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Autore: Peanuts_e_Chocolate    01/10/2015    2 recensioni
Summer Arclight, studentessa di 17 anni all'Accademia di Heartland City, svolge una vita normalissima. Il suo tempo, suddiviso tra scuola e amici, scorre placidamente, facendole spesso dimenticare di essere diversa dai suoi compagni. Come la sua malattia le pone dei limiti a livello fisico, così l'invidia la ostacola nel tentativo di raggiungere appieno la serenità con se stessa, rendendola sempre meno sicura.
La sua vita cambia nel momento in cui incontra Umiko, rendendosi finalmente conto della sua condizione: destinata ad amare e a lottare senza mai scoprire se il suo sentimento sarà corrisposto.
Quando però l'oggetto del suo grande interesse ha gli occhi dell'oceano, la situazione si complica, forzandola a scegliere se far morire la passione che divampa nel suo cuore o giocarsi il tutto per tutto.
(Tematica delicata al capitolo 4)
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rio, Ryoga/Shark, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Under the effect of alcoholics

 

 

Chocolate-sama’s corner:

Minna! Questa volta il mio angolino si trova all’inizio del capitolo, causa avvertenze. Le tematiche trattate riguardano un contenuto esplicito, sebbene sia limitato. È un argomento che non verrà mai ripreso nei capitoli che seguiranno, ma ciò è dovuto a –come dice il titolo- all’alcol. Detto ciò, spero che sia ugualmente di vostro gradimento.

 

 

“E poi…” continuò Summer, rovesciando nel suo bicchierino della vodka pura “…quel totale idiota mi ha preso qui” e appoggiando l’oggetto malamente a terra, davanti alle gambe incrociate, si prese per un polso “e mi ha portato al piano di sopra e…hic!” la ragazza interruppe nuovamente il racconto per fregare il bicchierino dalle mani di Kotori e per berlo tutto, ricevendo come risposta la protesta dell’amica per un intero minuto, interrompendo il suo interessante racconto. “…e siamo andati.” Le guance della ragazza dai capelli acquamarina si era tinte di un rosso molto acceso, sia per l’imbarazzo nel rimembrare quella scena sia per tutto l’alcol bevuto in precedenza. Rio sorrise con estrema malizia, buttando giù un altro shot. Kotori, la cui era annebbiata da fumi per lei del tutto sconosciuti, sembrò dimenticarsi del bicchierino che l’amica le aveva scroccato e chiese con grande ingenuità: “Dove siete andati? Eh? Dove siete andati?” “Al piano di sopra!” esclamò la bluette, sbattendo più volte le palpebre. “D’accordo…ma dove siete andati?” “Ma te l’ho già detto! Al piano di sopra.” “Ok…ma dove siete andati?” “Non ricordo precisamente, ma non ti basta sapere che era al piano di sopra della pista da ballo?” “Ok, ok…quindi dove siete andati?” “Ma te l’ho già detto! Al piano di sopra!!” “Ma scusa Summer-chan, prima mi dici che siete andati al piano di sopra, poi mi ripeti che siete andati. Io mi domando dove…” La Kamishiro scoppiò a ridere, dato che le due stavano parlando due lingue diverse. Con passo felino la Regina di Ghiaccio si lanciò verso la Mizuki, attenta a non rovesciare la sua vodka sul pavimento. “Kotori-chan, Summy-chan intendeva dire che al piano di sopra ha…come dire…intensamente limonato con il suo ragazzo.” “Il ragazzo ha un nome e si chiama idiota.” Affermò convinta Summer, bevendo tutto d’un sorso il suo bicchierino.

