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Autore: Roylove    01/10/2015    2 recensioni
Mandy è una ragazza di 21 anni, orfana purtroppo , vive a Londra in un orfanotrofio ma ancora per poco. Ama scrivere , scrive veri e proprie storie di come sogna la sua vita, storie purtroppo non apprezzate da Miss. Ponfy la tutrice dell'orfanotrofio. Ma troverà qualcuno disposto a leggere le sue storie, qualcuno che la sprona a dare il massimo e a raggiungere uno dei suoi obbiettivi . Sperando che questa storia vi piaccia , vi lascio alla lettura.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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~~Ecco un nuovo capitolo, ultimamente ho i nervi tesissimi e la rabbia sale, però trovo sempre il tempo di scrivere, quindi buona lettura!

 

 

 


La mattina dopo Mandy era piena di energie, non vedeva l'ora di andare a lavorare, con un sorriso enorme si recò a casa dell'uomo puntuale.
-Sei la prima persona che arriva puntuale ogni giorno, lo ammetto, anche io sono un po' tardatario.-Rise lui facendo accomodare Mandy al suo posto di lavoro.
Mandy aveva notato che non sembrava in piena salute, anche se non lo dava a vedere.
-Signor Thewlish è sicuro di stare bene? Sembra un po' pallido.-Disse preoccupata.
-Tranquilla un po' di febbre, niente di preoccupante. Tu piuttosto, hai scritto qualcosa?-Chiese poi porgendo la mano verso la ragazza.
Era sicurissimo che aveva scritto qualcosa, infatti Mandy le consegnó il blocco.
-Bene, siamo a quota 140 . Ottimo lavoro.-
Mandy aveva scritto 140 del suo libro ma ancora non aveva pensato ad un finale, la storia raccontava di loro due e quindi non c'era ancora una fine e Mandy sperava che non ci fosse mai una fine di quella storia.
-Bene a lavoro!-Esclamò lui sedendosi sulla solita poltrona in pelle.
Quel giorno Mandy si concentrò poco, vedeva che l'uomo stava male, era in pensiero per lui è avrebbe voluto aiutarlo, ma era sicura che lui avrebbe rinunciato al suo aiuto.
Ripresero a parlare solo dopo che lui finì di leggere le pagine del libro di Mandy.
-Ottimo lavoro, direi che puoi tranquillamente scrivere il finale.-Constató .
-Di già?-Chiese lei voltandosi verso di lui.
-Oh si, non vuoi finire il libro?-Chiese lui.
-Beh si, è solo che mi dispiace un po' finirlo.-Disse lei timidamente.
-Invece è ilun gran traguardo. Pochi hanno il tuo dono Mandy, sfruttalo al meglio.-Sorrise lui.
Mandy si rattristó di colpo.
-Ho detto qualcosa che non va? -Chiese lui preoccupato, avvicinandosi a lei.
-È solo che, manca poco che io finisca di scrivere il suo libro e finire anche il mio vuol dire che...-Mandy a testa bassa non riuscì a finire la frase che l'uomo la interruppe.
-Mandy, hai paura di finire il tuo libro ed il lavoro, perché pensi che dopo non ci vedremmo più?-Chiese lui cercando di guardare il volto di Mandy che era sempre più basso e la guancia rigata da una lacrima.
