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Autore: Robigna88    12/10/2015    3 recensioni
MEGA CROSSOVER TRA Supernatural/The Originals/The Vampire Diaries/Constantine
Quando Elijah viene rapito da sua madre, Esther, e Mikael torna di nuovo dal regno dei morti intenzionato ad eliminare Niklaus, quest'ultimo, come il minore dei Winchester, sa non gli resta altro da fare che chiamare i rinforzi.
Quando Dean diventa Demon-Dean, Cass sta per esaurire la sua grazia e Sam si ritrova da solo nel momento peggiore della sua vita, sa che c'è solo una persona che può aiutarlo.
I rinforzi hanno due begli occhi nocciola, le fossette sulle guance, un caratterino per nulla facile e si chiamano Allison Morgan.
Riuscirà Allison ad aiutare la famiglia degli Originali e la famiglia dei cacciatori? E quanto la sua presenza peserà sui vari equilibri?
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Hayley, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'The family Business'
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NDA: Eccoci alla fine di questa storia! Grazie a tutti quelli che l'hanno seguita, commentata letta e basta e amata! Oltre che a quelli che l'hanno aggiunta tra le preferite, le seguite, le ricordate ecc ecc. Spero che mi lascerete un commento per questo ultimo capitolo che lascia tanti punti aperti, lo so. Ma non temete... appena potrò mi metterò al lavoro su un sequel.

Per ora, buona lettura, Roby.


TFB EA


31.

 

 

 

 

 

Un urlo nel silenzio della notte era da sempre la premessa ideale per ogni perfetto film horror, ma per Allison era praticamente la normalità. E un urlo era infatti quello che aveva svegliato sia lei che Elijah alle due e trenta di quella specifica notte.

La notte in cui avevano messo a tacere ogni dubbio reciproco sui sentimenti che provavano l’uno per l’altra, la notte in cui tutto avrebbe avuto inizio, o almeno così sperava.

Qualcosa però, già mentre lui la stringeva baciandole le spalle, accarezzandole i capelli in attesa che il sonno vincesse e le facesse chiudere gli occhi dolcemente, le suggeriva che nulla sarebbe stato facile in quella relazione, perché nulla era facile nella sua vita, mai.

Aprì gli occhi di soprassalto e si mise a sedere sul letto con un balzo che le fece venire un capogiro. Elijah invece si guardò intorno confuso, domandandosi esattamente cosa diavolo stesse succedendo.

Il sonno al quale si era abbandonato, tenendo la donna che amava stretta tra le braccia, era un sonno che somigliava tanto alle sue notti da umano, quelle che ricordava con tanta nostalgia, popolate da sogni di un futuro che poi non aveva avuto, in quella vita che comunque non era andata poi tanto male se ora se ne stava lì a cullare la bella cacciatrice addormentata tra le sua braccia.

“Che diavolo sta succedendo?” chiese quando un’altra serie di urli si susseguirono a pochi secondi uno dall’altro, riempiendo il silenzio, disturbando la pace.

Non lo so avrebbe voluto rispondere Allison, non ho idea di cosa stia accadendo. Ma non lo disse, perché avrebbe mentito; una vocina nella sua testa le suggeriva infatti che lei era la causa di tutto quel trambusto e il giallo visibile dalla finestra, tanto simile alle fiamme, le confermava che non si trattava di un semplice incidente notturno, né di qualche vampiro di Marcel che stava facendo festa lì in quel posto che chiamavano casa, così lontano dallo chic quartiere francese. Quel baccano, quel fuoco che ora bruciava per strada era per lei.

Si alzò di corsa e indossò i jeans più velocemente che poteva, facendosi scivolare la maglietta giù per la testa mentre correva per le scale; Elijah dietro di lei. Fuori un gruppo di vampiri spegneva il fuoco dentro il quale alcuni di loro erano bruciati. Quando le fiamme si spensero, ogni sospetto prese forma, quasi vita. Sul muro annerito campeggiava una scritta rossa e sbavata, fatta col sangue; un messaggio semplice ed inquietante:

 

IO SONO DAPPERTUTTO E STO VENENDO A PRENDERTI

 

“Che cazzo significa?” urlò qualcuno e si alzò un vociare confuso.

Ma Allison non stava ascoltando, lei non riusciva a sentire nulla che non fosse il battito del suo cuore, il sangue pomparle nelle vene in una scarica di adrenalina, rabbia e paura.

