Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: tixit    11/10/2015    3 recensioni
****************************************************
* 19.Ottobre.2015
* LAVORI IN CORSO - NON ENTRARE! Riapparirà come "Una storia rococò"
* Penso di smezzare alcuni capitoli perché mi
* sembrano troppo lunghi (la solita mania!), mentre
* il primo capitolo non verrà sostituito da un prequel
* Potrei cancellare tutto e rifare ma non ne ho voglia.
* Forse aggiungo anche delle note - ma cambierà poco - e alcuni
* dettagli qua e là.
* L'apparizione di capitoli nuovi sarà tutta una finta, quindi!
*
* Chi ha lasciato una review, se la vuole modificare a fine "magheggio", è benvenuta.
* Per correttezza verrà comunque avvisata!
* Scusate!
****************************************************
Una porzione di Paradiso è ancora sulla terra,
e l'Eden rivive nel primo bacio d'amore.
(Byron)
Da un bacio nascono molte cose: dubbi, riflessioni su di sé, domande sugli altri, timidi sogni, gesti impulsivi, sorelle e fratelli che si impicciano, interrogativi sul futuro, ricordi, lettere, discussioni, incidenti... o anche nulla.
Per alcuni giorni d'estate in Normandia, mentre si ciondola, si ricama e si leggono libri, un bacio increspa i due mondi di due ragazzi, a cui, di solito, nessuno presta molta attenzione.
... e gli altri non stanno solo a guardare.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sorelle Jarjeyes, Victor Clemente Girodelle
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di chiunque possieda diritti su Lady Oscar, la serie televisiva, i Manga, il film... e qualunque altra cosa.


Note: Il capitolo era molto lungo ed è stato smezzato. Avanza da narrare, che non trova posto in nessuna delle due metà, temo, una esperienza che ha fatto Girodelle, che ha pure lui una famiglia che non scherza, con il Vecchio che è una specie di mammasantissima... si può incipriare i capelli quanto gli pare, diventare pure una fatina se gli gira, ma qui si lavora! Poche storie!

Della sue estati vagabonde già sappiamo - se André in questo universo è uno che zompetta volentieri alle feste di paese, Clément è più uno da trekking ed acquarelli(vedi capitoli in cui pensa a tutto quello che ha combinato in un paio di estati, un ragazzo quieto, ma che però... sperimenta).
Andrà in un altro capitolo ancora, temo, perché qui diventava troppo pesante...
Padre Nicolas Gaspard ho deciso che è un domenicano, così facciamo raccontare ai fratelli Girodelle una vecchia barzelletta su gesuiti e domenicani... tanto lo sappiamo che sono un po' blasfemi, 'sti due.



Di Estati, Libri, Pasticcini, Dragoni e Rose



12. Di Rituali, Maiali, Colpi di Stato e Trattati



Il ragazzo poggiò la mano sul pannello della porta di legno chiaro. Il palmo aperto.
da qui in giù è al momento work in progress per rifacimenti!... l'html, per ora, è rimasto invariato - solo non è "reso" dal browser (se guardate la parte html è ancora tutto lì).

Gli piacque pensare per un attimo che la ragazzina fosse dall’altra parte, con la mano esattamente nello stesso punto, dispiaciuta quanto lui, ma era troppo razionale e sapeva che una coincidenza così era praticamente impossibile.
 

Non aveva molte opzioni, abbattere la porta era da selvaggi - gli sarebbe piaciuto eh! ah se gli sarebbe piaciuto… -  e di certo il Generale avrebbe avuto da ridire. Ci mancava solo quello, che per quell’uomo così rigido lui diventasse solo “quel cretino che, ospite da noi, si ubriacò e sfondò a calci una porta”.

Quanto a Danielle non ne parliamo… non era tipo da pirati, a quella pazzerella piacevano gli esploratori, meglio ancora se missionari… per quanto, gli venne quasi da ridere, dopo aver conosciuto Père Reynier con i suoi lunghi capelli rossi, e aver notato un tatuaggio sul polso che si intravedeva dalla manica del vestito… mah!
Questi missionari gesuiti, a quanto pare, adoravano mescolarsi con le loro pecorelle, apprenderne la lingua, gli usi e costumi, sperimentarli senza niente di illecito… di sicuro dovevano essere dei gran bei tipi pure loro.

