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Autore: Writer96    21/09/2015    5 recensioni
#1"Ma il Destino, a volte, opera in maniera decisamente divertente e, almeno all'apparenza, incomprensibile, e fu proprio perché tutto questo accadde che James Potter e Lily Evans, dopo sette anni di guerriglie, periodi di reciproco ignorarsi, nuove guerriglie ed una tanto strana quanto profonda amicizia, riuscirono a far vincere a Sirius Black la più improbabile delle scommesse."
Dopo "CLICK- STORIES ABOUT YOU" , una nuova raccolta a tema JamesxLily.
Attraverso varie storie, tra drabble, poesie, flashfic e oneshot, una carrellata di probabili, improbabili, relativi, immaginari primi baci tra James Potter e Lily Evans.
#1 Di come una serie di avvenimenti portò Sirius Black a vincere una scommessa
#2 Quattro cose
#3 Davvero
#4 - #5 In Vino Veritas...
#6 In Cannabis Figuriamocis
#7 Cu...Riose Parole d'Amore
#8 Earth without Art is just Eh
#9 Un litigio
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Come si amano i pazzi'
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Attenzione, attenzione: Muggle!AU

Writ's Corner (per una volta in cima alla pagina)

Volevo essere più puntuale, ma mi sono resa conto che sono un disastro in questo, perciò Amen, accontentatevi del fatto che io sia riuscita a non far passare un mese intero -ci siamo quasi, ma, ehi, sono in aticipo di 3 giorni!
Volevo dirvi che d'ora in poi con questa storia e forse anche con altre -Spoiler!- sarà così, visto che tra due settimane inizio l'Università e non sarà così facile riuscire ad aggiornare e a stare dietro a tutto.
Come avete visto, si tratta di un'AU. E' stata la prima che ho scritto in vita mia -risale ad Agosto, ma guardate un po' come vola il tempo!-e mi sono innamorata di questo genere. Consideratelo... Un piccolo spoiler. Per chi mi segue anche su Facebook, su Preferirei uscire con la piovra gigante, Potter sarà stato in un certo senso facile cogliere il riferimento ai miei ultimi post e lo spoiler esercitato da questa storia, per gli altri posso solo dirvi che sono in fase #WorkInProgress riguardo un nuovo progetto a cui tengo molto.

Sto cercando di scrivere il più possibile, in questi ultimi momenti di vacanza e mi sto iscrivendo ad una marea di contest. Se voleste passare a dare un'occhiata alle varie storie, vi lascio il link -tra l'altro, a breve dovrei ricevere i giudizi e sono molto ansiosa ahahah
Grazie per essere rimasti e per essere arrivati fin qui.
Vi lascio le note in cima, perchè la storia è lunga e così ve la gustate di più.
La Writtie vvb.



Hang Loose, Inferno  - Diamo Lustro al Personaggio Originale
Il Miglior Amico di Peter Minus, Messer SenzaVista e le guance rosse di Lily Evans - About Daily Life
Mille lettere, Fratello - Le infinite possibilità di una scelta


Ps: sempre parlando di contest, io e la meravigliosa Alyx abbiamo deciso di indirne uno, che si chiama Let's Play TABOO - Old Generation Edition! e niente, ci piacerebbe se anche qualcuno di voi decidesse di partecipare <3



#8 Earth without Art is just Eh


L’odore di vernice fresca precedeva sempre Lily Evans ogni volta che attraversava i corridoi della Southampton School Of Arts e faceva sì che tutte le persone lungo la sua strada si voltassero a guardarla sorridenti, mentre lei camminava a passo svelto con le labbra arricciate in un perenne sorriso perso in chissà quali pensieri.
Era un tipo strano, Lily Evans. Dai capelli rossi e i penetranti occhi verdi, sembrava lei stessa uno degli eterei personaggi che caratterizzavano tutti i suoi quadri, ben conosciuti in tutta la scuola per la loro incredibile fattura. Era silenziosa, timida e dotata di quell’intelligenza pungente che caratterizza tutte le persone più abituate ad osservare che a parlare, ma anche incredibilmente divertente quando trovava qualcuno che, secondo lei, valesse la pena di coinvolgere in una conversazione.
Nessuno avrebbe potuto affermare di conoscere davvero bene Lily Evans, ma era opinione comune e condivisa che quella ragazza fosse decisamente strana e allo stesso tempo decisamente intrigante.

