Migliaia di angeli e dovevano proprio scegliere quello più sensibile del Creato? E per di più uno dei suoi! Stavolta avevano proprio sbagliato e di grosso! Accidenti, se lui fosse stato in Paradiso, non avrebbe mai permesso che una cosa simile accadesse!
Gabriel si avviò furioso verso l’ufficio di Naomi, davanti al quale c’era di guardia Bartolomeo.
«Fammi passare!» gli intimò.
«No, se non hai un appuntamento e a me non risult…»
Con un gesto della mano lo sbatté contro il muro. «Mai mettersi sulla strada di un arcangelo incazzato, non te l’hanno mai insegnato, Barthy?» Lo scavalcò.
«Naomi!» sbraitò, spalancando la porta. «Che cosa ti è saltato in testa di mandare Castiel con gli angeli distruttori? Lui fa parte della mia legione che, vorrei ricordarti, è quella degli angeli protettori!»
Naomi sorrise freddamente: «Ed io vorrei ricordarti che se dovesse scoppiare un’altra rivolta angelica, tutti noi dobbiamo essere pronti».
«Ed è così che lo preparate? Mandandolo a sventrare neonati? Lo sai che adesso è su una nuvola, depresso e pieno di orrore per quanto tu l’hai mandato a fare?»
«Evidentemente Castiel ha un difetto di fabbrica, lo vedi anche tu, no?» rispose, stringendosi nelle ali.
«Non osare mai più dire che Castiel è difettoso» sibilò Gabriel. «Ti rendi conto che stai bestemmiando?»
«Solo perché ho criticato uno dei tuoi subal…»
«No, tu hai criticato nostro Padre, affermando che una delle opere, uscita dalle Sue mani, è difettosa, e questo io lo chiamo bestemmiare e forse Metatron, per una volta, sarebbe d’accordo con me». Estrasse la sua lama arcangelica, sventolandogliela davanti, con gli occhi che lampeggiavano d’ira. «Tutti voi mi avete sempre sottovalutato: “Oh, tanto è solo Gabriel… quello pensa solo a ingozzarsi come un umano…” Non ti sbatto contro il muro soltanto perché detesto picchiare quelli che hanno sembianze femminili, ma prova ancora a mandare Castiel a massacrare gli umani e questa te la pianto nello stomaco!»
«Non oseresti…» sussurrò lei, spalancando gli occhi terrorizzata.
«Ucciderti? No, ma ti farei soffrire, così come ora sta soffrendo lui, mi sono spiegato?»
«Potrei cancellargli la memoria di quanto accaduto» offrì lei, conciliante.
Gabriel meditò l’offerta: «Sì, va bene e che non si ripeta mai più!»


Qualche giorno dopo.
«Allora, Cas, hai capito a che cosa servono gli abbracci?» gli chiese l’arcangelo.
«Gabriel, che cosa sono gli abbracci?» chiese Castiel, perplesso e inclinando la testa.
“A quanto pare ha dimenticato anche quello… forse è meglio così…” «Una cosa umana, niente di cui tu ti debba preoccupare…» rispose con leggerezza. “E speriamo che tu non ne abbia mai più bisogno…”