Probabilmente per lui sarebbe stato solo “quell’insolito selvaggio, che ospite da mio fratello, lo scandalizzò con il suo peculiare rituale di corteggiamento… devo chiedergli con che piede esattamente sfondò la porta… il destro? il sinistro? E poi ci scrivo su un bel saggio per i confratelli...”.

Quanto a Padre Nicolas Gaspard… in origine era stato un domenicano gli pareva… o forse un teatino? ora gli sembrava sprofondato nelle tenebre del Medioevo Militante, con quel suo librettino rosso che di sicuro avrebbe consegnato a Dio in persona il giorno del Giudizio Universale, dandosi di gomito con Savonarola, il suo degno compare.
Non era più catalogabile se non sotto la voce Castigo di Dio… se fosse vissuto all’epoca di Savonarola ce lo vedeva a discutere con lui sul modo migliore di passare la domenica… che si fa stavolta? si brucia un eretico? o si lapida una femmina scostumata?
 

Rabbrividì, ripensando al suo sguardo accusatore, nero come le tenebre dell’inferno, sotto le grigie sopracciglia cespugliose e al modo in cui l’aveva visto mangiare a cena… se il Generale, in fondo uomo fatto di carne anche lui, gli avrebbe anche concesso la scusante di una presunta ubriachezza, il Prozio Spirituale si sarebbe di sicuro giocata la sua carta preferita: lussuria!

Un maiale con gli occhi iniettati di sangue e la bava alla bocca che sfondava porte urlando “Voglio una donna!” Ecco come il Castigo di Dio avrebbe dipinto lui, Victor Clément de Girodelle.

Gli venne da ridere. Ah Padre Nicolas Gaspard… se non ci foste Voi… sospirò quasi, giusto quasi, sorridendo tra sé, che malinconia la vita eh! ...

Non avrebbe risolto nulla, decise, né implorando dietro una porta e nemmeno dietro una finestra.

Scosse la testa, passò per la sua stanza, dove liberò un Catticus insoddisfatto - sapessi io... mormorò dandogli una grattatina di commiato dietro le orecchie - e decise di starsene per una mezzora da suo fratello Vincent. Che tanto lo considerava il solito cretino a prescindere.

 

Lo trovò a letto, avvolto nel banyan di seta nera, che leggeva.

“Vuoi parlare?” chiese cortese il maggiore dei due.

“No...”

“Bene, perché io stavo leggendo e i tuoi problemi non mi interessano.”

“Il dragone?” Victor prese una poltroncina e l’avvicinò al letto.

“Si, stavo leggendo per prender sonno... La Marchesa, uno dei personaggi di questo romanzo, fa una scelta, insieme a suo marito: partecipano tutti e due alla cospirazione per mettere sul trono la Zarina Caterina II ed eliminare lo Zar Pietro III, il legittimo sovrano. Parliamo di una scelta che condiziona la Storia, non la sua storia personale, anche quella presumo, ma condiziona proprio la Storia, quella di uno Stato.”

“Si chiama tradimento e non è una novità.” Victor si lasciò cadere sulla poltroncina, stanco, con un sospiro.

“Tecnicamente lo Zar russo non era il suo sovrano, quindi che lei appoggi la Zarina, non è tradimento. Però la Marchesa bara perché mette in modo un cambiamento di cui non beneficierà se non da un punto di vista finanziario (la zarina, grata, la inonderà di denaro) e non avrà mai conseguenze da pagare: non vive in quella società e non ne fa parte. E’ ospite, come un missionario che si trasferisce presso una tribù di selvaggi e li obbliga a vestirsi perché per lui mostrare un seno nudo è male e coprirlo è bene… come farebbe Padre Nicolas Gaspard, per intenderci, tutto in buona fede eh! Sia chiaro!
Sia come sia, il missionario come la Marchesa impone un punto di vista agli altri, non lo subisce, e, se un giorno si stuferanno di stare lì, se ne possono sempre tornare a casa loro.”