Il diciotto marzo, Lily Evans aspettava impazientemente all’interno di una delle aule di pittura, muovendo nervosamente i piedi e guardandosi intorno alla disperata ricerca di qualcosa di interessante che le permettesse di ingannare il tempo. Odiava aspettare e, ancor di più, odiava aspettare qualcuno di cui non sapeva nulla se non che era uno dei soliti boriosi modelli che speravano di racimolare qualche soldo facendo sfoggio della loro tanto evidente quanto inutile bellezza.
L’appuntamento era fissato per le sedici, ma erano quasi le diciassette e ancora non si era presentato nessuno e Lily stava per prendere la drastica decisione di alzarsi ed andarsene, anche rischiando di essere punita dal professore, quando la porta si aprì con un tonfo e una massa scura si precipitò all’interno della classe, cadendo pesantemente sul pavimento.

-Cazzo, Sir, mi hai quasi ucciso. Levati di dosso!-
Quando Lily focalizzò meglio la massa scura sul pavimento si accorse che si trattava di due persone aggrovigliate e scompigliate che si stavano aiutando a vicenda a rialzarsi, spintonandosi e borbottando tra di loro nel frattempo.
-Ehm, scusate?- domandò, cercando di apparire cordiale e non far trasparire il proprio nervosismo.
-Sei Lily?- domandò uno dei due ragazzi, girandosi verso di lei all’improvviso e squadrandola con gli occhi blu come a cercare un qualche segno distintivo. Lily sussultò, dovendo ammettere a se stessa che il ragazzo che si trovava davanti era effettivamente bello, di una di quelle bellezza a cui era difficile rimanere indifferenti. Con l’occhio da artista, prima che da ragazza, decise che le sarebbe piaciuto ritrarlo di profilo, con i capelli neri e lunghi scompigliati e magari, perché no?, anche una sigaretta tra le labbra.
-Sì, sono io. E voi chi siete? Mi era stato detto che sarebbe venuto un solo ragazzo a fare da modello...- rispose, alzandosi per andare loro incontro e stringere loro la mano. Fu in quel momento, mentre scendeva l’ultimo dei gradini che portava dalle sedie in cima all’aula verso l’ingresso, che ebbe modo di vedere anche l’altro ragazzo, quello che aveva parlato per primo.

Aveva i capelli neri più assurdamente scompigliati che Lily avesse mai visto –e lei era certa che il loro disordine non dipendesse esclusivamente dalla caduta di poco prima-, la mascella ben definita coperta da un sottile filo di barba e gli occhi di un castano caldo e profondo, che sembravano ridere anche mentre lui era perfettamente serio e anche imbarazzato come in quel momento.
Lily non avrebbe potuto dire che era più bello dell’altro ragazzo, ma c’era qualcosa in lui che la spingeva a cercare sempre più dettagli nel suo viso, senza mai essere soddisfatta di ciò che vedeva.
-Infatti è lui il modello, io l’ho accompagnato perché, povero piccolo, si sentiva solo...- ghignò il ragazzo, ricevendo in risposta una spallata dall’amico. Si muovevano in maniera quasi sincronizzata, con i loro movimenti che si incastravano perfettamente e sembravano far parte di un copione già scritto.
Lily sorrise, leggermente in imbarazzo, mentre i due ragazzi notavano la mano che teneva ancora tesa davanti a sé e si affrettavano a presentarsi.

-Sono Sirius. Non badare al mio nome, i miei genitori sono appassionati di astronomia. Molto piacere.- disse educatamente il ragazzo con gli occhi blu, aprendosi in un sorriso cordiale e quasi guardingo. Lily rispose alla stretta di mano con vigore e sorrise a sua volta, cercando di mantenere la propria schiena dritta e dare un’idea di sicurezza.
-Io sono James, invece. Non badare al mio nome, i miei genitori sono noti per essere molto poco originali. Ma...-
-...Meglio un nome banale e una bellezza come questa, che un nome bello e una bellezza banale.- completò Sirius per lui  Lily scoppiò a ridere, guardando James che, in imbarazzo, si passava una mano tra i capelli porgendole l’altra. Aveva le mani grandi, lievemente callose e incredibilmente calde e quando lei staccò la propria e lo guardò negli occhi si sentì improvvisamente arrossire.
-Non ci fare caso, è un idiota. Non sono così vanitoso, non avrei davvero detto una cosa così. O almeno, non davanti ad una persona che non conosco...- replicò James, ancora leggermente a disagio, mentre l’amico ridacchiava e si appoggiava alla sua spalla con il gomito, in una posizione decisamente forzata e all’apparenza scomoda. James era più alto di lui di almeno una decina di centimetri, ma Sirius era estremamente magro e sembrava ancor più alto di quanto non fosse in realtà.