Lei fece cenno di si, non voleva farsi vedere mentre piangeva, lo faceva di rado, odiava piangere.
-Anche se tu finisci il lavoro e il libro vorrei che continuassi a venire qui, ogni giorno. Io e Remus ci siamo affezionati a te e non vorremmo mai che una persona meravigliosa come te esca dalle nostre vite.-Sorrise abbracciandola.
-Davvero?-Chiese lei alzando lo sguardo con occhi pieni di lacrime.
-Ma certo! Perché hai pensato ad una cosa simile?-Chiese lui continuando ad abbracciarla.
-Io... Non lo so, sono abituata a gente che si stanca di me e mi ritrovo sempre sola.-Disse lei tra un singhiozzo e l'altro.
-Non sei sola, ci siamo io e Remus ora.-Sorrise lui.
Intanto anche il cane si era aggregato a quell'abbraccio.
-Grazie, e scusi per il mio sfogo.-Disse lei cercando di asciugarsi le lacrime.
-Tranquilla, può succedere a tutti, anche ai più forti come te. Ed io ho un rimedio infallibile per queste situazioni.-Disse lui andando in cucina.
Mandy rimase li a coccolare Remus che non si era mosso ed era attento ad ogni movimento della ragazza.
-Grazie Remus.-Disse lei piano mentre coccolava il cane.
Il signor Thewlish tornò con due tazze piene di cioccolato caldo e doppia panna, anche se era estate quella giornata sembrava quasi autunnale, con la pioggia che cadeva.
-Niente di meglio per una cioccolata calda per rallegrarsi.-Erano seduti a terra come due bambini e Remus in mezzo a loro.
-Ti senti meglio?-Chiese lui con un grosso sorriso.
-Si grazie. Non so che mi sia preso, scusi ancora.-Disse lei con un mezzo sorriso.
-Hai semplicemente avuto un crollo di nervi. Capita è la cosa più normale che ci sia. Non prendertela, tutti dobbiamo sfogarci prima o poi, chi lo fa con la rabbia e chi con la tristezza. Non bisogna aver paura di esprimere i propri sentimenti.-Spiegò lui.
-Signor Thewlish, le dispiace se domani vengo verso le 10?-Chiese lei arrossendo un po'.
-No di certo, come mai?-Chiese lui curioso.
-Beh, domani è il 1 Agosto, è il mio compleanno e all'orfanotrofio abbiamo la tradizione di festeggiare a colazione.-Disse lei con un grosso sorriso.
-Davvero? Ma certo che puoi . E quanti?-Chiese curioso.
-22. -Disse sorridente.
-Magnifico! -
-Bene, io mi rimetto a lavoro...-A Mandy era tornato il sorriso e questo rendeva l'uomo ancora più felice.
-Bene, io ne approfitto per fare il bagno a Remus.-Rise.
A quelle parole il cane scappò chissà dove e Mandy e il signor Thewlish scoppiarono a ridere.
Quando furono le 18 Mandy staccó il computer e salutò l'uomo che era impegnato con delle scartoffie.
Tornò in orfanotrofio e dopo cena Mandy iniziò a scrivere il finale del suo libro, finché alle 23 passate non scrisse finalmente l'ultima riga.
-Bene, finito!-Un sospiro uscì dalle labbra della ragazza che non appena si mise a letto crollò dal sonno.

