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Autore: purpleblow    17/02/2009    3 recensioni
Breve raccolta dedicata a tutte le mosche nere, bianche e verdi, ogni storia tratterà del singolo pairing.
01. [ShikaTema] "La verità è che ti senti usata, vero?"
Ancora quella dannata voce a dare rilievo ai suoi pensieri, non la sopportava.
02. [ShikaShiho] Bastava che si guardasse intorno.
03. [ShikaIno] Era stato Shikamaru a fargli apprezzare il cielo, ricordava un tempo quando lo criticava per quella sua assurda passione per le nuvole, etichettandolo come "nullafacente" e "perditempo", ma solo ultimamente aveva capito quanto fosse bello e rilassante sdraiarsi in mezzo ad un prato ed osservare quelle soffici figure bianche.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Temari, Altri, Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dedicato a tutte le Mosche Verdi.




Look Around You





Change your heart
Look around you
Change your heart
Will astound you

Everybody's Gotta Learn Sometimes- Beck




Era una tranquilla mattinata, per fortuna il treno non era affollato come al solito. Shikamaru aveva scelto un posto isolato, vicino al finestrino.
Gli piaceva stare a guardare le nuvole, lo faceva in ogni occasione, lo rilassavano.
Il paesaggio sfrecciava davanti ai suoi occhi, ma il tempo sembrava non passare mai. Odiava i viaggi in treno, soprattutto se la destinazione era lontana. Quel giorno si stava dirigendo alla città di Oto, doveva sbrigare una commissione per sua madre.
Quella donna era davvero una seccatura e lui odiava le seccature. Non aveva fatto in tempo a protestare che Yoshino aveva fatto in modo di convincerlo a modo suo, dopotutto lei conosceva bene suo figlio e sapeva bene come riuscire ad essere convincente.
Troppo abituata al marito, persuadere suo figlio sarebbe stato uno scherzo, e infatti eccolo lì Shikamaru, in viaggio verso la città del Suono.
Improvvisamente, una voce flebile si fece strada tra i suoi pensieri, interrompendoli.
"S-Scusa? È libero questo posto?" lui si voltò per dare un volto a quella voce, la guardò per un attimo.
Era una ragazza che all'incirca avrà avuto la sua età, aveva dei lunghi capelli rossi che teneva raccolti in una coda bassa ed erano un po' arruffati, sul naso erano posati un paio di occhialoni spessi che le nascondevano lo sguardo.
Per un istante Shikamaru si chiese di che colore fossero i suoi occhi, curioso da parte sua, solitamente non si interessava mai a niente che riguardasse una donna, ma lei gli metteva addosso una strana curiosità.
"Sì, è libero, siediti pure." disse tornando con lo sguardo al paesaggio.
Lei lentamente si sedette, posizionando la pesante tracolla sul sedile di fronte, estraendone successivamente un grosso libro che cominciò a sfogliare, cercando la pagina giusta.
Il ragazzo si voltò, dette un veloce sguardo al libro che stava leggendo la rossa seduta accanto a lui, ad occhio e croce si trattava di un libro sull'archeologia, avendo notato alcuni codici di scritture antiche.
Lei, sentendosi osservata si voltò di scatto, arrossendo appena. Non si sentiva a proprio agio quando qualcuno la guardava, era una cosa che le succedeva fin da piccola.
"S-Sì?" le venne spontanea quella domanda, come le anche il gesto di cominciare a stropicciare l'angolo della pagina con le dita per l'agitazione.
"È interessante quello leggi." non aveva mai visto una ragazza interessarsi a certe cose, le uniche due donne con cui aveva avuto stretti contatti -ovviamente da parte loro, lui le avrebbe evitate molto volentieri- si dedicavano o alla cura del corpo e il perfetto accostamento di colori negli abiti, o nel caso dell'altra, un'insana passione nell'infastidirlo ogni volta che si incontravano.
Era strano per lui incontrare qualcuno del sesso opposto che si interessava a qualcosa di utile e che non pensasse ai vestiti e quelle stupide abitudini da donna.
La rossa, appena udite quelle parole sussultò, era la prima volta che qualcuno trovava interessante ciò che leggeva.
"Ah, questo? B-Beh, se voglio diventare un'archeologa devo documentarmi sulle scritture antiche. S-Sai, decifrare i codici antichi, ho sempre sognato imprare a tradurli!" disse tutto d'un fiato, l'espressione sul suo volto faceva capire quanto le piacesse quello che studiava, se solo non avesse avuto gli occhiali, Shikamaru avrebbe visto gli occhi brillarle di entusiasmo.
"Complimenti, io non avrei la voglia di mettermi a studiare quella roba." disse con un sorrisino.
La ragazza restò per un attimo in silenzio, le piaceva il suo sorriso, le dava sicurezza e non sapeva spiegarsi il perchè, dopotutto era uno sconosciuto, che però l'attraeva per qualche strano motivo.
"Oh... e... a te cosa piace fare?" domandò incuriosita, ma allo stesso tempo titubante, non voleva essere troppo invadente.
"Guardare le nuvole." esclamò, affacciandosi un attivo al finestrino e tornando poi a guardarla.
"Studi il cielo?" chiese con interesse, mentre con una mano si aggiustava gli occhiali sul naso.
A Shikamaru scappò una risata, non gli piaceva studiare era troppo faticoso e per lui la parola fatica non rientrava nel suo vocabolario personale. Scosse la testa lentamente.
"No, non studio il cielo, mi piace semplicemente stare a guardare le nuvole, mi rilassano." la rossa si morse le labbra, convinta di aver fatto una domanda stupida.
