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Autore: emmevic    14/10/2015    5 recensioni
Cit/: Charles aspetta la risata beffarda con le braccia strette ai fianchi, rigido senza volerlo, già pronto a maledirsi per aver posto una domanda di siffatta natura, ma, quando questa tarda ad arrivare, si passa una mano tra i capelli e si gira sul fianco, fissando la schiena dell’uomo che Raven ha ribattezzato Magneto.
♣ What if. Cosa sarebbe successo se Erik avesse permesso a Charles di salvarlo, se Erik non avesse ucciso Shaw.
♣ Scritta per la corsa delle 48 ore organizzata dal forum Torre di Carta.
[ Raccolta, Cherik, What if ]
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Erik Lehnsherr/Magneto
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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This much I know, all ends well
Siamo mortali



Le mani di Charles sono calde. Lo sono sempre, come se in qualche modo anche dalle dita irradiasse fiducia, quella stessa che riesce a conquistarsi con una parola soltanto.
Fa sembrare semplici anche le situazioni più difficili, ed Erik non sa spiegarsi se sia a causa di tutto quell’ottimismo, quell’eccessiva speranza che ripone nel lato buono del prossimo, o per la sua abilità nell’accaparrarsi la piena lealtà degli altri, riuscendo a trarne l’inaspettato, il meglio. Cosa che gli è riuscita anche con lui, rammenta Magneto con un mezzo sorriso.
Le mani di Charles sono calde anche quando scivolano sul corpo dell’altro. E quando si baciano, ogni volta, c’è un moto di disperazione nel modo in cui lo stringono, come se entrambi intuissero che il tempo a loro disposizione è limitato: un’amara verità, lo sanno già.
Finisce tutto sempre troppo in fretta, con il fiato corto e il sudore dell’uno sull’altro, e non parlano in quei momenti, non lo fanno mai. Perché certe cose non hanno bisogno di essere dette e non necessitano di ulteriori conferme.
Poi, qualche volta, prima di lasciarsi cadere nel sonno, Erik sente il tocco di Charles tra i propri pensieri, un sentimento amico in un inferno di ricordi, e si lascia cullare dalle sensazioni positive che il telepate gli instilla; condividendo paure e orrori e sostituendo a essi armonia e quiete.
Ma la prima volta che è accaduto non l’ha presa così bene: sorride al ricordo della propria reazione. L’intrusione inaspettata l’aveva colto alla sprovvista e l’aveva fatto sentire in qualche modo defraudato, portandolo ad alzarsi di scatto dal letto e a stampare le sue nocche sulla guancia dell’altro. Il pugno di Charles era partito in risposta, allora, e il tutto era poi degenerato in una rissa a due – una banale scazzottata portata avanti più per orgoglio che per vera rabbia – conclusasi con del sesso frenetico sul tappeto indiano nel corridoio.
Non si era aspettato che rispondesse al colpo, quella volta, ma l’aveva in qualche modo rincuorato vedere che Charles lo conosceva così bene da non aver tentato di intavolare un discorso – a parole o mentale – quando era palese che, se avesse aperto bocca, l’avrebbe solo fatto incazzare di più.
E così si erano ritrovati su un tappeto che puzzava di umidità ad amarsi e detestarsi come non mai. 



Fanfiction scritta basandomi su un prompt della Corsa delle 48 ore organizzata sul forum Torre di Carta; è stata betata da Mokochan (a cui propino le mie Cherik nella speranza siano IC, ahaha) e la ringrazio ancora! ♥ 
   
 
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