Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: ___Page    03/10/2015    1 recensioni
Sono passati due anni dall'inaugurazione del locale di Sanji, Zoro e Law e tutto va a gonfie vele,al ristorante, alla scuola di danza e nelle loro vite.
Ma un nuovo spettacolo si avvicina e nuovi conflitti e amori prendono forma tra prove di musical e serate latine. Riusciranno gli allievi di Violet, Nami e Bibi a fare i conti con i propri sentimenti, a ritmo di musica e battiti di cuore?!
Ecco a voi il seguito di Shall we dance.
Genere: Comico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eustass, Kidd, Nojiko, Penguin, Trafalgar, Lamy
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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-Stai scherzando vero?!-
Guardo attonita Baby, seduta su una delle sedie del camerino che divide con me Shirahoshi, Rebecca e Lamy che è qui in piedi accanto a me.
-No, non scherzo- mi risponde.
Il suo tono è sconsolato e mi fa accigliare ma ho poco tempo per registrarlo perché quello che ha appena detto mi sconvolge di più.
-Ma non puoi rifiutarti di ballare con lui! Tra due pezzi c’è Dirty Dancing!-
Solleva uno sguardo lampeggiante su di me ma capisco subito che tutta quella rabbia non è per noi e non posso fare a meno di domandarmi per chi allora.
-Lo puoi ballare tu!- mi dice e io rimango interdetta, sbattendo le palpebre.
-Come?!-
-Prima di me eri tu la sua ballerina e mi hai sempre sostituita quando sono mancata alle prove. E poi Dirty Dancing lo sanno anche i muri- mormora priva di verve e io compenso con la mia reazione.
-Ma che c’entra?!?! Sei tu che devi ballare con Franky, voi due avete un’intesa pazzesca e poi che mi dici degli altri pezzi?!-
La guardo sospirare e scambio un’occhiata con Lamy, prima di prendere fiato per chiamarla ma la mia amica mi fa un’impercettibile segno di diniego con la testa e io mi zittisco.
Assottiglio appena gli occhi su di lei che, dopo un attimo, esce dal camerino in silenzio e io subito la seguo.
Si volta mentre mi fermo davanti a lei, le braccia incrociate sotto il seno e l’espressione dispiaciuta.
-È successo qualcosa?!- domando, senza preamboli e lei si appoggia al muro con la spalla.
-Oggi lo sospettavo a questo punto ne sono certa- sussurra -Dopo la prova di Summer Nights l’ho trovata nel retro palco che piangeva e Franky che si allontanava a passo di carica- mormora, corrugando le sopracciglia.
Io sgrano appena gli occhi e un attimo dopo è proprio la sua voce a risuonare per tutto il corridoio dei camerini femminili.
-Suuuuuuuper, fratello!-
Un lampo d’ira mi attraversa gli occhi e mette sull’attenti Lamy, che mi segue senza esitazione quando mi dirigo decisa verso di lui, intento a parlare con Chopper di non so cosa.
-Cuttyflam!- lo chiamo, i pugni stretti lungo i fianchi e lui si gira, strabuzzando gli occhi non appena vede il mio cipiglio e la mia andatura.
Sobbalza e fa per indietreggiare ma, tra me che lo raggiungo in poche falcate, Chopper e il muro, rimane bloccato e deglutisce a vuoto, rassegnato.
Mi conosce da una vita e sa cosa divento se mi arrabbio.
Sento un altro paio di persone avvicinarsi, sicuramente preoccupate per l’incolumità di Franky, ma non me ne curo.
-Che hai fatto a Baby?!- gli chiedo, omicida, e lui si acciglia per un secondo prima di irrigidirsi.
-Che ha?! Sta male?!- domanda e la nota preoccupata nella sua voce non mi sfugge e mi stranisce ancora di più.
No qui qualcosa non quadra.
Incrocio le braccia sotto al seno e lo osservo con attenzione.
-Non vuole ballare con te- lo informo, lapidaria e stavolta ne sono certa, è delusione quella che gli attraversa gli occhi.
In tutti questi anni non ho mai visto Franky sconsolato una sola volta, mai. Almeno fino adesso.
Abbassa lo sguardo, si passa una mano sul retro del collo a disagio, infossando l’altra nella tasca del pantalone.