Nel frattempo i due amici-rivali, Ryouga e Yuma, si erano lanciati in un appassionante e feroce duello all’ultimo sangue. Armati con un microfono e posti davanti al televisore di casa Mizuki, i due stavano tentando di vincere un duello al karaoke, con il solo risultato di perdersi in banali litigate, alquanto accese a causa delle loro pietose condizioni. “Coraggio Ryouga-kun, puoi fare peggio di così!” esclamò un’ironica Arclight. Il suddetto ragazzo si voltò. “Che cazzo vuoi?” domandò Shark, guardando molto male l’amica solo quando comprese appieno il significato delle sue parole e udì la sua sghignazzata. “Mi stai deconcentrando dalla mia sfida…tanto sto per vincere.” Detto ciò, dette le spalle alle tre ragazze e tornò a concentrarsi, leggendo correttamente il testo davanti a sé, anche se lo vedeva leggermente sfocato “…watch it bring you to your shun na na na na na na knees knees…” “Shark…hic…cosa hai detto? Shun na?” chiese Yuma, scoppiando a ridere e facendo perdere il filo della canzone all’amico. “It’s shun na na na na na na knees, baka!” E mentre il testo di Welcome To The Jungle scorreva sullo schermo, i due avevano già ripreso a battibeccarsi come due galline. Kotori, bevendo tutto d’un fiato un altro bicchierino, si ritrovò a pensare che la partita tra i due ragazzi sarebbe sicuramente finita con un pareggio: 0 a 0. Chissà se sarebbe durata a lungo, magari per tutta la notte.

Summer prese la Kamishiro per un polso e la fece nuovamente sedere accanto a sé, facendole ricordare che avevano un discorso da concludere. “Ahh giusto, ecco cosa volevo chiederti…” disse ad alta voce la Regina di Ghiaccio, guardando l’amica. “…in che posizione l’hai fatto con il tuo ex?” “Rio, non così forte! E ti sembrano domande da fare?” sbraitò la proprietaria della casa, tentando di tappare la bocca, ormai larga, della ragazza. Anche se molto curiosa di saperlo, la Mizuki doveva mantenere un po’ di pudore, almeno in casa sua! Purtroppo non aveva fatto in tempo: il danno era già stato fatto. Percepita quella domanda i due ragazzi lasciarono cadere i microfoni e si voltarono: Yuma era arrossito vistosamente, guardando le tre ragazze e ripetendo se aveva capito davvero bene, alla cui domanda non ricevette nessuna risposta esplicita; Ryouga aveva un’espressione funebre in viso e fissava le due Summer che vedeva, una accanto all’altra e -mistero! - una la goccia dell’altra. “Tu!” esclamò e puntò il dito verso una delle due, indicando in realtà lo spazio vuoto tra la ragazza dagli occhi color miele e quella dagli occhi color nocciola, che era seduta dall’altra parte. “Hai fatto quello che non dovevi fare?” “Ryouga…” si alzò lentamente Summer, oscillando più volte sul posto, pronta per cadere. Poi avanzò verso di lui con un sorriso ebete e con gli occhi socchiusi, dando un calcio a una bottiglia vuota. “Ryouga…perché stai parlando… con il vuoto?” domandò lei, allungando una mano verso la sua spalla per sorreggersi. “Certo che a te e a Yuma ha fatto davvero male quella birra…avete la faccia da idioti. Aspettate! Lo siete.” Summer rise sola alla sua battuta, trovandosi davvero sarcastica. “Comunque smettetela di fare gli scemi e sedetevi con noi se volete ottenere qualche informazione in più…” la ragazza sorrise maliziosa, mordicchiandosi il labbro inferiore. “Summer! Smettila di provarci con me…sei ubriaca!” “Mica quanto te, tesoro!” Lei gli strizzò l’occhio e preso per mano lo fece sedere accanto a sé, dall’altra parte rispetto a Rio, costringendo a questo punto il povero Tsukumo, preso dai fumi dell’alcol, a tentare di sedersi. Per un momento rischiò persino di dimenticarsene. E mentre Rio e Kotori spettegolavano stupidaggini su pecore e greggi, qualcosa che comunque non risultò chiara alle orecchie della bluette. Sebbene fosse brilla, i suoi super sensi cercavano di non farla pensare in quell’altro senso. Purtroppo per lei non notò il rossore acceso presente sulle guance del Kamishiro, le cui orecchie sentivano alla perfezione.

