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Autore: Roylove    01/10/2015    3 recensioni
Mandy è una ragazza di 21 anni, orfana purtroppo , vive a Londra in un orfanotrofio ma ancora per poco. Ama scrivere , scrive veri e proprie storie di come sogna la sua vita, storie purtroppo non apprezzate da Miss. Ponfy la tutrice dell'orfanotrofio. Ma troverà qualcuno disposto a leggere le sue storie, qualcuno che la sprona a dare il massimo e a raggiungere uno dei suoi obbiettivi . Sperando che questa storia vi piaccia , vi lascio alla lettura.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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~~Grazie ancora a coloro che hanno recensito e hai messaggi privati che dicevano di amare la mia storia.... Grazie di cuore. Non mi resta che augurarvi buona lettura!

 

 

Quando Mandy si svegliò era ormai ora di cena, come sempre passò in totale silenzio e ordine, solo dopo cena Mandy passò qualche minuto con i bambini.
-Mandy ci leggi uno dei tuoi libri?-Chiese la più piccola.
-Che libro volete che vi legga?-Chiese lei.
-L'ultima volta siamo rimasti a metà di Harry Potter ed il prigioniero d'Azkaban.-Disse il maschio più grande.
-Bene, allora andate a sistemarvi e una volta sotto le coperte vi leggerò qualche capitolo.-I bambini corsero al piano di sopra per prepararsi ed intanto Mandy andò in camera sua a prendere il libro interessato.
Quando andò in camera dei bambini li trovò già sotto le coperte pronti per ascoltare la lettura.
Finì di leggere quasi a mezzanotte quando tutti si addormentarono, dopodiché anche lei crollò in camera sua , prima però mise la sveglia per il giorno dopo , non voleva far tardi il suo primo giorno di lavoro.
La mattina dopo uscì presto di casa, ed arrivò alle 9 spaccate a casa del signor Thewlish.
Suonò, era ansiosa, si stava facendo domande su domande come ad esempio "gli piacerà il mio modo di lavorare?" , e cose del genere.
Si aprì la porta e si ritrovò il signor Thewlish come suo solito ben sistemato con un bel vestito.
-Puntuale! Ottimo inizio!-Esclamò lui con un grosso sorriso.
-Buongiorno!-Sorrise Mandy.
-Vieni entra.-L'uomo la fece entrare e la fece accomodare in un salone con una grande finestra .
Il salone era pieno di mobili vecchi, alcuni anche orientali e a Mandy piacevano molto.
Una poltrona in particolare la colpì, era diversa da tutto l'arredamento, era di pelle nera, sembrava molto comoda .
-Allora, hai scritto qualcosa di nuovo ieri?-Chiese l'uomo poi andando vicino a Mandy che era lì ferma nel salone.
-Oh si! 50 pagine all'incirca, mi era venuta un'idea e ho iniziato a scrivere, che sia buona o meno non ne ho idea però.-Disse lei timidamente.
-Bene facciamo così, mentre tu lavori con il mio libro , io do una letta al tuo. Ci stai? È un giusto baratto.-Rise lui.
-Va bene.-Disse lei aprendo la tracolla e cacciando il blocco .
-Molto bene, immagino che non c'è bisogno che ti dica come funziona un computer vero? Voi ragazzi ne sapete più di noi. Il libro è lì vicino al computer .-Disse lui indicando una vecchia scrivania con un blocco di fogli e un computer nuovo di zecca.
-Mi metto subito all'opera!-Disse Mandy con un sorriso.
Accese il computer, si mise comoda e iniziò a scrivere, mentre il signor Thewlish leggeva interessato il racconto della ragazza.
Mandy era un asso con il computer, tutto merito della scuola che le aveva permesso di frequentare un corso di informatica.
Così quando arrivò l'ora di pranzo aveva quasi raggiunto le 100 pagine, mentre il signor Thewlish dopo aver letto il racconto, aveva continuato a scrivere nuove pagine del suo libro.
-Direi che una pausa ci vuole!-Disse l'uomo alzandosi dalla poltrona di pelle.
Mandy si stiracchió e e stroppicciandosi gli occhi si voltò verso il signor Thewlish che era già nella zona cucina a preparare dei sandwich.
-L'aiuto.-Disse Mandy andando verso di lui.
-Molto gentile, grazie!-
Quell'uomo aveva il potere di rallegrare Mandy, sempre così sorridente e allegro.
