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Autore: Shainareth    16/10/2015    4 recensioni
Il giovane ebbe un moto d’orgoglio e tornò a rizzarsi sulle gambe, corrucciando lo sguardo e puntando un dito a mezz’aria con fare minaccioso. «La mia felicità non è una sciocchezza!» protestò a viva voce, rintronandole l’udito e disturbando anche quello degli altri tre ragazzi presenti nella stanza. «Come puoi anche solo pensarlo?! Credevo che fossimo amici!»
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO QUINTO




«Finalmente avete finito!» iniziò Starfire non appena li vide entrare nella stanza, mentre era intenta a rimescolare chissà quale pietanza di dubbio gusto all’interno di un enorme pentolone traboccante. «Com’è andato l’esperimento?»
   Beast Boy si fermò quasi all’ingresso e le rivolse un sorriso che era tutto un programma. «A quanto pare il futuro si prospetta piuttosto interessante», si limitò a dire, mantenendo un contegno che Raven faticò ad associare a lui. A differenza sua, comunque, la ragazza proseguì verso il divano, dove Cyborg era ancora stravaccato, questa volta insieme a Silkie, per guardare la televisione. Più in fondo, Robin stava armeggiando con il proprio comunicatore, ma anche lui alzò il capo quando si accorse dell’arrivo dei compagni.
   «Quindi avrai ancora i capelli?» s’interessò di sapere, rivolgendosi direttamente a Beast Boy.
   Questi si strinse nelle spalle. «In quello che ho visto io sì», garantì, senza tuttavia scendere nei particolari.
   «E la pancia?» lo prese in giro Cyborg, mentre Raven si accomodava da un lato del divano e gli rubava svogliatamente il telecomando.
   «Avresti dovuto vedere che addominali!» fu la pronta ed orgogliosa risposta che ricevette.
   «E sarai ancora bassino?»
   La domanda di Starfire non nascondeva alcuna canzonatura, eppure per Beast Boy fu come uno schiaffo: se avesse avuto cura del proprio aspetto forse sarebbe davvero riuscito a salvare la propria chioma e di sicuro non avrebbe messo su ciccia, ma come avrebbe potuto porre rimedio alla sua statura mediocre?
   «Come ho già detto prima di tutta questa storia», prese inaspettatamente parola Raven, facendo zapping con fare distratto, «Beast Boy è ancora in fase di crescita. Anche se non dovesse diventare un gigante, non è affatto da escludere che possa comunque superarmi in altezza.» Non lo disse soltanto per consolarlo, ma anche e soprattutto perché, a onor del vero, anche lei non era affatto una spilungona.
   «Bella soddisfazione diventare più alto di un tappetto di sughero», sghignazzò difatti Cyborg, ritrovandosi un attimo dopo Silkie infilato per metà giù per la cavità orale, nonostante la maga, pur sfoggiando un certo sorrisetto trionfante, non si fosse mossa di un millimetro.
   Robin e Beast Boy scoppiarono a ridere all’istante. «Il mio piccolo Bumgorf!» strillò invece Starfire, lanciandosi immediatamente in suo soccorso e afferrandolo per le zampine scalpitanti al fine di tirarlo fuori dalla bocca del compagno. «Cyborg, sputalo subito fuori!»
   Dopo un’estenuante lotta per la libertà, Silkie fu tratto in salvo e Cyborg per poco non sboccò a causa di un conato che gli mise sottosopra lo stomaco. «Raven, sei impazzita?!» gridò quando si fu ripreso dallo shock, ignorando Starfire che stringeva la grossa larva a sé e la cullava con amore proprio come avrebbe fatto con un neonato.
   «Non credo sia molto furbo mettersi contro un mezzo demone», lo informò con indolenza lei, senza neanche prendersi il disturbo di degnarlo di uno sguardo.
   Beast Boy li raggiunse, scavalcò lo schienale del divano e si accomodò fra loro, rivolgendo un’occhiata divertita al suo migliore amico. «Come vedi, ho un’alleata molto potente. Non ti conviene prendermi troppo in giro.»
   «Voi due state sempre a bisticciare, ma quando si tratta di prendere parte a scherzi o giochi in cui ci sono anch’io, subito vi spalleggiate a vicenda», borbottò risentito l’altro, continuando a fare smorfie a causa del pessimo sapore che si ritrovava ancora sulla lingua per via del viscidume lasciatogli da Silkie.
   A quelle parole, sia il mutaforma che la maga sussultarono, rendendosi conto per la prima volta che ciò che diceva Cyborg era vero: avevano sempre avuto una spudorata preferenza l’uno per l’altra e non se n’erano mai accorti. «A proposito», propose Beast Boy, sorridendo felice per quell’ennesima, rassicurante scoperta. «Prima di cena vi va una sfida a palla puzzolente?»
   «E, fammi indovinare», replicò il giovane, lanciando loro uno sguardo seccato, «voi due vi schiererete come al solito contro di me?»