 

“Facciamo un gioco!” gridò la Mizuki, ottenendo applausi di approvazione dalla Regina di ghiaccio e dal suo migliore amico, il quale batteva le mani senza aver capito realmente cosa avesse proferito la ragazza. La verde si levò in piedi, prese la bottiglia di vodka vuota, ordinò che tutti si mettessero in cerchio e la mise nel mezzo, ovviamente con varie difficoltà. “Si beve ancora?” mormorò Ryouga, credendo che quella domanda se la fosse solo posta in mente. “Boh…che ne so io!” rispose Kotori, facendo spallucce. “Ma come?!” aggiunse Summer, realmente delusa. “Certo che sì! Abbiamo altra vodka!” “Wow!!” esclamarono all’unisono tutti gli altri, spingendo la ragazza a pescare un’altra bottiglia dal suo zainetto magico. “Et voilà!” proferì in un perfetto francese, sbattendola poco delicatamente sul pavimento. “Allora…” iniziò la Mizuki “il gioco è una via di mezzo tra quello della bottiglia e obbligo o verità, ma a ogni giro si deve bere e quello che gira…mhm…questa bottiglia…può fare una domanda. Quelle particolarmente imbarazzanti sono ben accette! O accettate? Chi se ne frega! Ora, dato che sono stata io a proporre il gioco…è il mio turno! Giro!” Con un rapido, ma poco preciso, movimento della mano, il collo della bottiglia indicò Yuma. “Bene bene!” il sorriso malizioso che comparve sul suo viso preoccupò lievemente la sua vittima. “Muhuhahahahah! Tsukumo Yuma-kun! Chi ti faresti delle mie amiche? Sei? O forse Sachi?” Summer afferrò prontamente la bottiglia di vodka e riempì il bicchierino, porgendolo poco raffinatamente all’amico. L’altro ingoiò in fretta, ma quando il suo cervello elaborò il quesito, iniziò a tossire. “Kotori, tu HAI delle amiche?” chiese imbarazzato, ricevendo sulla fronte la bottiglia utilizzata per il gioco dalla verde, la quale si era mostrata insensibile nei confronti del suo stato d’animo. “Yuma no baka! Rispondi SE-RIA-MEN-TE, anche se è uno stupido gioco.” Lo rimproverò, chinandosi in avanti per recuperare il povero oggetto e incrociando le braccia. Quello che Yuma vide nel frazione di qualche secondo lo mandò in estasi facilmente: l’amica, che indossava una camicia da notte corta in pizzo nero, gli stava mostrando il suo bel balconcino, provocando in lui pensieri poco casti. Perché sì, lo Tsukumo era un’idiota, ma quando era brillo, non era affatto cieco. Se si sentiva attratto dalla Mizuki, non c’era niente di male, no? “Penso che…che…” Con tutta franchezza il ragazzo continuò che non avrebbe MAI voluto farlo con delle sue amiche, ma con lei. A quella risposta Kotori era arrossita come un pomodoro, ricevendo gomitate dalle sue amiche. “Ma sentilo!” “Che romanticone!” “Si è appena seppellito la propria tomba. Complimenti, baka!” pensò Ryouga, sospirando arreso.

 

La bottiglia girò di nuovo, puntando questa volta la Kamishiro. “Rio…” disse solennemente “…hai mai fatto sogni erotici su…” e qui tutti- ma proprio tutti -si aspettavano che dicesse tuo fratello. Shark aveva seriamente rischiato di farsi venire un mini attacco di cuore, tentando di mostrarsi ancora tranquillo. “…Tetsuo?” Kotori spalancò gli occhi: Yuma poteva essere talmente stupido da fare quella domanda con una risposta sicuramente negativa e senza altri, interessanti dettagli? “Tetsuo? Tetsuo chi?” chiese lei bonariamente, portando alle labbra il proprio shot e dichiarando di non ricordarsi dell’amico dello Tsukumo. “Il mio amico…quello un po’…un po’…robusto.” “Ahhh, Takeda Tetsuo…no, mai fatta pensieri di nessun genere su di lui.”

