avuto con nonno Anselmo. Sempre insieme, nessun tradimento, pochi litigi e tanto amore.”
“Anche a me. La prego signora mi può dire quale sarebbe il suo segreto?”                                           
“Vedi Dawn non esiste un segreto generale. Ognuno utilizza quello che desidera: c’è chi usa il rispetto, chi l’amore, chi il sorriso, ma noi oltre a questi usiamo la carta della fiducia. Io mi sono sempre fidata ciecamente del mio vecchietto e lui ha fatto lo stesso con me. Ci siamo presi cura l’un l’altro e sarà così fino alla fine dei nostri giorni.” Il resto della colazione passò con mia nonna che raccontava per l’ennesima volta la storia della sua vita e dopo pochi minuti ero un po’ stanco di ascoltare sempre la solita minestra, ma se questo la rendeva felice, non potevo toglierle anche questo.
 
Erano circa le 10 quando uscimmo per riprendere l’appartamento e durante i pochi chilometri che ci separavano dalla nostra meta, misi in guardia Dawn sul caratterino di Courtney.
“Non appena la vedrai stai bene attenta. Non è una ragazza facile con cui parlare, è scontrosa, arrogante, miss perfettina la chiamo io ed è fin troppo altezzosa e rompiscatole. In poche parole tutto il contrario di te.” Dissi facendole un riassunto abbastanza rapido.
“Tutto il contrario di me? Vuoi dire che hai vissuto con un uomo?”
“Come scusa?” Chiesi spostando il capo nella sua direzione.
“Il contrario di una donna è un uomo.”
“Bella battuta.”
“Ho capito cosa intendi. Io sono ordinata e quindi lei sarà disordinata, io sono un po’ tonta è lei sarà sveglia…” So dove stava andando a finire, avevo prima descritto i suoi lati positivi e poi pian piano stava descrivendo quelli negativi che a dire il vero non erano poi molti.
“Ascolta.” Dissi fermandomi per 2 minuti sul ciglio della strada.
“Tu non sei tonta come credi e sei molto intelligente. Come tutti hai dei lati negativi, ma i pregi superano e sono più importanti dei tuoi difetti.”
“Dicevo così per dire.” Mi si appoggiò al braccio e mi fece sorridere come uno stupido.
“Hai detto delle sciocchezze. Andiamo tesoro, altrimenti potrebbe sospettare qualcosa.”
 
A distanza di dieci minuti giunsi al mio appartamento e presi a citofonare con insistenza e dopo 2 minuti Courtney venne a rispondere.
“Chi è?” Chiese urlando, manco fossi sordo.
“Indovina.” Sentendo la mia voce aprì subito e dopo aver fatto le rampe di scale era pronta a gettarmi le braccia intorno al collo, ma la scansai.
“Lo sapevo Scott che saresti tornato da me strisciando.” Mi disse Courtney mentre entravo in casa.
“Ti sbagli carina. Io sono qui per riprendermi ciò che è mio.” Risposi con un ghigno maligno.
“E lei chi sarebbe?” Chiese osservando Dawn con cattiveria. Avevo seriamente paura che si avventasse contro di lei e per questo mi ero posizionato davanti alla ragazza per proteggerla.
“Credi di essere l’unica ad essere libera di fare ciò che gli pare? Lei è la mia nuova ragazza, anzi a dire il vero, è da circa 3 mesi che stiamo insieme e ho deciso che dato che l’appartamento è di mia proprietà, tu devi sloggiare. Prendi le tue cose e vattene da Trent.”
“Questa faccenda mi puzza di imbroglio, ma non vi costa nulla baciarvi immagino. Se vi baciate vuol dire che state insieme e questa casa ritornerà ad essere tua, altrimenti non mi sposti nemmeno con un dito.” Non avevo proprio considerato la possibilità di incontrare così tante difficoltà a sbarazzarmi di Courtney, ma quella aveva mille risorse e me lo stava dimostrando una volta di più.
“Mi chiedo perché dovrei baciare il mio ragazzo di fronte a te?” Non potevo sperare di meglio, Dawn mi stava reggendo il gioco alla grande.
“Un bacio per un appartamento non mi sembra chissà che richiesta.”
“E va bene.” Detto questo senza che Dawn se lo aspettasse la sollevai al suolo e la baciai con tutto l’amore che provavo per lei.
“Soddisfatta?” Chiese la mia fidata collaboratrice a quell’arpia.
“Datemi tempo un ora per prendere le mie cose e sparisco.”
Per una volta fu di parola e infatti in meno di tre quarti d’ora aveva liberato l’appartamento dalla sua presenza scomoda.
Quella casa era diventata un immondezzaio, scatoloni della pizza sparsi ovunque, cibo cinese e da asporto ovunque, mobili pieni di polvere e muri macchiati da non so cosa.
Di sicuro mi sarebbero volute molte ore per sistemare tutto quel caos, ma in quel momento c’era una cosa che mi premeva conoscere, prima di affrontare quell’inferno.
 