-E io che posso farci?- chiede, cercando inutilmente di suonare spavaldo e senza incrociare i miei occhi.
 Un grave errore perché non si accorge del pericolo incombente.
Io pratico danza da quando ho otto anni. Ma da quando ne ho sei, zio Tiger mi da lezioni private di arti marziali per la mia sicurezza personale e tutti lo sanno. Anche Franky. E se questa cosa di Baby glielo ha fatto temporaneamente dimenticare, vedo bene che se ne ricorda quando si ritrova contro il muro, un mio braccio a tenerlo fermo dal torace e l’altra mano a torcergli il suo.
Stringe le labbra, soffrendo in silenzio, mentre dei movimenti trattenuti smuovono aria intorno a noi.
Nessuno si mette in mezzo, sanno che non gli farò più male del necessario e che è per una buona causa.
-Ascoltami bene, io non so cosa sia successo con Baby ma, qualunque cosa sia, deve essere stato questo pomeriggio perché stamattina stava che era un fiore- sibilo veloce e “persuasiva” -Quindi ora tu vai nel nostro camerino, parli con lei e non esci finché non hai chiarito e l’hai convinta a ballare, chiaro?!- proseguo, alzando la voce e guardandolo annuire rapido e terrorizzato.
Sorrido soddisfatta, liberandolo.
-Molto bene!- annuisco -Hai due balletti di tempo- lo informo, sottolineando il numero con le dita.
Ignoro Chopper che mi fissa sconvolto e tengo gli occhi puntati sulla schiena di Franky finché non lo vedo entrare in camerino e chiudersi la porta alle spalle.
Sento il bisogno di una boccata d’aria e salgo le scale che portano nel retro palco con l’intenzione di uscire sul piccolo balconcino che da sullo spiazzo sul retro.
Mi addosso alla balaustra afferrandola con le mani e pregando che tutto si sistemi e solo allora mi accorgo che qualcuno mi ha seguito.
Mi volto di scatto e metto a fuoco Sabo che mi guarda ghignando, le braccia al petto e una spalla addossata allo stipite della porta.
Il solito calore si diffonde in tutto il mio corpo e sento le guance imporporarsi appena, ringraziando mentalmente il buio.
-Che c’è?!- domando, scuotendo appena il capo con falsa noncuranza.
Ridacchia e mi raggiunge, affiancandomi mentre io torno a guardare di fronte a me.
Sento che mi squadra e trattengo un attimo il fiato. Mi fa ancora strano.
-E così ho una ragazza yandere!- mormora, addossandosi alla balaustra con gli avambracci.
Trattengo il fiato, restando immobile, cercando di non deglutire troppo rumorosamente.
-Io non sono la tua ragazza- sorrido nel girarmi a guardarlo, ostentando una sicurezza che non ho e facendogli sollevare un sopracciglio.
-Ah no?! Allora devo preoccuparmi per quello a cui ho assistito prima dell’inizio dello spettacolo?!- si informa ma sorride.
Decido di stare al gioco e assottiglio lo sguardo con un po’ di malizia, avvicinandomi appena.
-Oh non mi dire che sei geloso- lo provoco sottovoce e lui si rimette dritto, avvicinandosi di più e facendomi perdere lucidità in un attimo.
Abbasso lo sguardo, portando una ciocca dietro l’orecchio e tornando a mostrarmi vulnerabile.
-Hai visto solo una ragazza che consolava un caro amico- lo informo, lanciandogli un’occhiata di sottecchi e i suoi occhi si velano appena.
-Sta tanto male?-
Mi giro e perdo lo sguardo nel vuoto, sospirando.
-È piuttosto pesto, sì-
-Lo capisco- sospira anche lui, cogliendomi alla sprovvista.
Torno a guardarlo ad occhi sgranati.
-Tu?!- gli chiedo, incredula -Il consumato playboy, tu lo capisci?! Non sei mai stato single da quando ti conosco!-
Stavolta è Sabo ad abbassare per un attimo lo sguardo, sorridendo appena.
-Ma so cosa vuol dire passare mesi convinto che la ragazza che ami non ti ricambi- ammette con disarmante semplicità.
Un brivido freddo mi attraversa e scuoto le spalle. Stiamo entrando in una zona pericolosa e io mi allontano appena, distogliendo ancora gli occhi.
