Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Danilibre    22/09/2015    4 recensioni
Dal Testo :
"Il minore, stette in disparte fissando gli ospiti. Erano di bella presenza, le voci erano profonde, ma non potevano avere più di 25 anni. Il ragazzo più alto aveva i capelli lunghi, mentre l'altro li aveva molto corti e aveva le lentiggini.
Quando i loro sguardi si incontrarono, Cas perse un battito. Si perse in turbine di colori che i suoi occhi sfoggiavano, per non parlare del suo sorriso, perfetto. "
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Balthazar, Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dean si svegliò, la luce che entrava dalle finestre gli offuscava la vista, riuscì a mettere a fuoco le pareti azzurrine della stanza d'ospedale e il mobilio spoglio. Si guardò le mani, si toccò il volto e si tastò il petto. Sembrava che avesse preso colore, non sentiva dolori, a parte la schiena indolenzita.
Si guardò attorno e vide una tenda bianca/azzurrina tirata a coprire il letto accanto, era troppo lontava perché potesse sporgersi e scostarla per vedere oltre.
Udì delle voci, ma erano dei sussurri, come se non volessero fargli sentire il discorso.
<  Hai fatto la cosa giusta.  > disse una delle voci.
<  E' vero, sei stato molto coraggioso.  > un altro suono, più profondo.
<  Siamo orgogliosi di te!  > la prima voce era più squillante.
Era troppo stanco per continuare ad origliare la conversazione, preferì dormirci su. Avrebbe curiosato al suo risveglio.

Sognò casa sua, erano tutti in cucina. Charlie, Sammy, lui e Castiel. Gli scatoloni di pizza occupavano tutto il tavolo. C'era aria di festa, gioia e felicità. Ridevano e scherzavano come se niente e nessuno potesse rovinare quel momento.
Charlie aveva in mano un gioco fatto di carta e esortava Cas a farsi dire un numero, lui titubante gli disse " 2 " e la ragazza fece muovere il giochino, il minore indicò il lato destro e lei tirò su il lato leggendo quello che ci aveva scritto all'interno.
Doveva aspettarselo da lei, era una cosa sconcia. Tutti risero alla sua reazione imbarazzata.

I suoi occhi si fermarono sul volto di Sam, prese la sua birra e propose un brindisi a quel momento; il minore rispose con entusiasmo.
Era un sogno che non si sarebbe mai realizzato, lo sentiva.
Ci fu un lampo di luce e lo scenario cambiò.
Questa volta erano solo lui e Castiel, in una casa che non riconosceva, ma che lo faceva sentire bene. Il suo angelo aveva tra le braccia una piccola bambina bionda e quando i suoi occhi incontrarono i suoi scoppiò in un sorriso contagioso, Cas la lasciò andare e la piccola gli corse incontro.
<  Papà! Papà ! Papà ha cucinato le lasagne! Papà!  > saltellava sul posto presa dalla felicità, mentre il minore rideva.
 <  A tavola!  >  Cas alzò la teglia sopra la testa e trotterellò in modo buffo fino alla tavola, facendo ridere la bambina.
Il cuore di Dean si riempì di felicità. Aveva due angioletti in casa.
Si susseguirono molteplici scene di loro con la piccola, i Natali che avrebbero passato con Sammy, Gabriel e Balthazar. Il primo giorno di scuola, la perdita del primo dente, i primi compleanni. La piccola che rideva quando Gabriel tirò una torta in faccia a Balt. Castiel che aiutava la bambina a fare i compiti. Loro tre nel lettone mentre dormivano. Il disagio nel portarla a fare compere... Erano tutte esperienze che voleva provare. Voleva sentirsi un padre, era uno dei suoi desideri, sapeva che ne era in grado.

