Capitolo 20: Nuove scoperte.
-Uscite! Un po' di privacy!- esclamò il ragazzo rosso in volto.
Tutti uscirono tranne Angie e il padre di Axel
-Che succede?- chiese lui al figlio
-Non lo so. Mi sono infilzato con qualcosa. Credo sia meglio andare al pronto soccorso.- disse mentrte si vestiva.
Dopo dieci minuti sia lui che Angie erano pronti e assieme al padre di lui andarono in ospedale.
I medici li visitarono e constatarono che Angie doveva esssere operata d'urgenza e fu portata in sala operatoria.
-Accidenti che male. Come si fa a mollare un ago li?- si chiese Axel lamentandosi.
-Non lo so figliolo, ma ancora che te ne sei accorto in tempo.-
-Proprio in tempo non direi, ho fatto uno spiedino. Che male, non voglio ripensarci.-
-A me vengono i brividi solo a pensarlo. Non oso immaginare il dolore.-
-Non infierire per favore. -
Dopo due ore Angie fu portata in camera e Axel la raggiunse, suo padre invece parlava coi medici.
Lei si svegliò. -Come stai? Mi dispiace è colpa mia- disse al ragazzo
-Tranquilla, non è colpa tua. Ma dell'imbecille che ti ha operata la prima volta. Ho solo un po' di male, ma d'ora in avanti sarò cauto. Questa non me la scorderò per tutta la vita.-
-Ci credo. -
-Cerca di riposare ora. Mio padre sta parlando coi medici, credo che già da stasera potrai tornare a casa, così liberiamo un posto letto, infondo a casa c'è mio padre che può tenerti sottocontrollo. Se servirà ti riportiamo qui, ma io spero di non metterci più piede per un po' per te.-
-Speriamo, sono un po' stufa di tutti questi incidenti.-
-Lo so, porta pazienza ancora un po'-
-Ok-
La sera stessa Angie fu portata a casa e rimase a letto con Axel, entrambi a rigoroso riposo, ogni tanto gli amici passavano a trovarli e dopo un mese entrambi erano guariti, anche se Axel non poteva ancora sforzare la gamba. La finale che avrebbe decretato la squadra migliore e il nuovo Grande Imperatore era alle porte. Tutti si allenavano e preparavano al meglio, anche Axel si preparava, ma non alla partita, ad una cosa per lui molto più importante, confessare la verità.
Non era ancora del tutto convinto, ma aveva un accordo e lo avrebbe rispettato, aveva ancora due mesi per prepararsi. Peccato che per ciò che aveva in mente due mesi non bastavano, almeno secondo lui. Ogni sera rientrava a casa sempre più tardi e sempre più pensieroso, ma diceva a tutti di stare bene e che era solo impegnato per via della finale. Tuttavia il tempo per Angie lo trovava, passò un altro mese e sia la finale che il momento fatidico erano sempre più vicini.
-Axel sicuro di stare bene? Mi sembri molto stressato.- gli chiese Angie
-Sto bene tranquilla. Hai bisogno?-
-Beh...si...ma non credo sia il momento più adatto ora-
-Spara, non mi piace quando fai così. Cosa devi dirmi?-
-Ecco....vedi...Marina è incinta- mentì, o meglio era la verità, ma non ciò che avrebbe voluto dirgli.
-E' una splendida notizia, Byron non mi aveva detto nulla.-
-Perchè ancora non lo sa. Glielo dirà stasera.-
-Ma scusa ti sembra giusto che io lo so prima di lui? In genere il padre è quello che dovrebbe saperlo per primo, o meglio per secondo, prima c'è la madre.-
-Vero, ma a volte si ha paura. Non è facile gestire una gravidanza e successivamente il parto, la nascita e la crescita del bambino.-
-E' a questo che serve il padre, ad aiutare, mica serve solo a concepire e poi basta. E' una figura importante, ok non potrà fare molto durante gravidanza e parto. Forse nemmeno per il primo anno di vita del piccolo, ma poi può aiutare.-
-Davvero la vedi così? Quindi se io fossi incinta non ti arrabbieresti?-
-Sei incinta?!- chiese strozzandosi con la bevanda per la sorpresa
-Rispondi alla domanda-
-Rispondi tu a me. Direi che la tua risposta è più importante e ha la priorità.-
-Lo sono di un mese.-
-Perfetto, cambio programma. Mi organizzerò, in qualche modo, non ho la più pallida idea da dove iniziare. Mi inventerò qualcosa con Byron, magari in due nella stessa barca riusciamo a capire come non affondare.-
-Che bel paragone, è una cosa così brutta? Guarda che se vuoi posso-
-Non ti azzardare! Non pensarlo nemmeno. E' una cosa bellissima, difficile, spaventosa, ma bellisssima.-
-Ok, se lo dici tu.-
-Certo, Ho capito il mio errore quando ho perso il primo figlio. Non volgio perdere anche questo solo per paura. Se è successo ora significa che siamo pronti a diventare genitori, quindi proviamoci.-
Lei annuì felice.
"Ora più che mai la verità è importante e anche quell'altra cosa, solo che ora il tempo si riduce drasticamente." pensò lui.
