Arrivò finalmente la sera, la giornata prima della partenza, l’ultima sera in Africa. “Dei signori bianchi erano venuti a prendere tutti quei sudati soldi e hanno dato un foglio a mio figlio, avevo paura.” (raccontato dal diario della nonna).
Diedero informazioni alla famiglia sulla partenza, dei camion sarebbero arrivati a prenderli per portarli alla barca ed iniziare il viaggio verso l’Italia, per loro.
La notte i genitori di Hiji non riuscirono a chiudere occhio per la paura degli assassini e successe una cosa:
“Amore, è l’ultima notte qui…” –
“Vero…” –
“Facciamo l’amore l’ultima volta qui, ti prego…” –
“Vuoi davvero?” –
“Sì”.
I genitori di Hiji furono presi dall’amore, dopo molto tempo si accorsero che mancavano poche ore dalla partenza quindi si prepararono e misero in alcune fasce il piccolo. In quel momento dei rumori, uno sparo.
Il padre di Hiji cadde a terra.
La nonna capì mentre la madre di Hiji urlò: “salva il bambi…”; la frase non finì, cadde pure lei, in un silenzio profondo, dopo il loro vero ultimo amore. Gli assassini erano due. “Brutta puttana, dacci i biglietti”; la nonna, ferita e lacrimante, riuscì a salvarsi dando i biglietti del figlio e di sua moglie a loro e soprattutto: salvando il bimbo che era ancora fasciato…
La dolce nonna rimase con il suo biglietto e quello di Hiji dopo che gli uomini scapparono con la loro coscienza sporca di sangue. Si fece forza e ancora lacrimante partì. Arrivò sul camion, fecero svariate ore di viaggio senza acqua e cibo ma si poteva ancora sopportare. Arrivata alla barca vide gli assassini…
Fece finta di nulla e venne imbarcata. Pregava solo, come tutte le dolci nonne.
Iniziò il viaggio in barca, molte persone morirono senza cibo e acqua, venivano lasciate con un peso in mare… Gli assassini fecero anche loro la stessa fine e lei, vedendo la scena pensava alle sue preghiere, pensava ad una punizione divina e rimase forte per Hiji, sofferente anche lui, fino alla fine del viaggio.
Proprio all’arrivo però successe l’inimmaginabile...
Diedero informazioni alla famiglia sulla partenza, dei camion sarebbero arrivati a prenderli per portarli alla barca ed iniziare il viaggio verso l’Italia, per loro.
La notte i genitori di Hiji non riuscirono a chiudere occhio per la paura degli assassini e successe una cosa:
“Amore, è l’ultima notte qui…” –
“Vero…” –
“Facciamo l’amore l’ultima volta qui, ti prego…” –
“Vuoi davvero?” –
“Sì”.
I genitori di Hiji furono presi dall’amore, dopo molto tempo si accorsero che mancavano poche ore dalla partenza quindi si prepararono e misero in alcune fasce il piccolo. In quel momento dei rumori, uno sparo.
Il padre di Hiji cadde a terra.
La nonna capì mentre la madre di Hiji urlò: “salva il bambi…”; la frase non finì, cadde pure lei, in un silenzio profondo, dopo il loro vero ultimo amore. Gli assassini erano due. “Brutta puttana, dacci i biglietti”; la nonna, ferita e lacrimante, riuscì a salvarsi dando i biglietti del figlio e di sua moglie a loro e soprattutto: salvando il bimbo che era ancora fasciato…
La dolce nonna rimase con il suo biglietto e quello di Hiji dopo che gli uomini scapparono con la loro coscienza sporca di sangue. Si fece forza e ancora lacrimante partì. Arrivò sul camion, fecero svariate ore di viaggio senza acqua e cibo ma si poteva ancora sopportare. Arrivata alla barca vide gli assassini…
Fece finta di nulla e venne imbarcata. Pregava solo, come tutte le dolci nonne.
Iniziò il viaggio in barca, molte persone morirono senza cibo e acqua, venivano lasciate con un peso in mare… Gli assassini fecero anche loro la stessa fine e lei, vedendo la scena pensava alle sue preghiere, pensava ad una punizione divina e rimase forte per Hiji, sofferente anche lui, fino alla fine del viaggio.
Proprio all’arrivo però successe l’inimmaginabile...