Lily si concesse un’altra occhiata verso James –c’era qualcosa che l’ipnotizzava, nel suo viso, e le impediva di smettere di guardarlo- e lui le sorrise brevemente ma in modo incredibilmente sincero.
-Possiamo iniziare, allora, Sirius, se vuoi. Mettiti lì, fai qualcosa di molto nel tuo stile, non ti... interessare a me, va bene? James,- un piccolo brivido l’attraversò mentre pronunciava il suo nome- tu puoi sederti lì, se vuoi e... non so, fare quello che ti pare, suppongo- disse Lily, tornando rapidamente al posto dove era seduta fino a poco prima per recuperare un po’ di materiale.
Sirius la guardò con un sorriso enigmatico e con tutta la grazia di cui poteva essere disposto, si accese una sigaretta, dopo aver lanciato uno sguardo divertito al cartello “Vietato fumare” che campeggiava su uno dei lati della stanza.
Lily sospirò e, benchè fosse vagamente contrariata dalla cosa, non si stupì affatto per quel gesto e anzi ebbe un piccolo moto d’orgoglio quando si rese conto di essere riuscita fin da subito ad inquadrare l’essenza di quel ragazzo.

Aveva ben poco dei normali modelli, era molto più interessante e sfuggevole e si sentì improvvisamente divertita nell’affrontare un lavoro come quello, nient’affatto noioso. Non poteva tuttavia impedirsi di pensare che, sotto sotto, le sarebbe piaciuto mille volte di più dipingere e ritrarre James, con quel qualcosa di inafferrabile che non poteva fare altro che affascinarla.
Lo schizzo e il bozzetto le scivolarono tra le dita abili in pochi minuti e ben presto su tre o quattro fogli di carta si potevano facilmente vedere profili di Sirius, che assumeva in ognuno di essi espressioni leggermente diverse. In tutte si poteva cogliere una leggera malinconia mista a fierezza e Lily si sentiva intimamente soddisfatta del lavoro che stava realizzando. Quando si trattò di scegliere il bozzetto da trasporre su tela si trovò indecisa e rimase a fissare i fogli per qualche minuto, fino a quando non sentì un leggero spostamento di corrente alla sua destra. Si voltò e trovò il viso di James estremamente vicino al suo, cosa che la fece arrossire e sobbalzare leggermente allo stesso tempo. Lui la guardava sorridente e le rivolse un timido “Posso?” indicando i disegni che lei si teneva sulle ginocchia. Lily annuì e lo guardò studiare i bozzetti con la massima concentrazione, mentre Sirius, in fondo all’aula, si era acceso la seconda sigaretta e canticchiava sottovoce in maniera distratta. Lily desiderò nuovamente avere la possibilità di ritrarre James e distolse lo sguardo da lui prima di essere colta in flagrante.

-Questo. Questo è Sirius, devo dire. Mi piace moltissimo, sei... wow. – disse lui e le sorrise in maniera quasi accecante, guardandola direttamente negli occhi.
-Oh... io... grazie.- mormorò Lily, sorridendo e allungando una mano per riprendere il foglio che James ancora studiava. Un tocco inaspettato tra le loro mani li fece sobbalzare e entrambi si guardarono imbarazzati, studiandosi a vicenda.
-Non c’è di che...- sussurrò James, prima di estrarre un libro dalla borsa e iniziare a leggere, senza più lasciare la propria posizione accanto a Lily.
La ragazza iniziò a muoversi mentre replicava il disegno sulla tela e iniziava ad applicare il primo strato di colore, ponendo una studiata attenzione sui toni dell’azzurro e del grigio. Erano quelli i colori che avrebbe associato al ragazzo, senza dubbio, e voleva che fossero percepibili più o meno in ogni punto della tela e in ogni sfumatura.
Lavorò per un paio di ore, mentre sprazzi di conversazione andavano a riempire il comunque piacevole silenzio che si era creato nella stanza.