“E la cosa ti disturba perché? Perché la pagano? O perché ci crede, in un cambiamento, intendo...” Victor cominciò a sfilarsi gli stivali. “perché lei legge l'Enciclopedia e si augura che avvenga una riforma dello Stato, non che quello che ha fatto cambi solo il nome del Sovrano.
O è il gesto in sé che non ti piace? Perché alla fine, Caterina II fa fuori il Sovrano legittimo... cosa che, nella Storia, non sarebbe una novità.”

“Si certo... era già successo nella Guerra delle Due Rose, la morte di Riccardo III, Shakespeare ce l’ha raccontata in modo così bello e così fazioso... alla topolina so che piace... l’inverno del nostro scontento e tutto il resto… d'altro canto il Bardo era il teatrante dei vincitori, mica dei vinti… cosa vuoi che ti narrasse se non la morte di una carogna?“ Vincent fece una risatina sarcastica, “i Re ogni tanto vengono fatti fuori, pure gli Imperatori Romani... mi pare che hai aiutato la topolina a ripassare proprio questo argomento, stamani.
Ma io preferisco se succede in battaglia, i Colpi di Stato non mi piacciono.
E la Marchesa, in questo libro, partecipa tutta orgogliosa ad un Colpo di Stato. E cioè a una imposizione del punto di vista di un numero ristretto di persone, che viene contrabbandato come atto per favorire una libertà... mah! Resto perplesso.
Comunque la Marchesa mi piace e davvero molto! Dal mio punto di vista, il personaggio che io preferisco, con tutte le sue contraddizioni.
Mentre questo Felipe che piace tanto a Cassandra... mi sembra un uomo normale alla fine, un soldato che vuole far carriera menando le mani, niente di che...”

“Ah ecco! Il Colpo di Stato e l'eliminazione fisica del Sovrano... ”  disse Victor de Girodelle, allungando le gambe sul letto. Vincent gli fece posto."Non andrei a scomodare Riccardo III, però... basterebbe pensare a Cromwell, che è più recente...cioè... recente... un secolo fa.
Altro colpo di stato, e anche un bel colpo all'idea di monarchia fondata sul diritto divino, qualcosa a cui oramai non crede più nessuno, se non qualche bigotto di campagna..."

Vincent annuì incerto "Colpo metaforico e colpo materiale: Carlo I d'Inghilterra, fu condannato a morte dal Parlamento... più colpo di così: che un Parlamento deliberi di uccidere il proprio Re... Cromwell però lasciamolo stare. E anche i bigotti di campagna... tu sei spesso in Inghilterra, ti scrivi con i tuoi zii e le tue cugine... non hai il polso della situazione del Paese, secondo me... Bossuet qui in Francia diceva che Dio consacrava i Sovrani come suoi rappresentanti in Terra, non so se lo sai..."

"E che doveva dire? Si occupava dell'educazione del Delfino, era l'epoca della Fronda... in Inghilterra, a due passi, intanto cambiava tutto, e lui era pure uno di quelli che festeggiarono per l'abrogazione dell'Editto di Nantes, chiamò il Sovrano "il nuovo Costantino", mentre intanto avallava un clima di Terrore che durò per trent'anni... un milione dei migliori cittadini francesi furono costretti a sottomettersi o a fuggire.. cosa diavolo doveva dire?" Victor era stancamente esasperato.

"Blasfemo!" lo prese in giro Vincent, "Vedi di evitare questi discorsi a Versailles, visto che devi entrare nelle Guardie Reali, Victorulus! Su, fa il bravo..."

“Vorresti che una scelta fosse possibile?” chiese Victor, sempre più stanco, guardandosi intorno."Non più un Sovrano ereditato per linea di sangue, ma uno scelto? Lo preferiresti?"