"S-Scusami... ho appena fatto una delle mie solite gaffe..." arrossì appena, la verità era che non sapeva come comportarsi, parlava poco con la gente, o meglio la gente se ne stava alla larga da lei perchè le piaceva studiare, per questo non era abituata ai rapporti sociali.
Perciò, tutto quello che usciva dalle sue labbra lo riteneva sbagliato, di solito se ne stava zitta, ma con lui era diverso.
"Non hai niente di cui scusarti..." si bloccò un istante, rendendosi conto che non conosceva il suo nome e non sapeva come chiamarla.
"Shiho." disse lei intepretando la sua pausa, e allungando lentamente la mano verso di lui.
"Shikamaru." le sorrise afferandole delicatamente la mano.
Buffo, Shikamaru non aveva mai sorriso tanto spesso ad una ragazza e Shiho si era guadagnata ben tre sorrisi. Aveva qualcosa di speciale quella ragazza, qualcosa che non faceva di lei una seccatura.
Di seccature ne aveva intorno fin troppe, due delle quali conosceva fin dalla nascita. Una di queste era sua madre, l'altra era Ino, sua amica sin dall'infanzia. Quest'ultima era troppo esuberante per i suoi gusti e alle volte stressante, proprio come sua madre, quando voleva qualcosa riusciva ad ottenerla, per questo negli ultimi tempi aveva finito con lo starle alla larga il più possibile.
La terza seccatura, nonchè la prima della lista era Temari, la bionda aggressiva e ostinata di Suna. L'aveva conosciuta durante uno stage per lavoro, da quel giorno non avevano fatto altro che punzecchiarsi non appena si vedevano, e anche lei preferiva tenerla lontana.
Aveva sempre pensato che tutte le donne fossero come loro, diamine, tre su tre definite allo stesso modo, alla fine era arrivato a quella conclusione.  Però, quel giorno aveva dovuto ricredersi, Shiho era l'opposto di quelle tre, era tranquilla, riservata e aveva interesse per lo studio, ma soprattutto non era invadente.
La verità è che non si era guardato intorno.
"Dov'è che stai andando?" le chiese improvvisamente, facendola sussultare per la seconda volta.
"All'università di Oto, devo verificare alcune cose... t-tu invece?"
Lui storse il naso, ricordando il compito che le aveva affidato la madre. Siccome lei non poteva spostarsi da casa in quel periodo per via del lavoro, aveva spedito suo figlio a prenderle alcuni documenti.
"Commissioni. Noiosissime commissioni." la rossa ridacchiò, l'espressione di Shikamaru era così buffa.
Il viaggio durò ancora a lungo e in tutto quel tempo Shikamaru e Shiho ebbero l'occasione di parlare e conoscersi meglio. Indubbiamente la ragazza aveva trovato subito interessante il giovane Nara, non poteva nascondere che fosse un bel ragazzo, ma in fondo non era quello che contava per lei.
L'aveva colpita il suo modo di fare. Al primo impatto poteva sembrare un tipo apatico, svogliato e senza interessi, ma lei aveva colto la sua essenza. Shikamaru provava interesse per le cose che lui riteneva importanti, altrimenti finiva con l'annoiarsi. La prima cosa che aveva capito di lui era che se volevi andarci d'accordo, non dovevi infastidirlo e lei, beh, era l'ultima persona che infastidiva gli altri.
Se ne stava sempre per conto suo, aveva persino il timore di disturbare la gente anche solo per farci due chiacchiere. Per quello aspettava che fossero gli altri a rivolgerle la parola per primi.
E per conto di Shikamaru, questo lato del carattere di Shiho era interessante, una persona con la quale parlare e confrontarsi, discutere. Non era nemmeno lontanamente paragonabile a tutte le donne che aveva conosciuto. Era speciale.
Tra una chiacchiera e l'altra, era quasi arrivato per loro il momento di scendere, Oto era la fermata successiva.
Si avviarono davanti alle porte, in silenzio, consapevoli che era arrivato per loro il momento di separarsi, seppur a malincuore. Shiho non sapeva cosa dire, le dispiaceva non vederlo più, anche se lo aveva appena conosciuto, poteva dire di essersi affezionata. Era stato l'unico a mostrare un minimo di interesse per lei.
Il treno cominciò a rallentare la sua corsa, finchè non si fermò definitivamente, aprendo le porte di ogni vagone. I due ragazzi scesero a terra, avviandosi verso l'uscita della stazione.
Era giunto il momento di salutarsi, ripensandoci, quel lungo viaggio era stato fin troppo breve.
"Allora, buona fortuna con l'università." disse Shikamaru, rompendo il silenzio che si era creato.
Shiho lo guardò sfoggiando un piccolo sorriso, anche se il suo sguardo si era adombrato.
"Buona fortuna anche a te. C-Con le commissioni intendo." la rossa aveva un sorriso dolcissimo, da dietro le spesse lenti, i suoi occhi si erano fatti tristi, non sopportava l'idea di dover salutare l'unica persona che l'aveva fatta sentire a suo agio.
Con un cenno della mano, Shikamaru la salutò un'ultima volta e infine si separarono, ognuno andò per la sua strada senza voltarsi indietro. Il ragazzo pensava a Shiho, si era reso conto che anche a lui dispiaceva non vederla più.
Poi però, scosse la testa, l'avrebbe rincontrata, non sapeva dove nè quando, ma era sicuro che l'avrebbe rivista e se così fosse stato, ne sarebbe stato felice.
"Dopotutto devo ancora scoprire di che colore sono i suoi occhi." disse a voce alta in un sussurro.
Finalmente si era ricreduto sulle donne. Non tutte era seccature, c'erano anche ragazze come Shiho, che riuscivano a suscitargli interesse, lo aveva capito solo allora. Bastava che si guardasse intorno.