 

“Ahah, Ko-to-ri ~♪” Sbottò la Regina di Ghiaccio, lanciando frecciatine all’amica. Yuma le sollevò il bicchierino pieno e glielo fece bere, senza che lei potesse protestare. Non che lei non volesse, ma solitamente si sentiva male quando veniva costretta a ingurgitare qualsiasi cosa. “Hai mai baciato un ragazzo?” La verde rispose di sì con estrema naturalezza. “Ma…con la lingua?” Lo sguardo pieno di malizia che assunse mise in soggezione la povera Mizuki, la quale divenne di un rosso acceso. “Beh…io-io…” Deglutì rumorosamente più volte, non trovando il coraggio di negare. “È un no, vero?” domandò tranquillamente l’altra, facendola imbarazzare ancora di più. “Già.” Mormorò di risposta, abbassando lo sguardo. “Ko-to-ri, presto qualcuno ti concederà un bacio più profondo, vero Yuma?” “Yuma?” “Ma sì, arriverà qualcuno. Prima o poi. Sempre se non muore prima di riuscirci.” Kotori si mostrò offesa e irritata nei confronti dello Tsukumo. Rio e Summer si dettero rispettivamente un facepalm, mostrando maggiormente che l’altro non aveva affatto capito cosa la Kamishiro intendeva dire. Ma tanto si trattava dello Tsukumo e non c’era da meravigliarsi se a quella frase per loro ovvia avesse dato tutt’altro senso.   

 

“È il tuo turno, Arclight Summer-chan!” L’espressione che fece la ragazza dai capelli acquamarina sembrò dire: E beh, mi sembrava anche l’ora! Ora che aveva ottenuto il permesso di bere lecitamente il proprio alcolico, sentiva di poter rispondere a qualsiasi domanda, per quanto potesse essere senza peli sulla lingua. “Kukuku…Qual è la posizione che preferisci durante un determinato…ehm…rapporto?” Prima che la ragazza potesse proferire parola, udì qualcuno al suo fianco tossicchiare rumorosamente: pensò proprio che la saliva doveva essergli andata di traverso. “Mhm…nessuna in particolare, basta che sia IO a dominare. Eheh.” “Omoshiroi Summy-chan!” aggiunse Rio, dandole un sonoro batti cinque.

 

La bottiglia girò nuovamente: toccava a Shark. Summer gli fece un enorme sorriso, come se volesse tranquillizzarlo e dirgli che non lo avrebbe mai sottoposto a una domanda a rating rosso. “Ryouga-kun…hai mai fatto sesso?” Alla faccia del quesito! Cosa ti è passato per l’anticamera del cervello? Se fossi stato io a farti quella domanda…sarei sicuramente passato come un pervertito! “Ryouga!” una voce interruppe i suoi pensieri, notando lo sguardo quasi preoccupato dell’altra, mentre gli porgeva un shot. “Non ti senti bene? Non vuoi…più bere?” Il Kamishiro allungò lentamente il braccio, prendendo il bicchierino dalla sua mano e sfiorando le sue dita. “Sì…va tutto bene.” Disse solamente, bevendo tutto d’un fiato. “Se ho mai fatto sesso? Certo che sì! Con tutte le pollastrelle che mi sbavano dietro a scuola, pensi che non mi sia mai fatto un pensierino su nessuna di queste?” Summer sembrò soddisfatta della sua risposta, accennando un sorriso e spostandosi un ciuffo ribelle dalla fronte.

 

“Yuma…guardi i porno?” L’altro osservò divertito l’amico: non si aspettava di certo che gli facesse una domanda del genere. “Sì…almeno una volta a settimana, quando Akari e la vecchia non sono in casa.” Rispose quasi subito, facendo scoppiare in una fragorosa risata le ragazze.

