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Autore: Daeva    08/03/2005    1 recensioni
Ecco il mio simpatico Crossover/AU, ambientato nell'immaginaria NegaCity, metropoli ultramoderna tra il Blade Runner e Neon Genesis Evangelion o__O
Allora, essendo un Crossover utilizzo personaggi da varie serie, eccovi di seguito l'elenco dei coloro che ho usato e ho intenzione di usare:
Rei Ayanami, Shinji Ikari, Asuka Langley, Gendo Rokubungi, Kozo Fuyutsuki, Ritsuko Akagi } Neon Genesis Evangelion
Lain Iwakura, Masami Eiri } Serial Experiments Lain
Motoko Kusanagi } Ghost in the Shell
Kenji Asai } Eden
Conseguentemente utilizzo anche tratti e spunti da tutte queste serie per arricchire il tutto... Mi sembra poi corretto citare, per l'ispirazione, sia 'Dark Minds' (il comic di Pat Lee) che il film 'The Cell'.
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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MENTAL SIEGE -- Scratching the Surface
"And what do I get, for my pain
betrayed desires, and a piece of the game
even though I know
I suppose I'll show all my cool and cold
like old job
despite all my rage i am still just a rat in a cage
then someone will say what is lost can never be saved...


Layer 1 -- Scratching the Surface
Devo dimostrarti che sò essere abbastanza fredda.

Un'invasione aliena.
Ecco cosa venne in mente a Shinji Ikari, 25 anni a Giugno, appena gli fu presentata la collega con la quale avrebbe dovuto lavorare fianco a fianco nel suo nuovo incarico.

-Agente Ikari, tutto a posto?- chiese il suo nuovo superiore, il Direttore del Reparto Speciale di Difesa Artificiale, Kozo Fuyutsuki.
-Sì.Certo.- balbettò grottescamente il ragazzo.
La rossa assistente del Direttore nascose un risolino dietro la cartellina che teneva tra le mani.
Fuyutsuki aggrottò le ciglia dandosi un contegno -Questa è l'agente speciale Ayanami Rei, e come le ho già accennato, sarà il suo partner durante questa operazione.-
La ragazza pallida dai capelli grigiastri battè lentamente le palpebre, dando finalmente segni di vita.

Silenzio.

-Capisco il suo sconcerto. Ma Ayanami non è quella che sembra- riprese il Direttore -Non deve farsi ingannare dal suo aspetto di ragazzina- le sorrise benevolo -I dati empirici della sua AI equivalgono a 27 anni.-

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Shinji degluttì.
Guardò Rei, i cui occhi rubino rimanevano persi nel vuoto, mentre l'auto sfrecciava attraverso luoghi invisibili, che si percepivano solo per la luce al neon delle insegne dei locali.
Per tutto il viaggio era rimasta silenziosa, lei donna in un corpo di bambina, sbattendo semplicemente le palpebre.

Un errore di programmazione.
La materia polimerica di cui è composto il suo corpo si sviluppa più lentamente rispetto a quella naturale.
Perchè Rei è il primo progetto di una macchina che ha la capacità di crescere e far generare il suo corpo, a imitazione della vita vera.
Cyborg di quinta generazione, prototipo di un prodotto destinato alla serializzazione.

Guardandola di nuovo si chiese se davvero la faccenda del ritardo dello sviluppo fisico fosse vera, e non si trattasse in realtà del risultato di un Complesso di Lolita del Direttore.
Gli sguardi dei due si incrociarono.
-La smetta di osservarmi come se fossi una bestia rara.- soffiò la ragazza con tono ostile.
-S..Scusami.- si affrettò a mormorare Shinji mentre un brivido freddo gli corse per la schiena.
Lo sguardo della ragazza tornò fisso sulla strada -..Mi ci mancava solo un baby sitter, adesso...-
L'agente tacque mortificato.
-Siamo arrivati. Accosta.- ordinò poi Rei.
Shinji si affrettò a trovare parcheggio.
I due scesero avviandosi verso l'appartamento della ragazza, in uno dei palazzi periferici di NegaCity.
I loro passi rimbombavano nei sottili corridoi dell'edificio.
-N..Non potevamo prendere l'ascensore?- chiese Shinji col fiatone.
-Non mi piacciono gli ascensori.- concluse Rei.

