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Autore: HellSINger    06/10/2015    1 recensioni
Quando sono cambiato?
Quando ho deciso di abbandonare la mia identità?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cammino per la strada, occhi bassi e testa alta, bado poco alla gente che passa...
l'occhio mi cade su un luogo familiare: dei grossi bidoni cominciano a sgnignazzare.
Sul bordo del viadotto uno sputo di terra, e un giglio bianco aggrappato alla sua vita.
Che luogo patetico per vivere ti sei scelto, penso ridendo.

Mi siedo sul bordo, con le gambe a penzoloni nel vuoto, il fiore vicino come un vecchio amico.
C'è brusio qua dietro, nessuna presenza alle mie spalle.
Sento la luce accarezzare la mia guancia, per poco tempo si fa ancora più bianca.
Sento una vecchia farneticare della mia pazzia, che ci fa, seduto sul bordo del ponte quello là, è così suicida, o forse dice sudicio, non capisco.

Se ne va.
Silezio.
Mi alzo, non ho voglia di tornare a casa.
cammino nella notte sereno.

Non credo che per essere felice io debba per forza prendere delle medicine,
avete mai letto quante controindicazioni hanno?
Una droga, per sedare i miei demoni e la mia amata compagna di viaggio.
Atropina, benzodiapropine, Bromazepam, acconito... non è possibile.
Veleni per ritardare... cosa?
Il mio repentivo allontanarmi dalla consuetudine.
Già.
5-6 gocce, che sanno di benzina, o di frutta marcia e fermemtata...
Va a rinsecchire una mandorla.

Oh, ma non potete giudicare la mia debolezza, voi che fate?
Rifiutate la vita con le vostre droghe: fenoli, alcoli, metili e tossine.
È la società il vero veleno, copriamo i problemi anzi che risolverli.
Ho sognato troppo.
ingozzandomi di speranze, fino a trattenere il vomito di delusioni.
In me tutto è possibile, stretto, paralizzante e acido.
Niente fuoriesce facilmente, è come l'inferno.
Amo ciò che nasconde dietro bellezza, in una sorta di autolesionismo.

Ah, una chiave. Sporca probabilmente. Le parole prima o poi si cauterizzano come tatuaggi restano a ricordarti l'impossibilità di un restauro ...
La mia bellezza è brutta, bruciata e bianca come la cenere, fuggitiva e invisibile come quel lilium.
In pochi apprezzano il mio sforzo di non ferirli. Non troppo
Prendi a pugni uno specchio, il risultato è lo stesso.


Dio, se odio quello che sono diventato, di mio ho più solo gli occhi.
Sospeso come la neve di mare, in qualche modo ancora vivo.
   
 
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