-Ma dov'è Remus?-Chiese poi Mandy.
-In giardino, sembra che un gatto sia passato per il giardino e lui ora non si dà pace finché non lo cattura.-Spiegò l'uomo.
-Povero gatto.-Rise Mandy.
-È stato il cerchio della vita.-
-Questa l'ha copiata dal Re Leone.-Rise Mandy.
-È vero! Beccato.-Rise a sua volta l'uomo.
D'un tratto entrò Remus, con molta tranquillità andò a bere alla sua ciotola.
-Hey ciao Remus!-Lo salutò Mandy .
Il cane per tutta risposta fece un piccolo sbadiglio e poi tornó in giardino.
-Non lo ha ancora preso.-Scherzó l'uomo.
-Comunque la tua idea è ottima, complimenti, 50 pagine ben scritte e senza nessun errore di ortografia, cosa assai rara ai tempi d'oggi.-Fece l'occhiolino alla ragazza.
-La ringrazio.-Disse con un grosso sorriso, si sentiva soddisfatta in quel momento.
-Continuiamo a lavorare, sennò non andremo molto avanti.-Diede una pacca sulla spalla della ragazza è poi si rimisero ai posti di lavoro.
Sta di fatto che la pausa dopo cioè alle 17 fu quella più rilassante , erano in giardino a chiacchierare .
-In che orfanotrofio ti trovi?-Chiese poi .
-Al Cesar , quello a qualche isolato da quì, dopo il parco.-
-Quindi sei anche vicina! Dimmi, come ti trovi li?-Il volto dell'uomo era serio.
-Beh, credo bene, insomma... È casa mia, ho sempre vissuto lì, non so cosa significa avere una vera casa con una vera famiglia.-Disse lei perplessa.
-Hai ragione, scusa la mia domanda impertinente.-Si scusó lui.
-Oh non si scusi. C'è gente che sta peggio, mi reputo fortunata almeno ad avere un luogo coperto e al sicuro come vivere.-Lo rassicuró.
Chiacchierarono per quasi un'ora del più e del meno dopodiché Mandy dovette tornare a casa.
-Allora a domani signor Thewlish.-Disse lei con un grosso sorriso.
-A domani Mandy, buona serata.-La salutò l'uomo.
-Anche a lei.-Detto questo Mandy si avviò verso casa ed una volta li dopo un bel bagno caldo e una cena (non delle migliori, però sempre cibo era), andò in camera sua , si mise a scrivere, aveva mille idee per la testa e le scrisse tutte su carta.
Solo alle due di notte crollò sul letto .
La mattina dopo fu dura alzarsi, ma comunque ci riuscì e puntuale si presentò a casa del signor Thewlish per il solito lavoro.
Ogni giorno eccetto il sabato e la domenica Mandy si recava a casa dell'uomo per aiutarlo con il libro e lui leggeva e aiutava Mandy con il suo.
Così passò un mese, Mandy ed il signor Thewlish avevano stretto una grande amicizia, persino che l'uomo gli aveva promesso che un fine settimana sarebbero andati in campagna , dato che Mandy non era mai uscita da Londra.
E così arrivò quel fine settimana, Mandy era emozionata, due giorni lontana dall'orfanotrofio , con una delle persone che Mandy stimava di più.
Un piccolo borsone e alle 10 in punto si ritrovò davanti casa dell'uomo.
-Tutto pronto?-Chiese lui uscendo dalla porta con Remus a guinzaglio.
-Si, l'aiuto?-Chiese lei notando che l'uomo faticava a portare il suo borsone.
-Puoi portare Remus?-Chiese lui con un sorriso.
-Certo!-Sorrise lei.
Si avviarono così alla stazione centrale e presero il treno che li avrebbe portati nella campagna più vicina.
Il signor Thewlish avevano una casa li, la usava poco , però era un posto veramente grazioso a suo dire.
Arrivarono dopo pranzo e dopo un breve tratto di strada a piedi dalla stazione, arrivarono a quella casa, era piccola ma veramente bella, si trovava in mezzo al verde con tanti fiori intorno .
-Ti piace?-Chiese l'uomo fermandosi a contemplare la casa assieme a Mandy.
-È stupenda!-Esclamò Mandy.
-Grazie.-Rise lui.
Entrarono, dentro era rustico, un piccolo salone con il camino, un bagno al piano terra, una piccola cucina e sopra due camere ed un bagno.