Si svegliò quando un tuono si battè nelle vicinanze.
Era sera, la pioggia bagnava le finestre, le cime degli alberi oscillavano a causa del vento.
La stanza era illuminata dalle lampade al neon, che gli davano fastidio poiché una era posizionata proprio lungo tutto il suo lettino. Si grattò la nuca e si guardò intorno, il viso sorridente di Sam lo catturò.
<  Ehi!  > lo salutò.
<  Ehi Sammy.  > la voce era impastata dal sonno.
<  Ti senti bene?  > Il minore non smetteva di sorridere.
<  Un pò rintronato. Che ore sono? Ho fame.  > sbadigliò
<  Sono le 21,00. Le infermiere hanno portato la cena, gli ho detto di lasciarla qui per quando ti fossi svegliato, ormai è fredda però. > il minore tirò il carrellino attaccato al letto fino al busto del maggiore. Dean prese il telecomando e con un tasto alzò lo schienale.
<  Carne con patate.  > Gli suggerì il minore quando tolse il tappo al vassoio.
Lo mangiò con gusto, emettendo versi di apprezzamento.
<  Ci vorrebbe solo una birra e sarei a posto!  > disse ingoiando il boccone che stava masticando.
Risero entrambi.
Stava bene.
Svuotò i piatti e soffocò un rutto. Si, stava decisamente bene.
<  Beh, che mi sono perso? Ricordo solo che avevano trovato un donatore e poi BAM il vuoto.  > Diede più enfasi alla frase gesticolando e sgranando gli occhi.
<  Si, sei stato incosciente per un giorno, a detta dei dottori era normale nella tua situazione.  > Il minore scrollò le spalle.
<  Oh, bene. > Il maggiore si guardò intorno. <  Dov'è Castiel?  > Non lo aveva ancora visto, ne prima e ne lo vedeva ora.
<  Sta bene, sta dormendo ora  > Sorrise.
<  Ah ok.  > Non voleva indagare oltre, l'importante e che stesse bene.
<  Ma... Come mai ho un vicino di letto?  >  Dean indicò la tenda ancora tirata a nascondere il restante della stanza.
<  E' il tuo donatore. Questa era l'unica stanza libera al momento e si sono attrezzati tirando una tenda. Sai le cose sulla Privacy ect.  >
Il maggiore cercò di sporgersi dal lettino per poter vedere attraverso, allungò un braccio per scostare la tenda, ma comunque non ci arrivava.
<  Dude. No.  > la voce di Sam lo fece arretrare e tornò a sdraiarsi contro il materasso.
Si sentì un risolino provenire dall'altra parte , una suono basso ma familiare.
Dean cercò di mettere a fuoco quel suono, perché gli ricordava qualcuno?
Il minore capì la sua intenzione e gli tirò la forchetta di plastica in testa, guadagnandosi un'occhiataccia dal maggiore.
Un'infermiera in quel momento entrò nel loro campo visivo.
La signora sorridente aveva i capelli rossi e lunghi fino a metà schiena.
<  Allora, il trapianto è andato benissimo. dobbiamo tenervi qui ancora per un giorno, ma poi potete tornare a casa. L'importante e che ogni tanto facciate una visita dal vostro medico, state a riposo una settimana e poi tornerete in forze come prima, anzi di più.  > Parlava ad alta voce, in modo da far sentire anche l'altro paziente.
Dean annuì e ricambiò il sorriso.
Appena la signora se ne fu andata, il minore dei Winchester aggiornò il maggiore su tutte le novità che erano successe nel Kansas.
Più il minore parlava e più sentiva nostalgia di casa, di Charlie e della sua baby.
Appena sarebbe stato meglio sarebbe ritornato con loro, nella sua casa, nella sua città, nel suo luogo sicuro. Ma poi un pensiero andò a Castiel. Cosa avrebbe fatto? Sarebbe tornato con lui o voleva rimanere a New York?
Si morse il labbro, era quasi certo che sarebbe rimasto a NY, dopotutto cosa tornava a fare nel Kansas? Non c'erano sbocchi per lui lì... Di colpo si sentì stanco e si addormentò subito.

