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Autore: nenya85    14/02/2009    3 recensioni
Un Seto tredicenne e un Mokuba di otto anni sono spediti nella Domino del presente dove incontrano, ovviamente, le loro controparti. AU. Yami x Kaiba. Tieniti forte Kaiba, Yugi non è l'unico duplicato a Domino!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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IT’S A DÉJÀ VU ALL OVER AGAIN

Tradotto da Aleen (e Kim)
Beta-read by Gekkeiju


Per favore, leggete e recensite! Oltre al semplice fatto che adoro le recensioni, le trovo molto utili per strutturare il resto della storia.

NOTE SUI NOMI: ora che ho stabilito i nomi per tutti – darò dei soprannomi! (beh, comunque li darò a uno solo di loro):

Koryuu: dalla storia si capisce chiaramente (spero) che significa Piccolo Drago. Qualcuno indovina a chi si riferisce?

Make Inu: corrisponde nel doppiaggio americano a stray dog (letteralmente “cane randagio”, ma sottintende “perdente” n.d.T). È uno dei nomi con cui Kaiba insulta Jonouchi.


CAPITOLO 9: LA FINE DELL’INFANZIA



YAMI POV.

Le nostre chiacchierate si erano trasformate in una routine notturna. In un certo senso… se io mi appoggiavo alla sua scrivania… se Kaiba faceva finta di lavorare … riuscivamo a parlare. Era iniziato come un gioco – come quel gioco infantile “Verità o Penitenza” che Yugi mi aveva insegnato. Immobili nella semioscurità, ci saremmo sfidati a vicenda a rivelare noi stessi, a fidarci l’uno dell’altro, a credere nel legame che avevamo creato ad Alcatraz. Se non fosse stato per la nostra rivalità … la nostra determinazione a non lasciare che l’altro segnasse dei punti; se non fosse stato per quanto ci risultava difficile essere così aperti – dubito che ci saremmo riusciti.

“Da quando Yugi ha assemblato il puzzle per la prima volta, da quando sono rinato in questo mondo, ho ferito così tante persone.”

“Probabilmente se lo meritavano.”

“Spesso. Ma questo non mi ha mai preoccupato, finché non ho aggiunto Yugi alla lista.” Non fui sorpreso di vedere Kaiba annuire quasi inconsciamente.

“Ma capisci” continuai, “che se Yugi avesse assemblato il suo puzzle due settimane prima, Jonouchi e Honda sarebbero stati solo altri due la cui vita io avrei rovinato?”

“Non sarebbe stata una gran perdita.”

“Avrei potuto distruggerti.” gli feci notare.

“Non darti tante arie. Ho più esperienza di te in questo campo.”

“Sono serio. Ti avrei ucciso nel Regno dei Duellanti.”

“Nemmeno questa sarebbe stata una gran perdita.” Scrollò le spalle “Tu volevi vincere. Io volevo morire. Sembrava uno scambio piuttosto equo.”

“Non dire questo!” ordinai. La mia veemenza ci sorprese entrambi. “Yugi è molto più saggio di me.”

“Allora forse dovresti dargli ascolto. Ha ragione. In te c’è molto più che oscurità.”

“Credi che questo valga anche per te?” Gli chiesi curioso. Sapevo che sentiva un profondo senso di colpa per quanto riguardava il suo ruolo nel progettare le armi della Kaiba Corporation, anche se era chiaro che all’epoca era solo un bambino, inconsapevole di come i suoi progetti sarebbero stati usati. Aveva una coscienza, anche se a volte rudimentale. Ma non l’avevo mai sentito esprimere rimorso per quello che ci era successo al Death-T. Non credevo che ne provasse alcuno. Poi vidi il suo viso bianco e capii. Kaiba sentiva un senso di colpa così profondo e divorante che bloccava qualsiasi altro sentimento.

Improvvisamente mi sentii in collera con lui. “Tu ti incolpi ancora. Non hai mai smesso di farlo. Tu guardi Seto e lo odi per quello che sta per fare. Perciò come puoi startene seduto qui e dirmi di perdonare me stesso, quando ti aggrappi ancora così forte al tuo rimorso e alla tua vergogna?” domandai.

A questo, inaspettatamente, sorrise. “Che posso dire? A te, il perdono si addice meglio.”

“Finiscila. Sono serio, Seto Kaiba,” ringhiai.

“Anche io.”

“Se fossi stato io quello ferito, sarebbe stato accettabile” dissi, sapendo che Kaiba avrebbe capito. “Ma è stato Yugi a pagare per la mia arrogante cecità. All’improvviso, come risultato del mio fallimento… ho ricevuto la benedizione di essere veramente vivo per la prima volta in tremila anni. E per quanto mi sentissi in colpa … ho gioito di ogni minuto … in cui sono stato me stesso … in cui ho combattuto contro Dartz … insieme a te. Eppure, ogni respiro che facevo era un respiro che stavo rubando a Yugi. Mi sembrò una punizione adeguata dovervi rinunciare, dover tornare a essere niente di più che la sua ombra. E adesso, sono stato ricompensato per quel tradimento finale. Hanno esaudito il desiderio inespresso del mio cuore. Non sembra… giusto.”