Non vide neppure il vampiro che la stava attaccando, si accorse solo che qualcosa le stava accadendo intorno perché il braccio di Elijah la spinse  via, facendola cadere, mentre l’Originale aiutato da Marcel si occupava di tenere fermo l’aggressore.

“Lui sta arrivando,” disse il vampiro ridendo, con una risata sottile e divertita. “Non puoi sfuggirgli.”

A Marcel bastò una rapida occhiata per capire che qualcosa nel suo vampiro non andava. “È soggiogato” mormorò sorpreso.

“Non sono soggiogato” rispose lui guardandolo. “È solo che non sono mai stato dalla vostra parte. Quando mi avete trovato, un mese fa, avevo già deciso con chi schierarmi, e cioè con i vincenti.”

Elijah piegò poco il capo. “E potremmo sapere chi sarebbero i vincenti?”

“Mio fratello,” Allison si rimise in piedi. “Parla di mio fratello.”

“Tuo fratello è in città?”

Lei annuì e si avvicinò al vampiro che ancora Marcel ed Elijah tenevano fermo. “Lasciatelo andare” chiese pensando che i piedi nudi su quell’asfalto bagnato le facevano male.

“Lasciarlo andare?” chiese Elijah. “Io pensavo di strappargli il cuore.”

La cacciatrice gli poggiò una mano sulla spalla, per richiamare la sua attenzione, incontrare i suoi occhi. “Lascialo andare, per favore” ripeté quando lui la guardò.

Il vampiro venne liberato ma Marcel e l’Originale rimasero comunque fermi dov’erano.

“Torna da Matt,” disse Allison fissando il galoppino  di suo fratello. “E digli che non vedo l’ora che venga a prendermi.”

Il vampiro sparì in pochi secondi e lei rimase immobile a fissare il muro davanti a sé, gli occhi di tutti puntati su di lei la costrinsero a voltarsi e rientrare dentro più in fretta che poteva. Ringraziò il cielo quando iniziò a piovere, perché la pioggia si confuse alle lacrime e nessuno si accorse che stava piangendo.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Allison la voce di Sam risuonò chiara e dolce attraverso l’apparecchio, come tutte le volte che parlava con lei. Allison pensò che le sarebbe mancata quella delicatezza che le usava riguardo ad ogni cosa, così come le sarebbe mancato l’atteggiamento incurante di Dean che molto spesso la trattava come un uomo ignorando che non lo era, e la dolcezza di Cass che da sempre la metteva al primo posto.

Pensò anche che forse sarebbe stato bello sentire anche Claire, visto che non le parlava da tanto. Per sapere come se la cavava, e Victor magari.

“Ciao Sammy” disse all’amico. “Ti chiamavo solo per un saluto, oggi mi è capitata tra le mani una vecchia musicassetta di Cindy Lauper e mi sono ricordata di quando l’ho inserita nella radio dell’Impala e a Dean è quasi preso un infarto.”

Dall’altra parte Sam rise, con quella sua risata spontanea che poche volte si sentiva. “Aspetta, ci sono qui anche Cass e Dean, ti metto in vivavoce.”

Hey!” sentì Dean prima.

“Ciao Allison Cass dopo.

“Il Team Free Will al completo” scherzò lei.

“Non al completo, manchi tu.”

Allison sospirò ripensando al giorno in cui quel nomignolo: Team Free Will era venuto fuori dalla bocca del maggiore dei Winchester. Li rappresentava, in tutto e per tutto. Loro con le loro scelte indipendenti… quante volte avevano mandato al diavolo ogni piano che il destino sembrava avere per loro, in nome di un libero arbitrio che non si era sempre rivelato la scelta migliore, ma a cui non avrebbero rinunciato per nulla al mondo. Sentì che Dean e Sam avevano iniziato a discutere di qualcosa, anche se non capiva esattamente cosa.

“Ragazzi!” urlò zittendoli all’istante. “Devo andare ora, ma volevo solo dirvi che vi voglio bene e che per quanto sia stata difficile la nostra vita, per quanto complicate le nostre battaglie, non cambierei niente. O quasi…”

Allison,” stavolta era Dean a parlare e lei sapeva che più degli altri aveva capito. “Suoni come una dannata lettera di addio. Che diavolo succede?”