-Sirius, sai che non si dovrebbe poter fumare nelle aule vero?-
-Beh, tu mi hai detto di fare qualcosa di molto nel mio stile. Io ho infranto le regole, ho fumato e ti ho stupita.-
-Lascialo stare, vorrei dirti che non è sempre così arrogante, ma purtroppo non sarebbe vero.-
-Come sei simpatico James, di’, hai finito le idee per fare conversazione e devi per forza usare me come argomento?-
-Evidentemente sei un argomento interessante, se James ne parla tanto, no?-
-Ti ringrazio per la fiducia, Lily, ma non è davvero così interessante. Parlaci di te...-
-Ehi amico, io ero contento che si parlasse di me!-
-Sirius, per favore, potresti rimetterti un secondo in questa posizione? Ecco, gira la faccia così, bravissimo... Non ti muovere...-
 
-Allora Lily, quanti anni hai?-
-Ne ho compiuti venti da poco. E tu, James?-
-Io ne avrò venti tra... nove giorni.-
-Oh, capisco. Emozionato?-
-Tu sei stata emozionata, quando li hai compiuti?-
-Lily, sottraiti da questo interrogatorio finchè puoi. James non vede l’ora di parlare del suo compleanno!-
-Beh, allora cambiamo argomento. Che cosa studiate?-
-Sirius è uno degli sbandati del corso di Musica, io studio per diventare un attore di teatro.-
-Di teatro? Davvero?-
-Davvero. Mi è sempre piaciuto e... è ciò che vorrei fare nella vita.-
-Oh. E’ decisamente bella, come prospettiva...-
-E tu, Lily?-
-Al momento, Sirius, punto a terminare il tuo ritratto, ma se continui a muoverti così...-
-Scusa. Sto fermo, muto e zitto, allora.-
 
-Lily, sono le sette.-
-Oh, è tardissimo, accidenti. Spero di non avervi rubato troppo tempo!-
-Ma no, figurati, davvero.-
-Potete... cioè Sirius, puoi tornare domani? Sempre alle sedici... Magari questa volta per tempo!-
-Non mi ci vuoi, Lily?-
-Oh no, cioè sì, ti ci voglio, cioè... se vuoi tornare anche tu sono contenta, non ti caccio assolutamente, ma non so se hai altri impegni...-
-Ottimo, allora saremo qui anche domani sempre alla stessa ora. E questa volta Sirius si ricorderà di impostare l’orologio sull’ora solare, vero Sirius?-
 
Lily sorrise posando il pennello e lanciando un’occhiata al dipinto sulla tela, ancora ben lontano dall’essere concluso. James si avvicinò per sbirciare e lei lo vide sussultare per la sorpresa, annuendo in direzione della tela.
-Ribadisco il concetto precedente. Wow. Non oso pensare a come sarà, una volta terminato...- le sorrise e Lily arrossì nuovamente, ringraziandolo mentre riponeva i fogli dentro alla propria cartella.
-Posso vedere anche io?- chiese Sirius, avvicinandosi e stiracchiandosi, con l’ennesima sigaretta ancora da accendere ben stretta tra le labbra. Lily alzò la testa e si parò davanti alla tela, con le braccia spalancate per coprire l’immagine.
-Scordatelo. La vedrai terminata, sennò mi rovini la magia e dopo tu assorbi il quadro invece che essere il quadro ad assorbire te.- rispose lei, mentre Sirius abbassava lo sguardo e annuiva, riflettendo sulle parole della ragazza. James la guardava stupito e ammirato dalla semplicità con cui lei aveva espresso un’idea tanto esatta quanto profonda e non potè fare a meno di fissare lo sguardo su di lei.
Lily se ne accorse e face un sorriso timido, mentre si affrettava a coprire la tela in modo da proteggerla e far asciugare il colore. Si avvicinò poi ai due e li accompagnò all’uscita della stanza, fermandosi per salutarli con un’altra stretta di mano.
-Allora ci vediamo domani qui alle sedici?- domandò Sirius e Lily annuì, ammonendolo giocosamente con lo sguardo.
-Per tempo, stavolta.-
-Per tempo, per tempo. Beh. Allora io vado. Ci vediamo...- le disse lui, girandole con grazia le spalle ed iniziando a camminare in maniera aristocratica e annoiata allo stesso tempo.