-Questo perché sei un baka. Perona è stata pazza di te fin da subito- commento, atona.
Il silenzio che segue è assordante e sto per cedere all’impulso di voltarmi e rientrare quando la sua voce sussurrata mi fa rabbrividire di nuovo.
-Non parlo di Perona-
Mi acciglio e sto già per chiedergli a chi si riferisce allora quando, improvvisamente, lo capisco da me. Spalanco gli occhi e rimango immobile qualche istante prima di girare lentamente il capo verso di lui.
Lo trovo con uno di quei sorrisi mozzafiato sul volto e deglutisco a fatica mentre gli occhi mi si velano appena.
-Tu… T-tu…- balbetto e aggrotto poi le sopracciglia -Mesi?!- chiedo scioccata e lui porta una mano alla nuca bionda, in imbarazzo.
-Ci ho messo un bel po’ a capirlo… Lo sai che sono un coglione, all’inizio pensavo di essere arrabbiato per Perona ma poi ho capito che stavo male per il fatto di sentirti così lontana e quando ho capito questo io… io… insomma…-
Lo ascolto a bocca aperta e annuisco piano.
-Sì, sei un coglione- confermo in un soffio, facendolo sorridere ancora di più.
-A mia discolpa, non l’avevo mai provato prima- mormora avvicinandosi ancora e stringendosi nelle spalle -Non l’ho mai detto a nessuna- continua e io mi sento sul punto di svenire.
Ma sta succedendo davvero?!
Sabo mi sta davvero dicendo che sono la prima?!
-Ma… Perona…-
-Provavo qualcosa di molto forte ma non le ho mai detto che… io non… l’ho mai sentito per nessuna prima-
Deglutisco sonoramente, lasciandolo avvicinare ancora, senza più difese.
-Non lo hai…- chiudo un attimo gli occhi per recuperare lucidità -Non lo hai detto nemmeno a me- gli faccio notare  e lui china il capo, posando le mani sui miei fianchi, tirandomi deciso verso di sé senza che io mi opponga.
-Ti amo-
Una scarica mi attraversa e mi ritrovo a usare il suo torace come appoggio nel sentire le gambe diventare molli.
Mi allungo, cercando già le sue labbra con le mie.
-Ridimmelo- soffio a metà tra un ordine e un’implorazione.
-Ti amo-
Affondo le dita tra le sue ciocche chiare e morbide, perdendomi sempre di più.
-Ancora…-
Lo sento sbuffare una risata ma ormai sono partita per la tangente.
-Ti amo…-
Prendo aria, inspirandolo a pieni polmoni.
-Anche io t…-
Non riesco a finire perché le sue labbra si posano decise sulle mie, in un tocco a cui non mi sono ancora abituata e mi lascio andare senza esitazione tra le sue braccia.
Mi stringe e accarezza la schiena, trasmettendomi quello che mi ha appena detto anche con il corpo e io faccio altrettanto.
Ora finalmente posso abbassare tutte le barriere, ora non ho più paura, ora so cosa prova.
E per la prima volta mi rendo pienamente conto di quello che provo io, dell’intensità del mio sentimento per lui e, finalmente, posso esserne felice.
Ci stacchiamo solo per mancanza d’aria, restando allacciati e guardandoci negli occhi. Mi appoggia un palmo sulla guancia e io gli sorride a labbra piene, gli occhi che brillano.
Sì, qui, nel retro del teatro, la sera del nostro spettacolo, con la musica che arriva da dentro, attenuata dalle quinte, tra le braccia del ragazzo che amo mi sento decisamente la donna più felice del mondo.
 

 
§

 
Chiudo la porta alle spalle, girando deciso la chiave nella toppa e mandando giù a fatica.
Baby è seduta di spalle alla porta e girata di tre quarti verso il muro e non riesco a vedere dallo specchio la sua espressione ma mi basta il suo linguaggio del corpo per capire che è sconsolata.
Ha una gamba piegata, il piede sinistro infilato sotto la coscia destra, sta torturando il laccetto delle cuccarini e, come se non bastasse, sospira.
Non si gira quando sente il tonfo, pensando di sicuro che sia Koala o Lamy ma sobbalza appena sente la mia voce.
-Baby?!- azzardo, avvicinandomi solo di un passo mentre lei si gira di scatto verso di me.