“Vi sto davvero dicendo addio” rispose lei con la voce tremante. “Dite a Victor che ho combattuto con tutta me stessa per vendicare Lily e la loro bambina.”

Riattaccò, poi gettò il cellulare a terra e lo distrusse pestandolo con un piede. Ne tirò fuori uno da un cassetto e dopo aver composto un numero se lo portò all’orecchio.

“Pronto”

“Sono io, ho bisogno di chiederti un favore.”

“Oh quindi siamo di nuovo amici ora? Credevo che mi odiassi.”

“Klaus, ti prego, è importante.”

“Sembri agitata, Allison. Dove sei?”

Il tono dell’Ibrido era diverso, se non lo avesse conosciuto bene Allison avrebbe giurato che fosse preoccupato. Genuinamente in pensiero per lei. “Non ha importanza” gli disse. “Ho messo… ho messo Elijah a dormire per un po’.”

“Nel senso che gli hai spezzato il collo?”

“Sì, ho dovuto. Non mi avrebbe lasciata venire da sola a fare questa cosa.”

“Lasciata sola ad andare dove? E per fare cosa?”

“Sto per combattere la mia personale battaglia Niklaus,” gli disse lei. “Non volevo che lui venisse con me mettendosi in pericolo. E sì, ti odio ancora, ma ti voglio bene, nonostante tutto sei mio amico. Quando sarà grande, dì ad Hope che la zia Allison le ha voluto tanto bene e salutami Hayley.”

La cacciatrice scoppiò in lacrime, poi riprese il controllo e si asciugò il viso.

Allison le disse l’Ibrido. “Fagliela vedere!”

Lei mise giù e distrusse anche quel telefono, come aveva fatto col primo. Fu in quel momento che suonarono alla porta. Lei la guardò per qualche secondo, poi pensò ad Elijah un’ultima volta prima di parlare.

“È aperto!” urlò senza muoversi. “Entra pure.”

E Matt lo fece, avanzando deciso verso di lei dopo essersi chiuso la porta alle spalle.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Elijah aprì gli occhi e si portò la mano alla nuca. Aveva ancora la camicia sbottonata, quella che stava provando ad indossare quando Allison gli aveva spezzato il collo dopo avergli sussurrato un addio che non aveva avuto il tempo di comprendere.

Si alzò con un balzo, tornando lucido. Il viso che vide quando si rimise in piedi fu quello di Niklaus. “Allison… devo trovarla.”

“In questo momento credo che si trovi faccia a faccia con suo fratello,” Klaus bevve un sorso da un bicchiere.

“Cosa? La ucciderà, dov’è?”

“Non lo so, mi ha telefonato per dirmi di venire ad occuparmi di te, di dire ad Hope che le vuole bene. Un addio.”

L’Ibrido non si sorprese quando la mano di Elijah gli si strinse attorno al collo, e non si sorprese quando venne sbattuto contro un muro. “Dove si trova?”

“Sta combattendo la battaglia della sua vita, te l’ho detto.”

“Perché non sei andato a cercarla invece di venire qui?”

“Era piuttosto chiaro che non voleva essere aiutata. E chi sono io per portare via ad una giovane ed abile cacciatrice la possibilità di avere la sua personale vendetta?”

“Lei morirà!” urlò Elijah. “Sei un…”

“Rilassati!” lo interruppe Klaus. “Credi davvero che la lascerò da sola a combattere questa battaglia? Volevo solo darle un po’ di tempo per godersi il momento.”

“Godersi il momento?” Elijah lo lasciò andare ed indietreggiò di qualche passo. “Tu sei pazzo” gli disse prima di correre via, a salvare Allison.

Klaus lo seguì subito dopo.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Allison era stesa sul pavimento, insanguinata e dolorante quando la porta si spalancò ed Elijah e Klaus comparvero sulla soglia.

Aveva combattuto e si era difesa, ma suo fratello era dannatamente forte e lei era incredibilmente stanca. Abbozzò un sorriso quando vide il suo Originale elegante, ma dubitava che si fosse visto considerato che il suo viso era una maschera di sangue e lividi.

Allison” lo sentì dire. Lo vide provare ad entrare e ricordarsi, nervosamente, che non era stato invitato in casa. “Dannazione! Allison, invitami ad entrare, ora.”