-Vieni ti mostrò la tua camera.-Disse l'uomo Salento le vecchie scale di legno.
Quando Mandy entrò si ritrovò in una stanza stupenda, dalla carta da parati a fiori, al letto enorme anche se coperto da un telo per non farlo impolverare , un armadio, una scrivania e una libreria piena di libri.
-Non è molto, ma spero che ti piaccia.-Disse l'uomo.
-Ma è stupenda! Grazie signor Thewlish, è l'uomo migliore del mondo!-Disse Mandy abbracciandolo.
L'uomo ricambió l'abbraccio e in quel momento Mandy sentì una sensazione nuova, di calore, come una protezione, forse era questo quello che voleva dire un abbraccio familiare.
-Vieni aiutami a sistemare le altre cose.-Disse lui sorridendogli.
Diedero una pulita veloce alla casa e in un momento si sentirono solo le imprecazioni dell'uomo verso il cane è le risate di Mandy , Remus infatti non appena l'uomo lavava a terra , passava sul bagnato sporcando tutto.
-Un nome , un piano!-Rise lei.
-Un malandrino di tutto rispetto.-Rise l'uomo .
La sera Mandy insistette per preparare la cena, il signor Thewlish era stato così gentile con lei che voleva ricambiare in qualche modo.
-Cosa prevede il menu?-Chiese l'uomo entrando in cucina.
-Pollo al limone con patate arrosto e insalata.-Disse lei fiera della sua cucina.
-Sembra buono, ma mi posso fidare?-Chiese lui un po' perplesso nel vedere il pollo di colore giallo.
-Certo!-Disse lei.
Quando la cena fu pronta l'aspetto dei piatti non era il massimo, però dall'odore sembrava buono.
-Non ti offendere, ma dall'aspetto non è molto convincente.-Rise lui.
-Doveva venire meno giallo, ma credo sia buono.-Disse lei perplessa.
-Proviamo.-Disse lui assaggiando il pollo.
-Mmmh... Buono! Chi lo avrebbe detto!-Continuò dopo aver assaporato la pietanza.
-Non è malvagio.-Constató Mandy.
Anche Remus gradì la cena e dopo di essa si misero tutti e tre in salotto.
-Che pace che c'è qui!-Disse Mandy guardando fuori dalla finestra.
-In effetti mi piace proprio perché è tranquillo.-Disse l'uomo sedendosi su una poltrona.
-Che ne dici, ti va una partita?-Chiese cacciando gli scacchi da sopra la libreria.
-Mi insegna? Non ho mai giocato a scacchi.-Mandy avrebbe voluto imparare, ma non avendo la possibilità aveva perso ogni speranza.
-Certo, vieni!-Sorrise lui.
Passarono la sera a giocare a scacchi o meglio cercando di giocare a scacchi, a mezzanotte passata decisero di andare a dormire e Remus andò nella stanza con Mandy.
La ragazza crollò , ma si risvegliò verso le 3 di notte, con dei colpi di tosse.
Si alzò ed andò nel piccolo corridoio che portava fino alla stanza del signor Thewlish , la luce in camera sua era accesa e l'uomo stava tossendo .
Mandy non sapeva che fare ma Remus voleva entrare nella stanza del proprio padrone.
-Remus sta qui!-Disse a bassa voce lei.
Ma il cane non ubbidì e entrò nella stanza del padrone.
L'uomo si girò e Mandy poté vedere il volto pallido.
-Oh Mandy, scusami, ti ho svegliata.-Disse tossendo.
-Non si preoccupi, ma lei sta bene?-Chiese la ragazza preoccupata.
-Oh si, tranquilla , a quanto pare ho preso un colpo di freddo e ora ne pago le conseguenze.-Sorrise debolmente l'uomo.
-Vuole che le preparo qualcosa di caldo? Un thè?-Chiese Mandy.
-Oh no tranquilla, ci penso io. Torna a dormire, domani devi essere riposata per dove voglio portarti domani.-Disse lui avvicinandosi.
-Ne è sicuro? Se sta male possiamo anche rimandare.-Disse lei.
-Oh no, non se ne parla, vai ora, sogni d'oro.-Disse lui con un sorriso a trentadue denti.
-Buonanotte.-Disse lei incerta.
Tornò in camera sua, senza Remus questa volta.