“Sinceramente sono contrario ad una scelta di un Capo di Stato: se consenti una scelta, devi anzitutto stabilire chi dovrà scegliere per tutti, capirai...
E, secondariamente, consenti l'esistenza delle fazioni, e se consenti esplicitamente delle fazioni, non i soliti intrighi di famiglie e clan che vogliono solo denaro, ma fazioni con una loro idea di come il mondo dovrebbe essere, consenti una guerra civile.
E questa non è un bene per nessuno, spesso introduce condizioni molto peggiori di quelle che avresti avuto con la fazione meno… gradevole.”

“Lascio da parte Cromwell, anche se, mi pare, stiamo parlando di lui... piuttosto, dimmi, sei contrario ai cambiamenti?”

“Sono contrario ai cambiamenti che nascono da una guerra civile: in tal caso il cambiamento non è frutto di una evoluzione naturale - nessuna società è eterna - e nemmeno di un processo razionale che tenta di diffondere una idea… sono cose imposte solo dalla fazione che è più disposta a ricorrere alla violenza per imporre il suo punto di vista.”

“Stai parlando di ripiombare nello stato di natura... ti fa paura eh?”  disse stanco Victor, guardando pensieroso i nastri spillati sul pavimento e riconoscendo quello verde e oro - venire in quella stanza era stata una pessima idea. Lui doveva parlare con la Pagnottella, assolutamente!

“Si, Stato di Natura, dove tutti fanno quello che vogliono senza regole, nemmeno quelle morali. Una guerra di tutti contro tutti, dove vince solo il più forte. O quello che non ha problemi a ricorrere alla forza. O quello che non ha scrupoli morali.
Ed è questo stato di natura che va combattuto, creando uno Stato, il cui scopo è evitare che la gente si ammazzi e si derubi. Solo che, dal mio punto di vista, la pace dei piccoli va per forza pagata con una perdita di libertà. Non è possibile avere tutte e due le cose.”

“Beh c’è anche il punto di vista di un altro tizio,” disse Victor slacciandosi stancamente il panciotto, un bottone alla volta, “che ritiene che nello stato di natura gli uomini siano tutti buoni, gentili, dotati di spirito di compassione e che dividano tutto, ritenendo che tutto sia a disposizione di tutti...”

“Chiama  le persone con il loro nome” disse brusco Vincent chiudendo il libro e posandolo sul tavolino accanto al letto.

“Rousseau, contento?” sospirò Victor che intanto pensava che avrebbe potuto avvicinare Danielle domani per la storia sul cambio di stanza. Bastava svegliarsi presto e aspettarla fuori dalla porta, sarebbe uscita da lì prima o poi. Doveva pur mangiare? Non era mai stata una da digiuni, anzi!
E se Danielle se ne voleva andare alla falesia, poteva apparire anche lui per qualche disegno, non era un artista, ma sapevano tutti che gli piaceva pasticciare con i colori...
Ma poi... e se se ne fosse andata comunque a quella festa, o processione o quel che era, per i fatti suoi?
Doveva farsi dire di questo posto... Maxence di sicuro lo sapeva, stava sempre a chiacchierare con questo e quello... della processione che interessava alla Pagnottella se ne sbatteva, gli era chiaro, ma di un ballo dove si beve e ci sono donne... ah beh! S'era già fatto fare la cartina, come minimo!
E aveva già la lista delle peccatrici più disponibili della zona!
Padre Gaspard Nicolas avrebbe dovuto confrontare i suoi appunti su quel libretto rosso con le liste di Maxence invece di stare appresso alle ragazzine come la Pagnottella!

E se, invece che da sola, avesse deciso di andare a quella festa con quel deficiente di Grandier, per ripicca? Aveva detto che di solito andava con lui... ci mancava solo Grandier tra i piedi!
Quel ragazzino!
Proprio un ragazzino, che pensava di stare per fare l’Annuncio del Secolo, più sconvolgente delle tesi di Galileo, e cioè che Monsieur Oscar non era esattamente Monsieur Oscar, ma che era una femmina che veniva trattata come un maschio solo per scelta del Generale?
Grandier era proprio un ragazzino...