 

“Il tuo amichetto, da eretto, arriva a toccarti l’ombelico?” Costretto a ingoiare altra vodka, Shark lanciò un’occhiata di sfida allo Tsukumo: in quel momento il suo nomignolo gli calzava a pennello. Quando l’Arclight lo guardò, un po’ imbarazzata per quella domanda che doveva essere in tutti i casi censurata, non poté che pensare di trovarlo assolutamente irresistibile e non ci avrebbe pensato due volte a saltargli addosso se non fosse stato il suo migliore amico, ignorando il fatto che l’avesse già condannata alla friendzone. “Anche se fosse, il tuo non arriverebbe di certo a metà del mio. Sono messo molto bene, Yuma.” Rio rise all’affermazione del fratello, facendo intendere che era perfettamente d’accordo con lui.

 

“Mizuki.” Alle orecchie della verde, la voce del Kamishiro risuonò come un richiamo. “Aye?” “Hai mai fatto fantasie erotiche sul suo conto?” Kotori arrossì violentemente quando gli occhi blu oceano del ragazzo guizzarono in direzione del suo migliore amico. “Sul conto…di chi?” chiedeva quell’altro idiota, ripetendo ogni cinque secondi il quesito senza che ottenesse una risposta. La verde abbassò per la seconda volta lo sguardo e annuì lievemente. Era ufficialmente caduta sotto gli attacchi dei due Kamishiro.

 

“Rio-san♫---Hai mai fatto sogni erotici su tuo fratello?” La Mizuki sorrise malignamente, notando la faccia rossa della Kamishiro. Peccato che non avesse capito che l’altra stava tentando di trattenere una forte risata. Nell’arco di un minuto la Regina di Ghiaccio scoppiò a ridere sguaiatamente, contagiando anche l’Arclight. “Summer, hai sentito? Io mi faccio sogni erotici? Su mio fratello, poi? Ahahahahahah.” Ryouga non sembrava della stessa opinione: taceva, guardandosi i pantaloncini del pigiama e provando a non pensare alla domanda della verde. Tra una risata e l’altra Summer si lasciò scappare un: “E se invece fosse Ryouga a farsi sogni erotici su sua sorella?” Sentita la domanda, la Kamishiro rise più forte, toccandosi la pancia con entrambe le mani. Se prima la sua faccia era rossa tentando di non ridere, adesso era rossa da quanto stava ridendo. La ragazza dai capelli color acquamarina dovette asciugarsi qualche lacrimuccia da quanto aveva riso, ignorando molto bene le occhiate assassine che il suo migliore amico le stava lanciando. “Gomen, Ryouga-kun…” Disse, afferrando il colletto della maglietta del ragazzo e avvicinandolo a sé per scoccargli un bacio sulla guancia.

 