Dopo la fuga di Courtney era sorto un problema e questo era figlio della spregiudicata idea avuta all’improvviso, di baciare la mia accompagnatrice.
“Scott dimmi la verità. Per te quel bacio era il metodo per riottenere l’appartamento o voleva significare qualcosa in più?”
“Non pensavo che sarei dovuto arrivare a tanto, ma comunque quel bacio che ti ho dato non significa che non ti ami. Non ti ho usato per riavere l’appartamento, il bacio che ti ho dato era reale, te l’ho dato perché provo qualcosa che va più in là della semplice amicizia. Mi dispiace di averti usato in questo modo e capirò se tu non mi vorrai più vedere.” Dissi abbassando il capo.
“Non dirlo neanche per scherzo. Quando mi chiedevano se credessi nel colpo di fulmine, rispondevo scettica che non ci credevo, ma oggi mi devo ricredere. Da quando sei entrato dalla porta di casa di tua nonna, in automatico hai varcato la porta del mio cuore. Ti amo Scott.” Non mi aspettavo che avesse il coraggio di dichiararsi così spontaneamente e mi si buttò tra le braccia e restammo abbracciati per non so quanto tempo.
“Grazie piccola Dawn, tu hai guarito il mio mondo. Un mondo che fino a qualche giorno fa era morto, ora sta risorgendo solo grazie a te.” E fu un bacio lungo e sensuale quello che ci scambiammo e fu solo il primo di una lunga serie.
 
 
 
Nei mesi successivi continuai con il solito andazzo fatto d’Università, lavoretto come cameriere, convivenza con Dawn e ogni tanto visita ai nonni.
Ero arrivato all’ultimo anno di scuola e come accadeva spesso, mi ritrovai a fare dei ripassi ad una mia collega che in filosofia non ci capiva una mazza.
“Hai sbagliato, questo pensiero è dell’autore di prima.” Enunciai per l’ennesima volta, mentre lei presa dallo sconforto aveva gettato tutti i libri con una tale furia che avevo paura spaccasse il pavimento.
“Maledizione, questi due autori del cavolo non mi entrano in testa. E uno dice una cosa e l’altro dice l’esatto opposto. Perché non si sono messi d’accordo?” Aveva ragione, ma purtroppo gli autori dell’antichità erano fatti così e anche peggio.
“Uno è vissuto nel secolo prima di Cristo, l’altro nel 2° dopo Cristo. Un po’ difficile per loro incontrarsi.”
“Ma se noi dobbiamo guardare al futuro perché non guardiamo solo alle idee di quello nato dopo Cristo? In fin dei conti ha 3 secoli di vantaggio e sicuramente conosce meglio la storia del predecessore.”
“Chiedilo alla Bolelli lunedì quando la incontri.”
“Quella mi scuoia viva se apro bocca per dire una simile scemenza.” Purtroppo la vecchia bacucca aveva questa indole vendicativa ed era inutile avere con lei una conversazione normale.
“Ripeti di nuovo la sintesi che ti ho fatto copiare prima.” Era da circa 2 ore che studiavamo sempre le stesse menate ed Amy era molto stanca e per una volta riuscì a ripetere esattamente i pensieri dei due autori che non riuscivano a mettersi d’accordo.
“Ben fatto Amy per lunedì sei pronta.” Enunciai con un lieve applauso che la fece ridere.
“È ora di andare.” Si sollevò dalla sedia e dopo aver risistemato i libroni nella borsa, mi ringraziò come al solito. Non so perché le donne abbiano la mania di ringraziare gli altri con abbracci e cose simili, fatto sta che Dawn entrando in quel momento ci beccò mentre lei mi stritolava.
Non appena mi accorsi della sua presenza, cercai di risolvere la situazione, ma non mi lasciò nemmeno finire di parlare.
“Non è come sembra, vedi Dawn lei…” Si era fiondata giù dalle scale richiudendo la porta alle sue spalle con forza.
“Chi è lei?” Mi chiese Amy fissando la porta da cui era entrata la sconosciuta di poco prima.
“È la mia ragazza e a volte è fin troppo gelosa. Chissà che idee si sarà fatta su noi due.”
“Se ci sono problemi Scott dalle il mio numero così che possa spiegarle l’errore. Ora vado, devo vedermi da Max altrimenti mi uccide se arrivo di nuovo in ritardo.”
“Salutamelo.” Max era un mio vecchio amico delle medie, come Amy del resto e aveva un’immensa fiducia in me e lo stesso lo potevo dire nei suoi confronti.
 