 Mi osserva per un attimo e io leggo più che semplice frustrazione nei suoi occhi. Sembra quasi disperata e una morsa mi attanaglia lo stomaco.
Un’idea si fa strada nella mia testa, un’idea che spero sia sbagliata ma che subito viene confermata dal suo assottigliare lo sguardo e reagire in modo aggressivo, una cosa che non capitava da settimane ormai.
-Esci di qui!-
-Perché non vuoi ballare con me?!- domando irruento anche io e lei sgrana appena gli occhi prima di tornare determinata.
-Problemi miei, chiaro?!-
Lo sapevo!
Lo sapevo, è tutta colpa di quel bastardo! Le avrà detto che non vuole vederla ballare con me!
Ma come può Baby rinunciare dopo tutti questi mesi di prove?! Come può umiliarsi così per uno stronzo?!
Non si accorge di quanto vale?!
Stringo i pugni furibondo, fino a sbiancare le nocche.
-È stato lui vero?!- chiedo rabbioso e cogliendola alla sprovvista.
-Lui chi?!- domanda, sinceramente confusa.
-Drake-
Non lo dico, il suo nome, lo ringhio. Mi costa fatica anche solo mettere insieme le lettere.
Lo odio!
Porco Roger quanto lo odio!
Ma non ho nessuna intenzione di permetterlo!
Me l’ha già portata via nella realtà non gli permetterò di farlo anche sul palco!
Almeno sul palco Baby è mia!
-Cosa c’entra Drake adesso?!-
-Vi ho visti parlare oggi e so che tipo è! Ti ha fatto una scenata vero?! Per quello non vuoi ballare con me! Ma come puoi permettergli di fare una cosa del genere?!-
Sgrana gli occhi, sconvolta, prima di alzarsi in piedi e fronteggiarmi furiosa.
Ma come siamo tornati a questo punto?!
La osservo lanciarmi saette con gli occhi e il cuore mi si stringe ma non ho nessuna intenzione di andarmene e non solo perché ho super paura di Koala se non faccio quello che mi ha detto.
La voglio convincere davvero perché davvero voglio ballare con lei.
-…questo il motivo?! Mi credi così senza spina dorsale?!?!-
-E allora dammi un motivo!!!-
-Non voglio e basta!!! E ora esci di qui, esci!!! Non voglio più ballare con te, né vederti, né parlarti, mai più!!! Trovati un’altra ballerina!!!- mi vomita addosso e mi sembra quasi che sia sul punto di scoppiare in lacrime ma quello che dice e come lo dice è fin troppo inequivocabile.
Eppure non me ne vado.
Anche quando smette di urlare continuando a fissarmi in cagnesco e affannata per la sfuriata io rimango immobile a fissarla.
-Baby non voglio un’altra ballerina… Ho bisogno di te…-
Neanche mi rendo conto di dirlo. La mia voce la sento come se stessi assistendo da fuori a tutto questo e mi rendo conto troppo tardi del mio errore.
Quella frase, il suo punto debole da sempre, quella che Drake ha sempre usato per ottenere ciò che voleva da lei.
E lo capisco da come sgrana lo sguardo e poi lo assottiglia che pensa che l’ho detto apposta.
Mi spalmo contro la porta e strabuzzo gli occhi quando la vedo stringere i pugni e cominciare a tremare impercettibilmente. Sembra una Furia!!!
-Ma cosa credi di fare, brutto bastardo?!?! Non mi hai già preso in giro abbastanza?!?! Non me ne frega niente del tuo ego e del tuo orgoglio e del tuo bisogno di salire su quel palco per gonfiarli entrambi e mostrare al mondo quanto sei Super chiaro?!?! Ti ho detto di trovarti un’al…-
-Non è per quello!- la interrompo, determinato.
-Non prendermi per il culo!-
-Non ti sto prendendo per il culo!-
-Oh ma per favore, Franky!!!-
-È la verità!-
-E allora perché…-
-Perché sei mia!!!- butto fuori, zittendola e scioccandola -Sul palco sei mia, cazzo!!! Ed è una sensazione… super, è fottutamente super poterti avere almeno per quei tre minuti e mezzo che dura una coreografia!!! Ti è chiaro ora?!?-
Adesso anche io respiro affannato e ci fissiamo per un tempo che mi sembra non finire mai.