“Tsukumo Yuma!!” esclamò imperiosa la Regina di Ghiaccio, guardando incuriosita il ragazzo. “Dato che siamo in tema…non ti chiederò se hai mai fatto sogni erotici sul conto della tua migliore amica, Mizuki Kotori-chan…ma per rendere la serata ancora più interessante, la mia domanda sarà questa.” Rio si schiarì la gola, cercando di assumere l’espressione più seria che avesse in repertorio. “Hai mai fatto sogni erotici su mio fratello?” Come sentì ciò lo Tsukumo impallidì improvvisamente, guardando con occhi sbarrati la Kamishiro. D’altro canto Shark prese a tossire, maledicendo tra un colpo di tosse e l’altro la sorella. Osservando le loro reazioni, Summer bevve direttamente dalla bottiglia, scoppiando a ridere e sfottendoli un po’. Presto Rio si aggiunse a lei, ottenendo da quest’ultima un bel batti cinque. “Li hai fatti fuori in un sol colpo!” commentò vivacemente l’Arclight. “Peccato che non siano loro due le uniche vittime.” La Kamishiro mosse il pollice in direzione della proprietaria di casa, la quale tremava ed era in procinto di scoppiare a piangere, molto demoralizzata. Invece di consolarla, le due si divertirono a rigirare il coltello nella piaga, scherzando sopra il fatto che i due avessero un inaspettatamente diverso orientamento sessuale. “E se Ryouga e Yuma formassero una ship?” “Una ship?! Arriviamo davvero a così tanto?” “Why not? Che nome potrebbe avere la ship?” “Una Ryouga x Yuma non basterebbe?” “Ma no, Summy-chan! Dobbiamo puntare più in alto! Tipo Shark, che vuol dire squalo…e Lobster, aragosta…” “Rio-san, non possiamo fondere Shark e Lobster…” “Hai ragione! Dobbiamo puntare più in alto!” Le due pensarono intensamente per qualche istante, poi Summer ebbe l’illuminazione. “E se fosse…tipo…morso dello squalo?” “SharkBait…Shipping?” “Unisci il tutto e verrà fuori il nome di una ship meravigliosa. Sharkbaitshipping…è semplicemente meravigliosa.” “La volete smettere di fantasticare su una cosa così ridicola?!” Ryouga decise di intervenire per proteggere l’integrità della sua immagine. “Non è affatto ridicola. È semplicemente meravigliosa. Summer, dobbiamo fondare un fanclub e vedere quante persone aderirebbero alla cosa.” “In onore di questa nuova e bellissima ship…ci nominiamo membri onorifici di questo club ancora top secret.” “La volete smettere?!” Le due smisero di confabulare tra loro, voltandosi in direzione del Kamishiro. “Tutto ciò non è affatto divertente.” “Ringrazia che io e tua sorella abbiamo trovato un interesse amoroso ancora strano e particolare, ma di già emozionante.” “Shipparmi con il mio rivale non è affatto normale.” “Un giorno tutto ciò sarà gratificante e mi ringrazierai. In un futuro prossimo, almeno spero.” “Piantala Summer! E staccati da quella bottiglia…sei ubriaca.” “Io continuo a credere che se esistesse una ship delle genere, piacerebbe a molti e a molte.” “Peccato che esistano gli haters…Ryouga, pensi davvero che io possa crederti riguardo al fatto che hai fatto sesso con una qualsiasi ragazza?” “Se volessi perdere la verginità, voglio essere in lista alla cima.” “Magari in cima alla lista.” “Quello che è. Rio-san, ripensando alla ship di cui già non ricordo più il nome, chi pensi che sarebbe dominante?” “Che razza di domanda, Summy-chan! È lo tsundere che tiene il controllo in particolari situazioni di così grande importanza…quindi direi mio fratello.” Le due ragazze, che si erano passate la bottiglia di vodka a ogni botta e risposta, avevano superato il loro limite ed erano definitivamente ubriache.   

 

“Summer-chan…ugh…” Yuma guardò ancora la bottiglia che puntava all’Arclight. “Ugh…Hai mai usato…ugh…” “Troppi ugh in una sola frase. Spara Yuma-kun!” “…giochi erotici?Un enorme ghigno comparve sul volto della ragazza. “Sei davvero sicuro di volerlo sapere, Yuma-kun? Potrei suggerirtene qualcuno da utilizzare…con chi vuoi tu, insomma.” Summer si spostò una ciocca dietro l’orecchio, guardando poi negli occhi dello Tsukumo. “Preparati! Dado kamasutra, il gioco dell’oca, le manette e il frustino…ma se vuoi considerarlo come gioco, anche della cioccolata fondente sul corpo. Direi che è…piuttosto eccitante.” Proferì languidamente, scoppiando poi a ridere.

 