Si svegliò di soprassalto quando sentì la porta sbattere, si guardò attorno in cerca del fratello ma sulla sua sedia trovò solo un biglietto. Si sedette sul bordo del letto e prese il foglio di carta.
" Sono a Pranzo con Gabriel. Torno per le 15... Chiama se hai bisogno"  
Lanciò la carta ai piedi del letto e si guardò intorno, era ancora stordito dal sonno, ma appena le parole gli entrarono in testa si tuffò alla ricerca del Post-tit rischiando rumorosamente di cadere.
Appena le sue mani lo trovarono lo rilesse.
" Con Gabriel. "
Lo lesse di nuovo
" CON GABRIEL. "
Sgranò gli occhi e la mandibola cascò aprendogli la bocca in una grande O
Cosa ci faceva Gabriel qui?!
Si ricompose, di sicuro era qui per far compagnia a Castiel... Sapeva che tra lui e Sammy scorreva un buon legame, ma non sapeva che uscivano insieme... Gli avrebbe dovuto fare un discorsetto appena sarebbe tornato.
Si alzò e prendendo il suo carrellino con la flebo si addentrò nel minuscolo bagno, si lavò i denti, si bagnò il volto e appena lo specchio riflettè un'immagine che lo soddisfava tornò nell'altra stanza.
La tenda che copriva l'altro letto era tirata anche davanti, non sapere chi fosse lo faceva diventare matto.
Tornò nel suo Box, ma decise di fare uno sgarro, tirò la tenda fino a mostargli l'altro ospite.
gli dava le spalle, i capelli scuri erano arruffati e sporchi, dal camice si intravedeva un tatuaggio sulla schiena.
Rimase a fissare l'inchiostro nero sulla sua pelle finché l'uomo non si girò mostrandogli il volto.
Quelle labbra, quel naso, la barba che incominciava a crescere attorno alla mascella... Quel volto gli fece perdere un battito del cuore.
Le gambe tremavano, si dovette appoggiare al suo letto, ma rumorosamente lo fece spostare, provocando un mugugno di risposta dall'altro paziente.
Le palpebre dell'uomo lentamente si alzarono mostrando degli occhi azzurri incantevoli.
Dean gli si inginocchiò accanto.
<  Ciao, Dean.  > La sua voce intorpidita dal sonno lo fece sorridere.
<  Ciao, Cas.  > Erano lacrime quelle che sentiva sulle guancie?
<  Perché piangi?  > il suono della sua voce era incantevole.
<  Perché sono felice.  > Il maggiore si asciugò le strisce bagnate dal suo volto.
La mano del minore si appoggiò tremolante sul lato sinistro del collo del maggiore.
<  Non piangere.  >
Dean gli prese la mano racchiudendola tra le sue lasciandogli dei baci.
<  Lo sapevo che eri un Angelo. Mi hai salvato la vita, di nuovo.  >
<  Dean...  > Non riuscì a finire la frase che si riaddormentò.
Il maggiore si tirò su e gli posò il braccio sul letto, si spostò col carrellino fino all'altro lato della sua branda e spinse con tutte le forze che aveva in corpo, riuscì ad annullare lo spazio che li separava e gli si stese accanto abbracciandolo, per quanto la flebo gli permetteva.
Si appisolò pure lui sentendo il respiro caldo del minore sul suo petto.
Quando Sam e Gabriel tornarono nella stanza li videro abbracciati, il minore dei Winchester sorrise come se fosse la cosa più bella del mondo, mentre il fratello di mezzo dei Novak tirò fuori il telefono e fece più foto che poteva. Queste le avrebbe stampate, ne era sicuro.


Furono dimessi e con il consenso di Castiel tornarono nel Kansas, con i soldi risparmiati da entrambi si poterono permettere una delle case in vendita nella stessa via dei familiari.
Dean tornò a fare il meccanico, con suo immenso piacere, mentre Cas trovò lavoro come insegnante d'arte in una scuola presso una città vicina.
Erano felici del loro nido d'amore e per quanto all'inizio era difficile convivere, l'affetto che provavano li fece superare qualsiasi altra difficoltà.

Adottarono una bambina e la chiamarono Claire, la piccola aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri. Era vivace e pestifera, ma Dean e Castiel si sentivano finalmente completi. Avevano tutto quello che avevano sempre desiderato, una casa, una famiglia, un lavoro e l'amore.
Ne avevano superate tante nella loro vita, ma erano sicuri che tutto ciò che avevano passato li avesse fortificati così tanto da potergli permettere di vivere il restante dei loro giorni felici e innamorati come il primo giorno.
E così fu.
 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Danilibre