Silenzio.

-Per me è un'esperienza davvero interessante lavorare con un cyborg... Sai, è una cosa che mi incuriosisce molto..- mormorò Shinji cercando di iniziare una conversazione.
Rei tacque.
-Mi è stato detto che sei molto abile..Di cosa ti occupi con precisione?-
-Antiterrorismo.-
Shinji rimase di sasso a quell'affermazione...Diamine, sapeva che lavorava nell'anti-terrorismo, anche lui lo faceva!
-No, intendevo...-
-Vuoi smetterla di parlare? Non credo abbiamo niente da dirci, e in ogni caso, le tue opinioni non mi interessano. Tu mi servi solo perchè la mente di voi uomini non è prevedibile come quella di noi cyborg, e mi sarai utile nella navigazione e nella difesa contro i virus di questi tizi.- concluse seccata la ragazza.
-Ti riferisci a Seele?-
-Ooh, siamo svegli oggi. Certo che mi riferisco a quello, il nostro obiettivo. E in ogni caso non dire in giro parole a caso tanto per vantarti, le nostre azioni sono tutte top-secret e tali devono rimanere per ragioni di sicurezza.- disse Rei mentre faceva passare la chiave del suo appartamento nel lettore, facendolo scintillare.
La porta si aprì scivolando.
-Muoviti, entra.- disse la ragazza facendo un cenno al ragazzo.
Shinji annuì.
All'interno un acre odore di olio.
Il condizionatore era al massimo, illudendo che la stanza fosse areata.
-Lì c'è la postazione. Prendi posto mentre io mi preparo.- ordinò Rei indicando la struttura metallica che occupava gran parte della stanza.
Shinji sgranò gli occhi -Un Evangelion? Hai un Evangelion installato in casa?!-
-Beh? Sono un agente altamente qualificato. Io il lavoro posso permettermelo di portarlo a casa.- rise ironica mentre indossava il plugsuite.
-Aehm...Dove devo mettermi?- chiese Shinji osservando la struttura di cui però capiva ben poco.
Sentì le mani sottili di Rei afferrarlo per il bacino e spingerlo verso un sedile all'interno dei filamenti metallici.
-Sdraiati qui.- mormorò lei.
Shinji eseguì gli ordini, mentre la ragazza gli teneva le mani sul torace per spingerlo giù.
-E non arrossire in quel modo stupido.- disse Rei sedendosi davanti a lui, e sdraiandosi a sua volta sulle impalcature metalliche.

-Sei pronto?- chiese.
-Sì, certo.- confermò Shinji.
-Bene.-

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-Si può sapere cosa diamine è successo?!- sbraitò il Direttore ad un mortificato Shinji.
-Mi scusi...Io...-
Erano nell'atrio dell'area tecnologica.
Durante la connessione e la relativa navigazione, i due erano stati oggetto di uno strano attacco, e sia l'Agente speciale Ayanami che l'unità Evangelion erano state seriamente danneggiate.
La ragazza adesso si trovava ai piani inferiori per un controllo.

-Menomale che il suo compito era vigilare sul lavoro di Ayanami!- sbraitò il Direttore -Almeno, è possibile che l'attacco sia stato sferrato dall'entità conosciuta come Seele?-
-Non sò chi altro possa fare una cosa simile, Direttore... Un attacco psichico in piena regola, io stesso non mi sono sentito per niente bene...-
-Sì, lo abbiamo notato dalle chiazze di vomito per terra...- disse Fuyutsuki tranquillizzandosi.
-Sono costernato.- mormorò Shinji.
Fuyutsuki tirò un sospiro.
-Mi scusi... Ma questa è la seconda volta che Ayanami viene colpita da un attacco psichico di una tale portata. Lei è un elemento troppo importante perchè sia perso...- mormorò il Direttore, adesso fattosi malinconico.
-Deve tenere molto a quel cyborg, eh?- concluse Shinji amichevolmente.
-Quella ragazza, Ikari... Quella "ragazza"-

-...-

Vuoi vedere che la faccenda del lolitismo era vera?