Ma lei non aveva intenzione di farlo e stava per urlargli di andarsene quando un colpo di tosse la costrinse a fermarsi e concentrarsi per respirare.

“Bene bene, ci sono degli spettatori.” Un giovane uomo con la faccia da ragazzino scese giù per le scale e una volta arrivato a lei si accovacciò per scansarle i capelli dal viso. “Shh non sforzarti.”

“Stai lontano da lei” gli disse Elijah. “Portala fuori o morirà. E se lei muore, Dio mi aiuti, ti strapperò il cuore dal petto.”

“Oh, quanta veemenza. Tu devi essere Elijah,” gli disse Matt avanzando verso la porta di qualche passo, non abbastanza perché loro potessero afferrarlo.

Klaus rise. “Questa è una tua geniale intuizione?”

“Un semplice uso della logica” rispose l’altro. “Vedi, il mondo soprannaturale parla e al momento il pettegolezzo più gustoso parla di una bella cacciatrice ed un Originale elegante travolti dalla passione. Un bel salto di qualità per la mia sorellina, devo ammetterlo. L’ultima volta ci siamo incontrati era innamorata di quel rozzo cacciatore; Dean Wincheter.”

“Se sai tutte queste cose,” disse Klaus allargando le braccia. “Saprai di certo anche chi sono io.”

Matt scosse il capo. “In realtà non ho idea di chi tu sia.”

“Sono Niklaus Mikaelson!” esclamò l’Ibrido. “Ricorda questo nome, ricorda questa faccia, perché sarà l’ultima che vedrai prima di morire… permanentemente questa volta.”

Il giovane vampiro si finse terrorizzato, poi scoppiò a ridere. “E come intendi fare?” gli chiese afferrando Allison per i capelli e rimettendola in piedi. Il lamento che le uscì di bocca fece gemere di dolore anche Elijah. “Non puoi neppure entrare in casa, perché non sei stato invitato.”

Seguì un minuto di silenzio, pieno di sguardi rabbiosi e di sfida, poi Matt parlò di nuovo. Ma stavolta rivolto direttamente ad Elijah. “Dì addio alla donna che ami” sollevò la mano che stringeva un pugnale e la puntò dritta al cuore di Allison.

“No!” urlò Elijah. Un urlo potente che riecheggiò in tutta la casa.

Il coltello aveva quasi toccato il petto di Allison, quando Matt di improvviso si portò entrambe le mani alla testa, il corpo di Allison cadde in terra e lei gemette di nuovo, stavolta sembrava con un po’ più di energia.

“Che mi sta succedendo?” urlò il vampiro.

Ma nessuno gli rispose.

Allison alzò poco la testa per guardare i suoi amici sulla porta. “Entrate pure,” disse loro.

Klaus sorrise mentre i suoi occhi si iniettavano di sangue. “Tu porta via la nostra adorata Allison, io mi occupo di lui” stabilì mentre entravano.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

DUE SETTIMANE DOPO

 

 

Marcel le passò una bottiglietta di acqua e sorrise tamponandosi la fronte con un asciugamano. “Per essere una che due settimane fa stava per morire te la stai cavando piuttosto bene.”

Lei si strinse nelle spalle, l’intensità del combattimento le toglieva il respiro, ma si sentiva bene. “Non sono ancora tornata in perfetta forma, ma allenarmi ogni giorno mi aiuta.”

“Dovresti comunque prendertela con calma.”

“Che c’è” Allison rise e bevve dell’acqua prima di continuare. “Elijah ha minacciato di farti male se io me ne faccio?”

“Non ho usato questi termini esatti, ma sì, il succo era quello” l’Originale elegante avanzò verso di loro, ma stavolta non era chiuso in un completo.

“Sei venuto ad allenarti anche tu?” gli chiese Marcel indicandolo.

“Sì,” confermò lui. “Ma non con te.”

Allison alzò un sopracciglio perplessa. “Con me? Credevo che fossi venuto per dirmi di smettere e mettermi a riposare.”

“Era questa l’intenzione,” il vampiro si mise in posizione. “Ma poi mi sono ricordato di una cosa.”

“Regola numero due” sussurrò Allison stringendosi l’elastico che le teneva i capelli raccolti. “Okay. Allora fatti sotto, Mikaelson.”

 

_____________________________________________________________

FINE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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