-Se non ti da fastidio, torno anche io, quindi...- le chiese James, fissandola intensamente e Lily annuì, lasciandosi sfuggire un sorriso sincero.
-A domani, James.-disse, arretrando leggermente senza staccare lo sguardo dal suo.
-Allora... a domani, Lily.-
-Lo stomaco le si strinse e lei si costrinse a non fissarlo mentre si voltava e raggiungeva l’amico, dandogli una pacca sulla spalla.
Che bella promessa, si ritrovò a pensare.
 


-Sono in anticipo?-
La voce di James fece sussultare Lily, che stava disegnando qualcosa su un blocco rovinato e assai consunto.
-Un po’, ma non fa niente. Tanto non stavo facendo nulla di interessante...- mormorò lei, riponendo il blocco e girandosi  a guardarlo con un sorriso. James le si avvicinò salendo le scale a due a due, con le lunghe gambe dinoccolate che sembravano muoversi di volontà propria, e le si sedette accanto come aveva fatto il giorno prima.
-Posso vedere?- chiese, indicando i disegni, e Lily scosse la testa arricciando il naso lentigginoso.
-Nossignore, mi dispiace.- disse lei, scuotendo la testa, e lo vide farsi pensieroso.
-Non è che mi stai facendo un ritratto e io non devo vederlo per tutta quella storia del “Sennò assorbi il quadro eccetera eccetera”?- domandò, guardandola negli occhi per qualche secondo. Lily si sentì arrossire e distolse lo sguardo, facendo una smorfia contrariata.
-Come mai non hai chiesto di fare anche tu il modello per noi studenti di Pittorica?- cambiò discorso lei, girandosi a guardarlo con l’interesse vivido che le illuminava gli occhi.
-Perché... Fare il modello non avrebbe fatto per me. Stare immobile. Aspettare, non sapere esattamente cosa fare. Io non sono fatto per questo, a me piace avere una traccia guida ed inventare su di essa, mi piace improvvisare conoscendo già la storia. Faccio l’attore perché mi piace avere mille volti e mille identità, perché... mi piace non essere statico. Cambiare.- Lily lo guardò ammirata, pendendo dalle sue labbra e registrando con cura ogni sua parola. Era così dannatamente affascinante, quando diceva quelle cose, quando cambiava il tono di voce e si faceva improvvisamente adulto.
-Non potresti... recitare anche facendo il modello? Insomma, interpretare la parte di un modello...- disse dopo qualche istante di silenzio, sorridendo timidamente.
-E poi che ne otterresti? Se capitassi tra le mani di un’artista brava come te, sarei irrispettoso a recitare sapendo che lei sarebbe in grado di dipingermi l’anima.- esclamò, con tono pomposo ed entrambi scoppiarono a ridere, senza mai distogliere lo sguardo l’uno dall’altra.
-E’ un peccato, James, perché saresti un modello interessante.- asserì lei, dopo qualche istante di profonda meditazione.
-Più di Sirius?-
-Sirius è un modello interessante in maniera diversa. Lui sa di essere interessante e questo fa sì che ci sia qualcosa di inafferrabile in lui. Uno spirito che difficilmente si riuscirebbe a cogliere in qualcun altro. Tu saresti un modello più... timido. E impacciato. E così emergerebbero delle cose di te che normalmente si possono solo avvertire, ma non cogliere...- sussurrò Lily, spostando velocemente gli occhi verso la porta della stanza che si stava aprendo rumorosamente.