“Quanti amichetti hai visto, oltre a quello di tuo fratello?” La Kamishiro rise per l’ennesima volta in quella serata. Le fece l’occhiolino ed entrambe ignorarono in tutti i modi gli sguardi omicidi di Shark. “Credo cinque o sei…non ne sono del tutto sicura. Però solo Ryouga ce l’ha…mhm…bello.” “RIO!” esclamò il diretto interessato, mentre le sue orecchie fumavano. “Però bello non si può dire riguardo a un pene…all’incirca sono tutti uguali, chi ce l’ha più grande o più piccolo, chi più o meno peloso e chi di vari colori. Uno può dire che ha un bel viso, mica riguardo…quell’arnese, va!” Summer, che era ancora in possesso della bottiglia di vodka pura, fece per bere, ma qualcosa che lei non seppe riconoscere la ostacolò; alla fine si dovette arrendere, credendo che fosse tutta colpa del tappo. In realtà Shark aveva pensato al fegato della ragazza e tentò di strapparle di mano la bottiglia. Il gioco si interruppe a causa del tremendo mal di testa che colpì sia Rio che Summer. Le due dovettero appoggiare la schiena sulla parete e combattere contro il senso di nausea che si stava facendo strada in loro. Nell’arco di pochi minuti due enormi secchi vennero posti uno a fianco della Regina di Ghiaccio, l’altro vicino all’Arclight. Kotori si affaccendò in cucina per preparare dell’acqua calda; Shark si pose a fianco della sorella, sostenendo il secchio in caso la ragazza fosse presa da un conato di vomito che non riusciva più a trattenere. Il suo esempio venne seguito da Yuma, il quale era più schifato rispetto all’amico se Summer avesse rigettato. Rio gemeva come sentiva tutta la vodka ingerita bruciarle nello stomaco e come la testa le vorticava rapidamente; l’altra era scoppiata a piangere, accusandosi di essere stata una totale idiota. “Pensi che si stia scusando riguardo alla questione della ship o del troppo alcol ingerito?” “No, non credo…ad ogni modo domani non si ricorderà più niente. Dimentichiamoci di questa storia.”

 

L’acqua calda risultò magica: la Kamishiro riuscì a liberarsi molto presto della nausea, non riempiendo nemmeno il secchio. “Ora dovrebbe stare meglio.” Proferì Ryouga, passando il dorso della mano sulla fronte imperlata di sudore della sorella. “Summer sta proprio da cane…” commentò lo Tsukumo, cercando di non pensare al fatto che la bluette stesse vomitando in un secchio a pochi centimetri da lui. “Sta rimettendo l’anima…” aggiunse Yuma, riuscendo a cambiare secchio in tempo. Massaggiò la schiena della bluette, sperando che presto si sarebbe sentita meglio. Seduta a dovuta distanza dopo aver vuotato il secchio, con grande orrore da parte sua, la Mizuki stava lottando per rimanere sveglia, le palpebre calavano con estrema facilità. Rio si era poi addormentata sulla spalla del fratello, il volto stava riprendendo il suo naturale colorito poco a poco. L’Arclight era invece molto pallida, oltre che debole: Yuma dovette sostenerle la testa, verificando in qualche modo che non dovesse più stare male. Le sue palpebre si chiusero e appena le mani dello Tsukumo l’abbandonarono il corpo si protese in avanti, cascando poi di lato. “Starà bene?” domandò Yuma, avvertendo poi un flebile gemito. “Sì…ora va’ a vedere Kotori…credo che abbia bisogno di una spalla su cui dormire.” Sussurrò l’altro, rialzando Summer e ponendola vicino a sé. Lo Tsukumo si sedette accanto alla sua migliore amica. “Era meglio se dicevo a Summer di non portare alcolici…se avessi immaginato cosa sarebbe successo…” Il ragazzo le sorrise, schioccando la lingua e allungando un braccio lungo le spalle dell’altra. “Kotori…dormi…è tardi.” Disse, chiudendo gli occhi e permettendo alla Mizuki di appoggiare la testa sul suo petto. Un leggero grazie scappò dalle morbide labbra della verde, facendo sorridere Yuma. “Vi siete definite grandi fan della coppia Kotori-Yuma, ma non sapete cosa vi siete perse…idiote!” Essendo rimasto l’ultimo in piedi, il ragazzo strinse a sé la sorella, lasciando che anche Summer, che in quel momento gli faceva pena –o forse tenerezza, nemmeno lui se ne rese conto- potesse unirsi a loro due. “Shark…” il ragazzo avvertì la voce debole della bluette. “Dimmi.” “…ti voglio bene.” La semplicità di quelle parole, che la ragazza non sarebbe riuscita a dire facilmente se fosse stata sveglia, colpirono l’altro. Sapendo che nessuno l’avrebbe sentito e che solo la luna nel cielo sarebbe stata la testimone di quello che era successo loro, Ryouga fu preso da un momento di debolezza. “Anch’io.”

   
 
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