Note dell'autrice:
Finalmente ho trovato l'ispirazione per una ShikaShiho. Devo ringraziare soltando "Eternal sunshine of the spotless mind" ovvero, "Se mi lasci ti cancello", il film con Jim Carrey e Kate Winslet.
Me lo sono guardato e subito all'inizio mi è venuta l'ispirazione! Perchè non far incontrare Shikamaru e Shiho sul treno? ^O^
Grazie Jim! (L)
Questa fanfiction oltre che per la mia raccolta è stata scritta anche per il mesiversario dello ShikaShiho Fan Forum [pubblicità occulta], tutte le Mosche Verdi si facciano avanti, iscrivetevi in tante ragazze!
Vi do appuntamento alla prossima oneshot che chiuderà la raccolta, ovvero la ShikaIno!
E adesso passo ai ringraziamenti per le recensioni a "Che la tragedia abbia inizio":
Shatzy: Beh che dire ti ringrazio infinitamente per il tuo commento, adoro riceverli come qualsiasi fanwriter! XD Comunque, rispondendoti, forse sì, Shikamaru non si sarebbe comportato così con Temari o con altre ragazze... ma in fondo noi non lo sappiamo, non avendolo visto in certe situazioni! Per questo ho voluto dare la mia interpretazione, seguendo la trama scelta, volevo una Temari straziata dagli eventi e se lui non fosse stato così impassibile non avrebbe avuto senso.
In ogni caso, mi ha fatto molto piacere la tua recensione e mi fa piacere di rivederti semmai scriverò un'altra ShikaTema. Lo farò, questo è certo, però ho paura di non saperlo gestire bene dato che di questa prima ShikaTema non sono molto soddisfatta!
Valy88: Grazie per il commento, passo subito a risponderti. Allora, Temari si sente così dopo un po' di tempo che è passato, ce n'è voluto di tempo prima che si accorgesse dei sentimenti che stavano cambiando, come ho scritto non riesce ad ammetterlo nemmeno a se stessa.
In un certo senso, lei finge di star bene, perciò ho ritenuto necessario descriverla così. Sì, Temari avrebbe cercato di risolvere, è vero, ma non finchè non avrà ammesso a se stessa cosa le sta accadendo.
Ad ogni modo sono contenta che tu abbia apprezzato, dato che è la prima ShikaTema in cui mi cimento!
   
 
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