Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Queila    26/09/2015    2 recensioni
Nuova generazione. Rose, Lily, Scorpius, Albus e Lysander. Come affrontano il peso dei loro cognomi, alcuni con il ghiaccio e altri con il fuoco... ci sarò amore e introspezione (ehm... spero).
"E il principe del Ghiaccio, divenne fuoco e fiamme, divenne cenere, scoprì il calore e l’amore, capì come i brividi dettati dal cuore, fossero cibo per l’anima”.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Lorcan Scamandro, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Come il fuoco con il ghiaccio
3 – Nebbia
 
Scorpius Malfoy tremava. Il freddo di Ottobre non era così pungente, eppure il ragazzo non smetteva di muoversi spasmodicamente sul posto; era arrivato mezz’ora in anticipo all’appuntamento fuori il grande cancello della scuola e grossi nuvoloni grigi incombevano sul paesaggio. Non riusciva ancora a realizzare che sarebbe uscito con Rose Weasley, non poteva credere che per la prima volta in vita sua si sentiva felice. Il cuore gli martellava in petto, e i battiti gli scatenavano in tutto il corpo piccole onde calde che lo scuotevano fino a farlo muovere a scatti, come un burattino.
Il Serpeverde si guardò intorno: la nebbia non aveva ancora abbandonato i prati che circondavano la scuola, eppure erano le dodici passate; nel voltarsi nuovamente verso il castello la vide arrivare: la Weasley si avvicinava sorridendogli, Scorpius desiderò ardentemente poter ammirare quel sorriso per il resto della sua vita.
“Ehilà, Scorp!” gridò eccitata la rossa.
“Buo… Buongiorno, Rose” rispose il biondo con gli occhi fissi sul terreno.
“Siamo i primi, vero? Quelli ci mettono sempre un’eternità a svegliarsi di domenica!” la risata cristallina della Grifondoro risvegliò le farfalle nello stomaco del ragazzo, che, affamate di calore, presero a vorticare, procurando a Scorpius una fitta di felicità.
“Hai sorriso, ti ho visto!” Rose puntò gli occhi in quelli grigi del ragazzo, che avevano assunto una tinta di blu.
“Ogni tanto lo faccio anch’io…” fu quasi un sussulto, ma alla Weasley arrivò forte e chiaro.
“Lo fai comunque troppo poco” disse, guardando il ragazzo assumere tutte le tonalità del rosso, fino a riprendere il bianco lenzuolo.
Scorpius allargò il viso in un mezzo sorriso, godendosi il calore che quel gesto gli aveva procurato.
“Eccoli finalmente!”
Da lontano si potevano scorgere tre figure che si avvicinavano lentamente, due sventolavano la mano in segno di saluto e una, quella più minuta, aveva le braccia conserte e non faceva cenni per palesare la sua presenza.
“Ora che ci siamo tutti, possiamo andare!”
Scorpius Malfoy non aveva mai avuto amici. Mai nei suoi setti anni di scuola, e neanche prima, quando andava alla scuola elementare per Purosangue in Irlanda. Preferiva ignorare gli altri e frequentare le tenebre, a poco a poco anche gli altri si sarebbero dimenticati di lui e lo avrebbero lasciato solo, cosa che lui desiderava. Non sapeva bene cosa volesse dire avere compagni di giochi o di scuola che ti sono accanto nei momenti tristi e in quelli gioiosi, era semplicemente stato solo, sempre solo, fino a quel momento. Adesso, invece, si guardava intorno e non sapeva come comportarsi, non sapeva che dire, cosa fare o quali gesti compiere per ringraziare con tutto il cuore Rose Weasley: aveva capito che il ghiaccio gli stava stretto, e i raggi infiniti del sole erano notevolmente più appaganti.
Camminavano da cinque minuti e il Serpeverde avrebbe voluto intavolare una conversazione con Rose ma nulla: le parole gli morivano in bocca ancor prima di uscire.
“Allora, Scorp, non ti piace il Quidditch, vero?” fu lei a parlare per prima.
“No, in effetti, no…” rispose titubante, la sua mente fu svuotata da tutto, quando Rose Weasley gli parlava o si avvicinava un tantino di più, la sua razionalità prendeva la via della fuga, riducendo il suo cervello a una landa desolata.
“Non ti vedo mai alle partite, infatti… La prima è proprio Grifondoro – Serpeverde, e ora che siamo amici devi venire per forza!”
A quelle parole si dimenticò come si respirava e i grandi occhi curiosi di Rose che lo scrutavano non aiutarono per niente, si limitò a un cenno col capo che fece sorridere la rossa e anche il suo cuore.
Erano appena arrivati al villaggio, quando Scorpius lo vide.
Suo padre, mano nella mano di Astoria, girava guardandosi intorno con la solita aria schiva.
La mente di Scorpius si annebbiò e i pensieri si fecero confusi. Non sapeva se approvava il clan Weasley-Potter, non ne avevano mi parlato, in effetti, non discutevano mai di nulla.
“Ehi, Malfoy, ma quelli non sono i tuoi?” chiese Scamandro assottigliando gli occhi per mettere meglio a fuoco.
La coppia li aveva visti e ora li stava raggiungendo.
“Tesoro, non pensavo facessi le gite ad Hogsmeade”
“Ciao, mamma…” rispose a disagio, sentendo il peso dello sguardo del padre che lo osservava con occhi indecifrabili.
“Non ci presenti i tuoi amici?” chiese Astoria con un sorriso gentile: era lo stesso di Scorpius, costatò Rose.
“Ce-certo, sono Rose, Albus, Lily e Lysander…” rispose indicandoli man mano che ne diceva il nome.
“Piacere” risposero in coro.
Draco fece un cenno col capo e la signora Malfoy salutò educatamente uno a uno.
“Allora ci vediamo, ragazzi…”
Quando si allontanarono, Rose notò come una coltre di nebbia abbattersi su Scorpius… poco prima i suoi occhi avevano assunto la tonalità del blu, ora, invece, erano di un grigio più spento di quello che normalmente li caratterizzava.
 