Quella trama di bugie intorno ad una bambina era possibile solo a casa dei Jarjayes - infatti Monsieur Oscar veniva educata in casa, dove la finzione era possibile...
Possibile che non si rendesse conto che fuori da quel recinto le cose erano diverse? E che loro, i Girodelle, non vivevano affatto in quel recinto? Scambiava la cortesia verso un carnefice, in quanto padrone di casa, per stupidità? Danielle glielo aveva pure detto implicitamente: lo sanno tutte le persone che sono qui che Monsieur Oscar è Mademoiselle Oscar, tranne Oscar, che lo vuoi dire a fare davanti a Padre Gaspard? Per farti punire? E a che serve? Proprio stasera... per scocciare solo Danielle?

Alzò le spalle, non erano fatti suoi.

L'unica cosa che gli spiaceva era che era evidente che Grandier era scattato solo per difendere Oscar, anche se Oscar non era stata minimamente sotto attacco... anzi... Oscar era l'esempio positivo dei "figli Jarjayes" mentre Danielle era quello negativo!
Però era bastato che si alludesse di striscio a lei per farlo correre in suo soccorso, senza capire più niente.
Mentre aveva assistito senza batter ciglio a tutto il massacro di Danielle, anzi... in un certo senso lo aveva pure causato... alla fine era stata lei ad intervenire per difenderlo, ma dico? Ma dove si era mai visto? Proprio un comportamento da... ragazzino!

“E tu ci credi?” lo incalzò Vincent, guardandolo da sotto in su, “fai una obiezione in cui credi o obietti per il gusto di obiettare? Su Piccolo Victor ci credi?”

“Che tutti gli uomini siano naturalmente buoni? No.” rispose, asciutto, pensando a Danielle, chiusa a chiave in una camera piena di oggetti considerati inutili, posto, a quanto pareva, considerato adatto per lei. O a Monsieur Oscar, che si adombrava se solo si insinuava che fosse femmina, segno che tutta quella trama di bugie aveva cambiato qualcosa, alla fine, dentro la ragazzina stessa, qualcosa che non si sarebbe dovuto toccare...
Non bisognava andare fino a Parigi, nel quartiere malfamanto di St Antoine, per vedere un po’ di cattiveria, gli pareva.

 

Rimasero per un po’ in silenzio.

 

Victor de Girodelle tornò con il pensiero all’estate sui Grandi Banchi, spedito lì dal Vecchio, con altri ragazzini. Non si era fatto tutta la stagione, ovviamente - aveva altro da fare, ma anche per gli altri ragazzini era lo stesso  - alcuni avrebbero studiato come lui, altri avrebbero lavorato a terra o da St.Malo sarebbero andati fino a Genova, in Italia a vendere il merluzzo salato.
Tutta gente del Vecchio.

E poi loro erano imbarcati su una nave Francese, non Inglese, non potevano stare quanto volevano.
 

Non bastava allungare una mano per cogliere un frutto a disposizione di tutti, sospirò, ogni cosa ha un prezzo e una fatica e non tutti sono disposti a dividere il frutto di una fatica. Rousseau, che credeva in un mondo preesistente dove scorrevano fiumi di latte e miele e dove tutto era a disposizione di tutti in modo semplice, come se bastasse allungare una mano, non aveva mai lavorato in miniera, o coltivato la terra.

O... pescato merluzzi.

 

I Francesi avevano perso Terra Nova nel 1713, con il trattato di Utrecht che metteva fine alla guerra di successione spagnola; erano stati costretti ad abbandonare Plaisance e a smettere di pescare sulla costa meridionale. Però avevano ottenuto di poter continuare a pescare d’estate al largo della costa di Terra Nova, Terre-Neuve per loro, in un settore compreso tra Capo Bonavista e Pointe Riche, un territorio che gli Inglesi chiamavano “French Shore”, la Spiaggia Francese, mentre  i Francesi “le Petit Nord”, il Piccolo Nord.  

Con la Guerra dei Sette Anni la presenza dei Francesi nell’America del Nord era terminata per sempre: cedevano il Canada, il Labrador, Cap Breton… però continuavano a conservare il diritto di pescare al largo di Terra Nova; non solo, gli Inglesi restituirono alla Francia le isole di St.Pierre e Miquelon perché servissero come rifugio alla flotta di pesca francese sui Grandi Banchi.