 

 

La mattina dopo fu svegliata da tutti i bambini dell'orfanotrofio.
-Mandy buon compleanno!-Esclamarono i piccoli in coro.
Il più piccolo di loro aveva in mano una bustina.
-Ciao ragazzi! Grazie.-Disse lei abbracciandoli tutti.
-Questo lo abbiamo fatto per te.-Disse il più piccolo porgendogli la busta di carta.
Dentro c'era un bigliettino di auguri fatto dai bambini stessi, pieno di disegni e anche alcuni errori di ortografia.
-È bellissimo , grazie a tutti!-Esclamò lei.
Scesero per la colazione e Mandy trovò tante piccole tortine ai piatti.
-Ma sono bellissime!-Disse Mandy.
-Le ha fatte la cuoca per te! Gliene sono avanzate un bel po'.-Disse un bambino.
Si accomodarono e i bambini fecero spegnere a Mandy una piccola candela consumata sulla torta.
Quando la colazione finì erano le 9.30 , Mandy corse a prepararsi e passando per la cucina rubo dopodue tortine e le portò con se per il signor Thewlish.
Arrivò alle 10 in punto .
-Oh Mandy! Tantissimi auguri di buon compleanno!-L'uomo l'abbracció con fare paterno una volta che fu dentro.
-Grazie, le ho portano due piccole torte.-Rise lei mostrando il contenitore.
-Sembrano squisite!-Disse l'uomo con un grosso sorriso.
-Possiamo mangiarle dopo pranzo.-Disse lui facendogli l'occhiolino.
-Si!-
Andarono in salone , dopodiché Mandy diede il blocco all'uomo.
-L'ho finito, credo che è il finale migliore che abbia mai scritto.-Disse lei.
-Ne sono veramente felice.Dammi che lo leggo!-
Mandy lavorò fino alle 12, poi aiutò il signor Thewlish con il pranzo.
L'uomo voleva fargli assaporare uno dei suoi pranzi, a base di patate e maiale al forno.
-Quanta roba!-Disse Mandy notando la tavola imbandita.
-Per un giorno speciale ci vuole un pranzo all'altezza.-Rise l'uomo cacciando una bottiglia di vino rosso da una dispensa.
-Anche il vino?-Chiese lei stupita.
-Certo!-Esclamò lui.
-Non l'ho mai bevuto.-Rise lei.
-Questa è un'ottima occasione per assaggiarlo.-
Si accomodarono a tavola ed iniziarono a mangiare, era tutto ottimo, chiacchieravamo del più e del meno e bevevano.
-Buonissima questa torta!-Disse l'uomo.
-La cuoca è molto brava con i dolci.-Disse lei.
-Ho un regalo per te.-Disse poi l'uomo.
-Un regalo? Il pranzo non bastava?-Rise lei.
-No! Tanti auguri!-Disse cacciando un pacco piatto, con carta color indaco intorno.
Mandy lo scartó e si ritrovò un quaderno di cuoio nero ben rifinito con le sue iniziali sopra color argento.
-Ma è stupendo.-Disse Mandy a bocca aperta.
-Ero sicuro che ti piaceva.Potrai scrivere il tuo prossimo libro o le cose che per te sono importanti.-Sorrise l'uomo.
-Grazie signor Thewlish, è il migliore!-Esclamò Mandy abbracciandolo.
-Figurati. Che ne dici di sdraiarci un po' sul divano? Questo vino era più forte di quanto pensassi.-Rise alzandosi.
-Credo abbia ragione.-Disse lei alzandosi, ma barcollando un attimo.
-Tutto bene?-Chiese l'uomo attento.
-Si si!-Disse lei sedendosi poi sul divano.
Dopo pochi minuti entrambi si addormentarono sul divano, quando si risvegliarono erano quasi le 18 e Mandy stava per prepararsi per andare a casa , anche il signor Thewlish si alzò ma era pallido.
-Signore è sicuro di stare bene?-Mandy era preoccupata, lo vedeva, era barcollante.
-Si si, ho solo...-Non fece in tempo a finire la frase che l'uomo svenì e Mandy cercò di tenerlo,con molta fatica lo sdraió sul divano e chiamò un'ambulanza.
Pochi minuti dopo arrivò il soccorso, un dottore prese Mandy in disparte e gli fece un po' di domande.
-Sono il dottor Flich, seguo personalmente il signor Thewlish, ha notato qualche cosa di strano in questi ultimi giorni?-
-No, anzi si! Siamo andati in campagna e la notte non ha fatto altro che tossire, ma il giorno dopo stava bene.-Disse lei.
-Ormai ci è abituato, ha rifiutato di prendere anche le medicine. Lei è a conoscenza della malattia che ha il signor Thewlish?-
Mandy fece cenno di no e poi sentì l'ansia invadergli il corpo.
-Il signor Thewlish ha un tumore ai polmoni, da quando lo ha scoperto gli hanno detto che è un caso incurabile e si è rifiutato di fare chemio e di prendere medicine. Non le ha mai detto niente?-
A Mandy mancò il respiro, sentì che a breve era lei che sarebbe svenuta.
-Signorina sta bene?-Chiese il dottore notando il pallore della ragazza.
-Devo sedermi.-Disse lei sedendosi su uno scalino che portava al piano di sopra.
-Vuole un po' d'acqua?-Chiese poi il dottore.
-No, quanto gli resta?-Chiese Mandy in lacrime.
-Poco ormai, qualche settimana se tutto va bene.-Il dottore era serio e Mandy scoppiò in lacrime, quelle maledette lacrime che tanto odiava.
Quando la fecero rientrare in salone trovò il signor Thewlish sul divano che dormiva e i medici che sistemavano tutto  per andarsene.
-Deve riposare , e gli dia queste gocce tre volte al giorno, dopo i pasti, allevieranno il dolore.-Disse il dottore dandogli una dialettale di un medicinale.
Quando se ne andarono Mandy avvertì in orfanotrofio che non sarebbe rientrata quella sera e poi iniziò a sistemare la cucina che ancora era in disordine.
Quando ebbe finito, si sedette sulla poltrona di pelle e crollò dal sonno, con Remus ai suoi piedi che occhiava il suo caro padrone.



Lo so che sono capitoli un pò corti, ma li ho dovuti spezzare così, spero vi piaccia, vi avverto siamo quasi alla fine, si lo so corta ma spero che almeno sia bella. Bacioni!

  
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