Richiusi la porta dell’appartamento e se conoscevo la mia ragazza c’erano solo due posti in cui si sarebbe potuta nascondere.
Il primo luogo era da mia nonna, il secondo al parco.
Fu così che mi avviai verso la casa di mia nonna e qui ricevetti un sacco di parole da parte di quell’anziana signora.
“Cosa ti ha detto nonna?” Chiesi innervosito per la sua reazione eccessiva.
“Mi ha detto che ti ha beccato abbracciato ad un'altra ragazza e probabilmente l’hai pure baciata.”
“Che mi abbia abbracciato è vero, ma baciato questo proprio no. Tu la conosci Amy, sai che vive solo per Max e non tradirebbe mai il suo ragazzo per uno come me.” Dissi ridacchiando appena.
“Infatti mi sembrava strano che il mio nipotino facesse una cosa simile, ma quando gliel’ho fatto notare è salita su tutte le furie.”
“Nonna stiamo parlando di Amy, sai come si comporta quella ragazza.”
“Parli di quella mora fidanzata con quel ragazzo con gli occhiali?” Mia nonna non aveva più la memoria di una volta e ricordarsi i vari nomi di amici o semplici conoscenti era difficile per lei.
“Sì, gli hai offerto pure il tè con i biscotti l’ultima volta.”
“Quella signorina non farebbe mai nulla del genere.”
“Lo credo anch’io.” Nonno Anselmo era rimasto per tutto il tempo in silenzio a leggersi il giornale e dopo averlo finito, lo aveva piegato e lo aveva appoggiato sul tavolino.
“Ora vado a prenderla.” Fu così che dopo aver salutato i due, andai verso il parco dove la trovai seduta alla solita panchina.
 