Si perché gli Inglesi potevano anche aver vinto una guerra, ma Spagnoli, Portoghesi e Francesi praticavano un cattolicesimo molto rigido, soprattutto i primi due, e militante: il pesce era per i giorni di magro. Avevano il mercato, loro, e quindi pescavano e sul pesce e col pesce, cibo dei poveri, formavano i loro marinai, con cui espandevano e consolidavano i loro imperi: per ogni nave inglese ce ne erano due francesi, e quelle navi, con quella vita dura in mezzo ai ghiacci, erano il “vivaio dei marinai” del paese. La pepinière des marins .

Su St.Pierre e Miquelon, però, c’erano le puttane e c’erano i forni del pane - gli Inglesi mangiavano gallette dure, i Francesi il pane fresco, gli Inglesi scendevano in acqua a pescare molto dopo dei Francesi - i cattolici erano rigidi, a quanto pare, sul lavoro e sulla Quaresima, pescavano pure in modo più complicato, ma sui piaceri della carne… con buona pace di padre di Nicolas Gaspard, non erano rigidi per niente.

E lui s’era fatto il viaggio in nave da St.Malo ai Banchi, e la stagione - meglio che un anno all’Accademia, lo aveva capito dopo, e il Vecchio aveva ragione, anche se non sempre e non su tutto.
Ed era tornato indietro con Grimaud e gli altri ragazzini e con suo fratello Maxence, arrivato a sorpresa a St.Pierre, per vedere come lui se la stava cavando - non lo avrebbe mai ammesso, ma lui lo sapeva e non c’era bisogno di stare lì a dirselo: non erano damigelle, loro, tutte svenevolezze e smancerie, lacrime, baci e abbracci… loro erano dei Girodelle!

Ripensò alla rissa dietro le baracche, a quello che era successo il giorno dopo e sospirò.

E sì, non era vero che tutti gli uomini erano naturalmente buoni, ma c’era un po’ di buono dentro tutti.

 

Guardò Vincent che lo stava osservando in silenzio.

 

“Ti preoccupi troppo” disse suo fratello, brusco “Pensi troppo...”

“Ma che ne sai?”

“Pensi a quello che penserà qualcuno che però non pensa affatto come pensi tu!”

“Non capisco cosa vuoi dire.”

Vincent sospirò “Come no? E allora sei scemo! Per piacere Victor, non ho tempo per le cretinate, svegliati un po'!”

“Garbato come sempre...”

“Victorulus, quella con il Padre Spirituale ci vive...”

"E allora?” disse rabbrividendo.

“Allora? Non l’hai vista questa stanza?” indicò i nastri colorati spillati su quel legno scuro venuto da Cuba, che dividevano tutto in due aree, con tutti i passaggi dalla porta al letto, agli scrittoi "Cosa vedi?" chiese inquisitorio.

“E’ una follia!” disse Victor ridendo.

“Anche! Sicuramente è una gran bella follia!” concesse Vincent, “Io qualche domanda su che tipo è la topolina me la farei... sono gusti eh! lo capisco... ma, cosa è tutto questo caos?"

Victor si strinse nelle spalle stancamente e Vincent sospirò rumorosamente alzando gli occhi al cielo "Questo, nel suo piccolo, questo è un Trattato.”

Victor lo guardò senza capire e Vincent si mise a ridere “Chi fa i Trattati non è il tipo che... insiste per far vestire i selvaggi a tutti i costi... Tornatene in camera tua, qui a riflettere sul destino cinico e baro non ti ci voglio, mi disturbi! Qui perdi solo tempo! Te lo dico io!”

"Ma dico!"

"Sparisci!" disse ridendo "E sbrigati! Io al posto tuo mi sbrigherei, sai?"

"Ma sbrigarmi a fare cosa?"

Vincent afferrò uno stivale e glielo tirò addosso. "Sparisci ho detto!"


Note finali: "Voglio una donna!" è una citazione... per farla corretta avrebbe dovuto salire su un albero, ma nel corridoio di alberi non ce ne erano, a disposizione.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: tixit