Continua...
Tutti uscirono tranne Angie e il padre di Axel
-Che succede?- chiese lui al figlio
-Non lo so. Mi sono infilzato con qualcosa. Credo sia meglio andare al pronto soccorso.- disse mentrte si vestiva.
Dopo dieci minuti sia lui che Angie erano pronti e assieme al padre di lui andarono in ospedale.
I medici li visitarono e constatarono che Angie doveva esssere operata d'urgenza e fu portata in sala operatoria.
-Accidenti che male. Come si fa a mollare un ago li?- si chiese Axel lamentandosi.
-Non lo so figliolo, ma ancora che te ne sei accorto in tempo.-
-Proprio in tempo non direi, ho fatto uno spiedino. Che male, non voglio ripensarci.-
-A me vengono i brividi solo a pensarlo. Non oso immaginare il dolore.-
-Non infierire per favore. -
Dopo due ore Angie fu portata in camera e Axel la raggiunse, suo padre invece parlava coi medici.
Lei si svegliò. -Come stai? Mi dispiace è colpa mia- disse al ragazzo
-Tranquilla, non è colpa tua. Ma dell'imbecille che ti ha operata la prima volta. Ho solo un po' di male, ma d'ora in avanti sarò cauto. Questa non me la scorderò per tutta la vita.-
-Ci credo. -
-Cerca di riposare ora. Mio padre sta parlando coi medici, credo che già da stasera potrai tornare a casa, così liberiamo un posto letto, infondo a casa c'è mio padre che può tenerti sottocontrollo. Se servirà ti riportiamo qui, ma io spero di non metterci più piede per un po' per te.-
-Speriamo, sono un po' stufa di tutti questi incidenti.-
-Lo so, porta pazienza ancora un po'-
-Ok-
La sera stessa Angie fu portata a casa e rimase a letto con Axel, entrambi a rigoroso riposo, ogni tanto gli amici passavano a trovarli e dopo un mese entrambi erano guariti, anche se Axel non poteva ancora sforzare la gamba. La finale che avrebbe decretato la squadra migliore e il nuovo Grande Imperatore era alle porte. Tutti si allenavano e preparavano al meglio, anche Axel si preparava, ma non alla partita, ad una cosa per lui molto più importante, confessare la verità.
Non era ancora del tutto convinto, ma aveva un accordo e lo avrebbe rispettato, aveva ancora due mesi per prepararsi. Peccato che per ciò che aveva in mente due mesi non bastavano, almeno secondo lui. Ogni sera rientrava a casa sempre più tardi e sempre più pensieroso, ma diceva a tutti di stare bene e che era solo impegnato per via della finale. Tuttavia il tempo per Angie lo trovava, passò un altro mese e sia la finale che il momento fatidico erano sempre più vicini.
-Axel sicuro di stare bene? Mi sembri molto stressato.- gli chiese Angie
-Sto bene tranquilla. Hai bisogno?-
-Beh...si...ma non credo sia il momento più adatto ora-
-Spara, non mi piace quando fai così. Cosa devi dirmi?-
-Ecco....vedi...Marina è incinta- mentì, o meglio era la verità, ma non ciò che avrebbe voluto dirgli.
-E' una splendida notizia, Byron non mi aveva detto nulla.-
-Perchè ancora non lo sa. Glielo dirà stasera.-
-Ma scusa ti sembra giusto che io lo so prima di lui? In genere il padre è quello che dovrebbe saperlo per primo, o meglio per secondo, prima c'è la madre.-
-Vero, ma a volte si ha paura. Non è facile gestire una gravidanza e successivamente il parto, la nascita e la crescita del bambino.-
-E' a questo che serve il padre, ad aiutare, mica serve solo a concepire e poi basta. E' una figura importante, ok non potrà fare molto durante gravidanza e parto. Forse nemmeno per il primo anno di vita del piccolo, ma poi può aiutare.-
-Davvero la vedi così? Quindi se io fossi incinta non ti arrabbieresti?-
-Sei incinta?!- chiese strozzandosi con la bevanda per la sorpresa
-Rispondi alla domanda-
-Rispondi tu a me. Direi che la tua risposta è più importante e ha la priorità.-
-Lo sono di un mese.-
-Perfetto, cambio programma. Mi organizzerò, in qualche modo, non ho la più pallida idea da dove iniziare. Mi inventerò qualcosa con Byron, magari in due nella stessa barca riusciamo a capire come non affondare.-
-Che bel paragone, è una cosa così brutta? Guarda che se vuoi posso-
-Non ti azzardare! Non pensarlo nemmeno. E' una cosa bellissima, difficile, spaventosa, ma bellisssima.-
-Ok, se lo dici tu.-
-Certo, Ho capito il mio errore quando ho perso il primo figlio. Non volgio perdere anche questo solo per paura. Se è successo ora significa che siamo pronti a diventare genitori, quindi proviamoci.-
Lei annuì felice.
"Ora più che mai la verità è importante e anche quell'altra cosa, solo che ora il tempo si riduce drasticamente." pensò lui.
Continua...