   «Che c’è? Il bestione di metallo ha paura di perdere contro due tappetti di sughero?» lo provocò a quel punto Raven, rimirandosi distrattamente le unghie di una mano. Colpito nell’orgoglio, Cyborg scattò in piedi e tirò fuori da un punto imprecisato del proprio corpo un’enorme matassa di calzini fetidi, facendole arricciare il naso per il disgusto. «Mai pensato di usare un deodorante per auto, dentro la corazza?»
   «Poche chiacchiere e iniziate a correre, perché stavolta sarò spietato!» li avvisò lui, invaso dallo spirito combattivo e bruciando dalla voglia di fargliela pagare cara. Un istante dopo, però, entrambi i suoi compagni di giochi erano già spariti alla sua vista e lui dovette ruotare su se stesso più volte prima di avvistare un topolino verde sulla spalla di Robin, ancora intento a sistemare il proprio comunicatore. Cyborg lanciò la palla, che manco a dirlo non prese il vero bersaglio e beccò invece l’altro ragazzo, che crollò a terra non solo per la potenza del tiro, ma principalmente a causa della puzza. Il topolino saettò via nei pressi dell’angolo cottura, dove trovò riparo nel cappuccio blu della maga che, insieme a Starfire, non poté fare a meno di scoppiare a ridere per quanto appena accaduto.
   «Cyborg!» urlò Robin, scattando nuovamente in piedi. Pronto a fargliela pagare, gli scaraventò contro i calzini sporchi.
   «Oh, porc…!» L’altro sfuggì a quella spietata vendetta, sia pure all’ultimo secondo, ma in ogni caso, in barba all’eccellente mira del leader dei Titans, il lancio risultò troppo lungo e volò fino alla cucina, dove centrò in pieno il pentolone in cui ribolliva l’inquietante manicaretto di Starfire. Quello schizzò dappertutto e poco mancò che ustionasse chi si trovava nelle immediate vicinanze.
   «No!» esclamò l’aliena, portandosi le mani nei capelli con fare disperato. «Quella era la cena!»
   «Ricetta di Tamaran?» chiese poco disinteressatamente Beast Boy, saltando giù dalle spalle di Raven e riprendendo sembianze umane.
   Starfire annuì. «Allora non è una grande perdita», fu il crudele commento della maga, che, pur suscitando la stizza dell’amica, trovò tutti gli altri più che d’accordo.
   «Chi vuole una pizza?» domandò Robin, pentito solo per metà di aver fatto un torto alla propria bella.
   «Per me una vegetariana!»
   «La mia con tanta carne, invece!»
   E mentre iniziavano tutti a dirigersi verso l’uscita della Torre, Beast Boy si voltò indietro, scorgendo Raven ancora ferma lì dove l’aveva lasciata. «Non vieni?»
   «Anche se tu non dovessi diventare come il Garfield delle nostre visioni», disse inaspettatamente lei, senza distogliere gli occhi dai suoi, «non mi importerebbe affatto.»
   Stava dunque a significare che lui avrebbe continuato a piacerle anche se in futuro fosse diventato davvero un ometto basso, pelato e cicciottello, come aveva detto Starfire? Per la prima volta quella prospettiva non spaventò affatto il giovane. Dopotutto, perché mai avrebbe dovuto, se al suo fianco sarebbe rimasta la più fedele delle compagne?
   «Grazie», disse allora, sorridendole con riconoscenza. «Ma ti assicuro che sarai orgogliosa dell’uomo che sposerai.»
   Raven arrossì così violentemente da dare l’impressione di aver appena preso fuoco. «Beast Boy!» annaspò, agitandosi tutta e causando un involontario guizzo di magia che fece quasi esplodere la pentola dal contenuto ributtante, mentre l’altro scoppiava a riderle in faccia.
   La lontana, forte voce di Cyborg li richiamò all’appello. «Voi due, sbrigatevi o vi lasciamo qui!»
   «Arriviamo!» rispose allegro Beast Boy, affrettandosi a raggiungere gli altri prima di subire chissà quale dispettosa vendetta.
   Quanto a Raven, invece, esitò per qualche altro istante, cercando di recuperare un minimo di lucidità mentale. Infine, avvertendo il viso scottare ancora per l’imbarazzo, si tirò il cappuccio del mantello sulla testa e seguì il giovane con un nuovo, piacevolissimo calore nel petto.












Purtroppo non sono molto brava con i finali, abbiate pazienza... Oh, tanto per intenderci, quella di Beast Boy sul futuro marito era solo una battuta. :'D
In realtà stavo ponderando sulla possibilità di scrivere una breve shot ambientata fra il quarto e quinto capitolo, ma al momento resta solo un'idea troppo vaga e non so quanto sarei capace di renderla nero su bianco.
Bon, e anche per questa volta è tutto, spero solo di non aver deluso troppo le vostre aspettative. Ringrazio tutti quelli che hanno seguito questa storia e che hanno avuto la gentilezza di darmi la loro opinione e/o di aggiungere la presente fra le fanfiction preferite/ricordate/seguite.
Alla prossima, buon fine settimana a tutti! ♥
Shainareth





  
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