-Sono in ritardo, vero? Se è arrivato già James, allora sono sicuramente in ritardo.- esclamò Sirius con voce squillante e Lily si alzò in piedi ridendo, cercando di rassicurarlo e constatando che in realtà era perfettamente in orario. Era perfettamente consapevole dello sguardo di James puntato sulla sua schiena, ed era ancor più consapevole del fatto che probabilmente si era spinta un po’ troppo in là con quelle sue riflessioni che normalmente non sarebbero dovute essere esplicitate.
-James è arrivato in orario? Davvero? E che è successo?- domandò Sirius, per poi accendersi una sigaretta e sedersi pigramente accanto alla finestra come il giorno prima.
Lily si voltò verso James e lui le rivolse un sorriso che le scaldò il cuore, tanto che fu costretta a voltarsi di nuovo per non fargli vedere il rossore che le aveva riempito le guance.
-Beh, allora, cominciamo?-
 

Il quadro fu terminato quasi un paio di settimane dopo e quello che ne uscì fuori fu un ritratto di Sirius che sembrava indagare nel mondo nascosto dietro i suoi occhi, che guardavano il fumo di una sigaretta che si perdeva in lontananza. Quando Sirius lo vide, rimase per qualche istante in silenzio e poi si girò ad abbracciare la ragazza.
-Lily Evans, sei davvero la pittrice più brillante della tua età (1). E’ stupendo. Grazie, grazie mille, davvero. Sappi che se ti dovesse servire un modello per... qualunque cosa, io sarò felicissimo di lavorare ancora con te!- le disse poi, sorridendole allegro. James era alle sue spalle e, benchè avesse visto il quadro nascere, evolversi e liberarsi della sua fragile corazza di bozzetto, ancora non riusciva a capacitarsi di quanto quello ritratto fosse effettivamente Sirius.
Quando vide l’amico scappare dalla porta di corsa –“Scusami davvero, Lily, ma sono arrivato in ritardo anche alla scorsa lezione e se lo faccio anche oggi come minimo mi uccidono!”- si avvicinò alla ragazza e le posò le mani sulle spalle gracili.

-Wow.- si limitò a dire e lei si girò verso di lui, sorridendogli apertamente.
Avevano legato così tanto, in quelle settimane, che Lily a malapena si ricordava di come potesse essere disegnare senza avere James che le stava vicino silenzioso e ogni tanto le faceva una domanda sulla sua vita.
-Ti piace?- domandò, senza guardarlo direttamente negli occhi ma accontentandosi di scrutarne tutto il volto per poterne assorbire ogni dettaglio.
-Posso dire una banalità?- chiese lui, guardandola intensamente finchè anche lei non incrociò il suo sguardo. Improvvisamente, Lily sembrò ricordarsi delle mani di James ancora sulle sue spalle e del fatto che l’aula fosse vuota e silenziosa, e si costrinse a deglutire, vista la gola troppo secca.
-Una... banalità?- disse, infine, con la voce flebile e il cuore che batteva fin troppo forte. James le sorrise, squadrandola con i suoi occhi sempre divertiti, e annuì come a farsi coraggio.

-Mi piace quasi quanto mi piaci tu, Lily Evans.-

Le gote di Lily si arrossarono e lei si ritrovò improvvisamente a corto d’aria, mentre James continuava a guardarla con un sorriso incerto.
-Troppo banale?- chiese James, vagamente preoccupato.
-Oh no, è solo che... sai. Stavo pensando che è effettivamente una fortuna, visto quanto effettivamente mi piaci tu.-
C’era ancora un sorrisetto imbarazzato stampato sulle labbra di Lily, quando James si chinò e la baciò delicatamente, con gli occhi chiusi e gli zigomi ancora sollevati in un sorriso involontario.
Quando si staccarono, James strofinò il naso contro quello della ragazza e le accarezzò il viso con delicatezza, mentre lei teneva gli occhi chiusi e si beava di quel tocco delicato.

-Senti, a questo punto devo proprio chiedertelo. Posso vedere i ritratti che hai fatto a me?- domandò infine lui e lei si lasciò andare ad una risatina, aprendo gli occhi per squadrarlo.
-E tu che ne sai, dei ritratti?- chiese, cercando di non mostrarsi troppo imbarazzata.
-Ho imparato a conoscerti, Lily Evans. E poi, diciamocelo, io sono un modello molto migliore di Sirius...-


E quando Lily scoppiò a ridere, guardandolo negli occhi, sperò di avere davvero abbastanza tempo per carpire il loro segreto e riuscire, finalmente, a fare un ritratto di James Potter che corrispondesse alla sua reale essenza.





(1) Ops, credo di averla già sentita da qualche parte, questa frase #IfYouKnowWhatIMean




 
   
 
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