 
***
 
Lily aveva notato da subito il cambiamento d Scorpius. Un po’ le dispiaceva: se ne stava in disparte e rispondeva distrattamente alle domande che Al e Rose ogni tanto gli ponevano, lei lo capiva, seppur in parte, e riconobbe in quegli occhi spenti le sue stesse emozioni.
“Devo assolutamente andare da Scrivenshaft a comprare nuove piume…” si riscosse all’improvviso, voleva allontanarsi dal caos e dalla luce del negozio di scherzi di Zonko: tutto quel rosso e quell’arancione le stavano dando la nausea e tutte quelle persone le davano l’idea di essere in gabbia, aveva bisogno di stare un po’ da sola.
Solo dopo essersi allontanata dalla folla, si accorse di essere seguita.
“Lysander, che diavolo vuoi?” chiese voltandosi di scatto.
“Devo comprare alcune pergamene, Al me le ha buttate tutte nel fuoco perché ho perso una scommessa…” il Grifondoro rivolse un sorriso a Lily, ma questa, scocciata, gli rivolse un’occhiata torva.
“Idioti…” commentò a denti stretti.
“Scusa, regina delle nevi, se ti diamo fastidio…” sentenziò con sarcasmo.
“Sei perdonato, in fondo l’idiozia non credo possa essere curata”.
Il ragazzo si fermò, palesemente offeso dalle parole della rossa.
Lily si voltò a osservarne il viso, si sentì immediatamente in colpa, non era sua intenzione offenderlo, voleva solo stare sola, ma sembrava che il Grifondoro non le lasciasse un attimo di libertà.
“Si può sapere cosa ti ho fatto?” chiese Lysander con lo sguardo basso.
“Io-Io, scusa…” disse afflitta la Potter, chinando il viso verso le sue scarpe e contorcendosi le mani, a disagio. Osservando gli occhi velati di tristezza del Grifondoro, Lily ebbe un tuffo al cuore.
“La regina dei ghiacci mi ha chiesto scusa? Questo non va contro il regolamento dei super-cattivi?”
La faccia di Lily assunse varie tinte di rosse, fino a sfociare nel viola: era livida di rabbia per la battuta del ragazzo, per una volta che qualcuno aveva sfidato e vinto le sue difese, era canzonata, di nuovo, come sempre.
“Si può sapere che cavolo vuoi da me?” urlò, sull’orlo delle lacrime.
Vorrei fare con te ciò che la primavera fa con i ciliegi*” disse Scamandro in tono serio, troppo serio per i gusti di Lily che si voltò e scappò.
“Aspetta, Lily!”
La mente della Potter era annebbiata, non sapeva che pensare, non voleva pensare, lei non era fatta così: non aveva bisogno di frasi romantiche da farti sciogliere in lacrime, non era una principessa da salvare da un mostro cattivo, era lei il mostro e desiderava solamente era che quel masso ghiacciato che aveva al centro del petto, la smettesse di farle tanto male.



 

 
* verso tratto da “Giochi ogni giorno” di P.Neruda
 
 
Note autrice:
 
Salve, non sono morta xD
Dunque mi scuso per l’enorme ritardo, ma ad Aprile ho dovuto scrivere la tesi, poi c’è stata la laurea, poi il viaggio di laurea, poi le vacanza estive, poi il caldo soffocante anche a Settembre, alla fine mi sono ridotta a scrivere in questi giorni.
Perdonatemi!
Vi ho inserito una delle citazioni promesse, come vi sembra?
Lily è un po’ esaurita, vero? Mi sta piacendo molto come personaggio… vedremo come si comporterà, secondo voi come reagirà alla dichiarazione criptica del bel Scamandro?
Ringrazio di cuore le tre anime pie che hanno recensito lo scorso capitolo, e grazie a tutti quelli che la seguono ** siete fantastici.
Esprimete senza remore le vostre opinioni, vorrei davvero sapere cosa ne pensate…
Ah, non giudicate male Draco (non lo amo come personaggio, ma…), ci sarà uno scontro padre-figlio, perché è dovuto. La parte con Scorpius e Rose non è delle più ricche, ma il cap mi è uscito così, mmm… non so ancora bene che fare con loro, in realtà.
Perdonate il fiume di parole senza senso che ho inserito, vi lascio. Recensite. Alla prossima.
:*
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Queila