Si rimise sotto le coperte, ma era sempre con l'orecchio attento se al signor Thewlish tante volte servisse una mano.
Ma dopo un paio di ore crollò e la mattina fu svegliata dall'uomo .
-Mandy, è ora di alzarsi!-Esclamò con un grosso sorriso.
Mandy si alzò, aveva ancora sonno, erano le 8 ma non si lamentó, anzi era felice di vedere che il signor Thewlish stava bene e sorrideva.
-Sta bene ?-Chiese lei alzandosi dal letto.
-Oh si benone! Già tutto passato. Ti avevo detto di stare tranquilla.-Sorrise lui andando fuori dalla stanza.
Mandy si cambiò veloce e quando scese in cucina trovò i pancake pronti.
-Ci vuole una bella colazione!-Esclamò l'uomo sedendosi a tavola.
-Sembrano squistiti.-Disse Mandy accomodandosi.
In effetti erano veramente buoni, erano con i mirtilli e Mandy adorava i mirtilli.
Dopo colazione uscirono, l'uomo portò Mandy in mezzo alle campagne, era un posto magnifico.
Arrivarono in un luogo dove dovettero attraversare un piccolo tunnel tra le roccie, ma lo spettacolo dopo ne valeva la pena di sporcarsi un po'.
Dopo il tunnel c'era una piccola cascata e un fiumiciattolo che portava chissà dove.
Tutto intorno erano fiori colorati sembrava che l'uomo non avesse mai messo piede lì.
-Ma è un luogo magico!-Esclamò Mandy a bocca aperta.
-Questa è la casa delle fate. La chiamò così mia figlia.-Disse l'uomo sedendosi su una roccia.
-Ci sono davvero le fate?-Chiese Mandy come una bambina di cinque anni.
-Se solo sai vederle.-Rise lui.
-Allora non ci riuscirò mai.-Si demoralizzó.
-Non essere pessimista, basta credere che esistano e si faranno vedere.-
Quella mattinata la passarono a chiacchierare, Mandy decise di mettere i piedi ammollo del ruscello mentre il signor Thewlish schiacciava un riposino, poi iniziarono a giocare con Remus a palla.
Tornarono a casa poco prima di pranzo e dopo un sandwich veloce tornarono in stazione per tornare a casa.
-Peccato che sia già finita.-Disse Mandy affacciata tristemente al finestrino del treno.
-Ci saranno altre occasioni.-Sorrise l'uomo.
-La prima volta che vai in un luogo però è sempre speciale.-Sorrise lei.
-Questo è vero!-Esclamò l'uomo prendendo un vecchio libro tra le mani.
Il viaggio durò le solite tre ore e il signor Thewlish si offrì di riaccompagnare Mandy fino all'orfanotrofio .
Bussarono alla porta e l'uomo si presentò alla signora Ponfy.
-Salve signora, mi presento sono il signor Nathan Thewlish.-Si presentò educatamente lui.
-Quindi è lei l'uomo con la quale Mandy passa tutto il suo tempo.-Disse la donna.
-Si signora, è un'ottima lavoratrice e volevo ringraziarla di persona per aver dato il permesso a Mandy di accompagnarmi questi due giorni in campagna.-Era così educato che Mandy non poté fare a meno di sorridere.
-Ha 21 anni, è libera di fare quello che vuole.-Rispose sgarbatamente la signora Ponfy.
-Giusto.-Disse l'uomo quasi pentito di aver usato tutta la sua gentilezza.
-Ora mi scusi signore, ma ho molto lavoro da fare.-Detto questo la signora Ponfy sparì.
-Mi scuso per il suo comportamento, purtroppo è sempre così.-Disse Mandy dispiaciuta.
-Non ti preoccupare, beh, io vado, buona serata.-Sorrise lui avviandosi.
-Anche a lei .-Disse Mandy rientrando.
Quella sera Mandy raccontó di quel fine settimana in campagna .
-Ti immagini che bello se ti adottasse il signor Thewlish.-Disse una bambina.
-Ma ormai nessuno mi adotterà. Gli adulti vogliono bambini come voi, non ragazze come me.-Rise lei, però doveva ammettere che ci aveva fatto anche lei un pensierino.
Quella sera crollò e per la prima volta sognó il signor Thewlish come se fosse suo padre.


continua, spero vi piaccia anche questo capitolo.... riuscite per caso ad immaginare come sarà il seguito???? muahahahhaha

  
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