Ora fu il turno di Kaiba di arrabbiarsi. “Ė stato “giusto” per te essere ficcato in un puzzle?” chiese con ironia selvaggia. “Hai tremila anni, Yami – è tempo di diventare grandi. Smettila di aspettarti che le piccole ricompense e punizioni della vita siano giuste. Non sono giuste – “sono” e basta. Fattene una ragione e vai avanti.” Kaiba non stava dicendo niente che non avesse già detto prima. E non aveva completamente ragione. Come stava imparando, il passato non poteva essere né completamente vinto né completamente eluso. Ma dovevo essere più stanco di quanto pensassi … perché trovai le sue dure dichiarazioni … confortanti.


JONOUCHI POV.

Non avevo intenzione di fare come se credessi che Kaiba mi avrebbe dato retta. O che Seto avrebbe apprezzato il mio ficcare il naso. Ma non potevo proprio restare fermo a guardarli… guardare quanto era freddo Kaiba. Voglio dire, lo sapevo che Kaiba era un maledetto pezzo di ghiaccio, ma lui era sempre così fissato con se stesso, che avevo quasi pensato che avrebbe trattato Seto un po’ più come Mokuba.

“E che cavolo, Kaiba. Non puoi essere un po’ più gentile con lui?”

“Che differenza fa che io sia più “gentile” o no? Ritornerà nel suo tempo, ricordi?”

Questo era il problema del discutere con Kaiba. Quello che diceva era logico. Solo che era… sbagliato.

“E allora? Intanto riuscirà a farsi qualche amico e a divertirsi un po’ finché starà qui.”

“Per fortuna quando tornerà indietro, non si ricorderà niente in ogni caso.”

“Sarà una fortuna non ricordarsi di avere avuto degli amici? Sarà una fortuna non riuscire a ricordarsi di essere stato felice? Tu sei più malato di quanto pensassi, Kaiba.”

“Dove andrà, un ricordo felice non gli sarà di alcuna utilità.” Disse, prima di marciare via.

“Non so perché ci provo ancora”, borbottai, girandomi verso Sugoroku. “Kaiba probabilmente ha ragione. Comunque – quel mocciosetto è il creatore di Death-T.”

“Non ancora, non lo è ancora,” disse con calma Sugoroku.

“Perché ti metti a difendere Seto? Sai quello che ti farà – non appena sarà cresciuto un po’.”

“Lo sai anche tu. Forse dovresti chiedere a te stesso perché lui ti piace così tanto.”

Discutere con Jichan era persino più inutile che discutere con Kaiba. E poi, aveva ragione… perlomeno su Seto. E per quanto non mi piacesse la sua versione extra-large, dovevo ammettere che mi ero piuttosto affezionato al ragazzino.
Per prima cosa, era così fiero – come un piccolo jumbo jet. Ed era divertente vedere tutte le arie e l’arroganza di quello grande compattate in una versione mini. Era un lottatore bravo quasi quanto il suo se stesso più vecchio, e mi avrebbe cancellato il sorriso dalla faccia, non appena lo avesse visto. Non pensavo che fosse possibile, ma era persino più aggressivo di Kaiba, e aveva un carattere due volte peggiore. Senza contare che era il lottatore più scorretto che avessi mai incontrato.

Ma anche se mi aveva intenerito – non potevo dire che lui ricambiasse il favore. Non riusciva a capire che io non ero un nemico, e dubitavo che sapesse cos’era un amico… o che il non saperlo lo preoccupasse. Ma anche questo era un miglioramento rispetto al suo se stesso più vecchio, il cui sguardo mi passava attraverso come se non esistessi. (Di tanto in tanto mi chiedevo se Kaiba sapesse che inu make non era il mio vero nome.)

Considerato chi sarebbe diventato, in un certo senso mi dava sui nervi il fatto che mi stava simpatico. Forse era perché io riuscivo a vederlo – che lui era un bambino abbandonato a se stesso tanto quanto lo ero stato io. Solo che Seto non era mai stato così fortunato da avere uno Yugi che entrasse nella sua vita a rimetterlo in piedi. La verità era che sentivo un senso di familiarità con il ragazzo più piccolo, che non avevo mai provato per il più grande.

E non riuscii a trattenermi dal dargli un soprannome.


KAIBA POV

Aveva avuto il coraggio di dargli uno stramaledetto soprannome. Beh, si poteva dire che io ne avevo dato uno al bastardo per primo, ma non credevo che make inu contasse - e di sicuro io non lo intendevo affettuosamente.

Koryuu.

Fottuto Piccolo Drago.

Sarebbe potuta andare peggio. Era quasi andata peggio. La prima idea di Jonouchi era stata Baby Kaiba, ma la proposta lo aveva lasciato a vomitare sul pavimento, di certo riconsiderando l’intera faccenda del vezzeggiativo. L’idiota aveva commesso l’errore di non rispondere finché non era stato troppo tardi. Contrariamente a quello che tutti chiaramente si aspettavano, non sentii il bisogno di intervenire, mentre Seto gli illustrava ogni trucco imparato al dojo e perfezionato all’orfanotrofio o sotto la tutela degli scagnozzi di Gozaburo.