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-Quindi, adesso?- mormorò la ragazza al dottor Rokubungi con tono implorante.
-Adesso dovrai stare per un periodo in stato di fermo, Rei. Una settimana, e forse di più...- disse l'uomo sfilandosi i guanti e togliendosi la pesante maschera che usava durante i lavori di precisione.
-Ma io... Devo tornare al mio lavoro dottore, altrimenti cosa mi rimane?-
Se avesse avuto condotti lacrimali avrebbe pianto.
Rokubungi le passò amorevolmente una mano sulla testa -Non fare così... Sai che non resisto se...-

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Tre giorni di fermo. -Sia il Direttore che il dottor Rokubungi sono due uomini fragili... Sembra che quel cyborg li abbia in pugno entrambi..- pensava Shinji al distributore delle bibite -Per risolvere tutti i problemi sarebbe stata necessaria una settimana, ma Rei ha talmente insistito di voler tornare al suo posto di lavoro che il tutto sarà risolto in tre giorni con una terapia d'urto...-
Shinji aprì la lattina di succo d'amarena e iniziò a sorseggiare.
-Rei. Già la situazione è già ingarbugliata con la faccenda di Seele...-

-...-
-Il problema...E' che gli esseri umani sono creature tanto sole...-

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-Oggi alle tre del pomeriggio, sarà eseguita la condanna per il terrorista Masami Eiri, creatore dell'entità Seele, protocollo autonomo già causa di parecchi incidenti nel Wired..

-La condanna sarà mandata in onda a reti unificate-

-Masami Eiri, infiltratosi come ingegnere elettronico nelle Industrie Tachibana, è riuscito in pochissimi mesi ad essere promosso a Direttore del Progetto "Seele", inizialmente concepito come sistema di sicurezza universale nella rete.-

-Progetto "Seele": Protocollo DDS_SCRLLS-

-In seguito, è stato scoperto che Eiri aveva impiantato in alcune pieghe del protocollo una personalità virtuale, generando una vera e propria entità pensante. Il problema è che tale entità è un tutt'uno col Wired...-

-..E che l'obiettivo principale di tale entità è l'eliminazione fisica di più esseri umani possibili.-

-...La sentenza sarà mandata in onda e ripresa da tutte le reti nazionali in tempo reale, per poter permettere ai signori spettatori di poter godersi l'agognata vend...BZZZZZZZZZZ-

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-Qualora io dovessi essere riparata in tre giorni, il danneggiamento all'Unità EVA permane...-
-Non ti sembra di essere troppo esigente adesso?- mormorò Shinji mentre sistemava dei fiori nella camera temporanea della ragazza.
-Detesto i fiori...- mormorò Rei, nascondendo la commozione per la premura del ragazzo.
-Perchè?- fece Shinji dando poca importanza alle parole della ragazza.
-Sai, sembri una donnina di casa...- sorrise Rei.
-Non rispondi alla mia domanda?-
-Mphf..- rise la ragazza -I fiori nei vasi... Sono morti. A te piace avere dei cadaveri nella tua stanza?-
Shinji si bloccò.
-Hai..Ragione..- mormorò il ragazzo.
-Ehi, non scoraggiarti... Apprezzo le tue premure, agente Ikari.-
Shinji si voltò stupito verso la ragazza -Non cell'hai con me per quello che ti è successo?-
Rei sbuffò -Credi davvero di essere così importante nella mia vita, ragazzo? La colpa di ciò che mi è successo non è tua. Seele sà che può essere scovata solo da noi cyborg perchè abbiamo capacità specifiche per queste cose, quindi se la prende con tutti quelli come noi che entrano nel suo spazio vitale...-
-Oggi ti và di chiacchierare, vedo.- sorrise Shinji.
-..Il dottor Rokubungi deve aver pasticciato con il software comportamentale.. Approfittane..- mormorò la ragazza con un soffio.
Shinji si voltò verso di lei.
-A volte mi sento così... Inutile.- riprese la ragazza.
Shinji continuò a tagliare i gambi dei tulipani per farli entrare nel piccolo vaso bianco nella stanza.
-A te capita mai di sentirti inutile, Ikari-kun?-
-Non c'ho mai pensato, Ayanami...- mormorò Shinji -O almeno, cerco di non pensarci.-
Il ragazzo posò le forbici sul comodino.
-Hai usato quelle?- si stupì Rei.
-Vedi qualcos'altro di utile allo scopo, qui dentro?...Ecco qua.- e mostrò il vaso con i tulipani rossi a Rei.
La ragazza sorrise -E' un buon risultato?-
Shinji si stupì -Cos'è, Rokubungi non ti ha installato il software per la percezione della bellezza?-
-Simpatico, agente Ikari...-