“Perché mi ha fatto questo, non mi ama più per caso? Perché ha preferito lei a me?” Stava parlando da sola, ma in quel luogo isolato non avrebbe mai destato sospetti.
“Io preferisco te.” Bisbigliai appena, mentre lei era ancora convinta che quella voce fosse frutto della sua mente.
“Allora perché non mi vuole più?”
“Ti sbagli.” Dopo la corsa che avevo fatto ero riuscito finalmente a sedermi, ma lei vedendomi venne percorsa dall’irrefrenabile desiderio di darsi alla fuga.
“Ferma. Dove pensi di andare?” Chiesi trattenendola e tirandola a me per abbracciarla e per non farla scappare.
“Non ti voglio più vedere.”
“La tua bocca dice questo, ma i tuoi occhi e il tuo cuore cosa dicono?”
“Non riesco a sentire quello che mi dice il cuore: batte troppo forte.”
“Anche il mio batte così per te.”
“Allora perché hai baciato quella ragazza?” Mi chiese con rabbia.
“Parli di Amy?”
“Non so come si chiama.”
“Puoi credere o meno alle mie parole, ma ti giuro che non l’ho mai baciata in vita mia. Io conosco il ragazzo di Amy e fatto sta che lui è un mio vecchio amico delle medie. Possiamo dire che ci conosciamo da una vita ed io, Max e Amy siamo cresciuti come se fossimo fratelli e sorella. Poi tra Max e Amy è nato l’amore, mentre io sono rimasto il loro miglior amico e consigliere. Dopotutto sono stato io a farli mettere insieme e ogni volta che ci vediamo ci salutiamo con un abbraccio.
Per noi è una cosa abbastanza normale, ma non credevo che alla mia gelosona questo non piacesse.”
“E credi che mi accontenti di così poco?” La sua domanda era cinica e fredda e per un attimo fui spaventato da quello strano cambiamento.
“Se non mi credi ti posso dare il numero dei miei due amici e loro ti confermeranno ogni singola parola. Ma se non credi in me, se non hai fiducia in quello che ti dico, per noi non c’è futuro né ora né mai.” Mi alzai dalla panchina e dopo essermi stiracchiato mi avviai verso la mia abitazione, lasciandola lì a guardare il lago che rispecchiava il sole del tramonto.
Ad un tratto qualcuno mi si avvinghia al braccio e mi viene da sorridere pensando che possa essere lei.
“Se sei qui vuol dire che mi credi.”
“Dopo quello che è successo, voglio conoscere anch’io i tuoi amici. Io ti ho fatto conoscere Zoey e gli altri e tu mi farai conoscere Max e Amy. D’accordo?”
“Brava la mia cocciuta. E ora andiamo a casa, ho preparato una sorpresa per te.” Risposi e la tirai a me, baciandola e accarezzandole con dolcezza il viso.
 
Sono passati così tanti anni da quella settimana e dai successivi mesi e ancora oggi li ricordo come se fossero successi solo qualche ora fa.
Siamo stati e siamo tuttora molto felici insieme.
Io ho ereditato il ruolo di impiegato del mio vecchio genitore. I rapporti con i miei migliorarono con la conoscenza di Dawn, mentre lei occupò un ruolo dirigenziale nell’azienda dei suoi genitori.
Verso il raggiungimento dei miei trent’anni ci sposammo in chiesa con la presenza pure di nonna Fanny 87enne e di nonno Anselmo 92enne, burbero e severo come sempre, ma dal cuore d’oro.
E ora siamo in attesa del primo figlio: io spero sia una femminuccia carina e dolce come la madre, mentre lei spera vivamente in un maschietto caparbio e testardo come me.
Chissà che la natura non ci faccia un doppio regalo.
Ma finché ci sarà lei al mio fianco sono felice di qualsiasi cosa il futuro mi riserverà.
 


 
 
Angolo autore:
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e recensito questa storia (solo cody020701 per ora), ma non abbiate paura di dire la vostra su questa e le storie pubblicate in precedenza: non vi mangio mica (anche se un po’ di fame mi è venuta dopo questo capitolo).
Inoltre se non sento la vostra opinione non mi sento convinto di aver fatto un buon lavoro. I consigli e le critiche costruttive sono sempre ben accette perché potrei benissimo fare degli errori che mi porterò appresso per sempre se non vengono segnalati.
Io per primo non mi accorgo quasi mai dei miei errori nella fase di preparazione, ma ai lettori attenti e impegnati potrebbe saltare all’occhio qualsiasi cosa.
Come avevo promesso in passato dovrebbe finalmente uscire il primo capitolo della prossima long e contro ogni previsione mi ricordo anche il giorno preciso (accidenti dopo oltre 1 anno mi ricordo qualcosa, sto facendo progressi).
Uscirà giovedì e spero vi piaccia.
Piccolissima anticipazione: non avrà nulla a che vedere con le fantastiche stagioni che abbiamo visto in passato ( e che novità, direte voi, ho scritto due storie che non centrano nulla con gli episodi della serie).
Onde evitare di dilungarmi troppo e di scrivere un angolo autore più lungo del capitolo, vi saluto e vi auguro un buon inizio di settimana.
Alla prossima.
 
   
 
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