Ma se Seto a Baby Kaiba aveva recalcitrato (violentemente), aveva concesso Piccolo Drago, e così, riluttante, avevo fatto io. Se uno doveva per forza avere un nomignolo, sicuramente l’essere chiamato come un drago era accettabile. Ma non si trattava del nome in sé stesso – si trattava di quello che implicava.

Continuavano a trattarlo come uno stramaledetto animaletto. Continuavano a trattarlo come uno stramaledetto bambino.

L’infanzia era qualcosa a cui io avevo rinunciato così tanto tempo fa, che non riuscivo a ricordare che cosa si provasse. Era stata semplicemente un lusso che non potevo permettermi - alla fine molto più costoso di tutti gli aerei e gli elicotteri e gli altri stravaganti giocattoli che adesso possedevo. Perché infanzia significa dipendenza e debolezza - e soccombere alla pericolosa illusione che ci sarà qualcuno a prendersi cura di te – qualcuno che farà andare “tutto bene”.

Avevo messo da parte le cose infantili a dieci anni, quando avevo sfidato Gozaburo. O a otto, quando i nostri parenti ci rubarono l’eredità e ci scaricarono all’orfanotrofio a badare a noi stessi. O a cinque, quando morì mia madre e mio padre si seppellì nel lavoro. Ero abbastanza grande da dedicare me stesso a Mokuba. Già allora, sapevo che solo uno di noi avrebbe avuto un’infanzia. Decisi che sarebbe stato lui.

Non me ne ero pentito. Era stata la scelta migliore che avessi mai fatto, in una vita piena di decisioni orrende. Però nemmeno avrei lasciato che gli altri la negassero, trattandomi come un bambino.

NOTE DELL’AUTRICE: Nel manga, i sentimenti reciproci di Kaiba e Jounouchi possono essere così riassunti: Jounouchi odia Kaiba con tutto se stesso, e Kaiba è totalmente e apertamente sprezzante nei riguardi di Jounouchi. Tuttavia, posso immaginare Jounouchi comportarsi diversamente nei confronti di Seto. Penso che avrebbe visto qualcosa di sé nel Seto Kaiba più giovane. Hanno entrambi avuto un’infanzia difficile e scelto come risposta la rabbia e l’autodistruzione. Lo stesso, ovviamente, vale anche per il Seto Kaiba più vecchio, ma penso che la muraglia che il Kaiba più vecchio ha costruito intorno a sé sia troppo opaca perché Jounouchi riesca a vederci attraverso. Penso che c’entri anche la differenza di età. Jounouchi guarda Kaiba e vede un teenager arrogante, freddo e calcolatore, che è irritantemente della sua stessa età. Anche se Seto condivide queste qualità, è più giovane, e credo che Jounouchi si renda conto di questo. Inoltre, Jounouchi è anche lui un fratello maggiore, e ha un istinto protettivo grosso come una casa. Ironicamente, penso che Seto sia ignaro di questo impulso da parte di Jounouchi – probabilmente sarebbe profondamente offeso e arrabbiato se lo sapesse – dato che troverebbe l’idea di essere un bambino bisognoso di protezione allo stesso tempo aliena e minacciosa. In effetti, la tensione tra il fatto che Seto È un bambino, e la rinuncia dell’infanzia sua e di Kaiba è una delle fila della storia.

NOTE SULLE IMPRECAZIONI: (Ragazzi, se è stato un titolo maledettamente divertente da scrivere!) Comunque, una delle cose più divertenti del guardare l’anime sottotitolato (almeno per me) è stata rendermi conto che imprecavano tutti! Non credo che Kaiba riesca a parlare, se non inizia ogni singola sentenza con ”Merda.” E se a Kaiba piace chiamare Jounouchi “cane randagio” e “nullità”, il nome favorito di Jounouchi per Kaiba é “Bastardo”. Inoltre, la scelta del doppiaggio americano di 'Mr. Pieno di Soldi' – che ho sempre pensato essere piuttosto triste, dato che Kaiba inizia come orfano senza un centesimo – fa partire i violini. Comunque, anche se Kaiba e Jounouchi sono i peggiori (o i migliori, dipende dal vostro POV), tutti, incluso Mokuba (seguendo l’esempio di Nisama), Yugi, e Anzu, prendono parte alla scena. Perciò potete far finta che io stia cercando di restare in characther. O potete far finta che è orribile mettere delle imprecazione per scritto, e dirvi che lo faccio per l'arte… o entrambe....


NOTA DELLE TRADUTTRICI: anche noi aspettiamo commenti sul nostro lavoro di traduzione ^_^. Fateci sapere che ne pensate, e se avete consigli da darci. I vostri commenti verranno tradotti e spediti all’autrice ^^’’'.

  
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