------------------


Fuyutsuki osservava dall'ampia finestra del suo ufficio la sterminata freddezza della città.
I palazzi si ergevano prepotenti verso il cielo.
Ai suoi occhi, le città e forse anche gli uomini che le avevano create, erano un affronto alla grandezza del destino.
Cosa sarebbe rimasto di questa città tra mille anni? E duemila anni?
Se la vita degli uomini è così breve e fragile come sembra, anche le sue opere non possono essere da meno.
L'uomo versò un sospiro di rammarico.
Si infilò una mano nella tasca, e dal portafogli di pelle accartocciata estrasse una piccola foto consunta -Lei.. Sorrideva.. Quando dicevo queste cose.-

------------------


-..Ti sei infine reso conto che non sono come volevi che io fossi..-
-...Che hai detto?- chiese Rokubungi, mentre tentava di analizzare i dati del mainframe di Rei.
La ragazza sorrise all'uomo che non la vedeva poichè voltato dalla parte opposta.
-Sà dottore? Non credevo che l'esistenza potesse essere così tragica da vivere.-
-Non capisco cos'hai da lamentarti Rei.-
-La odio per quello che mi ha dato, dottore.-
-Mi dispiace.-
La ragazza sbuffò -Lei non ascolta quello che dico...-
-Già.-
-...Lei non mi ascolta mai.- ripetè lei.
Il dottore si alzò dalla sua scrivania e si avvicinò alla ragazza.
Si sedette davanti al suo corpo inerte.
-Non sono in grado di ascoltare me stesso. Come puoi pretendere che possa ascoltare te, Rei?-
La ragazza gli sorrise tristemente -Riattivi la mia sensibilità nervosa e facciamo l'amore.-
Rokubungi sorrise imbarazzato -Non essere stupida, Rei. Sai che non potrei mai.-
-..Perchè mi ha creato dottore? Per farci male a vicenda?-
Rokubungi accarezzò lentamente la guancia di Rei -..Non avrei mai creduto di poter soffrire così tanto. Scusami se con la tua vita ti rendo partecipe del mio dolore.-
-Riattivi la sensibilità nervosa, dottore. Non sento la sua mano, così...-

------------------


"Il Dolore. Il dolore è pur sempre una manifestazione d'esistenza."
"In effetti quando si stà bene non si pensa di star bene. E' il dolore che ti fa accorgere che stai male, e di conseguenza ti fa rimpiangere la situazione iniziale, che vivevi con indifferenza."
"Quindi, nel momento in cui soffro, io sò di esistere."
"E nel momento in cui soffro, sò che prima o poi smetterà."

-Agente Ikari?- fece Rei avvicinandosi al collega.
-Ah, Ayanami. Buongiorno.- rispose Shinji -Scusami, ero sovrappensiero.-
-Non sono abituata a lavorare fuori casa. Ma finchè il mio EVA non sarà aggiustato dovremo servirci di quello della base.-
-Sì, certo. E' naturale. Sai, mi sono allenato molto in questi giorni, per poterti essere d'aiuto.-
-Sono commossa.- ironizzò Rei.
-Mh, figurati.-

"...and I still believe that I cannot be saved
and I still believe that I cannot be saved..."
   
 
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