La osservo, cercando di ignorare il fatto che mi sono appena dichiarato e ho scelto non solo la serata ma anche il momento della serata peggiore per farlo.
Complimenti, fratello!
Scuoto le spalle a disagio e mi passo una mano sul retro del collo, già pronto ad andarmene e scappare da questa situazione super-imbarazzante ma non faccio in tempo.
Non faccio in tempo a girarmi, aprire e uscire perché mi ritrovo Baby schiacciata contro il petto, che mi bacia con disperazione e affonda le mani nei mie capelli, sconvolgendomi.
Ma non riesco a pensare a niente e tantomeno a restare lucido appena il suo sapore e il suo odore mi circondano e mando a farsi fottere tutto e tutti, chiudendo gli occhi e stringendola, rispondendo con foga al bacio.
Non ci credo che sta succedendo davvero!
Se è un sogno non svegliatemi!
Le avvolgo un braccio intorno alla vita e porto l’altra mano tra i suoi capelli, sentendola gemere sulle mie labbra, sentendomi morire mentre invece Fratello Battacchio di sotto sembra più vivo che mai e pronto a un suuuuper-risveglio.
Faccio scivolare la mano sulla sua guancia quando ci stacchiamo per prendere aria e la trattengo un attimo prima che si ributti su di me perché, sì, sarò anche momentaneamente in paradiso ma vorrei starci il più a lungo possibile e ho bisogno di risposte.
-Baby…- la chiamo, senza riuscire a riprendermi del tutto -Ma Drake…-
-Perché sei ossessionato da Drake?- domanda a corto di fiato, facendo forza per riavvicinarsi.
-Perché vi ho visti oggi…- continuo, dandole un bacio a fior di labbra, incapace di resistere -So che vi siete rimessi insieme…-
Sgrana appena gli occhi, tornando un po’ di più in sé e poi, senza un apparente motivo, scoppia a ridere, visibilmente sollevata, come se avesse capito qualcosa.
-Rimessi insieme?!?! Ahahahahahahah! Franky sei veramente un deficiente!- esclama, al settimo cielo prima di tornare seria e guardarmi in un modo che non riesco a decifrare -L’ho mandato a quel paese! È da oggi pomeriggio che muoio dalla voglia di dirti che…- si interrompe e abbassa gli occhi.
-Che?!- la incoraggio, facendo leva per farle risollevare lo sguardo e trattenendo il fiato.
-Sono innamorata di te…- ammette, mordendosi il labbro, in tensione.
Tensione che svanisce quando io passo dall’incredulo al super felice e sorrido prima di riavventarmi sulle sue labbra.
Si spinge di più contro di me e io mi giro prendendola in braccio, le sue gambe avvinghiate alla mia vita, facendola appoggiare con la schiena alla porta ancora chiusa.
Scendo a baciarla sul collo mentre lei getta la testa all’indietro e infila le mani sotto alla mia camicia a maniche corte, nera e  totalmente aperta sul davanti, facendomi rabbrividire.
Sollevo gli occhi a guardarla e subito schiude le palpebre come a implorarmi di non smettere ma ho una cosa troppo importante da dirle.
-Anche io ti amo-
Trattiene il fiato e poi giù di nuovo a succhiarci, leccarci e morderci le labbra a vicenda finché non la sento mugugnare ma non di piacere e allora mi stacco da lei, guardandola interrogativo.
Ha le sopracciglia contratte e mi guarda un po’ stranita.
-Franky… Ma ci siamo già baciati?!- mi domanda e io sussulto appena, trattenendomi dallo strabuzzare gli occhi.
Okay non è il momento migliore per confessarle di averle nascosto quel piccolo, insignificante episodio che mi costerà almeno un calcio nelle palle, già lo so.
E poi dai! Non vale la pena perdere tempo ora e sprecare questo momento così!
-Te lo spiego dopo- le dico, tornando a torturarla a fior di labbra sul collo e ghignando quando la sento arrendersi subito, affondando le dita nei miei capelli.
Ghigno ma il cuore mi batte a mille per la felicità.
Un po’ per avere evitato il calcio nelle palle, lo ammetto.  
Ma soprattutto perché non ho più per forza bisogno di ballare per poterla tenere tra le braccia. 
  
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